Ho i tuoi baci sul collo, sono come ferite

Alessandro è consapevole di avere ancora i jeans addosso, nello stesso modo in cui è consapevole di essere sul letto di Riccardo, con Riccardo sotto di sé e le labbra sulle sue. Vorrebbe essere razionale, sa che dovrebbe interrompere quella follia, ma non ci riesce. Riccardo bacia, morde, non sta fermo con le mani e Alessandro cerca solo di tenergli testa. 

Riccardo non riesce a credere a quello che sta succedendo: è sdraiato di schiena, sul proprio letto, solo i boxer addosso e Alessandro sopra di lui, i suoi jeans che gli sfregano sulla pelle e i suoi baci che gli annullano ogni pensiero. Non si aspettava sarebbe potuto succedere, non che non ci abbia mai pensato, soprattutto durante le ultime settimane, ma non si era mai concesso di focalizzarsi su quei pensieri per più di cinque secondi. 
Sta baciando Alessandro, si sta strusciando su un letto con Alessandro e sta baciando il collo di Alessandro. E lo sente sospirare, quasi gemere, lo vede combattuto e allo stesso tempo anche arreso. Non sa nemmeno come sia possibile. E si sente allo stesso modo, quando lascia andare il collo dell'altro e, finalmente, riesce a guardarlo negli occhi. 

Hanno entrambi il respiro corto, le labbra gonfie di baci e lo sguardo perso. 

"Ale..." sospira, senza saper continuare. Cosa vuole dirgli? Non ne hai idea. Forse solo la conferma che in quel casino ci sono finiti entrambi con tutti e due i piedi. La conferma che non è un gioco, che poi ne parleranno. La conferma che non se ne pentirà. 

Alessandro lo guarda, con quegli occhi grandi, limpidi, terrorizzati che Riccardo crede siano specchio dei suoi. Alza una mano, appoggiandogliela sul collo, Alessandro rabbrividisce. 

"Ti ho lasciato dei segni, mi dispiace..." dice e, inaspettatamente, in risposta riceve una risata. 



Alessandro ride, in maniera forse isterica. Sono lì, sul letto, quasi totalmente nudi, che si stanno baciando e Riccardo seriamente si sta scusando per dei segni sul collo? Tra le tante cose, è quella a cui sta seriamente pensando?

"Perché ridi?" chiede, infatti, il ragazzo. 

"Ho la tua erezione contro una coscia e ti preoccupi dei succhiotti?" 

Riccardo arrossisce di botto, ma per fortuna allo stesso tempo l'atmosfera sembra essere meno tesa. Alessandro si meraviglia di se stesso, di solito quello non è compito suo, ma stava diventando tutto insopportabilmente teso. 

"Richi" lo chiama, facendogli rialzare lo sguardo. Riccardo ha gli occhi di sempre, limpidi, sinceri, pronti a tutto. E ad Alessandro quello basta, per ora. Gli basta per baciarlo di nuovo, forse più lentamente, ma non con meno passione. Si avventa anche lui sul collo dell'altro, lasciando altrettanti segni, su quella pelle pallida. Si fa spazio tra le sue gambe, continuando a strusciarsi, sentendo le mani di Riccardo sul proprio sedere, infilarsi poi nei jeans. 

Si alza un po', spostandosi, per toglierseli e ritornare dov'era, con solo i boxer addosso. Riccardo ansima, si muove in maniera sempre più convulsa e scoordinata, strusciando tra loro i bacini, portando entrambi ad un livello di eccitazione incontenibile. Alessandro ribalta le posizioni, facendolo sedere sul proprio bacino, guardandolo dal basso. 

Riccardo si ritrova seduto su Ale, a cavalcioni sul suo bacino, sentendo le loro erezioni a contatto. Oscilla un po', valutando la situazione, cercando d capire come muoversi per far star bene entrambi. Le mani di Alessandro sui fianchi che lo guidano e lo stringono e lo spingono, Lo guarda dall'alto, le mani appoggiate al suo petto, che lo accarezzano. 

"Io non l'ho mai fatto..." gli esce fuori, in un impeto di sincerità e Alessandro sorride. Alessandro sorride sempre in quel modo così confortante che se non fossero in quella situazione e Riccardo non volesse venire, lo abbraccerebbe stretto. 

"Continua così, tranquillo" risponde Alessandro, stringendoselo addosso e andando in contro ai suoi movimenti, continuando a baciarlo. Bastano pochi secondi per far venire entrambi, nei boxer, uno sull'altro. 

Rimangono abbracciati stretti, a riprendere fiato. Riccardo sul petto di Alessandro che gli passa le mani tra i capelli umidi di sudore. 



"Te ne pentirai?" 

Riccardo glielo chiede contro il collo, senza nemmeno guardarlo negli occhi. Alessandro stringe un po' l'abbraccio, poi fa rotolare entrambi sul fianco, in modo che siano ancora a bbracciati, ma uno di fronte all'altro. 

"No" risponde sincero. Lo voleva, lo vuole ancora. 

"Anche se è un fottuto casino?" chiede ancora il ragazzo. 

"Cosa con te non è un fottuto casino?" lo prende in giro. Non crede sia quello il momento dei discorsi seri. O comunque non ha le piene facoltà mentali per affrontarli. 

Riccardo gli fa una linguaccia, appoggiando la fronte sul suo petto. Alessandro lo sente passargli un polpastrello sugli addominali, come se stesse pensando. 

"Richi, parla" lo esorta. 

"Mi piaci tanto e sono confuso. Non sono pentito, ma confuso" ammette, candido. 

Alessandro gli bacia i capelli. 

"Posso capirlo, così come posso capire che tu voglia pensare. Va bene, io sono qui." 

Riccardo gli bacia il petto, poi si separa e si mette seduto al centro del letto. Alessandor non lo giudica, non lo farebbe mai, non sa cosa stia succedendo nella sua testa, ma gli crede. 

"Io ora vado che il mio agente altrimenti mi ammazza. Tu stai tranquillo e poi, se ti va, stasera ci vediamo con calma, okay?" dice, afferrando i proprio vestiti dal pavimento, senza nemmeno ripulirsi. 

Riccardo lo guarda, poi gli fa un sorriso e annuisce. 

Quando si chiude la porta alle spalle, Alessandro vi si appoggia un attimo contro, il sorriso sparito. Ha una brutta sensazione, si aspetta che Riccardo se ne pentirà, che sarà davvero un casino assurdo, che la loro collaborazione andrà a farsi fottere. 

Punta lo sguardo davanti a sé, c'è uno specchio appeso nel corridoio. Vi si avvicina e prende un respiro quando li vede. Tre segni viola lungo il lato destro del suo collo gli ricordano quello che è successo, gli ricordano la sensazione dei denti e della lingua di Riccardo. Il suo odore gli invade ancora le narici. 

Sì, un fottuto casino. 

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