11 - This love This hate
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In a time of need only few can see what's wrong
Millions tend to crawl but only those who choose can make it through this all,
Only few can sing like lions 'cause we sing until we're gone
And we've got each others backs until we're back where we belong
*This love This hate*
Brano di Hollywood Undead
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-non è il tuo ruolo aiutare, sei un villain, non un eroe-
-lo so... Ma volevo farlo lo stesso...-
-perchè?-
-la verità è molto cliché, da una parte anche egoistica-
-dimmela comunque-
-i tuoi occhi... Erano vuoti come i miei e come quelli della persona che amo... Ma in qualche modo cercavano di brillare, anche dopo essere stati derubati della luce... Sono stato vicino all'abisso come te, ma non ho avuto la forza di liberarmi-
-perchè credi che l'abbia avuta?-
-perchè sei ancora qui... Ti sei dato uno scopo, ma non hai dimenticato chi sei-
-e tu si?-
Sorrise con amarezza, prima di fissare nuovamente quegli occhi cerulei.
-dimmelo tu Touya... Lo hai detto anche tu... Siamo due fantasmi, ma tu sei quello piú vicino alla vita, perchè non hai lasciato morire te stesso, ti sei trasformato, e questo non vuol dire morire... Io invece... Ho ucciso me stesso molti anni fa e mi sono dimenticato chi ero prima-
**qualche giorno prima**
-arriva alla tua destra-
-ricevuto-
L'eroe non aveva avuto tempo di scappare via che si ritrovò inondato dalle fiamme azzurre, morì dopo aver lanciato un urlo straziante.
Le missioni erano cosí da qualche giorno, semplice sfoggio di forza che serviva per attirare altre reclute, l'attenzione dei media e gli eroi, questo era tutto un piano di Shigaraki per ripicca verso Stain, ed Izuku era sorpreso di sapere che stava funzionando, poco a poco.
-abbiamo finito per oggi... Andiamo-
Izuku era spesso fuori in missione con Dabi, lavoravano bene assieme, poche chiacchiere e piú lavoro, Rappa si univa a loro qualche volta, se c'erano piú di tre eroi da sistemare, odiava stare senza far niente.
-il tuo capo ti chiederà un rapporto sulle nostre attività?-
-non saprei... Non è da molto che ha chiesto aggiornamenti-
Chisaki si faceva sentire quasi tutte le sere, per lo piú voleva sapere o come stava Izuku o cosa la LOV stesse ideando, alle volte c'era anche Eri, che ormai non sembrava piú una bambina spaventata, stava anche studiano privatamente da casa, ed Izuku ne era felice.
-Shigaraki ha intenzione di agire alla svelta sai?-
-immaginavo-
-il tuo capo cosa dice in merito? Non dirmi cazzate, so che gli hai parlato degli affari nostri-
-non era sorpreso, ha dato carta bianca ma io e Rappa probabilmente non prenderemo parte alla cosa, crede sia troppo presto-
-beh c'è sempre il TUO di piano, e se si farà non ci saranno problemi-
-si giusto...-
- vieni alla base o vai a fare i tuoi giri?-domandò Dabi che si fermò davanti al portale di Kurogiri.
-nah, ho una commissione da fare-
-non cacciarti nei guai, odierei doverti venire a riprendere-
-tranquillo...-
Dopo aver fatto un gesto con la mano Dabi sparì nel portale, lasciando Izuku dov'era.
L'obbiettivo del ragazzo era uno solo, trovare il bersaglio designato la sera prima, aveva indagato su Dabi, sebbene non avesse trovato niente su di lui personalmente, era riuscito a scoprire un vecchio caso che corrispondeva al tempo in cui Dabi doveva essere poco più che ragazzino.
Era un brutto caso. Insabbiato alla svelta.
Un invasione domestica, sfociata in un tentato stupro ai danni di una donna ed i figli, si salvarono solo perché scoppiò un incendio in casa, una parte dei colpevoli finì in prigione ma l'altra svanì nel nulla, uno dei bambini era rimasto ferito in modo serio, i fascicoli erano segregati, ma Izuku sapeva bene cosa fare per trovarli, prima però doveva parlare con il bersaglio.
Era uno dei sospettati, un disperato, con un passato di droga e tentativi di suicidio andati male, ora non sembrava troppo irrecuperabile ma alcuni tic fecero intuire ad Izuku che avesse ripreso a drogarsi, non in modo serio come il suo fascicolo diceva che usava fare, era seduto su una panchina, aspettava qualcuno ed era molto nervoso a giudicare da come muovesse la gamba sú e giù, Izuku osservava da un tetto, non poteva agire adesso, troppo affollato, passò una ventina di minuti o piú a guardarlo, quando un uomo gli si avvicinò, allungando una busta che conteneva, probabilmente, cocaina, l'uomo pagò e corse via.
Lo seguì fino ad una casa molto grande all'apparenza carina, muri e giardino sembravano in perfetto stato, sbatté la porta chiudendola malamente, ed Izuku decise di agire, entrando dal retro e forzando una finestra, era passato per la camera da letto, la stanza era molto semplice, pareti color grigio spento, un letto stracolmo di abiti e lenzuola stropicciate ed una scrivania vuota, uscito lentamente dalla camera notò come l'interno della casa fosse surreale, completamente spoglio di decorazioni o mobili, la temperatura fredda e dall'aria appiccicosa che odorava di chiuso e di brodo avariato, la poca luce faceva desiderare di uscire immediatamente da là, Izuku si fermò udendo l'uomo che si stava preparando una dose e parlava tra se e se.
-è colpa loro se sono nuovamente in questo stato! "Ma si David, sará un lavoro facile, il tipo sa quello che fa, non si farà male nessuno!" Puttanate David! Solo cazzate su cazzate!-
La sua voce era rotta e tremolante.
Izuku si avvicinò alle sue spalle, poi lo colpì alla nuca.
-bene... Iniziamo- sospirò e iniziò a mettersi a lavoro.
**time skip**
Non credeva di poter far piangere una persona a questo modo, se non gli avesse sistemato piú volte il bavaglio sarebbe soffocato ed addio informazioni.
Non gli piaceva la tortura, ma aveva dovuto imparare a usarla, Mimic era stato molto meticoloso e severo come insegnante, per non parlare di quante volte l'aveva fatto allenare davanti agli altri, doveva essere il piú crudele e severo possibile se voleva sapere, ed ora come ora lo era fin troppo.
-David... Potresti evitare tutto questo se solo parlassi-
L'uomo lo fissava con le pupille asciutte per aver finito le lacrime, erano arrossati e stanchi, pervasi da adrenalina che sarebbe andata persa comunque, le mani erano ridotte a solo rosso e spasmi violenti a causa di quello che avevano passato.
-allora?-
Nuovamente David scosse il capo, Izuku non capiva se fosse per paura o per vergogna di quello che aveva fatto, ma doveva cedere, tutti cedono, l'essere umano ha un limite, nessuno è incrollabile.
-prolungherai solo la tua sofferenza sai?-
Mentre sceglieva con cosa proseguire gli parlava.
-sai... Al contrario di quello che pensi, lo sto facendo veramente per aiutare qualcuno, è evidente che sei pentito di ciò che hai fatto, quindi perché proteggere persone che ti fanno schifo? Che sono orribili? Non sembri nemmeno una brutta persona-
Quello che Izuku prese non era niente di ciò che David si aspettava, un barattolo contenete del semplice sale.
-sai... Questo ti farà parecchio male, e visto che non hai piú niente a coprirti le dita... Forse parlerai-
Il sale sulle ferite gli fece ribollire il sangue, bruciava tutto, e in quel preciso punto il dolore era insopportabile.
-per favore David, sono solo poche informazioni e poi sarai libero, promesso-
Ma ancora niente, Izuku sospirò e iniziò con le varie tecniche che conosceva.
-mi dispiace davvero, ma finirai per morire se vai avanti cosí-
-io non... Non posso... Parlare...-
-credi che soffrire cosí valga la pena? Togliti questo peso dalle spalle, non ti dovrai preoccupare di niente dopo, posso assicurartelo-
David tirò su il capo, era combattuto e in preda al dolore.
-non vorrai farmi ritornare alle procedure di prima vero?-
-va bene! Va bene! Parlerò parlerò!-
Izuku si sedette davanti a lui aspettando.
-era più di dieci anni fa... Non ricordo bene quando ma... Ero al verde, i miei mi avevano buttato fuori casa dopo che hanno scoperto che mi drogavo, bazzicando nei bassifondi un tizio ha deciso di aiutarmi facendomi fare un lavoretto, non era niente di che, dovevo solo usare il mio quirk e poi avrebbero fatto tutto loro ed una parte del bottino andava a me-
-continua...-
-i-io non sapevo che ci fosse qualcuno in casa! Quando siamo entrati era tutto silenzioso, mentre prendevamo delle cose ho sentito urlare una bambina-
Izuku rimase in silenzio, cercando di trattenere più informazioni possibili nella sua mente.
-ho sentito il capo correrle dietro, poi un altro grido, ed un'altro fino a che non ho sentito la voce di una donna, ricordo le sue esatte parole... "Prendete quello che volete ma non fate del male ai miei bambini" io... Io non sapevo cosa fare! Io ed un altro volevamo andare via, ma il capo lui... Ha detto che dovevamo chiudere tutti in una stanza e lo abbiamo fatto! Ma non credevo che il capo avrebbe...-si interruppe.
-cosa ha fatto?-
-nulla per fortuna... Ma ha tentato di... Di fare una cosa orribile a quei bambini, la madre si è messa in mezzo, ma contro il quirk del capo non c'era molto che potesse fare, ricordo di averla vista sbattere contro l'armadio della stanza, talmente forte che il mobile si è rotto, il capo non ha badato a lei... Ha preso per i capelli il piú piccolo portandolo via, non volevo che gli facesse del male, ho provato, ho provato a fermarlo! Davvero! Ho tentato! Ma... Non l'ho salvato, non io... Ero debole e lo sono ancora-
-dimmi cosa è successo David!-
-quando ho provato a fermarlo mi ha ficcato un coltello nello stomaco, son caduto a terra, sanguinavo e non riuscivo a muovermi, ricordo chiaramente i pianti di quel bambino, lo supplicava di non fargli del male, di andare via... E quel figlio di puttana rideva dicendogli cose disgustose che non oso ripetere...-
Izuku notò che David stava piangendo dalla rabbia e probabilmente anche dal rimorso di non essere riuscito a fare niente.
-gli diceva di come non avesse mai visto un bambino come lui, che era unico e che sicuramente lo avrebbe portato via con se, non capivo bene cosa stesse succedendo da quel momento, la vista mi si stava annebbiando, ma so... So che se non fosse arrivato *lui* Dio solo sa cosa sarebbe successo a quel bambino-
-chi è arrivato?-
-credo fosse il figlio piú grande della donna, aveva gli occhi pieni di furia, odio... Ho avuto paura quando si è lanciato contro il capo, urlando al bambino di scappare e chiamare aiuto, ho visto il piccolo fuggire dalla finestra in lacrime mentre il fratello... Stava colpendo il capo con qualcosa, ho potuto vedere solo il sangue che zampillava e sentire le urla del capo e la voce di quel ragazzo... "lurido bastardo! Come hai osato toccare il mio fratellino, come hai osato fare del male a mia madre! Muori, muori, muori, muori" lo ripeteva all'infinito, quando sono arrivati gli altri, lo hanno riempito di calci e pugni, ha continuato a lottare, sono sicuro che ne abbia ucciso almeno uno-
-era il tuo capo?-
-no... Quel bastardo ne è uscito vivo, dopo aver tirato un pugno al ragazzo ma si è tirato sú e in un batter d'occhio ho visto Matthew avvolto da fiamme azzurre, un amico mi tirò su appena udite le sirene poi siamo scappati, prima di perdere conoscenza ho sentito la voce di quel ragazzo che urlava "troverò ognuno di voi e vi ammazzerò per quello che avete fatto"-
Dopo un po di silenzio Izuku parlò.
-non è tutto qui vero?-
-cosa? Certo che è tutto qui!-
-no, l'odio che prova quel ragazzo non può essere mosso solo per questo, cos'altro è successo? Hanno violentato la madre? Uno dei fratelli? Cosa?!-
-no, no, no! Non è successo! Non è successo!-era in lacrime.
-SMETTILA DI MENTIRE! VOGLIO TUTTA LA VERITÀ!-
-NON LO SO VA BENE?! I-io non lo so... Ricordo questo e... E...-
-e cosa?!-
-e che... Che per poco uno del gruppo non ammazzava uno dei bambini-
-parla, chi era? E ricordi come si chiamava questo tuo "collega"?-
-non so quale dei bambini fosse, ho solo sentito urlare e poi... Enrique che usciva dalla stanza sporco di sangue e con la faccia sconvolta, ripeteva "non volevo, non volevo"-
-dammi un cognome-
-non conoscevo i cognomi, nessuno lo sapeva-
-come vi hanno trovati? O almeno una parte di voi?-
-ho parlato io... Non riuscivo a dormire, a mangiare a vivere... Ancora non ci riesco, non volevo che qualcuno si facesse del male! Dico davvero! Non doveva andare così...-
-invece è andata cosí... Avete fatto del male a persone innocenti, un bambino ha rischiato di morire ed un altro di venire violentato per cosa poi? Una manciata di denaro? E nessuno ha avuto le palle di dire di no?!-
-hai ragione... ma non pensavo che...-
-potevi fare di piú-
-credi che non lo sappia?! Ogni cazzo di notte rivivo quel giorno! Vorrei essere piú forte ma non ci riesco! Vorrei fermare quell'uomo ed Enrique ma non ce la faccio! L'unico modo per chiudere occhio e farmi una dose! Sento ancora le loro urla, vedo il sangue e... E gli occhi di quel ragazzo che brillavano di rabbia, se non fosse stato per lui... Quel bambino... Mi dispiace cosí tanto...-
Izuku sospirò, guardando David senza emozione, gli diede le spalle.
-ricordi il nome della famiglia?-
-no... Non mi dissero chi erano-
-chi lo sa?-
-probabilmente Enrique-
-dove si trova?-
-non so dove sia ma... Ho il suo numero, mi sento ancora con lui, ogni tanto... Prendi il telefono se vuoi, non mi importa piú...-
-bene... Allora non mi servi piú-
Izuku prese una siringa che David usava per drogarsi, la riempì con un veleno che Izuku aveva prodotto dai fiori higanbana e gliela infilò nel braccio.
-C-CHE STAI FACENDO?! NO NO NO FERMATI!-
-mi dispiace David... So che sei pentito ma non posso lasciarti vivere un minuto di piú-
-PERCHÈ?! PERCHÈ?!-
-perchè lo Shie Hassaikai non lascia testimoni-
David rimase in silenzio per qualche secondo, poi smise di lottare del tutto.
-le voci spariranno cosí? Potrò dormire in pace?-
-si David-
-ah... Bene, ne sono felice...-sorrise piangendo-hey... Conosci quel ragazzo vero? Puoi dirgli che... Che mi dispiace? Non voglio il suo perdono, non lo merito ma... Ma voglio che sappia che mi dispiace-
-glielo dirò-
-qual'è il tuo nome...?-
Ormai il veleno era in circolo e la voce di David si era fatta debole e bassa.
Si levò la maschera, voleva regaragli un momento di pace.
-Izuku...-
Lo guardò spegnarsi in silenzio, lo distese al suolo, liberandosi di tutto quello che poteva connettere la sua morte allo Shie Hassaikai o a lui, abbandonò la casa immediatamente dopo aver ripulito tutto.
Ritornato all'hotel si fece una doccia, non aveva provato niente quando guardò David morire, quando finì scrisse a quell'uomo, Enrique, con il cellulare di David, appena avrebbe risposto, la verità sarebbe stata sempre più vicina.
**time skip**
Enrique non poteva rispondere in un momento peggiore, Izuku si trovava in missione, la situazione non era delle migliori.
-vi copro io voi andate al punto di raccolta-
-va bene Yurei-
Mentre sparava non faceva altro che pensare al messaggio di Enrique, il tono che gli aveva associato era preoccupato.
"David cosa è successo? Non mi scrivi mai se non per qualcosa di serio! Sei finito ancora nei guai?"
Era veramente preoccupato per David? O era infastidito?
Sparò appena il collega dell'eroe fu sotto tiro, Shigaraki gli aveva detto di non uccidere nessuno stavolta, e cosí aveva fatto, un colpo alla spalla, niente di troppo serio, l'eroe rinunciò all'inseguimento per aiutare l'amico, una scelta che Izuku non lasciò andare inosservata.
Dopo che le acque di furono calmate rispose ad Enrique.
"Ho bisogno di parlarti, è urgente"
Ricevette una risposta quasi immediata.
"Va bene, dove ci vediamo? Posso solamente venire domani, gli altri giorni ho delle cose da fare, lo sai"
Izuku gli mandò un indirizzo, era lontano dalla città, una zona isolata e poco conosciuta, sarebbe stato perfetto per parlare come si deve.
**time skip, alla U.A.**
Shouto non sentiva Izuku da giorni, era preoccupato, l'unica lettera che aveva ricevuto era assai breve.
*per un po devo interrompere i contatti con te, mi dispiace tantissimo per questo Shocchan, ma... Ci sono molte cose che devo fare e... Non posso rischiare di metterti nei guai*
Suo padre aveva allentato il controllo, visto che Izuku era momentaneamente assente, ma a Shouto sembrava che stesse cercando una scusa per rovinare tutto come sempre, a scuola era meglio almeno, nessuno lo tormentava di domande anzi, non tornarono piú sull'argomento, eppure sentiva che le domande erano tante sebbene nessuno le avesse fatte.
Durante la pausa pranzo, Shouto decise di scrivere nuovamente ad Izuku, voleva assicurarsi che stesse bene, e voleva rivederlo al più presto.
*so che non dovrei scriverti per un po, ma lo faccio lo stesso, sono preoccupato, viglio rivederti e stare con te, mio padre ha allentato un po il cappio, anche se sta tramando sicuramente qualcosa. Ho bisogno di te, mi sembra di impazzire, piú non ti vedo e più ho la sensazione di cadere nuovamente nella rabbia, ti prego rispondimi, o almeno fammi sapere che stai bene*
-Todoroki-
-eh?!-
Sobbalzò sul posto sentendo la voce del professor Aizawa, il corvino lo guardò per un secondo con visibile sorpresa, Shouto era uno studente tranquillo ma che non si faceva mai prendere di sorpresa, quindi la sua reazione era strana.
-cosa c'è professore?-
-uhm... Nulla volevo solo capire se stavi bene, ultimamente hai avuto la testa tra le nuvole-
-...si è vero... C'è una persona che mi sta facendo preoccupare tutto qui-
-come mai, se posso chiedere?-
-ha delle cose da fare per conto di suo padre e non possiamo vederci o sentirci per un po-
-hmm capisco... Beh non preoccuparti Shouto, cerca di rilassarti come puoi, non ti fa bene lo stress-
Sospirò alleggerito quando Aizawa se ne andò.
Alla fine delle lezioni andò spedito a imbucare la lettera, sperava di ricevere una risposta al piú presto.
**con Izuku il giorno dopo**
Stava aspettando seduto su una cassa, mentre leggeva la lettera che Shouto gli aveva mandato, se non fosse stato per Chrono non avrebbe saputo che era arrivata cosí tanta posta, Izuku si rese conto di quanto male stava facendo a Shouto, questo lo portò a riflettere bene.
*so che non dovrei scriverti per un po, ma lo faccio lo stesso, sono preoccupato, viglio rivederti e stare con te, mio padre ha allentato un po il cappio, anche se sta tramando sicuramente qualcosa.*
*Ho bisogno di te, mi sembra di impazzire, piú non ti vedo e più ho la sensazione di cadere nuovamente nella rabbia, ti prego rispondimi, o almeno fammi sapere che stai bene*
Gli faceva male al cuore leggere quelle righe, Chrono lo aveva avvertito durante i giorni in cui era lontano da casa, visto che era l'unico che aveva capito cosa succedeva.
*-so che è dura... Per te sicuramente lo è di piú, ascolta Izuku... Non voglio farti scegliere, ma devi essere cosciente che prima o poi dovrai pensare bene se lasciarlo, lui vuole essere un eroe e te? Te sei un villain, cosa farai se vi ritroverete faccia a faccia? Ci hai pensato?-*
*-non voglio pensarci!-*
*-ma devi-*
Ed era vero, orribilmente vero, sentì dei passi e si nascose dietro un muro.
-David? David dove sei?-
Enrique non aveva per niente l'aria di rimorso che aveva David, era vestito bene, sembrava in forma.
-David ti prego vieni fuori!-
Gli passò davanti, Izuku uscì fuori senza emettere un suono, prima di colpirlo sorrise sotto la maschera.
-David non c'è-
Al risveglio Enrique si trovava seduto a terra, le mani legate ad una colonna dell'edificio.
-cosa...? Ma che..??-
-ciao Enrique, mi dispiace ma David non lo vedrai mai piú-
-cosa gli bai fatto?!-
-è morto, ma non siamo qui per parlare di lui... Ma della famiglia che avete voluto rapinare, ricordi Enrique? Quel bambino che per poco il tuo capo non violentava? O dell'altro che per poco non ammazzavi?-
Enrique guardò la maschera di Izuku con vergogna e disperazione.
-si... Certo che ricordo... Io non... Non volevo che succedesse niente di simile io-
-dimmi i nomi di chi ha collaborato-
-non posso... Non posso loro-
-ascoltami bene figlio di puttana! Non me ne fotte niente di che rischi corri! O parli oppure farai la stessa fine di David!-
-...va bene... Va bene! So che due sono morti in carcere durante una rivolta... Mentre John, Robert e Charlie sono fuori-
-dammi i cognomi-
-John e Robert sono fratelli, il loro cognome è Hannover mentre quello di Charlie è Garcia-
-molto bene...-
-mi lascerai andare ora vero?-
Izuku rimase in silenzio, prese Higanbana puntadogli la canna sul viso.
-immagino tu sappia la risposta-
-TI PREGO NON FARLO! MI SONO RIFATTO UNA VITA! HO UNA MOGLIE DUE FIGLI TI PREGO!-
Esitò a quelle parole.
-ti supplico! Ho... Ho cambiato vita... Io non-
-credi che cambierò idea? Mi dispiace, ma sono un assassino, e questo... Questo è quello che devo fare-
Le supplice di Enrique divennero mute alle sue orecchie, l'unico suono che udì fu lo sparo di Higanbana, lo lasciò dov'era, immaginava che le persone vicine ormai avranno chiamato la polizia, non c'era niente che lo poteva collegare alla scena, era il momento di andare.
**time skip**
Passò i giorni successivi a rintracciare tutti i responsabili, i due fratelli gli diedero filo da torcere, ma alla fine li uccise entrambi dopo aver ripreso la loro confessione assieme a un miscuglio di scuse verso la famiglia di Dabi, ma l'ultimo bersaglio era, paradossalmente, piú pericoloso rispetto ai fratelli.
Charlie era descrivibile come un grande figlio di puttana, la lista dei suoi crimini si allungava per chilometri, con grande disgusto Izuku scoprì di quanti poveri bambini aveva fatto sparire, chiedendo in giro tutti i soggetti poco raccomandabili lo temevano e dicevano la solita cosa.
"-quando Charlie prende di mira qualcuno, non gli scappa, spero che quello stronzo venga ucciso presto-"
Izuku aveva individuato Charlie, la sua routine non era nulla di complicato, casa, lavoro, spesa e così via, ma la sera perdeva tempo in un deposito dove rimaneva per alcune ore, lo avrebbe preso là e non sarebbe stato solo, comunicò la posizione a Dabi che lo avrebbe raggiunto a breve.
Stavolta non voleva attaccarlo da lontano, doveva soffrire come gli altri, se non in modo peggiore.
La sua statura non lo rendeva minaccioso, sicuramente Charlie non avrebbe mai avuto paura o si sarebbe insospettito se un ragazzino si fosse avvicinato, ma Izuku non voleva togliersi la maschera, non voleva rischiare, ed era stato un errore stupido da fare.
Era riuscito ad avvicinarsi a Charlie quanto bastasse per pugnalarlo, era stato veloce, brutale, preciso, ma non era servito a niente, la lama era affondata ma il corpo di Charlie sembrò diventato di gelatina, il coltello non usciva e in un attimo Izuku fu afferrato per il collo, sbattuto contro la parete e lanciato a terra.
-sai... La prossima volta dovresti mirare alla testa-
Era stato incauto, un errore che stava pagando.
-chi cazzo sei? Cosa vuoi soprattutto?-
-sono qui per qualcosa che hai fatto-
-quale delle tante?-rise mentre lanciava via il coltello.
-non credo tu possa dimenticarti del tuo unico colpo andato male-
-oh si... Ricordo bene malgrado siano passati anni, l'unico moccioso che mi è sfuggito!-rise mentre si avvicinava ad Izuku -ma a te che importa? Qualcuno ti ha pagato per farmi fuori?-
-no, nessuno... quelli come te mi fanno schifo... E devo un favore ad un amico-
-come siamo caritatevoli!-
Appena fu abbastanza vicino, Izuku gli corse alle spalle, cercando di prendere più distanza possibile, non si era portato il fucile, era troppo pesante, l'unica soluzione era di aspettare l'arrivo di Dabi, corse dentro l'edificio mentre Charlie lo seguiva velocemente.
-sai, ricordo bene quel giorno per via di quel fottuto ragazzo che mi ha quasi spaccato la faccia con una lampada! Ricordo benissimo quegli occhi azzurri che non volevano altro che ammazzarmi, e quel povero bambino che lo chiamava terrorizzato!- rise -com'era? Ah si... "Touya, Touya!" urlava questo nome mentre piangeva-
Appena passò davanti all'angolo, Izuku riuscì a tirargli una pugnalata con il ferma capelli al fianco, e visto che non sapeva dov'era, non aveva attivato il suo quirk.
-LURIDO BASTARDO!-Charlie urlò colpendolo nel viso.
Izuku cadde al suolo rialzandosi con un balzo, si rimise a correre ma qualcosa lo fece ricadere, la stessa massa appiccicosa gli aveva bloccato le gambe, Charlie poteva estendere la sua massa dopo averla resa simile a slime, questo era un grosso problema.
-devo ammetterlo... Non sei male ragazzo, non sono in molti a ridurmi cosí, bravo! Bravo! Ma non sei bravo abbastanza!-
-perchè non combatti da uomo? Oppure hai paura?-
-non sono cosí stupido da lasciarti usare altre armi, forse ti ammazzerò soffocandoti e poi sputerò sul tuo cadavere-
-mi dispiace deluderti... Ma credo che sarò io a sputare sul tuo di cadavere-
Charlie lo afferrò tirandogli via la maschera e scagliandola al suolo.
-cosa te lo fa credere?!-
-il mio amico ha da ridire-
Quando Charlie si voltò ricevette un pugno avvolto da fiamme azzurre, mollò la presa finendo al suolo, indietreggiando spaventato mentre si teneva metà del volto.
-t-t-tu...??-
-ti ricordi di me figlio di puttana?!-
Dabi lo prese per il collo della maglia sbattendolo al suolo per poi colpirlo sul viso.
-TI RICORDI COSA HAI FATTO?!-si fermò urlandogli in faccia.
Charlie non rispose fissava i suoi occhi con paura.
-si che ti ricordi, ti stai pisciando sotto dalla paura vero? Perché sai cosa ti farò, sai come te la farò pagare per aver osato sfiorare i miei fratelli e mia madre-
La schiena di Dabi era quasi avvolta dalle fiamme, come le sue braccia.
-Dabi!-
-STANNE FUORI YUREI! QUESTA È UNA FACCENDA PRIVATA!-
-sono io che l'ho trovato! Volevo darti io la vita di questa patetica scusa di un essere umano! Ti chiedo solo di aspettare!-
-ASPETTARE?!-tirò Charlie per i capelli, mentre la pelle sfrigolava a causa delle fiamme.
-deve soffrire è vero... Ma non cosí, non in modo cosí rapido e sono certo che la pensi come me-
Rimase in silenzio, fissando gli occhi verdi di Izuku.
-cosa vuoi fare?-
Izuku sorrise.
-questo è il mio campo, tu rimani a guardare-
**time skip**
Furono le ore piú lunghe a cui Dabi avesse mai prestato attenzione, forse per via dell'odio che provava per Charlie o perchè ormai non sapeva più cos'era il disgusto, ma vedere Yurei che avrà avuto meno di 15 anni torturare fino alla morte un uomo, mentre canticchiava un brano di James Blunt, non gli suscitava nulla se non soddisfazione e ammirazione, mentre gli faceva del male in qualsiasi modo le lame e le tossine gli potessero permettere quel ragazzino dal sorriso innocente gli faceva delle domande, ed avvolte domandava a Dabi di partecipare, ma furono più le volte in cui rifiutò, Dabi voleva ucciderlo, dargli il colpo di grazia e dimenticarlo una volta per tutte.
-ora basta Yurei... Gli hai giá levato tutto quello che era estraibile e tagliabile... Ed ora come ora voglio dormire-
-come vuoi te.. Come lo ucciderai?-
-ho deciso di dargli fuoco e vedere se anche stavolta se la caverà... Ma con ustioni troppo gravi nessuno si può salvare-
E poi Charlie fu avvolto dalle fiamme, mentre le sue grida si facevano sempre più lontane i due ragazzi ormai se ne erano andati via.
Si sedettero su un tetto, a guardare il cielo che diventava scuro, Izuku non si era rimesso la maschera ora non era necessaria.
-sapevo che era un ragazzino... Piú che altro da come ti atteggiavi-
-immaginavo... Sei molto attento ai dettagli-
-potevi non farlo... Non lo hai fatto solo per un tornaconto tra lo Shie Hassaikai e la LOV... Anche per altro-
Izuku sorrise annuendo.
-non è il tuo ruolo aiutare, sei un villain, non un eroe-
-lo so... Ma volevo farlo lo stesso...-
-perchè?-
-la verità è molto cliché, da una parte anche egoistica-
-dimmela comunque-
-i tuoi occhi... Erano vuoti come i miei e come quelli della persona che amo... Ma in qualche modo cercavano di brillare, anche dopo essere stati derubati della luce... Sono stato vicino all'abisso come te, ma non ho avuto la forza di liberarmi-
-perchè credi che l'abbia avuta?-
-perchè sei ancora qui... Ti sei dato uno scopo, ma non hai dimenticato chi sei-
-e tu si?-
Sorrise con amarezza, prima di fissare nuovamente quegli occhi cerulei.
-dimmelo tu Touya... Lo hai detto anche tu... Siamo due fantasmi, ma tu sei quello piú vicino alla vita, perchè non hai lasciato morire te stesso, ti sei trasformato, e questo non vuol dire morire... Io invece... Ho ucciso me stesso molti anni fa e mi sono dimenticato chi ero prima-
Dabi, o per meglio dire, Touya rimase senza parole per qualche istante.
-ti sbagli Yurei...-
-no, so riconoscere bene i morti, vuoi credere di essere morto, di aver avuto una rinascita ma non vuoi ammettere che ancora pensi a casa tua-
Touya rise con amarezza.
-visto? Anche adesso provi dolore quando pensina loro, ed io? Io non ricordo nemmeno le facce dei miei genitori, non provo piú niente-
-ora ti sbagli veramente... Tu stai dicendo che non senti nulla ma quello che vedo è un bambino a cui hanno offerto una via d'uscita e quel bambino sta ancora respirando davanti a me-
Izuku rimase in silenzio, fissandolo confuso.
-questa non è la vita per te Yurei, tu non vuoi tutto questo-
-ma sono qui... Ed ormai non posso tornare indietro-
Ci fu silenzio.
-andiamo... Ci sono molte cose da fare Yurei-
-il mio nome è Izuku... Mi sembra il minimo visto che so il tuo nome, Touya-
-se tu stai zitto, sto zitto anch'io-
-mi sta bene-
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