Capitolo 8 (prima parte)
Credevo di stare ancora sognando, quando la mia testa urtò contro qualcosa. Probabilmente ero caduta dal letto. Tra poco la sveglia sarebbe suonata accompagnata dalle incessanti urla di mia madre che mi dicevano di alzarmi.
Aprii gli occhi.
Mi sentivo strana. Ero come intontita e mi faceva male la testa. Cercai di portare una mano su di essa, ma il mio corpo non sembrava rispondere ai miei impulsi. Era come se fosse legato...
D'un tratto cominciai a udire delle voci accompagnate da uno strano rumore. Sembrava il rumore di una macchina in movimento. Credevo di stare ancora sognando ma purtroppo non era così. Aprii nuovamente gli occhi e mi guardai intorno. Quello che vidi non assomigliava di certo alla mia camera da letto. Ero sdraiata a terra con le mani e le gambe legate. Tutto intorno a me era scuro e a malapena riuscivo a capire dove mi trovavo. Cercai di tirarmi su, poi tutto intorno a me si fermò. Il rumore che avevo udito all'inizio cessò, lasciando spazio a un'immensa luce che mi accecò. Due ombre si avvicinarono verso di me diventando sempre più nitide. Erano due ragazze, e a guardarle bene erano le stesse che mi avevano aggredito dentro Cinecittà. Mi fecero scendere da un furgoncino, mi slegarono e mi rinchiusero dentro un enorme granaio. Mi sentivo confusa e impaurita allo stesso momento.
Come avevo fatto ad arrivare fin lì? E soprattutto dove era finito Luigi?
Cercai di riordinare i pensieri. La sera prima io e Luigi stavamo scappando dai paparazzi e ci eravamo rifugiati in una piccola pensioncina per trascorrere la notte. Dunque come avevo fatto a finire in un granaio?
Scappare era improbabile. La porta era stata chiusa a chiave e l'unica via di fuga era a qualche metro di altezza da me. A un tratto un suono familiare mi fece sobbalzare. Sembrava impossibile ma era la suoneria del mio cellulare.
«Pronto?» dissi con voce tremante.
«Melissa!» era la voce di Fabiana.
«È tutta la mattina che ti cerco! Che cosa ti è successo? Stai bene? Dove ti trovi adesso?» Non riuscivo a credere a ciò che stavo per dirle.
«Io... non ne ho idea, sono rinchiusa dentro un granaio abbandonato, credo che si trovi fuori città».
La voce di Fabiana si interruppe per qualche istante.
«Mi sono risvegliata in un furgone con le mani e le gambe legate».
«Vuoi dire... che sei stata rapita!» disse di nuovo Fabiana.
«Credo di sì».
«Aspetta un momento! Ieri sera eri a una cena romantica con Luigi e adesso vengo a sapere che sei stata rapita?!» dalla sua voce capii che la notizia l'aveva turbata quanto me.
«Chi sono? Li hai visti in faccia?» disse apprensiva.
«Sono le stesse ragazze che mi hanno aggredito a Cinecittà», dissi sottovoce.
«D'accordo, adesso mi metto in contatto con la polizia tu non...», improvvisamente udii dei passi.
«Non posso più parlare, stanno arrivando».
«Melissa aspetta!» Riattaccai il telefono nascondendolo nella tasca posteriore dei miei pantaloni prima che le rapitrici entrassero nel granaio. Davanti ai miei occhi, seguita da un gruppo di teenager, c'era colei che aveva messo in piedi tutta questa storia. Una ragazza all'apparenza semplice, modesta nel vestire, una persona che qualcuno avrebbe definito la ragazza della porta accanto. Anche se ancora non ne avevo idea, avevo davanti il mio peggior incubo.
«Immagino che ti starai chiedendo chi siamo e perché ti abbiamo portato qui», disse avvicinandosi. «Il mio nome è Angela e queste sono le mie compagne», disse indicando le stesse che mi avevano portato sin lì. «Se non sbaglio la prima volta che vi siete incontrati è stato negli studi di Cinecittà», disse cercando l'approvazione delle ragazze.
«Perché mi avete portato qui, che cosa volete?» Si avvicinò ancora fino a ritrovarci faccia a faccia.
«Quello che ci appartiene e che tu ci hai tolto... »
«Ma di che cosa stiamo parlando?» dissi arretrando di un passo. La situazione si faceva sempre più tesa.
«Di Leonardo... il nostro Leonardo!» Non poteva essere vero...
«Stai scherzando?» dissi sorpresa.
«Ti sembra che stia scherzando, ti sembra che abbia voglia di scherzare?!» disse aumentando il tono della sua voce che fino a qualche minuto prima era dolce e pacato, «forse non ti è stato troppo chiaro il nostro ultimo messaggio».
Non poteva essere vero. Non potevo essermi cacciata in simile guaio senza sapere nemmeno come.
«Ascoltami», disse tentando di placare il suo appena accennato odio nei miei riguardi.
«Io credo che ci sia un grosso malinteso», dissi sperando di averla convinta. «Io non conosco Leonardo DiCaprio, se lo conoscessi non mi troverei di certo qui!»
«Quindi vuoi farci credere che quella nella foto non sei tu?»disse facendomi vedere un articolo di giornale che ritraeva me e Luigi in giro per la città. «Vi abbiamo visto arrivare ieri notte alla pensione. È stata una vera fortuna alloggiare lì per una sera. Abbiamo atteso il momento più opportuno per rubare la chiave della stanza e narcotizzarvi nel sonno», sembrava la trama di un film giallo, ma più ascoltavo e più sembrava di vivere quel momento.
«Ma se entrambi abbiamo perso i sensi, ora lui dov'è?» Si voltò verso le sue compagne «Fate entrare il nostro ospite, ragazze», disse Angela «sono sicura che sarà contenta di aver un poco di compagnia».
Compagnia? Cosa voleva dire? Qualcuno avanzò lentamente. I raggi del mattino che entravano dalla porta mi impedirono di riconoscere la misteriosa figura. Misi una mano di fronte al viso per coprire quell'accecante luce. Poi lo riconobbi... Luigi!
«Melissa!»
Lo abbracciai forte e lui fece lo stesso. La porta si richiuse immediatamente dopo il suo ingresso. Per qualche strana ragione io e Luigi fummo lasciati soli.
«Temevo ti fosse capitato qualcosa».
«No, sto bene, non preoccuparti», disse rassicurandomi. «Tu piuttosto, perché sei qui? Ti hanno fatto qualcosa?» mi guardò attentamente per essere certo che non mi fosse capitato nulla. Gli raccontai brevemente ciò che era accaduto prima del nostro incontro.
«È davvero pazzesco! Ma che cosa possono volere da noi?» rannicchiati in un angolo di quel granaio abbandonato, Luigi mi stringeva forte a sé.
«Non ne ho idea, ma qualunque sia la loro intenzione non permetterò che ti facciano del male».
Il calore del suo corpo mi infondeva sicurezza e protezione. Restammo così per un po' fino a quando le porte del granaio si aprirono nuovamente.
«Sono loro» dissi preoccupata.
«Stai dietro di me», disse Luigi facendosi avanti. «Perché ci avete portato qui? Cosa volete, soldi?» ma non vi fu risposta. «Insomma parlate!» il tono di Luigi divenne più deciso. Notai una strana espressione sul volto delle ragazze dopo la reazione di Luigi. Il portamento di Angela rimase immutato ma era chiaro che tutti stessimo aspettando una sua reazione in proposito.
«Che cosa ha detto?» si limitò a dire. «Voglio sapere quello che ha detto», disse nuovamente, rivolgendo stavolta il suo sguardo verso di me. Ora era chiaro il motivo per cui mi avevano rapita. Angela aveva bisogno che qualcuno interagisse per suo conto. Era ovvio che nessuno delle sue compagne avesse le capacità per interagire con una persona che non conosceva la nostra lingua e quello era il motivo per cui mi trovavo lì.
«Ha chiesto per quale motivo ci troviamo qui», dissi rispondendo alla sua domanda. Luigi si voltò fissandomi negli occhi e finalmente capì. Ci trovavamo in un triangolo che legava tre persone. L'una non poteva fare a meno dell'altra. Angela fece un cenno alle compagne le quali mi divisero con forza da Luigi. Si avvicinò a esso e tentando una presentazione malriuscita lo invitò a seguirlo fuori il granaio. «Perché non facciamo due passi insieme, Leo?» disse prendendolo per mano. Luigi incontrò il mio sguardo. Accennai un sì con il viso per fargli capire che era tutto ok. Del resto ormai le sue intenzioni erano state svelate. Cos'altro poteva volere da noi?
Ed eccoci di nuovo qui. Prima di tutto, ci tengo ancora una volta a ringraziare tutte le ragazze che hanno continuato a seguire questa storia nonostante la delicata situazione che sto vivendo in questo momento. Grazie! Grazie con tutto il cuore.
Tornando a noi...Spero che l'attesa vi abbia stuzzicato la curiosità. A quanto pare queste ragazze sono convinte che Luigi sia il vero Leonardo DiCaprio e chissà che non abbiano ragione. Voi che ne pensate? Si tratta davvero di Leonardo DiCaprio? Fatemelo sapere in un commentino ^^
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