Atto IV - III - quarto quadro

QUADRO IV

Il racconto del gatto parlante

( Gatto Parlante – Strega – Mefistofele)

GATTO PARLANTE. Io ero un animale grazioso e benigno. L' uomo che tanto mi si avvicina e si compare, come delizioso amico e fedele avventuriero, mi reputa amico. Sono astuto in realtà, figlio delle streghe del nord, le quali mi diedero dono di parole per fregare le scorribande umane. Andai da loro, con aria di civiltà, lessico forbito e nulla da ridire. Quei bacucchi bipedi pelosi senza cervello e con sola segatura, pensavano di essere ubriachi. Mefistofele! ( miagola e ride) Dovevi vederli quant' erano fessi! Il marchese, ricco signore, delle terre d' Oriente al di là del Lungo Fiume, mi disse che era così contento d' avere a corte un gatto così nobile. Lo resi famoso, lo feci sposare la più bella del reame, e la sua nobile ricompensa quale fu? Un calcio nel sederino mio peloso, dritto sulla coda rizza e rizza, e infine? Lontano. Esiliato! Tradito!

MEFISTO. Povero micio, preferivi che ti dava il latte! (ride a crepapelle con la strega. James resta in disparte, disgustato).

Il gatto furioso dell' ironia del diavolo gli balza addosso e lo graffia sul volto. La strega se la ride a più non posso.

MEFISTO. Gatto maledetto, dannazione a te e quelle nove vite, te le strappo quelle code pelose! ( mangia i peli) Che schifo! I peli! Obbrobrio, ribrezzo!

Mefistofele in un primo momento soffoca, poi sputa i peli e il gatto bellamente se la ride.

Allora Mefistofele fa comparire dal palmo della mano destra delle palle di fuoco che lancia contro il gatto.

MEFISTO. Schiva! Salta, supera! Mostrati agile, gatto! Ti faccio fritto come il lardo, maledetto gatto!

STREGA. Povero signor Gatto, preferiva il latte al fuoco! ( se la ridono, mentre il gatto bruciacchiato riprende il discorso)

GATTO PARLANTE. Vorrei evitare cortesi interruzioni onde evitare di rimetterci le mie nove vite, dato che il signore non ha ironia.

MEFISTO. Mi offendete così dicendo, al posto del latte da bere avete avuto il fuoco! Mi pare giusto! ( ride con la strega)

STREGA. Oh, su non cincischiare miserabile gatto, racconta ciò che devi, qua la storia la sappiamo.

GATTO PARLANTE. Mi rivolgerò a chi di dovere, non parlavo con te, zinne mosce.

STREGA. Le mie mammelle funzionano benissimo, gatto sterile!

GATTO PARLANTE. Come osate? E' forse più grande di me quel ridicolo micio spelacchiato con gli stivali? Il padrone gli diede un mulino, un gatto e una proprietà! Io cosa ho avuto? Una miserabile strega che mi pare peggio del mago Udinì!

STREGA. Chi?

GATTO PARLANTE. Gatto del futuro sono e di innata sapienza, Mefistofele coraggio diglielo. ( stuzzicandolo)

MEFISTO. Non dargli retta!

STREGA. Dimmelo oppure io.. !

MEFISTO. ( interrompendola) Oppure cosa? Ti faccio diventare bordò a suon di scopate! La vedi la scopa? Immagina! ( volgarmente) E non usare toni simili al tuo padrone! Vieni, servo, allontaniamoci. ( escono)

STREGA. Beh, gatto, racconta a me il finale!

GATTO PARLANTE. Non serve, il lettore ha già capito il finale grazie a voi due pagliacci! ( umiliata e zittita la strega, riprende a far pozioni, mentre il gatto se la ride. Escono)

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