Storia di un amore
Maired era rimasta senza parole, non aveva mai visto niente di così meraviglioso, le sembrava di trovarsi in un mondo incantato, trasportata dal rumore dell'acqua che si gettava in mare. La cascata finiva direttamente nell'oceano, tutta la sua forza si dissolveva nell'immensa distesa ondosa sottostante. Sarebbe rimasta lì seduta per ore, l'erba sotto le dita, il mare sconfinato davanti a sé e quello spettacolo mozzafiato da osservare.
"Allora, cosa ne dite? Non è spettacolare?"
Nancy aveva ragione, non si poteva esprimere a parole la maestosità di quel luogo.
"È meraviglioso."
Declan la guardò mentre estasiata rispondeva alla vecchietta con la felicità dipinta sul volto: quel sorriso sembrava appartenerle da sempre, e invece fino a pochi giorni prima era stato solo un'ombra lontana. Cos'avesse risvegliato in lei la gioia Declan non l'avrebbe mai capito, non gli sarebbe mai passato per la testa che un semplice ragazzo come lui, piombato nella vita di Maired, avrebbe potuto cambiare così tanto la sua esistenza.
Quel giorno fu pieno di sorprese per entrambi, il fascino delle Isole Faroe sembrava non finire mai: a ogni panorama ne seguiva un altro ancor più mozzafiato. Ciascuna isola era diversa, aveva le sue particolarità, le sue scogliere, spiagge e cascate, che sembravano dipinte dalla mano di un artista. La forza dell'oceano era una costante, sembrava la cornice perfetta per quel quadro in cambiamento continuo: lo rivestiva e lo proteggeva, come un custode fedele.
La sera arrivò in fretta, i due ragazzi erano combattuti tra la malinconia di abbandonare quei luoghi e l'aspettativa, perché sapevano che ben presto la tanto attesa storia della vicina sarebbe stata loro svelata.
Dopo essere tornati a casa, si prepararono in fretta e si incamminarono tutti e quattro verso l'abitazione di Rose. Le case erano piuttosto distanti tra loro, era un luogo isolato, in cui regnavano prati sconfinati e radure.
Percorsero un sentiero scosceso, Nancy e William aprivano il gruppo, tenendosi a braccetto. Maired li guardava sorridendo, pensava che quel quadro rappresentasse meglio di ogni parola il vero amore, quel legame che il tempo anziché spezzare rafforza di giorno in giorno. La felicità dei vecchietti era tangibile attraverso un solo sguardo, le loro mani rugose intrecciate erano belle più che mai: la forza del calore umano contro il freddo della sera...
La camminata terminò davanti a una piccola casetta su una scogliera a strapiombo. Molto meno curata di quella della nipote di Nancy, era comunque un'abitazione suggestiva, circondata da un'atmosfera magica. La vicina li accolse con un'ospitalità calorosa, e il suo sorriso li fece subito sentire a loro agio. Tutto sommato non era male quell'ambiente rustico e casalingo, che il disordine rendeva caldo e vissuto.
Durante la cena regnava un silenzio carico di aspettativa, tutti gli sguardi erano puntati sulla signora Rose, ansiosi di scoprire la storia. Maired ci aveva pensato a lungo, mille idee le avevano attraversato la mente, ma mai si sarebbe aspettata un racconto simile:
"Temo che stiate tutti aspettando che vi racconti la storia di cui vi avevo parlato ieri, non è vero, ragazzi? Beh, allora cominciamo subito, prima che mi dimentichi tutto... Era una sera fredda e cupa, come tante sulle nostre isole, ma una tempesta si era appena abbattuta sull'oceano, che aveva rovesciato tutta la sua potenza sulle coste. Mio marito era ancora al mio fianco a quei tempi, e quella sera era andato a mettere in sicurezza la nostra piccola barca al porticciolo. Il tempo passava, ma non lo vedevo tornare a casa, così cominciai a preoccuparmi; temevo gli fosse successo qualcosa durante la tempesta, così alla fine decisi di andare a cercarlo."
Maired sentì il gelo investire il suo cuore: quelle parole avevano risvegliato in lei emozioni troppo forti, ricordi incisi nella sua mente che continuavano a tormentarla.
"In poco tempo arrivai al piccolo porto, l'ansia saliva sempre più dentro di me e ben presto la mia preoccupazione si tramutò in terrore; vidi una piccola folla che si radunava impaurita attorno alla costa: doveva essere successo qualcosa. Cominciai a correre, ricordo ancora come rimasi senza fiato quando arrivai. Trovai al centro mio marito che cercava di aiutare una giovane coppia. Erano strani, vestiti con abiti in stile antico, e dovevano essere naufragati, così sembrava, con una piccola barca a remi di legno."
Maired sgranò gli occhi, il cuore prese a scalpitare all'impazzata nel suo petto:
"Ricordate che aspetto avevano?"
"Non saprei descriverli, è passato così tanto tempo..."
"Nemmeno un dettaglio? La loro età, il colore dei loro capelli, degli occhi..."
"Mi ricordo lo sguardo profondo di quell'uomo: guardava sua moglie con la preoccupazione riflessa negli occhi, la stringeva a sé disperato, cercando di proteggerla e scaldarla dalle acque gelide."
Maired volse lo sguardo a Declan, cercando conforto in quel viso; le bastò un guizzo di speranza in quelle scintille blu per ritrovare la voce:
"Ed erano... feriti?"
"L'incidente doveva essere appena avvenuto, perché nessuno aveva ancora chiamato i soccorsi, ma era evidente che quella donna aveva perso conoscenza. Sentimmo l'uomo come risvegliarsi dal panico che lo aveva bloccato, chiedendo disperatamente aiuto. Disse che sua moglie aveva bisogno di qualcuno in grado di curarla. Ci guardava stranito, sembrava non avesse mai visto altri esseri umani, quasi fosse uscito da un altro mondo. La dolcezza dei suoi occhi imploranti mi travolse: mi feci strada tra la folla e raggiunsi mio marito. Chiamai di emergenza l'ospedale, e ben presto arrivò l'elisoccorso, perché le condizioni della donna non sembravano delle migliori."
"Non avete più saputo niente di loro?"
Maired aveva le lacrime agli occhi, un misto di speranza e disperazione sconvolgeva il suo animo.
"No, non so come sia finita, l'ospedale di Dublino però deve essere stato senz'altro in grado di curarla dovutamente, è uno dei migliori..."
La donna sembrò cogliere qualcosa nel viso di Maired, un particolare, forse un'espressione, che risvegliò in lei ricordi lontani e sbiaditi nella memoria arrugginita. C'era qualcosa di familiare:
"Mi è sempre rimasto impresso lo sguardo di quell'uomo, l'amore riflesso nei suoi occhi... Non dimenticherò mai quel giorno."
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