12- La mia unica salvezza.

«Ho avuto il debito in matematica.» Sputo lì, senza espressione.

Mia madre mi guarda. Resta ferma per qualche secondo, forse metabolizzando le mie parole, finchè un'espressione arrabbiata non s'impossessa del suo viso. Le sue sopracciglia inarcate, tutta la sua faccia si contrae dall'ira.

«In matematica?» Urla.

Il mio cervello si spegne automaticamente. Le mie orecchie non vogliono ascoltare. Il mio corpo non vuole sentire. Può fami qualsiasi cosa voglia.
La vedo muovere le labbra, sta urlando. Se esco da questo stato di chiusura, sarà devastante. Io mi lascio influenzare facilmente dai suoi insulti e so bene che in questo momento ne sta reclamando di ogni genere. Immagino quali siano: "Superficiale", "Stronza", "Fai schifo". Per una volta voglio fregarmene. La sua voce mi risulta ovattata.
Provo ad autoconvincermi che non esiste, che non sta accadendo, che è tutto un frutto della mia immaginazione. Ma appena si batte la porta della mia stanza alle spalle, cado ancora una volta in frantumi. Il Mio unico sfogo è il pianto. Stringo il cuscino tra le mie mani, lo torturo, quasi fino a sfilare il tessuto. Rientro in possesso delle mie facoltà mentali e mi sembra paragonabile all'autodistruzione.
Se non mi facesse sentire come uno sbaglio umano, forse la situazione non sarebbe così grave.

Mio padre è entrato in casa quando ha sentito le urla di mia madre, mi ha difesa, ha cercato di calmarla. È l'ultima cosa che potevo aspettarmi.

So che anche lei ci sta soffrendo. Lei lo fa per me. Lei vorrebbe soltanto il meglio per me. Lo dimostra in modo sbagliato, ma so che è per questo. E' mia madre, lei mi ama. Ed io la amo allo stesso modo, ma in momenti come questi vorrei tanto che potesse sparire.

Scrivo a Salvatore.

Perché desidero così tanto che venga qui da me per abbracciarmi e sussurrarmi che tutto andrà bene, anche se non è vero?

"Perché con lui tutto va bene."

Non capisco, eppure sembra così chiaro.

"Lui sa calmarti."

Non riesco ancora a capacitarmi di questo potere che sta avendo su di me e che non riesco a respingere. Voglio accoglierlo e non allontanarlo. Saranno i suoi occhi color cristallo a farmi pensare che tutto sia speciale.



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