You Shook Me All Night Long

-Buon pomeriggio, ragazzi! – Rosie, come sempre, li aveva accolti con un sorriso a 32 denti – Come sta andando lo studio?

- Ho preso B- di matematica!

- Ormai lo hai detto a mezza Hawkins.

- Perché è un evento più unico che raro.

- Deduco che lo studio stia andando bene – aveva ripreso la parola Rosie – Quindi come mai qui?

- Tra una settimana abbiamo un test di letteratura – aveva risposto l'amica.

- Oh, ok – Rosie si era incamminata verso i tavoli sul fondo, quelli rialzati vicino al jukebox, seguita dai due clienti – Vi metto qui, allora, così siete più isolati e tranquilli – si erano seduti – Cool Mint e Triple Choco Caramel?

- Con doppio topping – Eddie aveva guardato prima Gracie e poi la cameriera – Grazie, Rosie.

- Allora, arrivo subito.

- Sembra tu voglia mantenere la parola.

- Solo se farà lo stesso, principessa.

- Quindi se non ti dico cosa mi passa per la testa...

- ...ti rubo il topping – Rosie stava già tornando con il vassoio pieno.

- Devi prima riuscire a prenderlo – Gracie aveva subito allontanato da Eddie il suo milkshake, prendendo la ciliegia poggiata sopra – Una in meno.

- Mi stai sfidando a prendere l'altra?

- No, per carità, che rovesciamo tutto e poi ci cacciano – aveva guardato nella direzione in cui Rosie se ne era andata.

- E non sarebbe divertente?

- Ti propongo una cosa: facciamo mezz'ora, un'ora di studio e poi ti racconto tutto – aveva preso l'altra ciliegia – Che ne pensi?

- O Capitano! Mio capitano, accetto la tua proposta.

- Vedo che partiamo già da qualcosa di interessante – aveva poggiato la testa sul dorso della mano del braccio sul tavolo – Ti va di parlarmi di O capitano! mio capitano!

- Ci provo, ma non aspettarti grandi cose si era fermato un secondo – Vuoi l'analisi o la contestualizzazione?

- Se mi fai queste domande, le mie aspettative si alzano, sappilo. Comunque, vedi tu, quello in cui ti senti più pronto.

- Ok – aveva annuito piano – Walt Whitman dedicò questa poesia ad Abraham Lincoln, brutalmente assassinato con un colpo di pistola mentre assisteva a uno spettacolo teatrale il 15 aprile 1865. Il poeta americano ammirava profondamente Lincoln e fu scioccato dalla sua morte improvvisa, tanto da scrivere tre poemi in omaggio alla sua figura oltre a Oh capitano! Mio capitano!, cioè: When Lilacs Last in the Dooryard Bloom'd, Hush'd Be the Camps To-Day e infine This Dust Was Once the Man. Oh capitano! Mio capitano! divenne, comunque, uno dei più famosi di Walt Whitman, tanto che fu l'unica poesia a essere antologizzata prima della morte dell'autore, per poi essere inclusa nell'antologia Foglie d'erba nella quarta edizione.

- Praticamente perfetto, Edw, veramente complimenti – era realmente colpita – Vuoi passare alla sinossi.

- Ci provo: il poema, composto da nove quartine in tre strofe con schema aabbcded e ritmo di ballata...

- Mi hai veramente detto questo senza il testo davanti?!

- Mi ha interessato molto come poesia.

- No, ma non aspettarti niente di che, Gracie – aveva preso una sorsata – Vai avanti, che devo capire quanto sei affidabile.

- Dicevo, è un'elegia al capitano recentemente scomparso dell'oratore, che celebra subito il ritorno sicuro e riuscito della loro nave e piange la perdita del suo grande leader. Nella prima strofa, l'oratore esprime il suo sollievo per il fatto che la nave abbia finalmente raggiunto il suo porto d'origine e descrive le persone che ascoltano il tifo. Nonostante i festeggiamenti a terra e il viaggio di successo, l'oratore rivela che il cadavere del suo capitano è sdraiato sul ponte. Nella seconda strofa, l'oratore implora il Capitano di "alzarsi e sentire le campane", desiderando che il morto potesse assistere all'euforia. Tutti adoravano il capitano e l'oratore ammette che la sua morte sembra un sogno orribile. Nella strofa finale, l'oratore giustappone i suoi sentimenti di lutto e orgoglio.

- Di nuovo perfetto, per questo di voglio chiedere una cosa: perché ti è piaciuta?

- Non mi è piaciuta.

- Come?! Hai detto che ti ha interessato molto.

- Certo, ma non piaciuta.

- Va bene, allora spiegami perché, mi hai incuriosita.

- Whitman è considerato un rivoluzionario nel suo periodo storico perché smette di utilizzare gli schemi del Romanticismo europeo, preferendo usare il simbolismo ardito e il verso libero. Eppure, guarda questa poesia: una ballata semplice e stereotipata, totalmente estranea a Whitman – Gracie Lynn lo ascoltava in silenzio – E sai perché questa consapevole scelta di Whitman? Per arrivare a tutti, per "consolare" il suo popolo dopo la morte del suo "capitano", un popolo che si sarebbe concentrato più sulla forma che sulla sostanza perché è così che va il mondo – aveva sospirato – Avrebbe potuto rivoluzionare per sempre la letteratura, il vecchio Whitman, gay, deista e praticamente astemio, credeva nella libertà e nell'individualismo, e noi lo ricordiamo per la poesia più tradizionale che abbia mai scritto, scritta così solo per raggiungere la comunità americana.

- La liberté consiste moins à faire sa volonté qu'à n'être pas soumis à celle d'autrui.

- Ehm, déjà vu, mon adorable fiancée.

- Sai cosa hai appena detto?

- Non so nemmeno cosa hai detto tu, quindi.

- La libertà non consiste nel fare la propria volontà, ma nel non essere sottomessi a quella altrui.

- Decisamente più chiaro – aveva alzato un indice – E questa frase è di?

- Rousseau, filosofo svizzero, pensava che la civiltà causasse i mali degli uomini.

- Questo tipo mi sta simpatico – aveva inclinato la testa – E poi guardaci, siamo l'esempio più evidente di ciò – Gracie si era rabbuiata – I tuoi pensieri riguardano questo, vero?

- Penso al Talent Show, Edw – non lo guardava – Penso se ha davvero senso partecipare.

- Non colgo il legame con il fatto che ti abbiano definito "cocca".

- Mettermi al centro dell'attenzione – Gracie Lynn guardava verso la finestra, oltre la quale finalmente era scoppiato il temporale tanto atteso, con pioggia e vento.

- Giusto – il tono era piatto – Beh, a maggior ragione lo devi fare – Gracie si era girata di scatto, non capiva cosa intendesse – Fai bene a metterti al centro dell'attenzione: finalmente qualcosa di interessante – la ragazza aveva sorriso d'istinto – Senti, Gracie, non sei una che spicca, se è quello che ti preoccupa, ma ti assicuro che sei una ragazza che potrebbe benissimo farlo sia dal punto di vista intellettivo, sia caratteriale, sia fisico – la guardava fissa – Se poi hai deciso di non partecipare più al Talent, mi va bene, ma se è per questa ragione, beh, vuoi dargliela davvero vinta, vuoi davvero sottometterti alla volontà altrui?

- Impari in fretta – aveva riso leggera – E sei molto convincente.

- No, è solo perché non è quello che vorresti fare veramente, tu vuoi partecipare.

- Mio Dio, sì, tantissimo, sono giorni che ci penso e sono elettrizzata.

- Non dovremmo pensare alla canzone?

- No, prima il test di letteratura, poi ci pensiamo.

- Va bene, va bene, professoressa – si era guardato in giro e si era accorto solo allora che il Wallflower era totalmente vuoto, anche le cameriere si erano chiuse in cucina, ma uscire era fuori dubbio, pioveva troppo – Continuiamo letteratura?

- Tu vuoi? Perché sei davvero molto preparato.

- Allora nulla – si era guardato ancora in giro – Ho un'idea – si era alzato e avvicinato al jukebox – Dai, spara una canzone.

- Così, dal nulla?

- Così, dal nulla.

- You shook me all night long.

- Seria?!

- Sì, su, animiamo questo mortorio.

- Subito, principessa! – aveva messo una moneta nel buco ed aveva fatto partire gli AC/DC, per poi tornare a sedersi davanti a lei – Mi fai assaggiare un goccio? – aveva indicato il milkshake mezzo pieno.

- Ho un'idea migliore – aveva alzato una mano – Ros.

- Dimmi, Gre – era sbucata la testa castana della ragazza.

- Ci porti un bicchiere da milkshake vuoto?

- Arrivo! – tempo due secondi ed era da loro – Altro? – Gracie aveva guardato Eddie.

- Qualche ciliegia.

- Subito.

- Barnes, mi fai paura.

- Bene.

- Eccole.

- Grazie, Ros – la ragazza aveva afferrato il suo bicchiere e aveva rovesciato metà del liquido in quello vuoto – Passami il tuo – aveva fatto Eddie e lei aveva ripetuto la scena con il nuovo bicchiere e il suo ancora a un quarto, guarnendo con le ciliegie – Ecco a voi il Cool Triple Choco Mint.

- Oh – aveva assaggiato – Gracie.

- Dimmi.

- Sei intelligente, carina, hai gusti musicali perfetti, sai cantare e sai pure cucinare – aveva preso un'altra sorsata – Te lo meriti eccome il centro dell'attenzione.

Solo quando Gracie Lynn era arrossita si era accorta che il Wallflower era vuoto e suonava I think we're alone know come uno strano caso del destino.

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