Ultime sere d'estate

Resta sul muro di glicini rampicanti
un fioco riverbero del giorno
che l'ocra stringe nel rosa del ricordo.
Appassiscono nell'aria di cicale i canti,

lo stormire dell'estate, grida festanti.
Nell'odore largo del vento lo sguardo
della sera lento stagna; al bordo
della pineta ombre di sogni ammalianti.

Nel rado lume delle acque cristalline
un murmure di silenzio chiaro
annuncia la notte con il suo incanto

di noviluni dal colore amianto.
In noi soli trema una notte dal sapore raro
nel navigare di bolina, tra cardi e spine.

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