Cap.6
Entriamo in casa sua e mi porta in una camera, un po' disordinata ma non mi importa. C'è un letto da rifare, una chitarra e un pianoforte.
"Ermal, lui è Riccardo, il pianoforte e lei è Sandra, la mia chitarra. Quando i miei bambini stanno qui con me, Anita dorme qui e Libero nella stanza affianco"
"Bello"
Sono le uniche cose che mi escono dalla bocca prima che mi arrivi un messaggio da Silvia.
"Ciao Ermal, anzi broccolo, sono contenta per te, sinceramente anche io sentivo che qualcosa tra noi si era rotto, ti auguro solo il meglio per te. Comunque non pensare che resti a Milano, ogni tanto verrò a Roma a visitarti perché si, voglio rimanere tua amica.
P.s.Non vedo l'ora di sentire le canzoni che vuoi dedicare a me e a noi.
P.p.s.non ti sembra di correre un pochino? Ah, non ti giudico è solo un mio parere...
TVB Silvia"
Sorrido e Fabrizio mi guarda.
"Che hai Erm?"
"Oh, niente. Silvia mi ha risposto"
Dico porgendogli il cellulare una seconda volta. Intanto vado da Riccardo e inizio a suonare e ovviamente a cantare.
"Sempre sarai nella tasca a destra in alto, in un passo stanco dentro un salto in alto che mette i brividi"
Smetto di suonare dopo un po' e vedo Fabrizio che mi guarda sorridendo. Ma perché sorride a qualunque cosa io faccia? L'amore, l'effetto dell'amore.
"Ti amo troppo Ermalí"
"Anch'io Bizio"
Ci abbracciamo e inaspettatamente mi bacia per poi toccarmi i fianchi e scendere sempre di più. Io ricambio il bacio ma i gesti con le mani no, è ancora troppo presto, l'ho conosciuto due giorni fa e... E correndo anche ci siamo messi insieme solo stamattina.
Mentre mi bacia e mi esplora il corpo, lo sento eccitarsi e imbarazzato mi stacco.
"Ops... Scusami Erm"
"I-io... E-ecco.... N-non..."
"Capisco se non vorrai più..."
"Fidarmi di te? Quello sempre Fabri"
"Grazie... Magnamo?"
"Ok"
Mentre scendo le scale, sento due braccia forti stringersi attorno ai miei fianchi. Mi giro e stavolta sono io a baciare lui.
"Chiamo a' pizzeria?"
"Si grazie"
"Ok , come la voi a' pizza?"
"Eh, sapessi..."
"Ah! Biricchino!"
Nel silenzio della casa ci sentiamo solo io e lui ridendo.
"Daje, come a' voi?"
"Margherita"
"Ok"
Ci baciamo e ci ribaciamo fino a che non si sente il mio stomaco brontolare.
"Escuse me"
"Daje, mo' a 'chiamo veramente"
Compone il numero e dopo aver chiuso la chiamata, lo sento incavolarsi di più.
Dopo un po' torna da me e sembra che non si sia mai arrabbiato.
"Tra dieci minuti arrivano le pizze Erm"
"Oh, ok. Ma perché eri a voci poco fa?"
"Niente. Lascia sta' "
"Ma..."
"No no, nun ho bisogno de aiuto, nun te preoccupa' "
"Ok..."
Da lì stiamo zitti finché non arrivano le pizze.
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