10-"Sei Fortunata come il tuo nome".
Getto, con un pesante senso di tristezza, la mia borsa sul letto, mi spoglio del mio cappotto e mi seggo sul letto dinanzi a me.
"Ti scriverà." Mi sussurra il mio subconscio.
Non credo sarà così facile. Sembrava seriamente sicuro di ciò che diceva e temo che la sua idea non cambierà. Inoltre, chi sono io per convertire le sue convinzioni? Ci conosciamo da un mese circa, non posso di certo pretendere che si fidi di me e che mi regali un'altra chance su un piatto d'oro.
Per quanto sia dura ammetterlo a me stessa, non sono abituata ad atteggiamenti del genere. Mai nessun ragazzo mi aveva frenata in questo modo. Probabilmente l'essermi sempre frequentata con ragazzi della mia età, non mi ha mai lasciato guardare oltre. I ragazzi di sedici anni non badano al passato delle loro fidanzate e di certo non sono così attenti al rispetto e alla chiarezza in un rapporto. D'altronde, sono sicura di non dover generalizzare. Salvatore è diverso da tutti gli altri, a prescindere dalla sua età. Ha quel qualcosa in più di cui non riesco a capacitarmi. E mi punirò di averlo perso per il resto della mia futile vita.
Lui mi affascina in un modo incondizionato. Non si tratta soltanto dei suoi occhi chiari e intensamente stupendi, non quanto della sua mente brillante, aperta ad ogni opinione.
E' di una bellezza esotica, dentro e fuori.
Le urla di mia madre che esigono di ricevermi a pranzo mi distraggono dalle immagini del mio Salvatore apparse come flash nei miei pensieri.
Controllo il cellulare e il cuore mi balza fuori dal petto quando leggo il suo nome tra le ultime chat, ansiosa, la apro:
«Ho detto io a Corrado di scriverti per vedere la tua reazione.»
Controllo la conversazione con Corrado, il suo ultimo messaggio risale a meno di mezz'ora fa. Non lo leggo, ma rispondo brevemente.
«Gli ho chiesto di morire.» Trattengo il fiato, come se in qualche modo potesse aiutarmi a non avvertire emozioni, a frenare l'ansia.
«Non si augura la morte, a nessuno.»
«Sei come il tuo nome.» Mi scrive, d'un tratto.
"Perchè? Come mi chiamo? Ah...Fortuna."
Il sorriso mi inonda il viso, letizia pura pulsa nelle mie vene: «Cosa significa? Vuoi farmi capire che mi stai dando una seconda chance?»
«Sbaglia ancora con me e non mi vedrai più.»
Il tempo mi pare fermato, la mia anima mi sorride armoniosamente e mi accarezza. Ogni gioia di questo mondo non è paragonabile a quella che sto provando dentro di me, adesso, dopo l'aver scoperto che ha deciso di perdonarmi.
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