Come si fa? Come si fa?
"Mi devi lasciar respirare, porca puttana!"
Riccardo chiude la telefonata e lancia il cellulare contro il muro di fronte. Non ne può più, è diventato impossibile andare avanti.
Gelosia, ossessione, film mentali e litigi. Troppi litigi. Avere una conversazione con Giulia che non preveda l'urlarsi contro è diventato impossibile. Da quando è tornato da Sanremo non fanno che gridare sia di persona che al telefono. Il motivo? La gelosia di lei.
Riccardo sa di essere poco disponibile, di sparire per giorni interi e di avere troppi impegni e se ne scusa di continuo. Ma cosa può farci? Cerca di chiamarla non appena trova un secondo, le scrive messaggi nei momenti in cui si chiude in bagno, ma ha troppe cose da fare e dietro cui stare. E capirebbe se lei avesse da ridire solo su questo aspetto, davvero, è il resto che gli fa perdere le staffe. Lei non perde occasione per rinfacciargli il suo essere troppo gentile con i fan, il suo abbigliamento, i suoi sorrisi alle persone che non conosce e addirittura è convinta che faccia gli occhi dolci a tutte le giornaliste che lo intervistano. Sta diventando un'ossessione che gli fa mancare l'aria. Hanno sempre avuto una relazione meravigliosa, con alti e bassi, ma normali. Quello è troppo.
Due colpi alla porta della sua camera lo costringono a rialzarsi controvoglia dal letto e ad aprire.
"Ah, sei tu" è così che accoglie Alessandro, spostandosi dalla porta per farlo entrare.
"Aspettavi qualcun altro?" chiede il ragazzo sorridendo e poi guardandolo. "Stai bene?" chiede, ora con espressione seria.
Riccardo sbuffa, sedendosi sul letto e indicando il cellulare sul pavimento.
"Hai litigato col cellulare?" chiede Alessandro, abbassandosi per prenderlo. "Hai perso, è ancora intero."
Riccardo si lascia cadere all'indietro sul letto.
"Perché è così complicato avere a che fare con le persone?" chiede.
Sente Ale sedersi al suo fianco, una mano appoggiata sul ginocchio.
"O forse è complicato avere a che fare con le persone sbagliate" dice, il tono triste.
"Stai bene?" ora è Riccardo a chiederglielo.
"Mh, mi ha solo riscritto il mio ex per la centesima volta. Da quando abbiamo messo piede sul palco dell'Ariston non fa che strisciare ai miei piedi."
"Ancora?!" Riccardo si alza, "non ci ricaschi, vero? No, perché altrimenti uccido lui e picchio te."
"Calmo, ragazzino. Sto valutando."
Riccardo sente la furia tornare, non sa nemmeno perché, quindi si infila le scarpe e va alla porta.
"Non abbiamo un'intervista in qualche radio?" chiede, aprendo la porta.
Alessandro lo segue, senza dire una parola.
L'intervista procede come tutte le altre: domande sulla collaborazione, sulla canzone, su Riccardo che è troppo esuberante e i tweet divertenti. Quando stanno per concludere, la giornalista gli rivolge un'ultima domanda.
"Tu in amore sei felice, no? Hai la faccia di uno felice. "
Riccardo sente il sangue gelare. Lo è? Pensa di si, ma a prescindere da tutto, gli dà fastidio parlare della sua vita privata. E sa che potrebbe rispondere con un semplice sì, ma non vuole che gli vengano fatte domande su Giulia.
"Alti e bassi" risponde, ridendo, sperando la prendano per una risposta delle sue.
E invece no.
"Quanto tempo è che sei fidanzato?"
Odia chi insiste su cose che non gli interessano.
"Alti e bassi" risponde, ora più scazzato.
"Oddio, non sei più fidanzato?" insiste lei.
Ma porca puttana.
"Dai, non diciamo queste cose!" interviene Alessandro. Riccardo lo guarda, come fosse la sua ancora di salvezza.
"Ma da quanto tempo sei fidanzato?"
Riccardo ingoia una parolaccia e comincia ad agitarsi sulla sedia.
"Un anno" risponde laconico. Forse così funziona?
La giornalista si volta verso Ale che ha detto qualcosa.
"Devi dire qualcosa?" gli chiede.
"Io? Sì. Pubblicità!" dice, ridendo di una risata che Riccardo sa perfettamente essere falsa.
"Mi dispiace per quella stronza."
Alessandro entra in bagno, mentre Riccardo si sta asciugando il viso. Sta cercando di calmarsi, ma senza risultati.
"Non scusarti tu per lei che non sa fare il suo lavoro e non è per niente empatica. Anzi, grazie" dice, guardandolo alle sue spalle attraverso lo specchio.
Alessandro incrocia le braccia al petto, inarcando un sopracciglio.
"Vuoi spiegarmi cos'è successo stamattina?"
Riccardo non si volta.
"Gli stessi litigi di quando eravamo a Sanremo, ma dieci volte più pesanti. Non ne posso più, è gelosa, ossessiva. Vuole che io stia lì con lei, ma come faccio?"
Ale fa qualche passo, appoggiandogli le mani sulle spalle.
"Guardati" gli dice attraverso lo specchio, "tu cosa vuoi?"
Riccardo gli sorride istintivamente, poi guarda se stesso.
"Voglio poter rispondere di si alla domanda di quella stronza. Voglio essere felice e per poterlo essere, devo essere libero di fare il mio lavoro, le cose che amo, di avere i miei spazi e di stare con qualcuno che si fidi di me e che mi ami."
Sente il petto di Alessandro contro la schiena e un suo braccio ora gli cinge le spalle.
"E nessuno deve vietartelo o ostacolarti. Sei giovanissimo, hai tempo di conquistare il mondo, Richi e soprattutto puoi farlo. Sei bravo, scrivi e canti da dio, e sei una bella persona."
Riccardo si sente arrossire, perché nessuno gli ha mai detto quelle cose, nemmeno la stessa Giulia. Si gira nell'abbraccio, cingendo la vita del ragazzo di fronte a lui e baciandogli una guancia.
"Io ti voglio bene, lo sai?"
Alessandro gli dà una spinta.
"Aaah, sei sempre così sentimentale!" lo prende in giro, mentre Riccardo lo segue fuori dal bagno, saltandogli in spalla.
"Mi porti così in albergo?"
"Col cazzo" risponde Ale, che però continua a reggerlo.
Ehm, sì, eccomi.
Punto uno: so che sono persone reali, non ho nessun diritto su loro, è tutto frutto della mia fervida immaginazione da shipper compulsiva.
Punto due: non volevo scriverla nemmeno, ma la lettura di un'altra storia mi ha stimolato la creatività (insieme alle loro foto, ai loro video e soprattutto al video dell'intervista citata). La storia è di
_pampu_, la trovate sul suo profilo e ve la consiglio. Spero per lei non sia un problema.
Punto tre: doveva essere un solo capitolo, non lo sarà.
Punto quattro: necessitavo di una storia "rossa" con loro due, e me la sono scritta.
Punto cinque: ciao.
Blu.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top