Capitolo 18
Passarono alcune settimane, Hermione e Draco non si erano più parlati, era come se fosse stato tutto un sogno, un'immaginazione di entrambi ma non era cosi. Ron inizió a scusarsi tutti i giorni con la ragazza, si sentiva molto in colpa anche se in fondo sapeva che non aveva fatto nulla, era sotto un incantesimo. D'altro canto lei si divertiva, era tornata la sapientona di sempre, tornò a studiare, ad uscire, a parlare e scherzare, trovava perfino simpatica la goffaggine di Ron nel scusarsi ma nessuno sapeva, che quando andava a dormire, un pensiero l'assillava in continuazione. Il bacio. L'aiuto. Tutto ciò che lui aveva fatto per lei. Draco.
Malfoy. Il solito rubacuori della scuola, in quel momento stava camminando da solo per i corridoi della scuola, con un gruppetto di ragazzine del secondo anno che lo seguivano, facendo finta di niente, ogni tanto sghignazzavano e si mettevano in mostra.
"Ridicole" pensò Draco. In quei giorni tornò anche lui il più amato, il ragazzo impossibile, così lo chiamavano le sue pretendenti. Era così bello, ma testardo, aveva un fare cattivo e menefreghista ed era per questo che piaceva tanto.
Mentre le ragazzine lo seguivano, Hermione si affrettava ad andare alla lezione di trasfigurazione, era in ritardo di 5 minuti e non osava pensare a ciò che avrebbe fatto la McGranitt se avesse ritardato ancora, i capelli ricci si erano gonfiati ancora di più, ed in mano aveva circa 3 libri, non correva ma camminava velocemente. "Fortuna che i corridoi sono quasi vuoti!" Ansimò. Invece di prendere le scale, decise di tagliare la strada e imboccare un corridoio alla sua sinistra. Non lo avesse mai fatto. Si ritrovò a circa una decina di metri da Malfoy e dalle sue pretendenti, in pochissimi secondi circa venti pensieri le attraversarono la testa, un brivido le percorse tutto il corpo, si fermò di colpo ed i suoi occhi si spalancarono. Capì che doveva stare calma ed andare avanti, i minuti passavano e stava perdendo tutta la lezione. Continuò a camminare come se niente fosse, poco prima di passare vicino a Draco, guardò le ragazzine che ridevano, parlavano e fantasticavano sul ragazzo con il solito completo nero e l'andata elegante, abbassò la testa e disse "Ridicole", non si era accorta di averlo detto ad alta voce e soprattutto quando era vicino a Malfoy. Il ragazzo si fermò, le sue pretendenti pure, Hermione anche. Si guardarono entrambi, a Draco scappò un ghigno, come se fosse compiaciuto da ciò che lei aveva appena pronunciato. Peccato invece che le ragazzine non fossero per niente contente dell'insulto ricevuto, ed una di loro, una dai capelli a caschetto neri, probabilmente la più grande, disse rivolta ad Hermione :" Noi siamo ridicole? Avrai pure combattuto contro Tu-Sai-Chi ma senza Potter non saresti nessuno, solo una Lurida mezzosangue, ognuno in questa scuola sa quanto hai il sangue sporco!" La Grifondoro non si lasciò abbattere dalle critiche, cavolo quanti anni avranno avuto? 12? Notò che Draco assisteva allo spettacolino messo in scena dalle ragazzine, odiava quando faceva così, odiava essere guardata in modo quasi compassionale sopratutto da parte sua. "Cara piccolina, come hai detto tu avrò pure il sangue sporco, ma anche io ho sconfitto Voldemort, e sono famosa in quasi tutto il mondo magico quindi..." venne interrotta di nuovo dalla dodicenne
:" Sangue sporco, fai solo schifo" Hermione adorava quella ragazzina, era così dolce il modo in cui cercava di farsi grande, ad ogni modo le dava sui nervi essere chiamata sangue sporco, e nel momento in cui stava cercando di calmarsi, Draco accennò una piccola risata ed un applauso per la ragazzina, Hermione perse le staffe e come ultima cosa, quasi urlando disse "Ah, ricordatevi che la persona a cui andate dietro, mi ha baciata di gusto, addio care ho lezione!" Sì concese qualche secondo per guardare le facce di tutti, la dodicenne era a dir poco infuriata, le altre sconvolte, gli occhi di Draco emanavano rabbia e disgusto. Non le importava, corse a Trasfigurazione e per fortuna la McGranitt non era poi così arrabbiata. La giornata continuò senza problemi, nessuna delle ragazzine che aveva incontrato oggi non le rivolsero la parola, anzi cinque si scusarono pure. Era ora di cena e si stava dirigendo con Harry e Ginni in sala grande, Ron era già seduto e si stava gustando un'ottima coscietta di pollo, si accomodò vicino al ragazzo e di fronte a lei si trovavano i piccioncini, si rese conto di avere molta fame, poco a poco il suo piatto si riempì di purè, spinaci e pollo. Inizió a mangiare e poco dopo Ron le chiese :" Hei Herm, non per dire, ma Draco ti sta fissando da un pò di tempo." A quelle parole si ghiacciò ma riuscì lo stesso a girarsi e notare che veramente Draco la stava fissando. "Lascia stare, starà inventando nuovi insulti" cercò di far sembrare la sua frase realistica con tanto di alzata di spalle. Quando si accertò che nessuno della sua tavolata la stava guardando si girò verso Malfoy, il quale la stava ancora fissando. "Che vuoi?!" Mimò con le labbra Hermione, "Fuori vedrai!" Mimò lui, la ragazza fece con la mano il segno di un'oca che parla tipo <bla bla bla> e rispose "Sì certo!".
Piano piano se ne andarono quasi tutti, prima Harry , poi Ron ed infine Ginni, si alzò anche lei, uscì dalla Sala Grande ed in quell'istante un mano afferrò il suo polso e la trascino dietro ad una colonna.
"Ah mi trovi divertente eh!" Disse acido Draco.
"Sì, problemi? Con tutte quelle spasimanti!"
"Peccato tu non ne abbia nemmeno uno mezzosangue!"
"Almeno ho veri amici" e gli fece la linguaccia.
Draco la bloccò al muro, e le sussurrò :"Carino dire anche che ci siamo baciati, eh sangue sporco"
Il cuore di Hermione batteva forte, le faceva uno strano effetto quel serpeverde, come se avesse bisogno di un altro bacio. Inizió a punzecciarlo con qualche battuta, lui continuava a respirararle sul collo, come se fosse inebriato dal profumo che proveniva dalla Grifondoro.
"Smettila" pensò lui.
"Smettila di prenderti gioco di me, non ce la faccio più, devo averti." Draco iniziava ad aver bisogno di quel profumo, tutte quelle battutine non facevano altro che mandarlo fuori di sé.
"Ah mezzosangue quando sono fuori di me, non capisco più nulla" continuava a sperare che lei la finisse.
Dopo poco Hermione iniziò a ridere.
"Perché ridi?!" Sbottò Draco.
"M-mi fai il solletico s-sul collo!" Rideva e rideva.
Questo era troppo per Malfoy.
Le cinse la schiena, la prese in braccio, le fece mettere le gambe accavallate dietro la sua schiena, si spostò dietro un'altra colonna, la sbattè dolcemente al muro e iniziò a baciarla. Hermione cercava di scendere, di smettere di baciarlo ma non ci riusciva.
Un bacio caldo.
Un bacio impulsivo.
Finalmente riuscì a liberarsi.
"Che fai?!"
Draco si rese appena conto di ciò che aveva fatto.
"Ti avevo avvertito mezzosangue." E se ne andò.
"Ti avevo avvertito Sangue sporco, nella Sala Grande non mi hai ascoltato? Beh eccoti accontentata."
Sapeva ciò che aveva fatto, cercava di autoconvincersi lo avesse fatto per dispetto, ma in realtà ne aveva bisogno, aveva bisogno di quel bacio.
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