63.Hector

Non ci credo che l’abbia detto.Mi lascerebbe per compiacere suo padre?Siamo seri?Me ne sono andato sbattendo la porta e lasciandolo da solo.So di aver sbagliato,ma non posso accettare una cosa del genere.Io lo amo e lui mi farebbe una cosa del genere?Spero abbia sbagliato e non la volesse davvero dire perchè non lo perdonerei mai.
Arrivo al campo e vado subito nello spogliatoio,oggi ho una delle partite di Lacrosse più importanti del campionato e non posso perdere la concentrazione.
Quando entro vedo che alcuni sono già arrivati.Io non sono come Ramon,i miei amici sanno che sono gay e lo hanno accettato.Certo,le prime volte mi guardavano un pò male,ma hanno capito che io sono così,non mi possono cambiare.
“Ciao Hec”mi saluta Daniel.
“Ciao Dan”
“Sembri più giù del solito,è successo qualcosa?”Chiede lui,cavolo.Si vede che è il mio migliore amico,capisce subito ciò che succede.
“Niente”rispondo secco.
“Non è vero,non sono stupido.Scemo si,stupido no”
“Ho litigato pesantemente con Ramon”rivelo.Per fortuna che solo lui l’ha sentito.
“Ah,come è finita?”Chiede
“Che me ne sono andato da casa sua mentre piangeva,ecco come è finita”non volevo avere un tono così alto,ma lui sa quanto stress porto sulla schiena in questo periodo.
“Okay,vedrai che risolverete”dice.
“Non lo so,forse non voglio”dico.Lui spalanca gli occhi.
“Non ci credo,lo ami.Vedrai che tornerete assieme”forse si,forse no.Decide tutto il destino…O sbaglio?
Prendo la divisa della squadra e la indosso in pochi minuti.Giocando da quattro anni ormai ci metto meno di cinque minuti,i primi anni ci volevano delle mezz’ore per riuscire a mettere tutto.Era veramente casino.Se penso al me di quattro anni fa mi viene da ridere; ero basso e non troppo magro.Sognavo di giocare in una squadra decente e di avere quei fisici come i giocatori di calcio,al tempo miei idoli.
Sono riuscito ad avere tutto.Più o meno,mi manca solo…Ramon.
“Hey Hec,a che pensi?”Mi chiede Daniel.
“Niente,mi ero un attimo perso".Bugia.
“Okay,sai dove sono gli altri?”Chiede lui.
“Credo non siano ancora arrivati,te sei capitano e io il tuo sostituto,dobbiamo arrivare prima per preparare le posizioni”spiego.
“Vero!Hai pensato a qualcosa te?”Chiede.Prendo fuori il telefono e gli faccio vedere la foto con il disegno che ho fatto.Lui cerca di capire cosa ho scritto,ma la mia calligrafia è indecifrabile,quindi devo spiegarglielo.
Quando capisce ciò che ho disegnato,concorda con le mie scelte.Dice come la pensa e che forse sarebbe meglio cambiare alcuni giocatori,mi dispiace sempre lasciare qualcuno in panchina,ma siamo troppi e a qualcuno tocca sempre.
“Quindi scambiamo loro due?”Chiedo indicando i due giocatori laterali.
“Si,è meglio,gli altri due sono più forti”dice lui.
“Perfetto,possiamo andare dal coach per chiedere conferma”
Usciamo dallo spogliatoio e camminiamo fino all’ufficio dell’allenatore.Bussiamo alla porta e lui risponde subito che possiamo entrare.Apriamo la porta,lui è seduto alla sua scrivania che firma dei documenti,probabilmente per noi.E’ l’ultimo anno,alcuni di noi potrebbero essere presi nelle squadre più famose,anche in altri continenti! Dobbiamo solo farci notare ed essere differenti dagli altri.Dobbiamo avere quel qualcosa in più per cui tutti dicano: “Wow! Ma è proprio bravo!”oppure: “Si,è lui.Lo riconosco”.Quelle parole sono come oro per dei giocatori.
“Oh,ciao ragazzi,entrate pure”sembra più allegro del solito.
“Buongiorno coach,abbiamo la formazione per la partita”annuncio io.
“Bene,fatemi vedere”prende il foglio che abbiamo trascritto e legge le varie posizioni.
“Vanno bene?”Chiede Dan.
“Si,sono perfette.Ci sono voluti quattro anni,ma ce l’avete fatta a imparare”Noi ridiamo piano perchè ha ragione,i primi anni facevano un casino assurdo!Non capivamo dove mettere alcuni compagni e spesso sbagliavamo e non mettevamo in gioco i più bravi.
“Bene,useremo queste posizioni.Ah,dopo vi devo dire alcune cose,però prima dobbiamo vincere la partita”
“Stanno arrivando”dico guardando fuori dalla finestra.
“Bene andate”Usciamo felici per il risultato.
“Secondo te cosa vuole dirci?”Chiedo a Daniel
“Non lo so,ma credo sia qualcosa di positivo,era sorridente”
“Hai ragione”.
Entriamo nello spogliatoio e subito veniamo aggrediti dai nostri compagni.Vogliono sapere perché eravamo dal coach e noi gli spieghiamo che lui vuole parlarci dopo la partita.
“Ma avete visto quelli dell’altra squadra?”Dice Andres.
“Si,sembrano molto più grandi di noi,non possono essere dell’ultimo anno!”Esclama Felipe.
“Perchè?”Chiedo io.
“Sono molto più alti e sono troppo allenati,si vede solo a guardarli”Dice Andres.
“Vedrai che non saranno troppo difficili da battere,siamo la squadra più forte tra i licei”li rassicura Daniel da bravo capitano.
Aspettiamo il tempo che tutti si cambino e poi facciamo il riscaldamento nel campo esterno,la gente non ci può vedere,non ne so di preciso il motivo…forse per non distrarci?
Passiamo un’ora a fare piccoli esercizi per migliorarci,poi ci vengono a chiamare per la partita.
In campo è già stata annunciata la squadra avversaria e li vediamo in fila.Poi viene chiamato il nostro allenatore che fa un discorso motivazionale sul combattere per i sogni.Veniamo chiamati uno alla volta ad entrare.L’arena è al coperto e anche se è pieno inverno si sente il caldo.
Per primo viene chiamato Daniel,è il capitano,ci sta.Partono alcuni applausi,ma non troppi.
“Hector Zatero,co-capitano!”Entro in campo e tantissime grida di approvazione mi accolgono.Molti applaudono e altri gridano il mio nome.Diciamo che sono “leggermente” popolare in questo ambito.
Finiscono di annunciare la squadra e parte l’inno nazionale.Lo cantiamo e poi si comincia a giocare.
Gli avversari sembrano forti,ma lo siamo di più noi,nettamente.Facciamo punti su punti e vinciamo molto facilmente.Ci congratuliamo anche con l’altra squadra e poi torniamo negli spogliatoi.
Il coach ci viene a chiamare e ci dice che dobbiamo tornare nella palestra.Ci mettiamo in ordine seduti per terra e lui arriva con alcuni fogli.
“Ragazzi,ho delle belle notizie per alcuni di voi…sono arrivate le proposte per le squadre professioniste”ci guardiamo stupiti,sono già arrivati per vederci?Quando è successo tutto questo?
“Immagino vi starete chiedendo chi è stato scelto..."odio quando le persone usano la suspense.Profondamente.
“Beh…siete pronti per scoprire?”Ci chiede,noi diciamo di sì.Voglio vedere se qualcuno mi ha scelto.
“Jago Amat,Sergio Sanjust,Daniel Abat e Hector Zatero siete stati ammessi in una delle squadre professioniste!”Io non ci posso credere,sto per piangere.Ci alziamo in piedi e iniziamo a battere il cinque,anche con gli altri.Siamo esagitati e non riusciamo a calmarci.
“Ragazzi calma,so che è una bella cosa,ma dovete concentrarvi per la prossima partita.Ora potete andare”ci alziamo e corriamo fino agli spogliatoi.
“DANIEL CI CREDI?”Urlo.
“CE L’ABBIAMO FATTA HEC!CE L’ABBIAMO FATTA!”Urla lui.Una soddisfazione dopo tutta la mia adolescenza ad allenarmi,giocare per una squadra professionista!Non ci credo ancora.
Prendo subito il mio zaino e vado nel bagno per cambiarmi.Tolgo la divisa e la lancio nel borsone con il logo della scuola,metto i pantaloni e….ho dimenticato la maglia.
Torno nello spogliatoio e vedo Dan che ritorna da me,non era andato via?
“Hec,c’è un ragazzo fuori che dice di volerti parlare”dice lui.
“Un ragazzo?Ma chi è?”Chiedo.
“Non lo so,non ha voluto dirmelo,ha detto che vuole parlare solo con te”
“Vado”dico avviandomi verso la porta.
“Mettiti la maglia!Prendi cinquantaquattro malattie se no!”Mi urla,ma io sono già fuori.Effettivamente senza maglia fuori c’è freddo.Un ragazzo che non riconosco subito è girato di schiena e guarda il campo,ma chi è?
“Non so chi tu sia,ma dim-”prima che possa finire la frase il ragazzo si gira e lo riconosco subito dal colorito chiaro dei suoi occhi,Ramon.In mano ha un mazzo di fiori e sembra stanco.
“Hector,io…mi disp-”non lo lascio finire di parlare,lo bacio.Non ce la facevo più,non resistevo,ne avevo un disperato bisogno.Da quando,una settimana fa,l’ho lasciato in casa sua,ho rimpianto subito la mia scelta.Desidero da più di sette giorni queste labbra,lo amo.Come ho fatto a lasciarlo a piangere in casa sua?
“Io che mi ero preparato il discorso di scuse…”si lamenta staccandosi,so che anche lui voleva che succedesse questo.So che si sarà fatto per una settimana i film mentali su cosa sarebbe potuto succedere,e so pure che lui voleva ciò che ho fatto due minuti fa.
“Non servono,è stata tutta colpa mia”dico io.
“Sono stato io a dire quella cosa”si sta incolpando,quando sono stato io a lasciarlo?
“Ma sono stato io a lasciarti senza farti spiegare…”
“Questo è vero,ma io non mi sono espresso bene.Quindi per farmi perdonare ti ho preso questi”prende in mano i fiori che aveva fatto cadere quando mi sono avventato su di lui.Me li porge e io annuso l’odore delle rose,non mi hanno mai regalato un bouquet,non so cosa dire.
“Ramon io…”
“Non dire nulla,non serve”
“Ti amo”dico
“Questo però mi piace”c’è un minuto di silenzio e lui nota solo ora che io non ho la maglia.Mi guarda,a me piace che lo faccia.
“Vuoi pure l’autografo?”Chiedo,lui si mette a ridere.
“Non hai freddo?”Chiede,io scuoto la testa.
“Sono abituato a giocare al freddo,dovresti pure tu giocando a calcio”
“Vero”poi mi viene in mente la notizia ricevuta mezz’ora fa.
“Ramon”
“Dimmi Hector”
“MI HANNO PRESO NELLA SQUADRA DEI PROFESSIONISTI!”
“Che stai dicendo!No,non ci credo!Dobbiamo festeggiare”lui si mette a saltare dalla gioia,è ancora più felice di me.Quando salta una seconda volta,la sua maglia si alza un pò e vedo che è troppo magro.
“Ramon”
“Dimmi”diventa serio di punto in bianco.
“Da quanto tempo è che non mangi?”Chiedo,il suo viso si rabbuia.
“Come fai a saperlo?”Chiede confuso.
“Ti si è alzata la maglia,sei troppo magro,lo vedo”
“Una settimana più o meno…”dice sottovoce,forse nella speranza di non farsi sentire.
“Senza niente proprio?”Chiedo
“Qualche merenda l’ho fatta,ma poco”
“Mi prometti una cosa?”Chiedo
“Tutto per te”
“Ricominci a mangiare?Per me”
“Lo farò,ce la faremo assieme”dice lui,lo vedo cambiato.
"Esatto,insieme"ci abbracciamo e non resisto,quelle labbra mi tentano troppo e lo bacio di nuovo.
“Fortuna che non ti dovevo mancare”
“Lo hai fatto,fin troppo,sono in astinenza”dico.
“Da cosa?”Che gioco pericoloso Ramon…
“Da te”
Lui sorride,era da così tanto tempo che non lo vedevo felice,come faccio a resistere?Sento dei passi e alcune voci.
“Avete fatto pace?”Chiede Daniel.
“Non si nota?”Chiedo io in modo retorico.Direi che si vede,sono letteralmente circondato dalle braccia di Ramon e lusingato dai suoi baci.
“Si,si nota”
“Bene,ora però dovrei mettermi una maglia”entro un attimo in spogliatoio e mi metto la felpa,poi esco di nuovo.Ramon prende il mio borsone,non so perché l’abbia fatto,ma mi fa sorridere.
“Sai che riesco a portarlo vero?”Dico.
“Ricordati: tutto per te”
“Ti amo”sussurro io,mentre ce ne andiamo mano nella mano.
“Ti amo"sussurra lui,è tutto così vero!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top