Nelle ore calme e ferme
Immobile, nelle ore calme e ferme
come figure dimenticate, ieratiche
nel muoversi all'ombra di lune antiche,
azzurre e trasparenti in cielo inerme.
Nelle solitudini del cielo, orme
di sogni e favole assopite, ricche
di odore -rapido nel vento- di erbe, nemiche
della gioia, quasi un presagio di mare e brame.
Nude rose scendon lente dai rami.
Assapora, dolce stregone del mio inverno,
il vasto soffio della terra, i suoi richiami;
getta le maschere del nostro verbo odierno,
con gli occhi persi nei miei, mostrami
il tempo che naviga e si scioglie nell'eterno.
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