29 maggio 1453
Non sarò brava con le rime, ma ci ho provato. Dopotutto credo concordiamo tutti all'unanimità nel definire Costantino XI Paleologo un uomo eroico, un degno imperatore. Ha speso la vita per difendere una città che amava, rimanendo al suo posto, svolgendo il suo dovere di regnante fino all'ultimo.
Quanti, specialmente oggi, arriverebbero a tanto?
🌹che la tua memoria non si spenga mai Costantino🌹
29 maggio 1453
Moriremo insieme, miei figli e fratelli
Uniti nel bene, immortali nei canti di menestrelli
Il nemico ci incalza, alla resa ci esorta
Mostriamogli che l'anima di Roma non è morta
Affido a voi questa splendida città
Patria dei nati nella porpora, nella regalità
Chiedo perdono per le colpe commesse
Abbracciamoci, ci rivedremo nel regno celeste
Fede, patria, famiglia e basileus
Queste quattro cause dovete amare
Per loro dovete lottare
Dominus et deus
Ora che Costantinopoli sta per collassare
Saccheggeranno i nostri ori, cadremo nel caos
Ma il sogno di Roma riusciremo a salvare
Vivremo nell'eternità dell'incanto
Nella colomba che vola
Sopra fumo e pianto
Romani e Latini, un unico canto
Il popolo di Dio, stretto fianco a fianco
Augusto, Costantino e Giustiniano
Ci guarderanno dal cielo
Tenerci mano nella mano
E non c'è un cristiano
Disposto a prendersi la mia testa?
L'impero sarà marcito in un cadavere
Ma il suo cuore resta
E batte, vive
Testimone di grandezza
La magnificenza umana nessuno l'arresta
Un impero tramonta con il suo imperatore
Meglio una fine gloriosa che la resa e il disonore
Nessun alloro decora la mia tomba
Non ho avuto incensi o fanfare di tromba
Solo il fragore delle guerra, i rimbombi dei cannoni
La città è caduta eppure io non ne rimango fuori
Porpora il mio sangue
Polvere il mio manto
Corona di scherno
Ma non fatemi santo
Ho difeso con umano coraggio
Quella Roma penetrante nel buio come un raggio
L'istante eterno o effimero barlume
Terra di pagani, cristiani, dissolta nelle brume
Della Storia burattinaia che si diverte e stupisce
Abile maestra, il suo corso ci rapisce
Sono Costantino Paleologo, undicesimo del mio nome
Caduto credendo nella più alta missione
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