18- Sambuca e via.
E' finalmente Sabato e posso uscire. Ho bisogno di bere, ho voglia di sentirmi la gola e lo stomaco bruciare. Non m'importa se finirò per sentirmi male, prima, per un momento, voglio sentirmi viva. Ho tanto stress accumulato da voler scrollarmi di dosso.
Qualche giorno fa ho chiesto a Salvatore di farmi provare la canna. Ma non mi è piaciuta.
Non so aspirare, sono costretta a fumare dalle sue labbra (non che mi dispiaccia).
Preferisco l'alcool al fumo. Non c'è nulla di eccitante nell'aspirare da una canna. L'adrenalina la sento solo quando dell'alcool scivola giù per la mia gola, a liberarmi dalle pesantezze. Anche se per poco tempo.
«Io fumo per stare rilassato, non per stare fatto.» Mi ha detto una volta.
Arriviamo al bar, io e Anita, la mia migliore amica, prendiamo un primo cicchetto: Sambuca. Lo bevo lentamente, per assaporarlo, per sentirlo incendiarmi la gola. Appena finisco il liquido, riesco a sentire lo stomaco contorcersi dall'interno. Brucia. E a me piace.
Salvatore mi guarda con un'espressione di disapprovo. Lui non vuole che io esageri. Non vuole che io beva. Non vuole che io sia brilla. Ma io, intanto, devo guardarlo mentre fuma e sta completamente fatto. Nah, non mi va. Prendo un secondo cicchetto: Sambuca. Preferisco non mischiare, il mio stomaco è debole e non lo reggerei. D'altronde non reggo neanche la minima quantità d'alcool.
Eccoli i primi segni.Sento le gambe molli.
Io non reggo l'alcool.
Cristo, quanto è divertente non poter reggere l'alcool! Insomma, basta così poco e sei in un altro mondo, completamente disconnessa, o forse.
Raggiungo Salvatore sorridendo, lui ha ancora quell'espressione corrucciata sul viso, oh, Dio, quanto mi piace!
Passeggiamo assieme, ma non so perchè e in quale preciso istante, io e Salvatore decidiamo di distaccarci dal gruppo e ci sediamo sui scalini di una posta..o una banca? Beh, in realtà non sono in grado di capire cosa sia, so solo che Salvatore continua a parlarmi ed io continuo a sparare fuori varie frasi, determinate affermazioni che non pensavo potessero uscire dalla mia bocca. Alcune parole sono completamente stupide e insensate e scollegate dal discorso che stiamo cercando di intraprendere. Mi pare di star parlando di un cartone animato, Salvatore è strano, sta cercando di tenermi a bada, ma qualche volta, lo vedo, lo faccio sorridere. E' così bello, quando sorride, e lui non lo sa. Non lo sa, finchè non glielo dico.
«Grazie..» Mi sussurra, lo vedo arrossire. O forse è la mia vista offuscata, ma no, non è per l'alcool! Sono solo priva di occhiali.
Lascio andare il mio istinto e le mie passioni e mentre mi avvento su di lui, intenta a baciarlo..a stringerlo, gli chiedo di andare in qualche posto, dove possiamo star soli. Farei l'amore con lui su queste scalinate, davanti a tutte queste persone. Bene, non sono così tante, in realtà. Il desiderio di toccarlo arde dentro me, più di quanto abbia fatto l'alcool poco fa. Probabilmente è questo il fuoco che ho bisogno di agognare e di sentire.
Ci alziamo e ci nascondiamo in un vicoletto, ovvero..lui mi trascina perchè io non sono in grado di camminare in modo composto. Quanto amo le strade di Napoli, così strette, così antiche. Non sembra passare nessuno di qui, ma a me non interessa. E neanche a lui sembra interessare. Ci baciamo con passione, mi spiace se è costretto ad assaporare il mio alito a gusto di Sambuca, ma non posso lasciarlo andare. Lui non si ritrae. Mi vuole.
«Voglio toccarti.» Gli sussurro.
So perfettamente che in una situazione normale, in condizioni naturali, non gliel'avrei mai detto. Provo a maneggiare la sua cintura, ma mi risulta impossibile e molto complicato e allora rimedia lui. Infilo la mano nei suoi pantaloni e non riesco a capire se ho anche oltrepassato il confine degli slip che indossa, ma inizio a palpare, a muovere la mano senza neanche ragionare, mentre la testa inizia a diventare pesante e mi bruciano gli occhi e ora ho sonno, così, improvvisamente.
«Ne sei sicura?» Mi sussurra, mentre cerca di torreggiarmi con il suo corpo, per non lasciar capire ai passanti ciò che sta succedendo.
«No.» Affermo, quasi ridendo.
Per quanto io possa desiderarlo, non sono pronta. Non voglio che succeda così, per strada. Non voglio che succeda mentre sono fuori di me..non sono completamente me stessa e se già adesso non sono del tutto consapevole delle mie azioni, domani potrei aver rimosso tutto.
«Allora non succederà nulla.» Esordisce, ritornando in sé e ricomponendosi.
Perchè?
Lo vedo quasi deluso, ma il mio stato non mi permette di essere seria. Per quanto io possa esser preoccupata per il suo attuale stato d'animo, non riesco a parlare e a chiedergli perchè ha preso questa decisione.
Forse gli interessa realmente di me. Non vuole usarmi, non vuole farmi sentire usata.
Un ragazzo, come tanti altri, ne avrebbe approfittato. Se ne sarebbe altamente fregato di me, della mia dignità e del mio volere. Avrebbe soddisfatto i suoi sporchi bisogni, lasciandomi interdetta e vergognosa.
Il punto è proprio questo.
Con lo scorrere dei giorni, me ne rendo conto sempre più, lui è unico. Essenziale.
Avevo bisogno di lui da sempre. Finalmente è qui.
Mentre raggiungiamo gli altri, non so perchè, finiamo per parlare di Francesco e di quella volta in cui gli ho parlato in chat. Gli ho persino detto cose che non avrei voluto dirgli, per non irritarlo o altro, ma lui continua a pormi domande, approfittando del mio completo stato di sincerità. Infondo, chi non l'avrebbe fatto. Non ricordo esattamente le cose che gli ho confidato di quella conversazione, ma so di essere stata sincera, perchè quella era la mia unica personalità al momento.
Son sempre stata abituata a mentire alle persone, ai ragazzi, precisamente.
Non intendo bugie di ogni tipo, soltanto quelle a buon fine. Del resto, per un individuo schietto e sfacciato come me, le bugie son sempre un optional.
Con Salvatore non ci riesco. Dopo l'accaduto con Corrado, non riesco letteralmente a nascondergli nulla. E' come se sentissi il bisogno di dirgli le cose per quel che sono. Anche perchè so che se gli mentissi, lo perderei senza perdono.
Lui non tornerebbe da me, non ci penserebbe neanche lontanamente. Ed io non lo biasimerei.
Siate sempre sinceri con la persona che vi è accanto. Chiarezza e sincerità sono gli elementi fondamentali in una relazione, susseguiti poi dal rispetto. Grazie a voi che continuate a leggermi.
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