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Mi girava la testa, mi prudeva la gola, avevo sete, volevo dormire, ma non smisi di fumare, la testa stave girando come la Terra intorno al Sole, e questo mi cullava. Finii la sigaretta e rientrai a casa, ma avevo paura che mia mamma mi urlasse contro, poi mi ricordai che lavorava fino a tardi. Mi tolsi le scarpe e mi buttai sul divano. Presi l'accendino che avevo trovato oggi in bagno e lo accesi. Quella piccola fiamma mi incantava. Mi veniva da piangere. L'ultima esperienza passata con papà era il campeggio. Il momento più bello fu vedere il fuoco che arrostiva il marshmallow rose tenue. Mi ricordava le coccole della sera, che da quando non c'era più papà nessuno mi dava più, nemmeno i miei nonni. Decisi di spegnere l'accendino, e con tutta la calma del Mondo, andai in camera mia a metterlo dentro la zaino. In seguito andal in bagno e mi guardai allo specchio. Mi
venne in mente l'ultima foto con papa, ero uguale a lui, ma questa cosa non mi andava tanto a genio. Aprii lo sportello di uno scaffale del bagno e trovai un piccolo specchio rotto, con i pezzi di vetro che si staccavano solo a guardarli. Mi venne la macabra idea di segnarmi sul braccio il nome che mi piaceva di più al Mondo: Noemi. La mia piccola cuginetta, nata da meno di un anno fa, in poco tempo è diventata la mia unica motivazione per sorridere. Fu troppo tempo se impiegai cinque minuti per scrivere il suo nome sulla mia pelle. Vedevo il sangue colare, mi faceva male, ma disegnai anche una stellina all'inizio del nome ed un cuoricino alla fine di esso.

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