28- Devo farlo.

Ho deciso di parlare con mia madre. Deve sapere che ormai sono fidanzata con Salvatore nonostante me lo avessero proibito.
L' ansia mi opprime , potrebbe nuovamente costringermi a lasciarlo perdere, a non scrivergli più. Cosa dovrei fare in quel caso? Come dovrei reagire?
Semplice, la colpisci con una mazza.” Il mio subconscio cerca di sdrammatizzare e di ammutolire la mia paura, compito arduo da compiere.
Mi decido a raggiungere mia madre nella sua stanza, dopo innumerevoli ripensamenti: Devo farlo. Camminare lungo la stanza mi ha aiutato a scaricare la tensione.
E' distesa sul letto, sembra stanca e molto assonnata ma continua a tremarmi il labbro inferiore.
« Mamma devo dirti una cosa.»  Esordisco, sedendomi al suo fianco.
« Dimmi. »  Sorride, come se non stessi per dire nulla che potrebbe turbarla.
« So che forse lo avrai già capito da te e che ti deluderà sentirlo, ma vedi..voglio dirlo prima a te, così magari mi aiuti tu con papà. Il fatto è che sto con Salvatore da cinque mesi.»  Sono così veloce nel parlare che neanche riesco ad ascoltare le mie parole; man mano che vado avanti mi sento più leggera, soprattutto grazie al suo sorriso.
« Ah..pensavo fosse qualcosa di grave.»  Sospira, con nonchalance. « Va bene, però non dirlo ancora a tuo padre, conoscendolo potrebbe reagire male. Sai che non è per niente d'accordo con questa scelta che hai fatto; più tardi lo saprà meglio sarà. »  Mi avvisa ed io sorrido, ho finalmente l'appoggio di mia madre.
La stringo forte a me, abbracciandola con tutta l'anima e tutta la gratitudine che potrebbe provare una figlia in un momento del genere. Non pensavo potesse essere così semplice avere la sua benedizione. 

Dopo circa due settimane mi ritrovo a casa di mia zia, la sorella di mia madre, con i miei genitori e neanche riesco ben a capire come esca il discorso fuori che lo ammetto anche a mio padre che ormai sono fidanzata con Salvatore.
Lui non se lo aspettava, inizialmente era un po' sotto shock, silenzioso e per un momento ho temuto che non mi avesse rivolto la parola per parecchio tempo: si, insomma, è così che fa mio padre per risolvere le situazioni: ti ignora.
Dopo qualche minuti torna a guardarmi e una speranza si affaccia nel mio cuore; ride e io continuo a tremare come una foglia su un albero che sta per crollare sul suolo.
« Non ti preoccupare, è tutto ok. Fai come meglio credi. »  Afferma come se non fosse accaduto nulla.
Non riesco a capire cosa gli sia preso; perchè non si è arrabbiato? Perchè non mi ha fatto una scenata come quando mi ha proibito di vederlo? Forse aveva già compreso tutto, sì, io e Salvatore con la nostra intelligenza abnormale ci siamo fatti cogliere assieme un paio di volte.

Appena varco la soglia di casa, scrivo a Salvatore e la sua gioia sembra essere molto più ampia della mia, quasi.

Finalmente sono tornata!
Quanto mi era mancato scrivere, è una sensazione meravigliosa: tanto che a breve arriverà anche il prossimo capitolo, è il minimo che io possa fare.
Spero ne siate ancora interessati, vi adoro sempre, Fortuna.xx

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