《Chapter 5》:Piccoli inconvenienti

Hikari si avvicinò al suo banco, sorridendo radiosa. «Allora, come stai?» Awa alzò lo sguardo, pensierosa. «Non lo so.»;
«Come non lo sai?! Su' con la vita!» La verdina Non disse nulla, seguendo successivamente l'amica in mensa. «Sono triste anche io, ed in più sono terrorizzata! Ma... si deve pur trovare qualcosa per essere felici e sorridere!»

La giovane Alpha sorrise malinconicamente, per poi ridacchiare con lo stesso tono. «Non puoi capire... Hanno rapito Kiuto, ovvero il ragazzo che amo. Cosa proveresti tu sapendo che Watashi è in pericolo?» Hikari spalancó gli occhi, arrossendo. «Io ho provato molte volte la stessa emozione, e non cambio mai. Io non riesco a non preoccupermi.»;
«Ti... Ti ho offesa? Mi spiace.» Awa la guardò stanamente, per poi imbarcare le sopracciglia, divertita dal suo commento.

«Io? Offesa da te? Mai!»;
«Hai... Hai sorriso!»;
«... Ho capito, non stai bene.»

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«Nemmeno io riesco a dormire la notte. Ma è per una ragione diversa. Non riesco a trovare una tattica per recuperarli.»
Parlò Watashi, seduto di fianco a Tokoyami. «Non possiamo! È vietato utilizzare i nostri quirk oltre il perimetro scolastico, ed in più non possiamo uscire di qui se non si avvisano i professori.» Hikari sospirò delusa, dopo quell'affermazione da lei stessa pronunciata.

«Dobbiamo fare tutto di nascosto, forse...?»;
«È l'unico modo.»Constató Kasaru, seria. Aveva un'idea. «Ma dobbiamo farlo di notte, sennò non potrò farmi aiutare da Dark Shadow.»;
In quel lasso di tempo, Awa mangiava silenziosamente senza ascoltare la conversazione che gli amici portavano avanti.

Watashi se ne accorse, e le rivolse la parola. «Tu, Awa... verrai?» Ci furono diversi attimi di silenzio, poi rispose freddamente. «No. Mio padre, Deku, è anche un professore. Non posso deluderlo. Non voglio.» Hikari tentò di convincerla, sorridendo dolcemente. «Lo sappiamo, ma Kiuto e Toshio hanno bisogno del tuo aiuto ed anche del nostro.»

Ingoió quel gruppo di saliva che le era rimasto bloccato alla gola, e negò. «Non ci riesco. Mi dispiace, perdonatemi—» La grande paura di perdere una delle persone che più amava ancora una volta la terrorizzó. Prese il suo vassoio, alzandosi ed andando via. Kasaru tentò di fermarla, ma Todoroki le poggió una mano sulla spalla, negando. «Ha bisogni dei suoi spazi.»

Dopo le seguenti ore di lezione, Awa si sentì prosciugata e stanca, come due anni prima. Sospirò digrignando i denti e stringendo i pugni, continuando a trattenere le lacrime. Perché? Perché quando pensava al suo passato diventava così vulnerabile?

Avrebbe preferito non sapere nulla, di rimanere l'ingenua bambina di tanti, troppi anni fa. Un bimba che la realtà non poteva realizzare data l'età. «Non... Perché? Perché è successo tutto questo?»  Tutti ce lo chiediamo, infondo. Si abbandonò sul letto, guardando il soffitto.

Non sapeva quanto tempo fosse effettivamente trascorso dagli ultimi avvenimenti, e doveva chiedere mille volte scusa ai suoi coetanei per la scenata in mensa. Si vergognava di sé stessa. Il suono di alcuni colpi alla porta la risvegliò dai suoi pensieri. «Avanti.»

Hikari entrò a passo del pari all'interno della stanza. «Verrai, vero?»;
«... Sì, penso di sì.»

Angolo Autrice

Altri due capitoli ed inizia un grande viaggio nel passato! VOI siete pronti? No. :D

-Manu🌈

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