Capitolo 6 (parte 2)

«Ma non mi dire, non sarà per caso quel ragazzo di cui non mi sono mai ricordata il nome?» disse Fabiana alla fine del mio racconto.

«Sì! è lui!»

«E che cosa ci fa qui, perché e tornato?» disse preoccupata.

«Non ne ho la mia minima idea. Te l'ho detto, ci siamo incontrati per caso».

«E da quel che mi è parso di capire a te non è dispiaciuto affatto» Fabiana mi guardò dritto negli occhi.

«Beh di certo mi ha sorpresa rivederlo», dissi giocherellando con le dita.

«Melissa», disse Fabiana prendendomi il viso tra le mani, «guardami in faccia e dimmi che non provi più niente per quel ragazzo». Non potevo rispondere. Poiché nemmeno io conoscevo la risposta a quella domanda.

«Oh no! Tu non lo hai mai dimenticato», disse continuando, «e Luigi? Cosa hai intenzione di fare?»

«Non ne ho la più pallida idea. Mi sento così confusa», sospirai, «ma non puoi stare tra due fuochi, senza contare che prima o poi Luigi lo verrà a sapere».

«Lo so anche io, ma è per questo motivo che ti ho chiesto di vederci. Che cosa dovrei fare secondo te?»

«Io credo che tu debba fare chiarezza nel tuo cuore», quelle parole mi colpirono dritte in petto come una freccia. Fabiana aveva ragione. C'era un conto in sospeso che dovevo risolvere nel più breve tempo possibile.

«Sono contenta che tu abbia accettato l'invito. Credevo che non l'avresti fatto», dissi salutando Alex. Organizzai quell'appuntamento all'insaputa di Luigi. Quello stesso giorno avremmo dovuto vederci, ma c'era una questione ben più importante, che andava risolta il prima possibile.

«A essere sinceri non ero molto convito. L'altra volta mi sei sembrata piuttosto nervosa». Come facevo a spiegargli che il motivo del mio nervosismo era dovuto al suo ritorno?

«Ti va di fare un giro?» proposi e subito dopo incominciammo a camminare.

Ripercorrere quelle strade, quelle vie dove un tempo eravamo soliti a giocare, fu come ritornare nel passato. Rividi me stessa, sola, né una parola, né un saluto dopo quel bacio e fu allora che tutto fu chiaro.

«Perché te ne andasti quel giorno?» gli chiesi d'un tratto.

«Cosa?» rispose Alex.

«Per tutto questo tempo ho creduto di essere importante per te».

«Ma si può sapere di che cosa stai parlando?» non ne aveva la più pallida idea.

«Non ci arrivi proprio, non è vero?» Mi fermai di colpo.

«La riconosci quella panchina lì in fondo? È dove ti ho dato il mio primo bacio».

«Sì, e con questo?» Continuò Alex confuso.

«Mi hai sempre detto che ero una persona speciale, che ti importava di me, ma non è così».

«Perché dici questo, insomma di che cosa stiamo parlando?» 

«Io ero innamorata di te. Avrei fatto qualsiasi cosa per te. Ma non me ne hai dato la possibilità. Te ne sei andato, senza dire niente, né un addio, né un ciao. Per tutti questi anni mi sono sempre chiesta perché, ma adesso ho capito. Non ti è mai importato niente di me» le parole venivano fuori come un fiume in piena e più ne liberavo e più mi rendevo conto di quanto fossero vere.

«Melissa non è vero», disse prendendomi la mano, «io ci tengo un sacco a te»

«Hai uno strano modo per dimostrarlo. Tutti questi anni senza avere tue notizie. Sono stata davvero una stupida, e pensare che stavo per fare l'errore più grande della mia vita».

«Di che cosa stai parlando?» affermò il mio braccio con così tanta forza, da costringermi ad avanzare verso di lui. Un vano tentativo di allentare la sua presa su di me . Mi divincolai, del tutto impreparata a quella reazione, quando la mia attenzione si riversò su qualcun'altro. Luigi sedeva nella sua macchina a pochi metri da noi e aveva visto tutto. Prima che la mia mente avesse il tempo di elaborare cosa stava succedendo, accese il motore della sua auto e sfrecciò via. 

Il giorno dopo tentai più volte di chiamarlo senza ottenere risultati. Andai agli studi. Lo trovai subito, se ne stava seduto su un piccolo muretto che costeggiava le mura degli studi. Quasi non lo riconoscevo, era lui ma non era più lui, il sorriso con il quale mi aveva conquistata non c'era più, i suoi occhi si erano spenti, , mi venne difficile parlargli ora che non sembrava più se stesso.

Mi avvicinai con voce tremante: «Ciao, ho provato a lasciare diversi messaggi nella tua segreteria telefonica ma non mi hai mai risposto».

«Perché sei venuta qui?», disse senza alzare nemmeno lo sguardo.

«Per parlare di quello che è successo».

«Non è successo niente», rispose freddo.

Deglutii prima di rispondere. Stavo per accendere la mina di una bomba.

«Io credo di sì», alzò il viso e mi guardò fisso in volto.

«Allora comincia con lo spiegarmi una cosa», disse alzandosi di scatto «era lui il motivo per il quale non potevi parlare? Era lui il motivo per il quale mi hai mentito? L'appuntamento a cui non potevi mancare?» La sua voce si alzava di un tono ad ogni domanda.

«Non è come credi...» era difficile da spiegare.

«Sì, certo! Adesso mi verrai anche a raccontare che tra voi due non c'è stato mai niente».

«Non sarai mica geloso?!!», dissi cercando di sdrammatizzare.

«Chi, io? Di quello lì? Per favore!»

Sta' a vedere che la gelosa stavolta ero io! 

«Se le cose stanno così...» la situazione stava decisamente prendendo un brutta piega, così tentai il tutto per tutto, « non ti dispiacerà se accetto l'invito a cena di Alex.»

«Ti ha invitato a cena?» Avevo centrato il suo punto debole. L'orgoglio. «E tu hai intenzione di accettare immagino?!»

«Mah, non so, di certo è un gesto molto romantico portare una ragazza fuori a cena, a meno che ...»

«A meno che cosa?» Non voleva darlo a vedere, ma avrebbe accettato qualsiasi condizione, purché non accettassi l'invito di Alex.

«A meno che non riceva un altro invito da un'altra persona...»

«Mi stai chiedendo di portarti a cena?» Disse sogghignando.

«Solo se mi farai passare una notte da star!»

«Una notte da star?» Domandò prendendosi gioco di me. «D'accordo, domani farò venire una macchina a prenderti intorno alle 20:00, il resto è una sorpresa», mi diede un bacio sulla guancia e si incamminò verso lo staff della produzione.

«Almeno dimmi di cosa si tratta?»

Ma senza aggiungere altrosull'argomento disse semplicemente: «Fidati di me!»    

Bentrovati care lettrici e forse anche lettori ^^. Ancora un capitolo breve, perdonatemi. Vi prometto che nel prossimo ce ne saranno delle belle, anche se la domanda giusta da fare è: Sarete pronti per leggere il capitolo 7? Secondo voi cosa succederà? Fatemelo sapere in un commento ^^

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