Capitolo 14: Fruscio
Iniziammo ad incamminarci verso Endeavor... sussurrò qualcosa a Hawks, poi mi poggiò una mano sulla spalla e mi invitò a seguirlo.
-Va tutto bene Endeavor?- domandai preoccupata
-Non esattamente- disse serioso continuando a guardare dritto davanti a lui
Lo fissai solamente, ma capii subito che era qualcosa di cui non voleva parlarmi li fuori, lo seguii in silenzio, aspettando di entrare nell'edificio per sapere cosa stesse succedendo
Entrammo all'interno della scuola e salimmo fino all'ufficio di Endeavor, entrammo, lui chiuse la porta e poi si voltò verso di me, placando le fiamme che circondavano il suo viso.
-Reiko...tieni di più alla vita di tutti noi o alla tua?-
-Cosa? Che domanda stupida è...-
-Sono più che sicuro che sei tornata per salvare tutti, mi astengo anche dal chiedertelo, però Reiko...questo porta delle conseguenze-
-Beh lo so ci sono un pò di disturbi temporali però riportando tutti sulla terra...-
-Non parlo di questo Reiko- disse interrompendomi
Lo fissai attentamente, c'era qualcosa che non mi stava dicendo...
Uscii dal suo ufficio, frastornata, confusa...non sapevo neanche io cosa pensare. Rimasi per qualche secondo col braccio steso e con la mano ancora incastrata nella maniglia...la lasciai andare solo dopo poco.
Sentivo il rumore del mio respiro, lento forse anche un po troppo rispetto al normale. I raggi del sole passavano dalle grandi vetrate del corridoio, illuminando i miei occhi di viola più del solito...potevo sentirne il lieve calore anche con essi.
Feci qualche passo in avanti, deglutii e poi sollevai la testa verso la porta di uscita dalla scuola...fu in quel momento che non sentii più i dettagli che sentii prima.
Aprii la porta e mi diressi verso Hawks, era rimasto tutto quel tempo ad aspettarci li fuori sotto il sole, eppure non era minimamente scomposto.
-Sasak....Midoriya, tutto bene?-
-Keigo..- dissi sorridendo fissandolo, lui nel sentirsi chiamare per nome sogghignò qualche istante
-Chiamami Reiko, non siamo più due sconosciuti no?- dissi sorridendo superandolo di qualche passo
-n-no?!- domandò imbarazzato seguendomi
-Beh comunque sia, Endeavor mi ha detto che per poter salvare tutti e tornare sulla terra...quella vera dobbiamo aspettare 5 giorni senza che io usi il mio quirk-
-Come mai?-
-Beh usare il quirk implica sprecare energie... non usarlo completamente porta ad un sovraccarico, come una batteria. Impedire ad un quirk come il mio di essere usato implica un incremento di energia esponenziale, ed è quello che ci serve per aprire un varco dall'altra parte abbastanza a lungo da far passare tutti-
-Ma non è pericoloso?-
-Per me? Naah, sono fortissima io- dissi ironicamente camminandogli affianco
-Inoltre, il giorno prima dell'apertura del varco sarà il giorno del mio compleanno! Sarà figo festeggiarlo in un mondo parallelo!-
-Beh, se la vedi così- disse lui sorridendo
I giorni passati li volarono, ogni giorno c'era qualcosa che volevo far vedere a Keigo e lui mi seguiva a ruota ovunque. Visitammo un sacco di posti che sulla terra non potevamo visitare, c'rano cose che esistevano solo in questo mondo ed erano anche le uniche cose a differenziare i due.
Volammo così tanto in alto assieme da sentirci liberi da ogni responsabilità, da ogni male. Keigo mi teneva sempre in braccio, non potendo usare minimamente il mio quirk non potevo volare per conto mio... facemmo anche una gara di velocità contro mio fratello e Kacchan, e nonostante avesse anche me in braccio Keigo ha sempre vinto, l'eroe più veloce in modo indiscusso.
La sera del mio compleanno, dopo aver pranzato tutti quanti assieme a casa, io e Keigo ci spostammo vicino al lago, dove amavo stare sin da piccola.
-Adoro stare qui... guardare il cielo notturno sentire il suono delle cicale...mi rilassa- dissi fissando il cielo
Keigo stava li a fissarmi, sorridente
Arrivò una leggerissima spinta di vento, fresco e neanche minimamente fastidioso, mi spostò leggermente i capelli. Io sorrisi e chiusi gli occhi in quel secondo, era la cosa che adoravo di più di quel periodo.
-Ecco questa, questa è una cosa che amo-
-Cosa?-
-Questa piccola, quasi impercettibile soffiata di vento...è quella che segna la fine della primavera e l'inizio dell'estate, è così piacevole e delicata, starei qui a farmi spostare i capelli dal vento per tutta la vita!-
-Addirittura per tutta la vita?- mi rispose quasi ridendo Keigo
-Hai presente quando ami così tanto una cosa da desiderarla per tutta la vita? Senza mai stancarti?- gli domandai continuando a fissare il cielo
Lui esitò qualche istante prima di rispondermi, restò li a fissarmi sorridendo ancora qualche secondo
-Si, ho presente.- mi disse poi
Io mi voltai verso di lui, capii subito che il riferimento era fatto su di me
Lui si avvicinò rapidamente, silenzioso
Mi poggiò una mano sulla guancia, lo lasciai fare...
L'unico suono che si poteva sentire era quello del canto delle cicale, unito al fruscio delicato del vento che spostava l'erba circostante.
-Keigo..-
-No, non parlare- disse avvicinandosi alle mie labbra
Dopo pochi istanti poggiò la sua fronte alla mia, chiuse gli occhi, io feci lo stesso...
Mi baciò, lentamente e in modo estremamente delicato, quasi intoccabile.
Fu in quell'istante che mi resi conto, che quel bacio era delicato e piacevole, tanto quanto il vento che amavo tanto...e che quindi forse anche per me, oltre che al vento, c'era qualcosa che amavo tanto, da volerla tenere al mio fianco per tutta la vita.
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