27 "Sabato"
Sabato mattina tardi.
Elena era in giardino che innaffiava le aiuole e le siepi.
Udì la voce di Irene provenire dall'altro lato del giardino adiacente; la chiamò salutandola.
"Come va?" chiese la donna.
"Bene, sono solo un po' stanca: ieri sera sono uscita con Clizia e due nostri amici, siamo tornate tardi; ora mi reco da lei a studiare. E voi, come avete trascorso la serata?"
Qui Elena abbassò la voce:
"Ieri è successo un fatto strano che ha sconvolto Roberto. Non so chi o che cosa abbia visto, ma era spaventatissimo. Io ero al piano di sopra con Andrea e l'ho sentito urlare. Sono scesa a vedere: la finestra del salone era aperta e lui mi ha intimato di non avvicinarmi ad essa...
Non ho idea di cosa ci fosse, io non ho scorto nulla; ho pensato ad uno scherzo.
In giardino non c'era nessuno, sul vetro della finestra qualcuno vi aveva alitato e poi, aveva scritto un nome: Giovanni."
"Curioso! E voi conoscete qualcuno con quel nome?" chiese Irene.
"No, ma lui era veramente scosso... Sono davvero preoccupata, stanotte ha preso un sonnifero ma è stato agitato lo stesso, nel sonno. Non so cosa fare" terminò sconsolata.
"Forse lavora troppo? È stressato?"
Irene intravide Elena alzare le spalle, dietro la siepe alta.
"Ti lascio andare, vai a studiare, non ti faccio perdere altro tempo. Grazie"
"Se hai bisogno di qualcosa, fammi sapere!"
"Grazie."
***
"E così, sul vetro c'era scritto: Giovanni" replicò Clizia, pensierosa.
"Lui si chiama Giovanni ed ha 18 anni. Quando guardo i suoi occhi azzurri, le sue ciglia nere... I suoi capelli scurissimi.."
La descrizione del diario segreto.
"Irene, abbiamo trovato Giovanni!"
L'amica la guardò con espressione interrogativa.
"Roberto... Roberto è Giovanni!"
"Come fai a dire questo?"
"Ne sono sicura! Devo darti alcune spiegazioni."
Clizia cominciò a raccontare dall'inizio.
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