Astuzia e forza d'animo
Il sole infuocato tingeva il mare di rosso, trasformando il cielo in uno splendido dipinto. Le onde si infrangevano delicate sulla spiaggia confondendo il loro lieve rumore con il verso dei gabbiani, che, felici, annunciavano l'estate. Le piccole tartarughe dirigevano i primi passi verso la loro nuova casa, che le accoglieva cullandole dolcemente: il mare le stava aspettando. Maired e Declan le osservavano protettivi, lasciandosi avvolgere dalla magica atmosfera del tramonto, pronti ad aiutarle nell'impresa.
"Siete stato fortunato. Secondo i miei calcoli avrebbero dovuto schiudersi giorni fa."
"E' meraviglioso, nel mio mondo è impossibile osservare una cosa simile, accade molto raramente. Mi ha sempre affascinato come da questo momento iniziano un viaggio che le può portare fino a 13.000 chilometri di distanza. E dopo anni ritornano a deporre le uova proprio qui, dove sono nate. Non è incredibile?"
Gli occhi del giovane brillavano di entusiasmo; erano passati solo due giorni, ma a Maired sembrava di conoscerlo da una vita. Si era ripreso in fretta e ormai avevano fatto tutti i preparativi per la partenza, programmata per il giorno successivo. Erano riusciti a riparare la barca, e quella notte Maired lo avrebbe accompagnato a visitare il villaggio, convinta dall'insistenza di Declan. Avrebbero dato solo un'occhiata veloce, immersi nel buio per non dare nell'occhio. Era persa in questi pensieri, fissando imbambolata il suo sguardo, quando una voce lontana la riportò alla realtà:
"Maired!"
Sussultò e si diresse veloce verso l'arrogante che aveva rovinato quel momento stupendo. Aveva riconosciuto la sua voce insopportabile.
"Rimani tu qui a controllare, torno subito."
La sua mente era tempestata di domande: cosa voleva ancora da lei?
Ignorò il povero Declan, che cercava di capire cosa stesse succedendo, e si diresse a passi veloci verso la strada sterrata che affiancava la costa. Non appena giunta al limitare della spiaggia vide ciò che aveva sospettato, ma qualcosa la sconvolse. Dietro al Marchese non c'era solo la sua carrozza, ma anche un'altra, chiusa da delle sbarre.
"Cosa ci fate voi qui?"
"Non avete letto il documento affisso in paese?"
Dopo aver osservato sul volto della ragazza l'espressione interrogativa che si era aspettato, continuò:
"Il Re mi ha nominato nuovo vicario per la riscossione delle tasse. Vista la posizione ottima delle vostre proprietà e la loro estensione, ho fatto una stima del tributo che dovete versare: 4000 Giugli."
"Cosa? Le mie proprietà non valgono nemmeno la metà di quella somma!"
"In tal caso mi dispiace, ma non ho alternative... Prendetela."
Scesero dalla seconda carrozza due uomini che parevano dei giganti e la afferrarono, trascinandola tra le sbarre.
"Cosa state facendo?"
A quelle parole il Marchese si voltò verso lo sconosciuto, l'irritazione impressa nei lineamenti duri, nessuno doveva rivolgersi a lui in quel modo:
"Voi chi siete? La contadinella non può pagare, quindi, come affermato dalla clausola del documento, sarà venduta come schiava."
"Cosa? Non potete farlo!"
Maired e Declan risposero nello stesso momento, con la voce vibrante per la collera.
Il Marchese si diresse verso la ragazza, aggrappata alle sbarre.
"Vi avevo avvisato."
Le sussurrò col suo ghigno maligno; poi si voltò nuovamente verso il ragazzo, la gelosia cominciava ad affiorare nel suo gelido cuore, avrebbe fatto capire a quell'impertinente cosa significava stare al proprio posto.
"Non potrete fare nulla per aiutarla, chiunque voi siate. Con cosa la comprereste?"
Detto ciò, il Marchese salì sulla carrozza, e, con un sorriso beffardo sul volto, diede l'ordine di ripartire verso il villaggio.
*
Declan era in panico. Cosa fare? Doveva aiutarla in qualche modo, ma come?
Pensieri confusi affollavano la sua mente, gli sembrava di essere in un labirinto senza via d'uscita. Corse verso la casa di Maired, spalancò la porta con forza e iniziò a frugare in tutti i cassetti: doveva assolutamente trovare qualcosa con cui comprarla.
Vestiti, disegni, libri... C'era di tutto, ma niente di valore.
Cercò in cucina e nell'ingresso, poi entrò in camera e aprì il cassetto del comodino.
Qualcosa attirò la sua attenzione, spostò un libro e qualche fiore secco e lo prese in mano: il suo cellulare! Se ne era completamente dimenticato...
Beh, ora non gli serviva proprio a niente, anche chiamando la polizia non l'avrebbero sentito, era in un altro mondo. Stava per rimetterlo nel cassetto e continuare le ricerche, quando il suo sguardo si illuminò e un'idea balenò nella sua mente. Strinse il telefono tra le mani e corse fuori.
La vicina pettegola era seduta davanti alla sua casa, e Declan ne approfittò per chiederle come arrivare al villaggio. Finalmente era utile a qualcosa quella scorbutica signora!
Ricominciò la sua folle corsa e, alla fine, senza fiato, vide all'orizzonte il campanile di una chiesa; ben presto un paesino antico lo avvolse. Era meraviglioso ritrovarsi catapultato nel passato, le immagini che scorrevano davanti ai suoi occhi sembravano uscite da un libro di storia. Le piccole case addossate, i vicoli stretti su cui si affacciavano, le finestre decorate delle abitazioni più sfarzose... Declan continuava a correre per le strade deserte e ben presto giunse nella piazza principale, seguendo le voci della folla che vi era radunata.
La scena che si svolgeva davanti ai suoi occhi sembrava una vendita all'asta, e al centro c'era Maired. Era arrivato appena in tempo, per fortuna.
Si avvicinò alla ragazza e osservò il suo viso: era impassibile, solo una piccola ruga sulla fronte rendeva evidente la sua angoscia, che però nascondeva con coraggio.
Cifre sconosciute erano urlate da molti uomini, interessati a comprarla, ma nessuna era pari a quello che offriva il Marchese. Declan si diresse spintonando al centro e incrociò lo sguardo di Maired. Le sorrise, cercando di tranquillizzarla, e poi con un fischio attirò l'attenzione. Alle sue parole tutto fu avvolto dal silenzio:
"Io ho qualcosa che vale più di qualunque cifra."
Alzò il telefono alla vista di tutti, e schiacciò il tasto Home.
Tutti rimasero sconvolti, compreso il Marchese, che cercò di controbattere:
"Un oggetto così vale più del mio patrimonio? E' solo un trucco!"
"Sarà il popolo a giudicare chi di noi due potrà prendere la fanciulla."
Entrò nella galleria del telefono e fece partire un video. Non appena sentirono voci e musica uscire da quell'oggetto, tutti rimasero sconvolti e votarono all'unanimità la sua vittoria.
Maired gli andò incontro, le lacrime che aveva soffocato fino a quel momento cominciarono a rigarle il viso, mentre lentamente si riprendeva dalla paura che l'aveva sconvolta. Declan la prese per mano, trascinandola via dalla folla. Si fermò solo quando furono abbastanza lontani dalla piazza, nascosti nel buio di uno stretto vicolo. Le asciugò una lacrima solitaria cancellando anche l'ultimo barlume di tristezza dal suo viso e poi la strinse a sé, sussurrandole all'orecchio:
"Anticipiamo a stanotte la partenza, perché dobbiamo scappare prima che si spenga il telefono; è un miracolo che non si sia ancora scaricato, ma è praticamente ko!"
Maired non capì nulla, ma gli sorrise euforica, e in quel momento comprese che lo avrebbe seguito anche in capo al mondo, pur di stargli accanto; ma in fondo non era quello che stava facendo?
Scoppiarono in una risata silenziosa, ancora mano nella mano, e poi fuggirono via, verso la spiaggia, verso la barca, e verso un altro mondo.
{FINE PRIMA PARTE}
Grazie a tutti coloro che hanno seguito lo svolgimento della storia fino a questo punto, spero tanto vi stia piacendo... Fatemi sapere cosa ne pensate!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top