49.Sam
Mi sveglio con un forte mal di testa,ma a che ora sono andato a letto ieri sera?
Provo ad alzarmi ma un dolore improvviso nella zona alta del petto me lo impedisce,è come se ci fosse un peso che mi blocca dall’alto.
Provo a girare la testa ma un altro dolore al collo mi fa tornare nella posizione iniziale,guardo il tetto e non sembra quello di casa mia.Cerco di recepire più dettagli possibili con gli occhi e noto le pareti colorate della stanza,camera mia non è colorata.Ho come un vuoto di memoria e non ricordo cosa è successo.
“Sam sei sveglio!Avevo così paura”la voce di Olivia mi fa sentire al sicuro,ma non capisco cosa possa essere successo,perchè aveva paura?
“Cosa è successo?”Chiedo in subbuglio.
“Alex ti ha colpito in pieno petto e sei caduto sbattendo per terra,credo sia sotto effetto di qualcosa”ora ricordo,l’ultima immagine che ho in mente è il braccio di Alex che mi colpisce e poi il vuoto.
“Ah,Diego come sta?”Chiedo,mi ricordo che si fosse fatto male
“Meglio,è nell’altra stanza”
“Alex?”
“Sta parlando con la madre di Diego,lei è un’assistente sociale e può aiutarlo”Voglio sapere cosa è successo quando sono svenuto,solo pensare che lui possa essere entrato in contatto con lei mi fa salire la rabbia.
“Cosa è successo quando sono svenuto?”La domanda viene spontanea
“E’ arrivata subito la madre di Diego,ha portato Alex in un’altra stanza e mi ha aiutato a metterti sul letto,ti fa male qualcosa?”
“Il petto e il collo”la informo
“Le parti in cui hai sbattuto…dobbiamo andare in ospedale,lo sai vero?”Io odio gli ospedali con tutto il mio cuore.Soprattutto i medici.
“Lo so,non possiamo stare a casa?”
“No Sam,non ho parenti dottori,non so come curarti,riesci ad alzarti?”Ci provo ma non ce la faccio.Il dolore al petto è troppo grande.Olivia mi guarda e pensa,poi fa un’espressione che conosco molto bene,ha un’idea.Prende il telefono e manda alcuni messaggi.
Passano all’incirca venti minuti e la porta della camera si apre.Da lì entrano James,Ramon e Hector.Non capisco cosa ci facciano qui.
“Visto che non riesci ad alzarti ho chiamato i rinforzi”mi avvisa Olivia.
“Che cretina che sei?E cosa dovrebbero fare?”Sono curioso di che idea si è fatta venire in mente.
“Ramon e Hector ti sollevano,James ci trasporta”io la guardo e sbarro gli occhi,poi mi metto a ridere.
“E voi avete accettato?”Li guardo incredulo.
“Certo,quando ci capita di trasportare il più bel ragazzo del terzo anno?”Dicono i due contemporaneamente.James scoppia a ridere.
“Quando torno a casa che sto in piedi ti meno”gli dico indicandolo
“Prova a prendermi”e si mette a correre.
“Antipatico!”
Hector e Ramon ultimamente sono molto assieme e escono spesso,non è che tra loro sta succedendo qualcosa…?Ma no,sarà solo una mia impressione.I due ragazzi mi sollevano e mi portano fino alla macchina.Per fortuna riesco a stare seduto e Olivia mi sta accanto sempre.
Sa che odio gli ospedali e che spesso sono nervoso quando vengono nominati.Ho un passato molto difficile e solo pensare a nove anni fa mi vengono i brividi.
9 anni prima
L’autobus si ferma davanti a casa mia e l’atmosfera non è quella solita.Le porte sono aperte,mia madre va avanti e indietro,mio padre esce da casa nostra e mi vede.Mi guarda con uno sguardo comprensivo e io non capisco.Continuo a guardare e vedo un’ambulanza,nonna…
Siamo nella sua camera d’ospedale e le vado incontro,lei è molto vecchia e le sue mani raggrinzite mi stringono.
“Nonna,stai bene?”La mia voce acuta e non ancora matura riecheggia nell’aria.
“Si,sono solo un pò debole,ma vedrai che tornerò più forte di prima”la sua voce spezzata da qualche colpo di tosse è gracile.
“Ti voglio bene nonna”le do un abbraccio leggero per non farle male.
“Ricordati,la nonna sarà sempre con te”poco dopo degli infermieri la vengono a prendere e la portano fino in fondo ad un corridoio,due porte si aprono e lei entra.Mi manda un bacio e io lo prendo con le mani,mi tocco il cuore come per prenderne tutto l’affetto e poi gliene mando un altro.Lei fa lo stesso.Non sapevo che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei vista.
L’ho vista entrare e mai uscire.
Ho scoperto solo quattro anni dopo che aveva avuto un cedimento durante l’operazione e che tutto fu compromesso.Almeno ho potuto stringerla un’ultima volta.
E’ per questo che gli ospedali mi mettono ansia,non voglio che succeda di nuovo,vedere qualcuno che entra e non esce mai è una sofferenza assurda.
“A che pensi?”Chiede Olivia
“A niente”
“Non è vero,si vede che hai qualcosa in mente”è da quando siamo piccoli che lei riesce a leggermi nella mente.Vede quando sono triste,se sono felice e se sto pensando a qualcosa.Mi manca solo che sappia a cosa pensa e poi posso definirmi pazzo del tutto.
“A mia nonna”lei mi guarda e mi abbraccia.
“Non pensarci ora,sai che non è facile ma proprio per questo devi combattere,devi sconfiggere le tue paure più grandi”coach motivazionale a portata di mano.
“Lo so,ci sto provando”
“Sono così fiera di te”
“Hey,fidanzatini la smettete di fare gli innamorati e mi date attenzione?”La voce di James rovina sempre tutto.
“Dicci”risponde Olivia.
“Abbiamo già contattato l’ospedale,sanno che stiamo arrivando.Io non posso stare più di tanto perchè devo studiare e se non lo faccio rischio il prossimo esame.Se Sam viene dimesso viene nostra madre,Ramon e Hector non rimarranno perchè devono andare via”
“Va bene”rispondo io.
Arriviamo all’edificio e James parcheggia la macchina.Lui scende e va nell’atrio dell’immobile.Vedo che parla con un uomo e indica la macchina,lui lo riconosce e chiama altri ragazzi.James viene ad aprirmi la porta e un uomo sui trent’anni appare davanti a me.
“Ragazzo,riesci ad alzarti?”Chiede,la sua voce è più acuta di quel che pensavo.
“No,ho troppo male al petto”
“Okay”arrivano altri ragazzi e mi trasportano su una barella.Salutiamo James,Hector e Ramon,poi entriamo.E’ lo stesso ospedale di nove anni fa,mi ricordo ancora il colore dei muri,e anche i vari disegni che erano appesi al tempo.Ci sono ancora.
Arriviamo in una stanza e vengo messo su un letto con delle lenzuola bianche e azzurre.
“Sam,vorrei parlarti”Olivia sembra dannatamente seria.
“Dimmi”
“Qui in ospedale c’è una psicologa,potrebbe aiutarti con quella questione”so a cosa si riferisce,penso un attimo.Forse può aiutarmi.
“Va bene”Lei sorride e mi bacia la fronte.
“Sapevo che avresti combattuto,sono così orgogliosa”lei esce un attimo dalla camera e quando torna mi avvisa che la psicologa arriverà nel giro di pochi minuti,è libera solo ora.
Olivia continua a guardarmi e io non capisco.
“A che pensi?”Chiedo io
“Al fatto che voglio un futuro con te,stavo immaginando la nostra famiglia"questa affermazione mi stupisce,non pensavo pensasse a questo genere di cose.Mi piace però la nostra famiglia,soprattutto per il “nostra”.
E’ una parola che sento bene addosso a noi.
Una donna alta,con i capelli marroni e ciocche bionde entra nella stanza.Indossa dei jeans blu slavati,una maglia verde militare.Sopra ai vestiti porta un camice che tiene aperto e al taschino è appesa una penna.
Lei e Olivia si stringono la mano e si dicono qualcosa di impercettibile alle mie orecchie.Poi la mia ragazza esce e si avvicina a me la donna.
“Ciao,sono Blanca Alcantara,ma chiamami Blanca,come ti chiami?”All’inizio esito un attimo,ma alla fine decido di non creare problemi e di rispondere.
“Sam Torres”
“Bene Sam,sai perché sono qui?”Non so se mi sta trattando come un bambino di cinque anni o se crede che io soffra di perdite di memoria.
“La mia fobia per gli ospedali direi”
“Esatto,mi ha contattato Olivia,chi è per te lei?”Mentre mi fa la domanda si siede sulla sedia alla mia destra.
“E’ la mia fidanzata,la ragazza che amo di più al mondo”lei si annota qualcosa sul suo malloppo di fogli e io la guardo confusa.
“Okay,quindi avete un legame affettivo molto grande se è la tua ragazza.Ora ti spiego come funzioneranno le nostre sedute.Io proverò a conoscerti il più possibile e capire cosa ti fa paura di questo posto.Le nostre chiacchierate non finiranno quando verrai dimesso ma più o meno due mesi dopo.Vorrei arrivare a una fiducia reciproca e al fatto che tu possa dirmi tutto,che quindi possa sentirti libero.So che sei adolescente ancora,hai diciassette anni giusto?”Io annuisco e lei continua “Sei in una fase molto delicata in cui non sai come andrà la tua vita,se le persone che conosci e che ora ami saranno ancora con te tra un anno.E’ un periodo molto difficile e complicato da passare,te lo dice una che si è fatta dieci anni di psicologo.Devi sapere che in questo momento tu credi che il mondo sia contro di te,che tutto vada nel verso sbagliato,beh….ti svelo un segreto.Nessuno è contro di te e nessuno ti vuole male.Sei circondato da persone che ti vogliono bene e che cercano di aiutarti in ogni modo.Prendi il caso di Olivia,è venuta a cercarmi di persona!”Io rimango stupito,non credevo che Olivia si facesse tutto l’ospedale a piedi solo per uno psicologo.
“Io so che tu hai un trauma con gli ospedali,con questo in particolare e nel nostro piccolo percorso analizzeremo cosa ti fa paura e come sconfiggerlo”Annuisco e forse c’è una possibilità che questa fobia se ne vada definitivamente.
L’ora con la dottoressa Alcantera passa veloce e non mi accorgo neanche che è quasi ora di pranzo.
“Bene Sam,mi è piaciuto parlare con te,ci vediamo domani”la saluto e torna Olivia.
“Come è andata?”Mi chiede
“Bene,è simpatica”dico io
“Sono felice che tu possa combattere contro le tue fobie”
“Non vedo l’ora di sconfiggerle”
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