«E' stato per me un vero piacere poter chiacchierare con te di persona, ti parlerei per ore. Scusa la schiettezza ma ho passato veramente una bella ora in tua compagnia. Sarò curioso di passare un' intera serata con te se mai succederà.»

«Mi sono appena svegliata di colpo (è uscito del sangue dal naso), sono davvero felice di aver fatto una bella impressione anche con il mio trucco inesistente e la mia tuta orrenda. Anche io sono stata bene.»

"Che galantuomo, vero?" - Sì, non mi aspettavo un messaggio del genere, è molto gentile.

"Non solo per quello." - Non mi va di iniziare ad adorare ogni suo pregio,finirei per affezionarmi ed io non voglio fidarmi.

"Però ti piace."- Non posso negare che mi affascina anche perchè questi piccoli gesti di corteggiamento mi ricordano molto quelli un po' antiquati. Ne sono sempre stata innamorata.

«Sabato hai già un impegno?» Leggo il suo messaggio mentre la professoressa di latino interroga una mia compagna di classe. Io sono salva da ogni interrogazione per adesso.

«Non veramente.»

«E' un no?»

«E' un sì, ma si può modificare.» "Smettila di fare la preziosa." - Non ho ancora iniziato.

«Mi chiedevo se ti andasse di passare una serata assieme.» E non so perché, ma sorrido ripensando alle sue guance arrossite e al suo viso ingenuo.

«Se non muoio entro Sabato, certamente.» Alludo alla scuola, senza regalargli una vera e propria risposta. Spero che abbia sorriso.

E' quasi ora di cena e invio un messaggio a Salvatore prima che la porta della mia stanza si spalanchi rivelando mio padre in tutta la sua autorità. Sono seduta accanto alla scrivania e mi risulta inevitabile rivolgergli la mia attenzione.

«Dobbiamo parlare.»

Queste due parole non sono mai uscite dalla gola di mio padre in un tono più severo, prima. Qualsiasi cosa io abbia fatto deve essere stato davvero grave e imperdonabile.

«Mi hanno detto di averti vista con il ragazzo del viale.» Inizia e la sua voce riecheggia. «Non devi più uscirci.» Semplice, diretto. Non ha neanche fatto il suo nome, come se lo conoscesse meglio di me, come se Salvatore fosse l'unico ragazzo del viale.

Lo shock iniziale non mi permette di comprendere bene le sue parole; una volta riorganizzati i miei pensieri assumo un'espressione stizzita e nervosa.

«Perché?» E' tutto ciò che riesco a chiedere, cerco di tenergli testa senza distogliere lo sguardo. Non mi lascerò vedere debole e sottomessa. Io non sono d'accordo.

«Perché lo dico io e basta.»

"Naturalmente qualcosa doveva andar storto."

«Voglio un motivo.» Un risolino abbandona le mie labbra, in modo sarcastico.

<E' troppo grande per te e inoltre abitate troppo vicini e a me queste cose non garbano granchè. > Deve star scherzando, sicuramente.

Mio padre è più intelligente e razionale di così.

«Ma..» Provo a ribattere, le sue urla mi arrestano.

«Ho detto no e basta! Digli che non potete più vedervi, che non ti piace o quel che vuoi.» Strilla, la sua voce mi irrita in seduta stante.

«Siamo solo amici.» Ribadisco, con tono più calmo. Se mi calmo, si calma.

«Non esiste amicizia tra maschio e femmina.» Afferma.

«Per me sì, non mi piace neanche.» Mento spudoratamente, ma con estrema facilità.

«E poi è fidanzato.» Sputa in tono aspro, come se volesse ferirmi.

Non capisco il motivo del suo accanimento.

«Si sono lasciati da un anno.» Sorrido, perché so che adesso non saprà cos'altro dire.

«Tu non lo vedrai più, fine della storia.» Conclude, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi sola, senza darmi il tempo di reclamare.

Contraggo la mascella e provo a respirare profondamente. Devo calmarmi, è mio padre, l'uomo che amo più della mia stessa pelle e se mi ha proibito di vederlo,forse vuol dire che sa qualcosa di lui che mi è ignota.

Dovrei obbedire o rischiare?

Forse dovrei parlarne con Salvatore. Lui se ne laverà le mani, chiedendomi di restare semplicemente amici? Ma, soprattutto, siamo qualcosa di più?

Non so neanche se gli interesso tanto da non definirmi sua "amica", è complicato comprendere le sue mosse, le sue parole.

Una lacrima quasi brucia lungo il mio viso, dopo tanto tempo, mentre tiro un respiro profondo e soffocando le urla nella mia anima in fiamme.

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