Memory 5

Odiavo la compagnia di quel ragazzo. Le domande che faceva erano scomode e spesso avevo l'istinto di trasformarlo in uno degli scheletri che avevo il potere di comandare, almeno sarebbe stato zitto.

Aveva capito perfettamente che non ero uno molti socievole, ma se ne fregava altamente. Anche quando non mi parlava doveva fare qualcosa di fastidioso, se non mi rivolgeva la parola cantava, se non canyava saltellava, se non saltellava schioccava le dita a ritmo di musica, se non schioccava le dita trovava comunque il modo di infastidirmi.

Ma anche tutte queste distrazioni non servivano per distogliere il mio pensiero fisso da Bianca. In quel momento se al mio fianco ci fosse stata lei probabilmente ora staremmo parlando di qualcosa di stupido e io sono ridendo.
STUPIDO SOLDATINO!
STUPIDA DISCARICA!
STUPIDE CACCIATRICI!
STUPIDE PARCHE!

Hanno tagliato il suo filo troppo presto. Avevo ancora tante cose da fare con lei, mi aveva anche promesso che un giorno saremmo andati in Italia a vedere il luogo dove nostra madre era cresciuta. Ma ora non importa più perché se ci andassi ora, da solo, non sarebbe la stessa cosa.

Ti riporterò qui e allora andremo a vedere quel posto, te lo prometto Bianca.

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