Capitolo 1- Il litigio
-Marinette! Marinette! - un ragazzo correva per i corridoi cercando la suddetta ragazza e sventolando la mano come richiamo. Indossava una maglietta bianca con la scritta Agreste ben in vista, i jeans erano stretti e coprivano le lunghe gambe magre. I capelli biondi e scompigliati, uniti agli occhi verdi che sembravano due smeraldi, lo rendevano un piacevole spettacolo per tutti.
Molte invidiavano la ragazza da cui stava andando con molta fretta. Lei, sentendo quella voce, si girò verso di lui e gli corse incontro abbracciandolo di slancio. Marinette aveva un aspetto più fanciullesco, i capelli neri con dei riflessi blu erano raccolti in due codini e gli occhi blu emanavano una felicità contagiosa. Il volto esprimeva serenità grazie alle labbra contratte in un sorriso. Portava una canottiera rosa, a cui aveva abbinato delle ballerine e una giacca nera.
-Mi sei mancato- disse Marinette con la testa poggiata sul petto dell'altro.
-Anche tu- sussurrò il ragazzo iniziando ad accarezzarle i capelli.
Il suono della campanella li costrinse a staccarsi da quell'abbraccio così tanto mancato e voluto.
-Allora, Adrien, come è stata la vacanza ad Haiti? - chiese la ragazza sorridente. Le lettere di quel nome erano come state accarezzate dalle sue labbra.
Lui poggiò il braccio sulle spalle dell'altra in un gesto fraterno. -Il posto era stupendo e c'erano delle ragazze da urlo! - Quella risposta rabbuiò leggermente Marinette, infatti il suo sorriso si spense -Comunque non mi sono potuto godere nulla. Mio padre mi ha tenuto bloccato con i servizi fotografici, che noia- continuò l'altro sbuffando scocciato, non si era accorto per niente del cambiamento d'umore dell'amica.
-Oh capisco- sospirò Marinette prima di staccarsi ed entrare di corsa in classe, lasciando il biondo interdetto dietro di lei.
-Ehi, ma che ho detto!? – chiese interdetto l'altro, per poi seguirla preoccupato.
-Nulla! - ringhiò arrabbiata continuando la sua corsa. Voleva scappare da lui per evitare ancora di parlargli, sentire ciò che aveva da dirle avrebbe solo continuato a farle male.
Marinette entrò in classe con passi rabbiosi e si andò a sedere al suo banco con Alya. La ragazza aveva i capelli castani, tranne sulle punte che erano colorate da un rosso fragola. Portava gli occhiali e da essi si intravedevano gli occhi marroni, ora, accessi da una scintilla di ira.
-Stavolta che ha combinato? - chiese lei, interrompendo la conversazione con il ragazzo seduto nel banco dietro.
Marinette aprì la bocca per parlare, ma la richiuse subito quando Adrien entrò in classe.
-Poi te lo dico- borbottò prendendo i libri per la lezione dal suo zaino.
-Mari, che ho fatto? - chiese il nuovo arrivato cercando spiegazioni, ma in risposta ricevette solo uno sbuffo offeso.
Era molto infuriata, si chiedeva se davvero potesse essere così stupido.
A lei era sempre bastato essere la sorella che non aveva mai avuto, come spesso veniva definita da lui. Da qualche tempo, però, qualcosa era cambiato e non sapeva dare una spiegazione a tutto ciò, sentiva solo che quei sentimenti particolari, dopo anni di repressione, volessero uscire a galla. Forse sbagliava a comportarsi in quel modo, ma era l'unica cosa che riusciva a fare. Si continuava ad illudere potesse diventare altro, ma lui era troppo cieco per capire. Come faceva a non accorgersi di quei sorrisi che gli rivolgeva o di quegli sguardi che riservava solo a lui?
-E ora che faccio?!- disse tra sé e sé il ragazzo centro dei pensieri dalla corvina. Si portò le mani nei capelli frustrato, finiva sempre così: discutevano per qualcosa che non aveva un apparente motivo, Mari teneva un po' il broncio, insensato ai suoi occhi, e poi facevano pace.
Sinceramente non capiva quei comportamenti, e anche se ci provava con tutto sé stesso, per lui risultavano sempre degli atteggiamenti inutili. Non riusciva a vedere quanto Marinette impazzisse per lui e nel suo cuore continuava insistentemente il pensiero di Ladybug che, nonostante non vedesse da un anno e mezzo, gli riempiva anche i sogni. Seppur la supereroina era sparita, come il suo alterego Chat Noir dopo la battaglia contro Papillon, sentiva che ancora un pezzo del suo cuore le appartenesse.
Lui e Marinette erano amici d'infanzia ma, nonostante le numerose volte che aveva notato le somiglianze tra lei e Ladybug, mai lo aveva sfiorato l'idea che potessero essere la stessa persona, come in realtà era. Semplicemente aveva creduto che tra loro due non ci fossero segreti, non contando che il primo a mentirgli sulla sua altra identità fosse stato lui.
Le lezioni furono noiose come il solito, nessuno dei ragazzi della classe era interessato a quello che dicevano i prof, erano tutti troppo impegnati a raccontarsi le loro esperienze estive.
Chloè era quella più disattenta, teneva lo sguardo fisso sulle sue unghie mentre il suo fidanzato, Nathaniel, la adulava. La ragazza aveva dei lunghi capelli biondi e l'atteggiamento da diva che tutti odiano; il ragazzo invece aveva dei capelli rossi abbastanza lunghi e degli occhi verdi pieni d'ammirazione per l'altra.
In realtà, per tutti, quei due erano strani come coppia, nessuno poteva credere che la figlia del sindaco, sempre così altezzosa e arrogante, potesse mettersi con quello che un tempo definiva un damerino.
Erano nate diverse teorie sulla loro relazione ma quella più accreditata riguardava una scommessa; si pensava che per questo Chloè fosse stata costretta a sedurre Nath e portarselo a letto. Da qui però la ragazza aveva poi scoperto che il "verginello" non lo era poi così tanto e che in verità fosse un mago in quelle cose, ed erano così finiti insieme.
La verità era che quella scommessa c'era stata davvero, ma Chloè non era riuscita a sedurre Nath così avevano passato settimane a parlare finendo col conoscersi meglio e, ahimè, fidanzarsi. Strano ma vero: entrambi avevano trovato l'amore in chi si aspettavano di meno.
Suonò la campanella facendo riscuotere tutti gli alunni della classe. Velocemente Marinette raccattò le sue cose e corse fuori dalla porta, non voleva proprio parlare con Adrien, era troppo confusa. Alya la seguì a ruota, sapeva benissimo che la sua amica aspettasse solo quel momento per sfogarsi.
Anche Adrien voleva seguire le due, ma qualcuno lo bloccò e non era di certo il suo migliore amico visto le unghie che sentiva premere contro la pelle.
-Adrienuccio caro, perché non rimani con noi anziché stare con quegli sfigati? - chiese Chloé, lo tirò ancora e lo avvicinò al suo gruppo composto da Sabrina, Max, Nathaniel e Kim. Erano tutti intendi a chiacchierare animatamente riguardo alle loro disavventure. Sabrina era la schiava della bionda e cercava sempre di soddisfare ogni sua esigenza inoltre, avere il padre capo della polizia la agevolava molto in questo suo compito. Max invece si trovava in quel gruppo solo perché il suo migliore amico Kim lo aveva trascinato, quest'ultimo era innamorato follemente di Chloé e cercava in ogni modo di apparire bello ai suoi occhi.
-Che volete da me? E non dire mai più che i miei amici sono degli sfigati, non è assolutamente così- sibilò a denti stretti il biondo strattonando il braccio per liberarsi dalla morsa della ragazza.
-Noi vorremo solo parlare- rispose Chloè tranquillamente -E come vorresti definirli quelli là? - continuò attaccandosi al braccio di Nathaniel.
-Esatto, come vorresti definire quei perdenti? - ripeté Sabrina guardandolo indifferente.
Adrien arrossì dalla rabbia, puntò il dito contro le due amiche e la guardò fisso negli occhi la bionda –Smettila di importunarmi e di insultare i miei amici- sussurrò di fronte al volto della ragazza con sguardo irato; poi, quando credette che la ragazza avesse compreso il messaggio, se ne andò.
–Ah, per la cronaca non voglio stare con degli snob figli di papà. Mi dispiace per Max, non so proprio come ci sia finito qui- urlò mentre proseguiva dritto per la sua strada.
Uscì velocemente da scuola, magari era ancora in tempo per fermare Marinette e parlarle ma, quando arrivò nel cortile, lei era già andata via. Deluso e giù di corda entrò nella limousine. Continuava a guardare attraverso il finestrino senza badare alle informazioni sui i suoi impegni, descritti con la consueta diligenza di Nathalie, la segretaria di suo padre nonché sua tutrice.
La sua testa era affollata da numerosi pensieri e solo quando passarono davanti alla Boulangerie Patissere decise di concretizzarne uno. -Fermati! – esclamò interrompendo il viaggio del Gorilla e il discorso della sua segretaria, lei schiuse leggermente le labbra per protestare, ma il ragazzo era già dentro la pasticceria.
-Sabine, Marinette è a casa? - chiese dolcemente alla signora minuta dietro al bancone.
-Oh Adrien c... certo che no! – parlò la donna in preda al panico.
-Che? - Adrien non era per niente convinto da quella risposta.
-V-vedi caro mi ha avvisato che sarebbe tornata tardi per stare con Alya, saranno in qualche negozio; sai come sono fatte le ragazze! - rispose iniziando a sudare freddo.
-Ah va bene, quando torna le può dire che sono passato? – sapeva che la donna stesse mentendo, Sabine era sempre così gentile e pacata: quel nervosismo le stonava completamente addosso.
-Certo tesoro! - affermò quando il ragazzo era già sull'uscio. Appena Adrien fu fuori dalla pasticceria lei tirò un gran sospiro di sollievo; non le piaceva dire bugie, ma lo aveva promesso alla figlia.
-Era lui? - chiese una voce spuntandole alle spalle.
-Sì, non capisco perché tu non voglia parlargli, siete sempre stati così amici. Non sai quanti sacrifici abbia dovuto fare per mentirgli- Sabine era confusa e preoccupata: solitamente Marinette le raccontava tutto soprattutto se riguardava il suo amico d'infanzia, ma ora perché non lo faceva? Era davvero successo qualcosa di così grave tra i due?
Marinette era nel panico "Come si faceva in quelle situazioni?", non avrebbe mai avuto il coraggio di raccontare a sua madre i sentimenti che provava verso quel ragazzo, che Sabine ribadiva sempre di aver visto crescere. Rimase in silenzio pensando ad una bugia adeguata per cui potersene uscire da quella situazione.
-Non voglio pressarti, quando te la sentirai mi dirai tutto- disse la donna abbracciando la ragazza, sapeva capire sua figlia.
Marinette ringraziò mentalmente sua madre per essere sempre così comprensiva e ricambiò l'abbraccio, l'adorava anche per quello.
-Sto risalendo, Alya mi sta aspettando- Marinette si staccò dalla dolce presa della madre e salì velocemente gli scalini. La sua amica sicuramente fremeva dal sapere quello che fosse successo, ma non era ancora riuscita a spiegarle molto.
Nel frattempo alla scuola Francois Dupont il gruppo di Chloé stava in cerchio attorno alla ragazza, da lontano giungevano numerosi bisbigli che aumentavano il loro atteggiamento losco.
-Ancora mi chiedo perché stiamo facendo tutto questo...- borbottò Nathaniel decisamente irritato: era molto geloso e vedere la sua fidanzata fare di tutto per l'Agreste non faceva altro che imbestialirlo di più.
-Ma sei così stupido?! L'ho ripetuto una decina di volte! - Del rimprovero di Chloé a lui giunse solo quel "stupido" e non poté fare a meno di notare il fatto che lei non avesse mai chiamato così Adrien. Solo a lui riservava tutto il suo ben ampio vocabolario di insulti.
-Me ne vado! - urlò il rosso. Si incamminò, ma tutti sapevano che per fermarlo bastava solo che Chloé dicesse un "Resta!" e lui si sarebbe fermato.
-No, per favore Nath! – disse la bionda prendendolo in tempo per il braccio, sul volto di Nathaniel per la prima volta non comparve un sorriso.
-Dammi un buon motivo per rimanere e aiutarti in questo tuo piano- sibilò rimanendo girato e dando le spalle alla ragazza, stavolta era veramente arrabbiato.
-Voglio solo infangare Marinette. Sai quante volte quella troietta mi ha risposto?!-
-Io non ti capisco, Marinette è sempre stata dolce. Tu eri quella acida, con tutti - rispose Nath finalmente girato verso di lei. Lo sguardo severo era una maschera che alterava completamente il suo volto, Chloé pensò subito che gli stonasse davvero.
-Cosa hai detto? - chiese la ragazza, si sentiva un po' ferita.
Tutti sapevano, Chloé più di tutti, quanto il rosso andasse matto per Marinette; prima passava ore e ora sul suo quaderno da disegno disegnando solo lei. Era vero che lei avesse avuto una piccola cotta per Adrien, ma non lo considerava amore, più volte ci aveva riflettuto e sapeva che in realtà sarebbe voluta stare con lui solo per diventare ancor più famosa. Non sopportava l'idea che qualcun'altro avesse potuto avere il cuore di Nath, perché quel qualcuno era sicuramente migliore di lei.
-Chloé me ne sto andando. Non voglio prender parte a questo complotto contro una ragazza che non ha mai fatto nulla. - Con un gesto veloce la strattonò e se ne andò via. Tutti i ragazzi ora li osservavano, per la prima volta, da quello che si vociferava, Nath si era comportato così.
Chloé strinse i denti e i pugni, la rabbia dentro di lei crebbe ancor di più; con un gesto veloce tolse il telefono di Adrien dalla mano a Max, che era riuscito a sbloccarlo, e andò velocemente sulla galleria. Gli avevano preso il cellulare durante quella loro breve conversazione, non era stato poi così difficile distrarlo mentre Kim gli prendeva il telefono dalla tasca del giubbotto, quella era stata una piccola impresa di cui tutti ne erano molto compiaciuti.
-Faremo senza di lui! – urlò. Anche se aveva detto quelle parole sapeva che per lei non andava bene; sentiva gli occhi bruciare, ma non si sarebbe mostrata così debole e sentimentale davanti agli altri. Agli occhi di tutti lei doveva tenere quella sua maschera di menefreghismo e capricci.
Le dita armeggiavano veloci con il telefono alla ricerca di una qualche immagine compromettente. Poi eccola lì, davanti a lei, una svolta, un video di circa tre minuti. Cliccò su di esso, diede uno sguardo alla data risalente a circa cinque mesi prima. Il video partì e un sorriso si aprì spontaneo sul suo volto.
-Abbiamo trovato qualcosa di interessante- commentò fissando lo schermo.
Angolo autrice
Ed eccomi ritornata! Piaciuto il primo capitolo? Questa storia sarà particolare, e spero non troppo lunga. Ho cercato di presentare nel miglior modo possibile i personaggi principali, cioè Marinette, Adrien (loro due erano abbastanza ovvi😂) e Chloé e Nath. Molte delle cose menzionate verranno poi approfondite. Se avete qualche curiosità, o se qualcosa non è ben chiaro io sono disponibile.
La domanda, che penso vi starete facendo tutti, è: cosa si vede in quel video?
Ah, per chi potesse interessare, ho iniziato a leggere Shadowhunters (Amoreeeee).
Al prossimo capitolo😉
GAIA💚
P.S.
I capitoli spero di riuscire a farli sempre intorno alle 2000 parole.
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