Jared Thomas
Sono cresciuto in una famiglia in cui l'amore è sempre stato la colonna portante, l'affetto profondo che lega i miei genitori è il collante che tiene insieme questo numeroso e chiassoso nucleo familiare. La famiglia Thomas è una famiglia tradizionale, ci sono mamma e papà che, seppur distanti di età di quindici anni, si amano follemente e hanno dato vita a noi quattro figli: il maggiore è Claudius, ha ventisei anni e fa l'avvocato, poi ci sono le gemelle Sarah e Janine, hanno ventidue anni e studiano all'università di Manchester, non troppo distante dalla piccola Middleton, cittadina in cui abitiamo. Infine ci sono io, Jared Thomas, studente di diciassette anni, all'ultimo anno di liceo, sono il capitano della squadra di calcio della scuola, ho voti nella media e sono sempre in giro per feste e discoteche. Dal momento che sono l'ultimo figlio rimasto in casa, i miei genitori, e mio padre in particolare, concentrano tutte le loro attenzioni su di me, amo essere coccolato e viziato dai miei, lo hanno un po' sempre fatto dal momento che sono il piccolo di casa ma, a volte, le loro domande e il loro interessamento li rendono un po' troppo invadenti.
<< Jared tesoro dove stai andando? >> domanda mia mamma mentre sono in procinto di uscire.
<< Vado a prendere Sienna e andiamo alla festa di Christian >> spiego.
<< Un'altra festa? >> domanda mio padre comparendo in corridoio.
<< Sono il capitano della squadra di calcio, papà, sono popolare >> gli faccio l'occhiolino e mi chiudo la porta d'ingresso alle spalle.
In pochi minuti sono sotto casa di Sienna, la mia ragazza, appoggiato alla mia vespa mentre scorro la home di instagram.
<< Amore >> una voce femminile mi distoglie dai miei pensieri e un bacio appiccicoso al sapore di fragola viene posato sulle mie labbra secche, ora piene del suo lucidalabbra.
<< Sei bellissima stasera >> mi complimento e le porgo il casco.
Metto in moto e subito le sue braccia avvolgono la mia vita così da darmi il permesso di accelerare un po'.
In circa dieci minuti siamo davanti la villetta a schiera di Christian che pullula di adolescenti ubriachi che si strusciano gli uni contro gli altri; parcheggiamo e sistemiamo i caschi nel sottosella per poi dirigerci nel vivo della festa mano nella mano. E' sempre la solita storia, feste enormi, sigarette, alcol, ballo, baci poco casti con Sienna e chiacchiere inutili sul calcio con gente che conosco appena.
E' sempre stato il sogno di mio padre avere un figlio sportivo e popolare con le ragazze, è stato accontentato da Claudius qualche anno fa e adesso ha riversato le sue aspettative anche su di me. Non so se sono più tanto soddisfatto di questi miei doveri di figlio maschio ma continuo ad accontentarlo perché ho bisogno che lui sia distratto dalla mia fama per non notare che, in realtà, sono tutto ciò che lui e la mamma non vorrebbero mai che fossi: omosessuale!
Nonostante io sia cresciuto circondato dall'amore, ho anche passato la mia infanzia in una famiglia dalla mentalità un po' troppo chiusa; mio padre crede che essere gay oggigiorno sia una moda, crede che i gay siano solo degli esibizionisti contro natura che si rendono ridicoli e, se scoprisse che anche io faccio parte di questa "categoria" di persone, penso che mi diserederebbe.
<< Pensieroso? >> domanda una voce a me sconosciuta distraendomi dai miei pensieri.
Conosco Christian dalle medie e, di conseguenza, conosco bene anche casa sua, per questo mi sono rifugiato sul tetto appena fuori dalla finestra della sua stanza credendo che nessuno mi avrebbe trovato ma, evidentemente, mi sbagliavo.
<< Un po' >> espiro il fumo verso l'alto.
<< Sono Keith >> mi porge la mano.
<< Jared >> la stringo sorridendo appena.
<< Sei il capitano della squadra di calcio, vero? >> chiede e si accende una sigaretta anche lui.
<< Hm hm >> mugugno.
<< Io sono quello nuovo invece >>
<< Ah sei l'australiano >> gli faccio capire che so chi è.
<< Sì, sono proprio io >> ridacchia.
<< Posso sapere cosa ti rende così cupo? >> chiede dopo qualche minuto di silenzio.
<< Pensavo...>>
<< A...? >> incalza.
<< Che cosa pensi dell'omosessualità? >> chiedo di botto.
<< Cosa dovrei pensare? E' una forma di amore, tutto qui >> scrolla le spalle << Perché me lo chiedi? >>
<< Perché conosco delle persone che non la pensano come te >> spiego e cerco di trattenere le lacrime, non posso pensare di non vedere più la mia famiglia per colpa del mio orientamento sessuale.
<< Beh vuol dire che devi allontanare queste persone >>.
<< E se queste persone fossero i miei genitori? >> chiedo timoroso.
<< Vorresti dirmi che non hai detto ai tuoi di essere gay? >>
<< Ma... No... Cosa dici? Io non sono gay! >> farfuglio.
<< Dai si vede lontano un miglio che non sei etero. Fidati, so riconoscere chi è come me >> mi fa l'occhiolino.
<< Keith non so cosa ti faccia pensare che io sia gay ma ti sbagli di grosso. Ho anche la ragazza >> mi difendo.
<< Quindi il tuo sguardo fisso su di me mentre ballavo, i baci ad occhi aperti a quella ragazza mora e gli sguardi fugaci ai ragazzi senza maglietta erano solo frutto della mia immaginazione >>.
<< Io.... >>
<< Guarda che non ti giudico Jared, anche io sono gay e anche io ho avuto un po' di paura prima di fare coming out ma poi è andato tutto bene, sia con gli altri ma, soprattutto, con me stesso >>.
<< Per me sarebbe la fine invece >> mi arrendo, è la prima volta che ammetto di essere gay con qualcuno e mi sento sollevato di non dover più portare questo segreto da solo.
<< I tuoi genitori ti amano, andrà tutto bene >> mi incoraggia.
<< Non credo proprio, mio padre mi additerebbe come " frocio " e mi sbatterebbe fuori di casa >>.
<< Simpatico tuo papà >>.
<< E' un po' burbero ma in fondo è un brav'uomo >> sospiro.
<< C'è una cosa che mi balena in testa adesso >> cambia discorso e vedo che si avvicina cautamente a me.
<< Cosa? >> chiedo con il cuore che batte forte.
<< Hai mai baciato un ragazzo? >> e si avvicina ancora.
<< No >> sussurro sfiorando le sue labbra.
<< E vorresti sapere cosa si prova? >> chiede ancora.
<< Si >> sospiro e gli do il permesso di azzerare definitivamente le distanze.
Le sue labbra sono morbide contro le mie, il suo alito sa di sambuca e tabacco e mi piace da impazzire, soprattutto quando la sua lingua inizia ad accarezzare la mia in un bacio lento e passionale. Non ho mai baciato un ragazzo ma è totalmente diverso dai baci appiccicosi al lucidalabbra con Sienna, e vorrei che tutti i miei prossimi baci fossero così belli e sensuali.
NOTE DELL'AUTRICE:
Questa è una storia breve che sto scrivendo per il concorso di EseriothLauroth ...
Grazie mille di aver letto questo primo capitolo di questa mia piccola storia breve! Spero che vi piaccia e che lasciate un voto o un commento.
se vi va questi sono i miei contatti ( Scrivetemi, non mordo ;) ):
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grazie tutto
a presto
vi amo
baci
SCHEGGIA<3
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