55.Olivia


La serata con Sam è stata bellissima,mi sono divertita tanto.Mi ha portato a mangiare una pizza e poi abbiamo fatto una passeggiata per la piazza della città.Mi mancavano questi momenti di tranquillità.
“Vieni da me?Seb starà in camera e io mi annoio”dico
“Va bene,avviso mia madre”le manda un messaggio poi spegne il telefono e lo mette nella tasca posteriore dei pantaloni.
“Ho paura per Sebastian”rivelo ad un certo punto.
“Lo so che è difficile”
“Temo che faccia come Nick,non lo sopporterei mai”
“Vedrai che starà bene,tornerà che te sei già diplomata da un anno”
“Spero nel bene”
Arriviamo a casa e stranamente trovo la porta chiusa a chiave,Sebastian non chiude mai,dice di sentirsi in gabbia.Prendo le chiavi e apro.Nessun rumore.
“SEBASTIAN SIAMO A CASA”Urlo,ma non sento una risposta.
“Vieni Sam”lo faccio entrare.
Vado in cucina ma lui non c’è.Sembra che non abbia cenato.
“Ma dove è finito?”Chiedo.
“Andiamo a vedere su”
Saliamo la scala lentamente,forse si è addormentato….ultimamente è molto stanco.Ci separiamo,io vado a vedere se è in bagno e Sam va nella sua camera.Sento la porta della camera aprirsi ma nessun passo.
“OLIVIA CORRI”La voce di Sam è forte e spaventata.Corro il più velocemente possibile e arrivo alla camera,lui si sposta e lo vedo.Mio fratello,per terra.
“SEB”Gli vado incontro,lui è girato a pancia in giù e spostarlo mi viene difficile.Sam si avvicina a lo gira in modo che possa stare sulla schiena,almeno tutti gli allenamenti funzionano nel momento del bisogno.Cerco di capire cosa possa avere.
Le labbra non sono rosa ma azzurrine e pure le unghie,è pallido,non risponde se lo chiamo e il battito è lento,quasi fermo.
“Sam chiama qualcuno!”Lui si precipita al telefono e io intanto cerco di capire cosa possa aver fatto.Mi sembra di aver già visto una cosa del genere,quando ero più piccola….Nick.
Ha fatto la stessa cosa di mio fratello maggiore.Guardo la scrivania:vodka e polvere.
Polvere…SI E’ DROGATO.
Sapeva che con l’asma è pericoloso e che non bisogna fare questi mix.E’ lo stesso processo di Nick.Anche lui aveva l’asma,ha bevuto e si è fatto di Morfina.Non credo volesse farlo apposta,non ha lasciato neanche un biglietto.Nemmeno una parola.La bottiglia è a metà,ci sono due bustine.
“Stanno arrivando”mi informa Sam.Cerco di capire se respira,il battito è troppo debole.
“In quanto tempo?”Chiedo
“Cinque minuti”
Vedo l’anta dell’armadio aperta e decido di andare a vedere il motivo,quella parte dell’armadio è sempre stata inaccessibile.Vedo una scatola sul fondo e la prendo.E’ piena di buste.Ma quanti soldi ci spendeva?
Ora capisco dove finivano tutti i soldi,capisco perché era strano,non credevo che arrivasse a questo livello.
“Sam guarda”dico facendogli vedere la scatola.
“Madonna,ma quanta ne ha”
“Un patrimonio,ma dove la comprava?”
“Alle feste”
“Ecco perché usciva così tanto”
Sento un rumore e capisco che l’ambulanza è arrivata.Corro al piano inferiore e vado ad aprire la porta.
“Dove è il ragazzo?”Chiedono subito,io indico il piano superiore.La squadra di paramedici corre al piano superiore.Io li seguo e vedo che sono già arrivati.Ma quando sono veloci?
“Presto,è un codice arancione,funzioni vitali a rischio,muoviamoci”funzioni vitali a rischio?Ho sentito bene?
“Chi di voi è parente del ragazzo?”Chiede una donna mentre portano Seb nell’ambulanza.
“Sono sua sorella,lui è il mio ragazzo”indico Sam.
“Bene,lei può salire con noi”guardo Sam e lui mi dice che mi seguirà in macchina assieme a James.

Il tragitto in ambulanza è difficile da metabolizzare,non capisco più nulla.
“Signorina mi può dire come si chiama?”Mi chiede una ragazza molto giovane,direi che ha venticinque anni.
“Olivia”dico io,non so neanche più parlare.Solo ora capisco che mio fratello sta morendo.
“Bene,Olivia.Vedo che sei molto scossa,sappi che andrà tutto bene,lo stiamo aiutando”
“Ho paura,non voglio perdere anche lui”dico 
“Anche lui?”
“Mio fratello maggiore si è ucciso nello stesso modo”rivelo io
“Oh,quanti anni hai cara?”Mi chiede un’altra,è più anziana,forse ha cinquant’anni.
"Diciassette"
“Sei giovane,hai una vita da vivere e sai che lui non se ne andrà.Vedo che sei molto legata”
“E’ l’unico che crede in me oltre a mia sorella,devo avvisarla che sono in ospedale”si,perchè intanto siamo arrivati e Sebastian è entrato.Io devo stare per forza fuori,ho paura.
Il telefono squilla e Adele risponde subito.
“Heidi sono in ospedale vieni”
“Come sei in ospedale?Che hai fatto?”
“Non sono io,è Sebastian,ti spiego dopo”Lei riattacca subito e dopo dieci minuti è già arrivata.
“Cosa è successo?”Chiede subito mentre si siede accanto a me.
“Credo abbia provato a uccidersi,ti ricordi come era messo Nick e tutti gli oggetti che erano lì?”Chiedo,lei annuisce.
“Uguale,ma senza fogli,stessi oggetti”
“Cavolo”
“Era in camera sua,per terra senza muoversi”le lacrime iniziano a scendere senza che io possa fermarle,provo ad asciugarle ma non riesco a farle smettere.Adele mi abbraccia e intanto arrivano James e Sam.Il secondo si precipita da me e mi abbraccia.
“Vedrai che andrà tutto bene”mi sussurra,però io non riesco a fermare le lacrime.
“Olivia Sànchez è lei?”Una donna sulla quarantina si avvicina e mi chiama.
"Sì sono io”
“Mi segua”io sciolgo l’abbraccio e seguo la donna.Mi porta in un ufficio non troppo grande e mi fa sedere.
“Allora,mi presento.Sono Nora De Aguirre e sono una psichiatra.Ho saputo del caso di tuo fratello proprio ora e credo sia urgente,innanzitutto dimmi qualcosa di te e di come vivevate?”Non credevo di finire a fare un interrogatorio.
“Mi chiamo Olivia e ho diciassette anni.A casa siamo solo io,lui e mia sorella perchè i nostri genitori lavorano in Francia”
“Quindi vivete da soli….pensi che ci sia,o sai se c’è un motivo per cui tuo fratello ha fatto un’azione del genere”
“Mio padre voleva mandarlo a fare il militare contro il suo volere”
Lei si segna qualcosa su un foglio e poi mi guarda.
“E’ già successo qualcosa del genere in famiglia?”Chiede,non so a cosa possono servire queste informazioni, ma se è per aiutare mio fratello farò di tutto.
“Mio fratello maggiore si è ucciso nello stesso modo e per lo stesso motivo”lei fa una faccia sorpresa e mi guarda.
“Ti ricordi la scena che hai visto ?”Mi chiede,credo che la ricorderò per sempre.Un trauma.
“Lui era per terra senza muoversi,l’ha trovato il mio ragazzo.Sul tavolo c’era una mezza bottiglia di vodka,prima era piena.E qualche bustina,ho trovato dopo la riserva di polvere che teneva”
“Quindi faceva uso di sostanze stupefacenti e beveva?”Chiede
“Si,era asmatico e fumava”
“Aveva tutte delle abitudini poco buone direi…okay,sei stata molto utile,aiuteremo tuo fratello”
“Grazie,veramente”

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