chapter 30

Hiristina

Sono frastornata, non capisco dove mi trovo. Chiudo gli occhi. Mi calmo cercando di riordinare le idee. Solo dopo un po' comprendo di essere in camera dai miei. Mi giro e mi vedo mamma che dorme tra le braccia di papà, è una bellissima scena, è da molto che non vedevo loro due abbracciati in questo modo; se fossi una pittrice, avrei dipinto questa scena, ma siccome non lo sono affatto, me la tengo impressa nella mia mente e nel mio cuore, sperando di vederli altre volte così. Decido di uscire dalla loro stanza più silenziosamente per non svegliarli, e m'incammino in cucina per preparare la colazione. -È tutto vero, finalmente mamma è di nuovo qui con noi! Quanto mi era mancata-.

Ora che è qui, voglio restare con lei, per poterla abbracciare, coccolare e raccontarci i nostri segreti più intimi; - Eh si! È bello che sia tornata-. Sto ultimando le ultime cose, quando mi sento qualcuno dietro di me. Mi volto e mi trovo mia sorella, ha qualcosa di diverso negli occhi.

La osservo meglio e noto che sono luccicanti come stelle; ha un sorriso che mi scalda l'anima e il cuore, è da molto che non la vedo così: allegra, spensierata stranamente dolce; infatti mi dà un bacio sulla guancia, sorridente. Mi manca questo lato del suo carattere. - Forse l'uscita con Gioele è andata bene, è bello che i loro destini si siano incriciati, e possono intraprendere un cammino isieme. Spero che lui la possa rendere felice-.

Incuriosita, glielo chiedo: <<Dai tuoi occhi deduco che ieri l'uscita con Gioele è andata bene! Vero? Hai un luccichio bellissimo, e sei più bella del solito>> lei mi fissa maliziosamente e poi mi dice: << Si sorellina è andata molto bene! Non vedo l'ora di rivederlo! Lo sai mi ha portato al mare. Abbiamo guardato il tramonto, e...>> io rimango meravigliata ad ascoltarla, amo il mare. Devo dire che un po' la invidio, volevo essere io al suo posto.

All'improvviso mi accorgo che si è bloccata nel raccontare di ieri, e così glielo faccio notare: << E... Cosa? Dai non puoi finire il discorso a metà! Su sorellina ho bi...>> mi blocco all'istante quando vedo Violeta piangere.

Il suo volto si incupisce, dalla felicità è passata alla tristezza. : << Violè, che succede piccola mia? Hai paura?>> lei tra un singhiozzo e l'altro mi risponde : <<Non ho pensato a Matteo! Se scopre che siamo usciti insieme ci ammazza!>> Sbuffo, - Grrr! Ancora lui! Sempre e solo lui! Il nostro peggior incubo!- stringo forte i pugni sino a farmi male, mi costringo a guardarla; sto per dirle qualcosa per darle sostegno, quando vedo mamma che si avvicina a noi, ci dà un bacio e poi ci dice :<< Buongiorno raga...>> ma anche lei si blocca notando i nostri visi cupi.

Senza dire più una parola, ci abbraccia forte. In quell'abbraccio sentiamo tutto il suo affetto per noi; ci infonde coraggio e amore. Quando ci stacchiamo, mi sento meglio e più rilassata.

Dopo cinque minuti vediamo anche papà, di solito quando si alza, si siede senza salutare. Oggi stranamente saluta tutti noi con un bacio; è un gesto inaspettato ma gradito. Lui arrossisce imbarazzato, e senza guardarci, si siede in tavola pronto per bersi il caffè macchiato.

Una volta che ci siamo tutti, mi schiarisco e inizio con il mio discorso :<< Oggi di mattina non lavoro, quindi mamma ti va di andare a fare qualche passeggiata per le vie di Parma? Possiamo andare a vedere i mercatini di Natale, sai quanto li adoro. Papà ti va? Tu, Violè che devi fare?>> Tutti mi guardano sbigottiti, -Umpf avrò detto qualcosa di sbagliato?- Abbasso lo sguardo amareggiata, perché ho tutti gli occhi puntati su di me. << Beh! Che c'è? Cos'ho detto di sbagliato?>> Mamma si volta verso di me e mi dice: << Tesoro non hai detto nulla di sbagliato! E solo che è una proposta strana, comunque io accetto volentieri!>>

Meno male, ne sono felice, papà invece declina il mio invito, mentre mia sorella deve andare a lavoro. Meglio così, starò sola con mamma e mi basta, in fondo è proprio quello che voglio.

Una volta finita la colazione, papà esce fuori all'orto, mentre Violeta va in camera sua a prepararsi. Pure io mi dirigo in stanza a vestirmi. Una volta pronta, aspetto con gioia mamma.

Come la vedo, rimango stupita dalla sua bellezza: ha un bel jeans chiaro, una bella maglietta rossa e delle belle scarpe da tennis; la cosa che mi colpisce di più sono i capelli: sono raccolti da una bellissima treccia, in questo modo lascia scoperto il suo bel viso armonico. Eccoci siamo pronte per la nostra uscita tra mamma e figlia.

*

Parma oggi ha il candore della neve: quando è ricoperta di neve, assume un'aria magica e misteriosa, come se nascondesse un lato scuoro e tenebroso.

Mentre passeggio allegramente con mamma, vedo dei bambini giocare spensierati con le palle di neve. Rimango incantata a guardarli. Come sono belli: hanno visi angelici, spensierati, sanno divertirsi con poco. -Noi adulti, invece, ci dimentichiamo di ridere, di giocare. A volte dovremmo guardare con gli occhi dei bambini, per poter fantasticare. Ma siamo talmente presi da innumerevoli problemi, che ce ne dimentichiamo fin troppo spesso-. <<Tesoro, andiamo al mercato natalizio?>> Mi dice mamma distogliendomi dai miei pensieri. Accetto volentieri, così ci dirigiamo in via Mazzini che si trova nel centro della città. Magnifico, sono con mia mamma, stiamo girando per le bancarelle chiacchierando allegramente.

In men che non si dica, si fa ora di pranzo. Visto che di pomeriggio devo andare a lavoro, decidiamo di mangiare insieme. Optiamo per una pizza al taglio. Mentre pranziamo, non chiacchieriamo molto, ma giochiamo a scrutarci con gli occhi; come se tutte e due dovessimo dirci qualcosa d'importante, ma nessuno ha il coraggio di fare la prima mossa; capiamo all'istante che quello che abbiamo da dirci rimarrà chiuso nel nostro cuore per molto tempo. <<Dai, ti accompagno al bar, così mi offri un caffè! Ti va?>>

Sorrido, ne sono felice; accetto con gioia. Ritorniamo a casa, prendiamo la macchina e partiamo alla volta di Colorno. Una volta arrivati, entriamo. Violeta appena ci vede si avvicina e ci abbraccia. << Mamma, che sorpresa! Gradisci qualcosa?>> Dice mia sorella, con un tono allegro, si, ma leggermente incrinato. -Sarà successo qualcosa?- Decido di domandarglielo dopo che mamma se ne sarà andata via, per ora non voglio rovinare il clima dolce e soave che si è creato tra noi tre. Mamma opta per un caffè macchiato, che le preparo con gioia. Una volta finito, rimane un altro po' con noi.

Noi siamo felici della sua presenza, ma io volevo stare sola con Violeta per parlarle, avevo un brutto presentimento. Capivo dallo sguardo di mia sorella che qualcosa non andava; ormai ho imparato a conoscerla.

Quando qualcosa le cade dalle mani, o fa fatica a sistemare le cose al meglio, vuol dire che è nervosa e quindi le è capitato qualcosa di brutto. Purtroppo però, per ora, non posso né dire né fare niente, devo aspettare che vada via mamma, per poter conferire con mia sorella.

Dopo circa un'ora, mamma ci chiama entrambe :<<A stasera figlie care, vi voglio bene>> ci dice dandoci un bacio. Finalmente sole, sì, ci sono i clienti, ma sono pochi e possiamo parlare tranquillamente. Guardo mia sorella e le faccio cenno di seguirmi dietro il bancone. Violeta i guarda male, sbuffa ma mi raggiunge ugualmente. <<Che succede? Hiris! Mi preoccupi!>> Io la guardo stupita, -Ma come! Lei è nervosa, e chiede a me che ho?- Socchiudo gli occhi, e poi le rispondo: << No veramente questa domanda la devo fare io a te! Sei nervosa, strana; che succede? Ricordi? Ci siamo promesse di dirci tutto! Quindi parla!>> Violeta mi ascolta in silenzio, sta per dirmi qualcosa, quando veniamo interrotti da un cliente : <<Dell'acqua gasata per piacere!>> Ci giriamo verso la voce che abbiamo sentito. Gli prepariamo quello che desidera, sperando che faccia in fretta. -Uffa!-

Ma sembra fatto apposta! Ogni volta che mi avvicino per parlare con Violeta, c'è sempre qualche imprevisto. Che nervi!- Attendo con ansia, che il cliente se ne vada via, ma nulla, rimane lì per tutta la sera. Sbuffo, ormai è ora di chiudere.

Ora riuscirò a chiederle novità quando saremo in macchina, o almeno spero. Eccoci in cammino verso casa, -Dai Hiris fatti coraggio, chiediglielo ora!- Mi faccio coraggio, e inizio a parlare: << Sorellina! Noi due abbiamo un discorso aperto! E da un po' che cerco di chied...>> Niente da fare, chiudo la bocca, perché mi squilla il cellulare. Guardo lo schermo e vedo che è mamma. Rispondo: <<Pronto?>> Mamma attende qualche secondo prima di dire qualcosa e poi dice: <<Che ne dite di cenare tutti insieme stasera? Vi va?>>

Noi siamo felicissime, è da molto che non si sta tutti in compagnia; sarà come tornare ai vecchi tempi. <<Si, mamma, certo che ci va, eccome!>> Una volta conclusa la conversazione, decido di tenere la bocca chiusa con Violeta, tanto ho ben capito che oggi proprio non riesco a sapere qualcosa, oggi proprio non è la mia giornata.

Arrivate a casa, aiutiamo mamma ad apparecchiare. Siamo già tutti in tavola, quando sentiamo qualcuno suonare. - Chi sarà a quest'ora? Non attendiamo nessuno- Tutti è quattro ci guardiamo meravigliati, come a dire ma che vorrà? Dopo un attimo di esitazione, mi alzo dalla sedia. Esco, e mi trovo davanti la persona che mai avrei voluto vedere, nemmeno in cartolina. <<Tu! Che ci fai qui?>>.






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