Mentre le foglie cadono

 Mentre le foglie cadono, al pari si staccano i ricordi e ad uno ad uno a terra si depositano.   Lì, immobili, portano con sé tutta la memoria del passato. 

Che è stato.

Stanno insieme tutti mescolati, i ricordi, come le foglie, ognuna col suo spazio. La vita non scorre più dentro di esse, ma la loro traccia servirà a evocarne di nuovi, di ricordi.

E hai paura di quelle anime leggere che si stratificano, perché stratificati sono anche i pensieri e le immagini che riaffiorano. E i dubbi, quanti!

Ricordi nel tempo, un tempo che temi non ti basti più e rubi ogni minuto possibile al trascorrere dei giorni.

E quando la notte ti ritrovi avvolta nel silenzio, è lì che accade tutto. La vita ti passa davanti come la pellicola di una Super 8, lenta, muta e in bianco e nero.

Tutti i sogni di ragazzina, la fiducia assoluta riposta nel mondo, la forza di credere in se stessi, nella propria volontà.

Sembrava così facile volerle, le cose. Sembravano così veri i sogni da realizzare. Così possibili.

L'amore, quello bello fatto di fiori e canzoni. Le gonne colorate, i capelli lunghi, i libri di scuola sotto al braccio e quel desiderio forte, ma così forte di sapere e di mettersi alla prova.

I sorrisi, gli slanci di entusiasmo, l'affetto, quello vero. La bellezza negli occhi, l'ingenuità, a volte, ma le intuizioni a frenare qualche volta un destino spiacevole, in altre,  mancate occasioni.

Le notti passate a parlare mentre rimiravamo le stelle.

Dove ti vedi tu tra dieci anni?

Io mi vedevo dappertutto fuorché dove sono finita. Non finita, ma capitata. Valli a capire i sogni , sono così burloni!

La solitudine per quella sensazione di non sentirsi capiti. Le camminate nei campi in compagnia di tutti i pelosi, i loro sguardi grati. Avrei dato la vita per tutti loro.

I dipinti, le poesie composte a più mani, gli accordi di chitarra. Credere in ciò che si cantava.

Le carezze, i giochi d'acqua e camminare a piedi nudi tra l'erba e rotolarsi nel fieno e non sentire il bruciore sulla pelle.

Gli amori puri, quelli fatti di 'Io credo' e basta. Limpidi come l'acqua che scorre in un ruscello e altrettanto dissetanti e appaganti.

È quando l'ombra della bufera ti coglie impreparata che ti rendi conto che la vita vera è un'altra, fatta di rinunce, mancanze, desideri rimasti lì, insieme ai sogni nel cassetto.

È una tempesta che spezza i rami, gonfia le onde, porta distruzione e morte così come infrange ogni sogno.

Notti buie senza stelle.

Stanno tutti lì i miei ricordi, tra le foglie, strato su strato e qualcuna che continua a cadere.

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