13° CAPITOLO

Ieri sera mi è arrivato un messaggio da parte di Alex in cui mi avvisava che oggi non verrà a scuola perché non si sente bene. Perfetto, passerò un'intera giornata di scuola immersa nella solitudine. Per fortuna oggi è venerdì e tra poco più di tre settimane finisce finalmente la scuola e iniziano le vacanze di Natale... non vedo l'ora! Beh, poi che altro dire... Skyler, oltre a stare sempre con Megan, mi ha incominciato ad insultare pubblicamente. Non so davvero più cosa fare, ogni volta che le cerco di parlare in privato o mi evita o mi umilia davanti a Megan. L'unica cosa che posso fare in questo momento è di non peggiorare le cose e stare il più lontana possibile dal loro gruppetto.

Arrivo in classe e, visto che sono arrivata in anticipo, è praticamente vuota a parte due ragazzi a cui non ho mai rivolto la parola. Quindi prendo il cellulare e mi rifugio in bagno. Dopo averci passato quasi una quindicina di minuti a guardare video ridicoli su YouTube, prendo coraggio e ritorno in classe. Appena entrata, mi viene un nodo alla gola sentendomi dire in coro da Megan e Skyler: << Ecco l'emarginata!>>. Ma, subito dopo sento un'altra voce che dice a bassa voce, infastidita: << Ma state zitte un attimo!?>>. È Ashley. La guardo confusa per un attimo, ma poi, senza restare in piedi un altro secondo, mi dirigo subito verso il mio banco cercando di non farmi notare troppo dal resto della classe. Appena alzo lo sguardo la maggior parte dei miei compagni mi fissa, ma appena si accorgono che li sto guardando, abbassano in men che non si dica lo sguardo. Che vergogna, chissà per quanto durerà questa tortura, mi dico tra me e me, prendendo il mio quaderno degli appunti.

Dopo aver preso un po' di carne ed uno yogurt, mi vado a sedere nel solito posto dove ci sedevamo sempre io e Skyler, ovvero vicino alla porta d'ingresso della mensa. Incomincio a provare a mangiare la carne, ma è troppo stopposa ed ha un sapore disgustoso, quindi mi limito a bere un po' di acqua e ad aprire lo yogurt. << Ciao emarginata>>, dicono in coro Megan e Skyler e poi Megan continua dicendo ad alta voce: << Stavamo pensando proprio a te. Che fai, non mangi? Oh, oltre che ad essere emarginata sei anche anoressica? Povera... ma non ti hanno per caso insegnato le buone maniere? Non è buona educazione lasciare il cibo sul piatto! Allora ora ti farò imparare una bella lezione, così impari a trattarci con rispetto>>. Detto questo afferra lo yogurt dal mio vassoio e me lo versa sui capelli e poi ridendo assieme a Skyler, si allontanano. Dopo un paio di secondi in cui rimango completamente bloccata per lo shock, mi tolgo lo yogurt dai capelli e, dopo aver alzato lo sguardo, mi accorgo che tutti in mensa stanno ridendo di me o facendomi delle foto. Quindi mi alzo, prendo velocemente il mio zaino e, quasi con le lacrime agli occhi, vado in bagno. Poi dopo essere arrivata, chiudo a chiave la porta e scoppio a piangere. Non ci posso credere, sono stata appena ridicolizzata davanti a tutta la scuola, di nuovo. Mi sembra di ritornare indietro nel passato e rivivere di nuovo tutti quegli orribili momenti. E come se non bastasse, ora mi prenderanno tutti in giro, diventerò sicuramente lo zimbello della scuola. Esco dal bagno e mi asciugo le lacrime. Poi mi guardo allo specchio e scoppio a piangere di nuovo. Ho i capelli tutti pieni di yogurt ed il mascara completamente colato. Sembro un mostro. Mi chino sul lavandino, mi lavo la faccia e me la asciugo con della carta. Poi prendo dell'altra carta e mi cerco di tirare via lo yogurt, inutilmente. Allora esco velocemente dal bagno e, senza farmi vedere da nessuno, scappo da scuola. Tanto peggio di così non potrebbe andare. Al massimo potrei essere espulsa, ma sempre meglio di stare rinchiusa ancora per altre tre ore in questo posto. Faccio una corsa verso casa, e per fortuna non incontro nessuno. Appena entro a casa, vado in camera mia, butto la cartella in un angolo e poi mi dirigo verso il bagno. Mi faccio una doccia di quasi un'ora e ripenso a tutti gli avvenimenti successi a scuola. Quanto vorrei che tutta questa giornata fosse cancellata, o almeno che nessuno ricordasse più niente di quello che è successo. Dopo aver finito la doccia, vado in camera mia, mi cambio i vestiti e mi stendo sul letto. Quanto vorrei morire, penso, prima di addormentarmi con le lacrime agli occhi.

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