☆♪ Chapter 2 ☆♪

(T/n) come al solito si stava annoiando a morte, e così, per passare un po' il tempo, aveva deciso di accendere lo stereo, facendo partire ad alto volume, uno dei suoi album degli Exo preferiti.
La melodia si disperse molto velocemente in tutta la stanza, non lasciando nemmeno una misera traccia del precedente e fastidioso silenzio che aveva dominato l'ambiente fino a quel momento.
Si trovava sul divano, tutta sdraiata in una maniera abbastanza inusuale ma, ormai, per lei non era più una novità. Soleva quasi sempre buttarsi sui morbidi cuscini di pelle del sofà, che ne avevano passate tante sotto la schiena della giovane ragazza, poiché si muoveva in continuazione. Cambiava posizione ogni due per tre e senza accorgersene ci passava su anche giornate intere, fino a che, la sera, non si rendeva conto di essere in ritardo per il lavoro.
Una gamba si trovava a mezz'aria, appoggiata allo schienale mezzo rovinato a causa delle troppe volte che ci aveva messo i piedi nudi sopra; l'altra, invece, era sempre appoggiata ai cuscini della spalliera, ma era rivolta verso l'esterno, avendo maggiore inclinazione rispetto all'altra che stava dritta.
Con un rapido gesto, (T/n) prese dal tavolino di vetro che si trovava di fronte a lei il telefono, fece scorrere il dito sullo schermo velocemente per sbloccarlo, come se fosse impaziente di qualcosa, e, senza girare tanto tempo per la home, aprì il nuovo gioco che aveva installato e con il quale aveva passato nottate intere per battere ogni volta il suo record personale, inutilmente.
Capitava spesso che la ragazza si divagasse con il cellulare nei momenti di noia, che erano molto frequenti in quell'ultimo periodo dato che aveva lasciato da poco l'università e lavorava come cameriera in un ristorantino accanto al suo appartamento, che rimaneva aperto solo per la cena.
Aveva tanto tempo libero e di solito la si poteva trovare o al pianoforte, o al cellulare, oppure a leggere uno dei suoi amatissimi romanzi rosa.
Adorava leggere. Amava toccare con le dita le copertine lisce dei libri, le piaceva sentire al tatto la carta fina e leggermente ruvida al di sotto dei polpastrelli. Il rumore delle pagine quando venivano voltate l'incantava, ma soprattutto, adorava perdersi nella narrazione.
Aggiungendo di più, (T/n) adorava la lettura così tanto da aver deciso di buttare giù qualcosa. Voleva improvvisarsi scrittrice e vivere in prima persona la propria storia. Visto che però era troppo faticoso per lei portare avanti un'opera completa vera e proprio, si era limitata a dar sfogo alle proprie idee con le fanfiction.
Ne aveva pubblicata una e di tanto in tanto ne riceveva dei feedback abbastanza positivi. Le si illuminava il volto di felicità quando vedeva che la gente apprezzava la sua "opera" ed il suo modo di scrivere. Adorava da morire quando qualcuno le lasciava una stellina oppure un commento. La faceva sentire apprezzata per tutto l'impegno e l'amore che ci metteva.
Questa narrava di una ragazza che si trasferisce in Corea ed incontra per caso il suo idolo, Baekhyun ovviamente, e tra di loro nasce una storia d'amore molto romantica e passionale. Un cliché.
Come si sarebbe potuto immaginare, aveva fatto partecipe del suo lavoro anche Shin, con cui non aveva mai interrotto i contatti.
I due erano diventati inseparabili. Non potevano fare a meno dei loro quotidiani messaggi di buongiorno fino a quelli della buonanotte. Quando chattavano, (T/n) provava sempre una strana sensazione all'altezza del cuore, ed alla fine, dopo averlo negato più volte a sé stessa, si era arresa, ammettendo che si trattasse di una cotta.
Era successo tutto quando la sua migliore amica, (N/a), le aveva fatto notare che per mesi interi non aveva fatto altro che parlare di lui e di tutto ciò che si dicevano in quelle conversazione, le quali per la maggioranza si basavano su un solo discorso: Exo.
Quel fatidico giorno d'estate, non troppo lontano, entrambe le amiche avevano deciso di passare insieme una giornata al mare all'insegna del divertimento e, se ci fosse stata fortuna, magari anche di un nuovo amore estivo. Il sole coceva come non mai e l'afa che c'era quel dì faceva paura, tanto che dopo un po' le due, che stavano prendendo il sole sedute comodamente sopra le loro spiaggine colorate, dovettero spostarsi da sotto quel raggio di calore asfissiante per ripararsi nel bar più vicino alla spiaggia.
Sedute ad un tavolino, era proprio lì che (N/a) aveva intavolato il discorso. (T/n) aveva resistito poco nel negare ciò di cui l'altra sospettava. Non ci voleva molto per estorcere qualcosa dalla bocca di (T/n).
Quindi la realtà era quella. Sì, si era presa una cotta per un ragazzo che aveva conosciuto solo virtualmente e del quale non aveva nemmeno mai visto il vero volto. Non gli aveva mai chiesto una foto poi. Le era bastato solo il suo carattere ottimista e sempre allegro per catturarle il cuore, aggiungendo poi il suo modo di parlare. Lui aveva un modo tutto suo di spiegare o semplicemente dire qualcosa, perché arrivava sempre al punto senza tanti giri di parole. In più, era ogni giorno gioioso. Lei si chiedeva spesso come riuscisse a tenere quell'atteggiamento sempre positivo.
Al solo pensarlo, le labbra rosee di (T/n) si curvarono, formando sul suo viso dai lineamenti delicati un sorriso, facendola poco dopo arrossire dall'imbarazzo. Poggiò un attimo sul petto il cellulare e si mise le mani dalle dita affusolate sopra le guance tutte colorate, coprendole, come per evitare che qualcuno potesse vedere quel rossore, anche se in realtà si trovava in casa sua, da sola.
Un messaggio da Instagram la fece risvegliare dai suoi pensieri: era Shin.
Ancora con le guance tinte di un tenue rosso, aprì il social, leggendo ad alta voce quello che il ragazzo da lei amato le aveva scritto.
Un semplice "Ehi! ^ ^" che le bastò per farla sciogliere. Adorava quando lui usava le faccine, le considerava come un segno dell'affetto che provava. Le trovava molto carine e spesso spiritose.
Senza esitare, rispose con la medesima cosa che le aveva inviato lui e, appena premette "invio", di scatto si ricompose dalla posizione in cui stava poco prima, mettendosi seduta correttamente. Iniziò a muovere le gambe su e giù sorridendo come un'ebete, fino a sbattere il piede destro all'angolo del divano.
Un lamento soffocato cercò di uscire dalla sua bocca, ma se la tappò subito, quando si accorse che Shin le aveva risposto.
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