Capitolo 68

-Ti ha bussato alla porta? Di chi si tratta? Che ti ha fatto?- Andrea arranca alla ricerca spasmodica di risposte. Ancora non è convinto che non mi abbia fatto del male.

-H..ho aperto la porta e mi sono trovata davanti Fabrizio-

-Fabrizio? E chi è Fabrizio?-

-Fabrizio è... Un cliente del locale dove lavoravo, nulla più di questo- sbuffo, sconsolata -O almeno credevo che fosse così... Evidentemente per lui il nostro rapporto aveva tutt'altra natura- lo guardo impaurita.

Andrea respira lentamente, cerca di darsi un contegno con tutte le sue forze, non vuole farmi pesare la sua preoccupazione.

-C..che è successo quando hai aperto la porta?- chiede, intimorito dalla risposta che potrebbe ottenere.

Sbuffo di nuovo, ancora fatico a far circolare normalmente l'aria per i polmoni.

-In un primo momento sono rimasta di pietra, e lui pure. Quando mi ha vista apparire probabilmente sarebbe voluto scappare, questa è l'impressione che mi ha dato- chiudo per un attimo gli occhi -Poi però si è ricomposto, se così si può dire, dato che non stiamo parlando di una persona normale e ha cominciato a fare discorsi assurdi... Ha detto che dovevo lasciarmi amare... Da lui, credo- tremo al ricordo delle sue parole -I..io ho cercato di mantenere un atteggiamento neutro, nel limite del possibile...- mi fermo un momento.

-Ma dopo si è avvicinato- sbotto, in preda al terrore -Mi ha toccata-

-Ti ha toccata- credo abbia appena avuto una vertigine -Cosa vuol dire ti ha toccata? In che senso?-

-Nel senso che... H..ha tentato un approccio, credo. In un modo assurdo, viscido, incomprensibile, però credo che aspirasse a questo- lo guardo con gli occhi sbarrati.

-E tu?- è completamente sulle spine -C..cioè, che hai fatto? Come hai reagito?- sta sudando.

-I..io mi sono pietrificata, in un primo momento- chiudo gli occhi, per riappigliarmi con più fermezza al ricordo -P..poi mi ha stretta a se, ho vacillato per qualche istante- stringo forte il pugno -è stato un attimo, non so da dove sia partita la scarica d'energia, ma la voglia di difendere soprattutto la mia piccolina mi ha sinceramente riscattata- lo guardo con veemenza -Sono riuscita a scostarlo e a liberarmi dalla sua presa. E ho urlato. Di lasciarmi stare-

-È stato l'urlo che ho sentito...-

-Già- gli occhi bruciano -Se non mi avessi sentita, non so cosa sarebbe successo...- abbasso nuovamente lo sguardo, consapevole del pericolo corso -Non so spiegarti l'atrocità di ciò che ho letto nei suoi occhi... Si rischia di essere aspirati da un vuoto così...-

-Mel- mi stringe con più forza la mano -Devi andare alla polizia. Denunciarlo-

-Non lo so- sospiro, esasperata -In fin dei conti, non mi ha fatto niente-

-Non ti ha fatto niente? Melissa, gli ormoni ti danno alla testa? Hai appena detto che ha tentato un approccio, che ti ha toccata!-

-Si, è vero...-

-E allora? Cosa vuoi aspettare? Che ti sorprenda alle spalle, ti sbatta di forza dentro casa, e poi dio solo sa?!- c'è un terremoto dentro di lui, ne percepisco chiare le scosse.

-Hai ragione...-

-E certo che ho ragione- butta fuori l'aria nervosamente dal naso -Ascolta Melissa, io per te non sono nessuno, ci conosciamo da pochissimo tempo, ma sola a gestire questa situazione non ti ci lascio- pare deciso, al punto da non ammettere repliche -Non so se ti stai rendendo conto della gravità di ciò che ti è successo, so che considerato il momento hai ben altro a cui pensare, ma non puoi sottovalutare una cosa del genere- riprende fiato, e continua -La persona di cui stiamo parlando non si è comportata in modo normale, siamo d'accordo? Non ha tentato un approccio sano, ti segue e ti manda segnali inquietanti da tempo ormai, non ci si può non allarmare davanti un soggetto simile, lo capisci Melissa?-

Non posso dargli torto.
Devo fare qualcosa, ho aspettato anche troppo tempo, ho forse permesso io stessa che la situazione degenerasse a tal punto.

-Voglio essere sincero- ha ripreso un tono decisamente più dolce -Non credo che la polizia farà molto, magari si limiterà ad un ammonimento verbale, ma intanto hai segnalato il problema- i suoi occhi mi stanno spellando l'anima, strato dopo strato -Per quanto riguarda la tua sicurezza, nel limite del possibile, ci sono io- esclama, con il tono di chi è certo di ciò che dice.

Lo guardo con gratitudine.

-G..grazie Andrea, sei un tesoro- sono visibilmente a disagio -Ma non è mia intenzione mettere sotto scacco la tua vita per i miei casini, mi sembra che tu abbia già dedicato fin troppo tempo agli altri...-

-Non dire cazzate- non lo avevo mai sentito esprimersi con questo tono -A prescindere dal fatto che ciò che ho fatto e faccio per le persone a cui tengo non mi pesa, altrimenti non lo farei- mi mordo la lingua, ho detto una stronzata -Dovresti smetterla di sentirti un carico mal sopportato, per gli altri- mi rivolge uno sguardo severo -Ti comporti come se nessuno ti avesse mai fatta sentire importante-

Questa sua affermazione, pronunciata con così tanta intensità, mi spiazza.

-N..no è solo che...-

-Non giustificarti. Mandami a fanculo piuttosto, per la mia irruenza- lo guardo perplessa.

-Senti Mel. Io non sono nessuno per dirti certe cose, ma pur non conoscendoti a fondo credo che tu sia una persona meravigliosa, e sono convinto anche che tu abbia molto più valore di quello che ti dai- sorride. Mi mancava il suo sorriso -Se ti dico che io ci sono, ci sono. E non devi ringraziarmi- non mi ero mai sentita così sinceramente al sicuro. Mai.

-Detto questo- esclama, alzandosi -Ora vai a dormire, hai un visetto sconvolto, devi riposare o la bimba inizierà a scalciare per protesta-

Sorrido -Non la sento ancora, purtroppo... O per fortuna in questo caso- ridacchio. Stare con lui mi ha decisamente rilassata.

-Se ti senti più sicura posso restare qui, sul divano- è titubante, si nota che ha sempre paura di risultare fuori luogo -Domattina, in ogni caso, ti accompagno a fare denuncia, non appena ho sistemato due cose per il discorso di Laura- si scurisce di nuovo, nel nominarla.

-Se resti qui per stanotte mi sento più sicura- accenno un sorriso, carico d'imbarazzo -Sempre se per te...-

-Eh no... - scoppiamo a ridere entrambi alla mia ennesima ammissione fra le righe del sentirmi rigorosamente di troppo e sparisco poi per qualche secondo a recuperare lenzuola e cuscini.

Non mi spaventa avere Andrea qui, pur non conoscendolo a fondo la avverto una presenza rassicurante.
È una di quelle persone che arriva a penetrarti con occhi e cuore, in un solo istante.
È raro trovare una purezza come la sua, è un qualcosa di meravigliosamente abbagliante.


Si, credo che sarebbe stato decisamente troppo lungo come capitolo unico!!
Avreste preso sonno lungo la strada probabilmente 😁🤓😜❣
Già che sono qui ne colgo l'occasione per rinnovare il mio grazie.
I vostri commenti, le vostre letture, anche le vostre critiche, gli utilissimi consigli, tutto è estremamente importante!
Spero di non perdervi lungo la strada, di non deludervi, di essere riuscita, nel mio piccolo a trasmettervi qualcosa (e di continuare a farlo).
Mi scuso nuovamente per gli eventuali errori con cui vi sarete scontrati e vi scontrerete lungo la strada, come già anticipato farò una revisione accurata una volta terminato di scrivere.
Se tuttavia perdete un attimo per segnalarmi eventuali incongruenze, o lacune, ad esempio, mi sareste davvero di immenso aiuto!!
Tenete presente che scrivendo a puntate è facile anche perdersi, purtroppo, tanto più se tenete presente che Melissa è nata senza avere una trama definita e sta proseguendo per la sua strada 'spontaneamente', diciamo...

Gli errori di ortografia spesso pur rileggendo infinite volte sfuggono, tenete presente che leggi e rileggi finisce che il mio cervello ripete quasi il testo a memoria. Quindi, se li notate, non fatevi problemi a segnalare!

Ricordate che siete estremamente importanti per la riuscita di un qualcosa di decente ❤️😉 senza di voi, che siete qui, questa storia non esisterebbe neppure!

Thank's

Un abbraccio
@FightingForMyFreedom
Giulia

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