47.Hector
Non ho il suo numero di telefono,ma ho il suo Instagram.Non è stato né difficile né facile,certo non la cosa più semplice del mondo.Lui non cedeva,ma si vedeva che gli piaceva il gioco che stavamo facendo.Io ci stavo palesemente provavo ma lui non mollava la partita.Ribatteva sempre con qualcosa ma alla fine ho vinto io.
Abbiamo passato la serata a parlare e alla fine siamo usciti dal ballo assieme.
“Quindi che fai oltre alla scuola?"chiede lui.
“Gioco a Lacrosse”Rispondo io.E’ da quando ho cinque anni che gioco e non credo mollerò mai,è una delle mie passioni più grandi e che mi ha salvato.
“Tu che fai?”Chiedo io
“Gioco a Calcio con i ragazzi che hai visto prima"risponde,sì li ho visti…
“Che ne dici di vederci ancora?”Chiedo io.
“Come amici o perchè ci stai provando con me?”Io sono diretto,ma mai come lui.
“Devo rispondere?”
“Tanto ho già capito il motivo,lo stesso mio,domani al parco?”Chiede,sono confuso.
“Ora sei tu che ci provi con me”lo prendo in giro io.
“C’est la vie”
“Comunque va bene domani al parco”rispondo alla fine.Non credevo di ottenere un appuntamento subito,ho un pò di esperienza e da quello che ricordo almeno un pò di suppliche le facevo.Forse ora interesso davvero!
“Non ho voglia di tornare al ballo,c’è tutta gente che se la tira lì”dice lui
“Non torniamo,semplice”rispondo io
“E dove andiamo?”Chiede lui.
“Facciamo un giro,immagino abiterai qui vicino,quindi sai tornare a casa”dico io,lui mi dà ragione e io sono felice.
“Comunque te lo do il mio numero”dice lui di punto in bianco.
“Davvero?E perchè prima hai detto di no?”Chiedo,sono curioso.
“Diciamo che i miei amici credono che io abbia una ragazza,ho fatto credere che lei abiti lontano e che sia una relazione a distanza,tutto per coprire il fatto di essere gay”dice lui.Quindi i suoi amici non sanno nulla.
“Ti capisco”dico io
“Davvero?”Chiede lui
“Prima che facessi coming-out dicevo di avere una ragazza ma che abitava in un altro stato.Ora la prima cosa che faccio è dire di essere gay,se non mi accetti perchè dovrei parlarti?Sprecherei solo tempo che potrei usare con gente più interessata a me”
“Hai ragione”
“Che classe fai?”Chiedo
“Indirizzo scientifico classe 4L”mi informa,posso andare a trovarlo a merenda.
“Okay,così posso venire a trovarti”
“Te in che classe sei?”Chiede lui in risposta.
“Sezione scientifico classe 4M”sono praticamente di fianco a lui,a dividerci c’è una sola classe.Almeno ci troviamo più facilmente,non avevo proprio voglia di dover fare caccia alla classe.
“Siamo vicini”
“Già”
“Cosa vuoi fare dopo gli studi?”Mi chiede,sembra un interrogatorio,ma dobbiamo conoscerci.
“Pensavo all’assistente sociale,anche se mi piace l’idea di entrare in una squadra di Lacrosse”ho tanti sogni che prima o poi realizzerò….almeno,lo spero.
“Che bello,spero che ce la farai”le sue parole sono sempre così dolci.
“Tu?”Chiedo
“Non lo so di preciso,sicuramente qualcosa di scientifico,all’Università o studio matematica o fisica,amo quelle materie”rimango affascinato dai suoi sogni.
“E’ una bella cosa,ci sono pochi ragazzi con le tue passioni”dico io
“Sembri un prof ora”
“Vedi,ho un futuro anche come insegnante”lui scoppia a ridere,è così bella la sua risata,è pura e si sente che è vera.Noto però che si copre il viso,credo abbia subito delle prese in giro…
"Perché ti copri il viso?E’ così bella la tua risata”dico io,non ho filtri.Per delle cose così serie poi.
“E’ come un tick.Mi hanno preso in giro una volta e da allora mi copro quando rido”almeno è sincero.
“Non farlo,sei bello e lo sai”lui arrossisce,non se lo aspettava….
“Grazie”sussurra.Lui mi fa vedere la mano e capisco cosa vuole; appoggio la mia e le dita si intrecciano.La sua pelle è calda anche se il vento è freddo,freddissimo.
“Sai,,mi interessi Hector,se no non sarei qui”la sua sincerità mi colpisce.
“Davvero?”
"Si,perché dovrei darti il mio numero e la mia mano se non ci fosse interesse?”Chiede,effettivamente ha ragione.
“Non sono abituato”
“Stai scherzando?”Chiede,sembra davvero sorpreso.
“No,la gente mi ha sempre usato per la mia gentilezza”le mie parole sembrano colpirlo.
“Sappi che io non lo farò.Penso che se una persona ti piace tu non debba usarla”stavolta è lui a colpire me.
“Grazie”e sussurro.
“Tieni”mi lascia nella mano un biglietto con il nome e il numero.Io sorrido e lui si mette a ridere.Sarà che la sua scrittura è scombinata,o che la sua risata mi provoca qualcosa a me sconosciuto,ma mi sento felice.Davvero questa volta.
****
Mi metto un paio di jeans e una maglietta.Sistemo un minimo i capelli e mi guardo allo specchio,sono decente.Prendo le chiavi di casa e quelle della moto.Mi metto la giacca e il casco,salgo e parto.Se c’è una cosa che mi piace è guidare la mia moto; mi fa sentire libero e nessuno può giudicare.Nessuno può dirmi di andare piano,io non li sento.Nessuno può bloccarmi,amo la sensazione di onnipotenza.
Raggiungo in poco la strada del parco e mi fermo un attimo per far passare una mamma e suo figlio;intanto mi guardo in giro e vedo su una panchina Ramon.
Lo raggiungo e lui non mi riconosce,spengo la moto e mi tolgo il casco.
“Hai intenzione di salutarmi?”Chiedo io,lui alza lo sguardo e rimane a bocca aperta.
“Cosa c’è che mi guardi?Ho i capelli scompigliati?”Sono confuso.
“Hector…sei tu?”Chi vuoi che sia?
“Si,chi dovrei essere?”
“Non ti avevo riconosciuto,ieri sera eri completamente diverso”
“Avevo solo i capelli pettinati,io sono così”
“Non lo immaginavo,mi piaci ancora di più”non me lo aspettavo…
Io sorrido e lui continua a guardarmi.
“Hai intenzione di continuare ad ammirarmi oppure vuoi salire?”Gli indico il posto dietro a me e il casco che ho portato con me.Lui mette il telefono in tasca e poi si alza,si mette il casco e sale.Accendo la moto e intanto lo faccio aggrappare a me; noto che ha paura di tenermi,imbarazzo?
"Guarda che puoi stringere eh?Con la giacca non sento nulla”lui stringe la presa e io parto.Facciamo un giro per la piazza e le sue braccia che mi abbracciano sono come una manna dal cielo.
Ci fermiamo in una gelateria e mentre scendiamo alcune ragazze ci guardano.Entriamo nel piccolo locale e io gli pago la merenda,prende tutti gusti alla frutta lui,è la prima volta che ne vedo uno così.Usciamo dall’edificio e ci sediamo in un tavolino con due sedie.Io appoggio i caschi sulla superficie e controllo che siano stabili.
“Piaciuto?”Chiedo
“Bellissimo,non sapevo avessi la moto”
“Quando ho iniziato l’under 18 di Lacrosse le partite iniziavano a spostarsi di molti chilometri e,visto che non ho ancora l’età per la macchina,ho deciso di prendere la moto”spiego semplicemente,forse è più difficile,ma ci conosciamo poco e non voglio andare troppo nei dettagli.
“Bello”
“Comunque possiamo fare un giro quando vuoi,hai visto che puoi fidarti”
“Grazie”
“Ah,non mi fai male se mi tieni.Forse è meglio che stringi perchè rischi di cadere all’indietro”lui fa un sorriso e capisce ciò che volevo intendere.
“Lo farò”
“Posso farti una domanda?”lui annuisce e io penso un attimo come formulare la frase.
“Perchè prendi solo gusti alla frutta?”Non so se la domanda sia stata una buona idea,ma sono curioso.La gente mi definisce ficcanaso ma io amo quando la gente si confida con me.
“Sono ossessionato dall’idea che io non possa essere perfetto nella forma fisica e,anche se comunque il gelato non è la cosa più sana,se è alla frutta mi sento più sicuro”non so come faccia ad avere questa preoccupazione,ha un fisico da paura.
“Hai paura di essere giudicato?”Chiedo
“Si,mi è già successo.Ho iniziato a giocare a calcio e ora sono messo così.Però ho quest’ansia di tornare come prima,ci starei troppo male”capisco come si sente.Forse meno ma comunque è comune non sentirsi bene con se stessi,sempre di più nei giovani.
“Puoi stare tranquillo.Hai degli amici fantastici che non ti giudicherebbero mai”ne sono sicuro
“E tu?”Che domanda è?
“Non lo farei mai,neanche con un milione di euro in palio,non posso ferire le persone a cui tengo”lui sorride e sono fiero di ciò che ho detto.
Una ragazza dai capelli oro ci si avvicina e lascia un biglietto davanti a Ramon con un numero e un nome.Lui lo legge e lo strappa,io rido.
"Perché ridi?”Chiede
“Hai strappato il biglietto come se fosse un fazzoletto da gettare”
“E’ da gettare,io esco con te”le sue parole mi fanno sorridere spontaneamente.Fa un cenno alla ragazza e lei sorridente si avvicina,crede che abbia accettato?
“Come hai detto di chiamarti?”Dice lui serio
“Linda”risponde la ragazza dai capelli oro.
“Mi dispiace Linda,ma esco con lui,sei stupenda ma prova con qualcuno a cui piacciano le ragazze”la sua serietà mi fa paura,la ragazza se ne va con un'espressione vergognata.
Io mi metto a ridere e lui mi segue,però si copre ancora.
“La smetti di coprirti?Voglio vedere il tuo sorriso”
“Non è facile”
“Lo so,ed è per questo che ci devi provare”lui sorride e questa volta non si copre,sono felice che ci stia provando.
“Così è meglio”
“Mi è dispiaciuto mandarla via,ma non mi piace illudere le persone,sono stato illuso troppe volte io”mi dice.
“Hai fatto bene,lei sarebbe andata a casa credendo che prima o poi tu le scrivessi,un’illusione vera e propria”non si scherza su queste tematiche.
“Andiamo?”Chiede lui.
Saliamo sulla moto e lo riporto a casa.La sua abitazione è grande quasi come una villa,i mattoni pitturati di bianco sono perfetti,senza neanche una crepa.Le siepi che la dividono dai vicini sono tagliate in maniera minuziosa e gli alberi sono molto alti.
“Grazie del giro”mi dice
“Se vuoi lo rifacciamo uno di questi giorni”propongo io.
“Puoi starne certo”
La tensione inizia a salire,ma anche l’imbarazzo non è poco.Lui mi guarda,io lo guardo ancora più intensamente se possibile.
“Ramon sei tornato!Chi è il tuo amico?”La madre esce dalla porta e si avvicina a noi.
“Salve,sono Hector”mi tolgo il guanto da moto e stringo la mano della donna che mi sorride.Stesse fossette del figlio;è molto magra e a giudicare dal vestiario sembra giovane.
“Non sapevo avessi un nuovo amico”il figlio sembra molto imbarazzato.
“Ci siamo conosciuti al ballo”la informo io.
“Oh che bella cosa”
“Bene,vado visto che devo studiare.E’ stato un piacere conoscerla.Ci vediamo domani Ramon”saluto la signora e il mio “Amico”.Glielo dirà mai?
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