Quiete prima della tempesta
Capitolo 9
Arrivò sera e con essa giunsero i primi visitatori, il sole stava per tramontare e le luci fuori dal tendone lentamente iniziarono ad accendersi. Giunsero alla tenda dei due ragazzi due uomini con la maschera del teatro lasciando per Lucas una tuta grigia con una felpa con cappuccio enorme, così da poter nascondere a dovere i due volti laterali, mentre per Lara lasciarono una gonna nera lunga fino ai piedi, una maglia nera senza maniche sulla quale avrebbe potuto mettere la sua amata giacca in pelle. Peccato che l'abito nel complesso riuscisse a coprire bene i peli lungo il corpo ma non quelli sul volto. Poco dopo giunse un terzo che portò una grande sciarpa grigio scuro, un paio di occhiali da sole ed un cappello nero con un ricamo color oro del Tower Bridge.
L'orario previsto per l'inizio dello spettacolo era per le otto, così dopo essersi camuffati iniziarono a girovagare per le bancarelle dalle sette e mezza proprio come voleva Caronte.
<<Non siamo mai stati a vedere un circo, sarà bello!>> esclamò Lucas.
<<Ti vorrei ricordare che c'è un motivo se non abbiamo mai frequentato i luoghi dove le persone comuni vanno. Inoltre siamo qui per un motivo, non per divertimento.>> replicò Lara smorzando così l'entusiasmo di suo fratello anche se in cuor suo le piacque molto camminare tra le persone, vedere tutte quelle luci e rimanere incantata dall'atmosfera tetra che si generava per via dei manichini e tutto il resto. Quando mancarono poco più di dieci minuti decisero di allontanarsi un po' dato che Lucas voleva provare a giocare con i cerchi per fare centro su dei birilli sbiaditi, Lara invece preferì essere già vicina all'ingresso del tendone. Avvicinatosi alla bancarella una donna mascherata gli disse:
<<Se riesci a fare subito centro avrai gli altri tre tiri gratis, altrimenti sono due sterline e mezzo.>> quindi gli porse un piccolo cerchio rosso, anch'esso scolorito.
Il primo lancio finì per prendere la punta del birillo ed iniziò a roteare, per un istante sembrò uscire ma alla fine scivolò verso il basso e rimase quindi attaccato al birillo.
<<Bene ragazzo, ti sei meritato questi tre cerchi, se ne metti anche solo uno ne avrai altri tre gratuiti, altrimenti saranno cinque sterline.>>
Sperava con tutto se stesso di fare almeno un centro poiché con se non aveva soldi. Lanciò il primo cerchio che colpì la punta rimbalzando via, il secondo invece ci andò più vicino ma non entrò. Ne rimase quindi solo uno che entrò perfettamente e Lucas esultò.
<<Sei in gamba, tieni altri tre cerchi. Se ne fai ancora uno avrai diritto ad un premio, altrimenti dovrai pagare sette sterline e cinquanta.>>
Lucas era teso, pensava fosse stata solo fortuna e forse avrebbe dovuto fermarsi ma il fatto di poter avere un premio - pur non sapendo cosa potesse essere - fece avere la meglio alla curiosità. Piegò il polso verso l'interno e lanciò il piccolo cerchio con un movimento pressoché perfetto facendolo entrare rapidamente al primo colpo attorno al birillo al che esultò nuovamente.
<<Ah sfigato! Cercati una ragazza, ti dà più soddisfazioni che mettere cerchi su un brillo.>>
Gli disse un ragazzo che teneva sotto il braccio una bellissima ragazza, poi posò la sua mano sul sedere della sua partner la quale rise imbarazzata. Dopo questa prova di cafonaggine se ne andò soddisfatto e Lucas non capì il senso di quel gesto. Pensò che fosse triste come cosa perché sembrava che per lui quella ragazza fosse come un trofeo da esporre. I suoi pensieri furono interrotti dalla donna mascherata che disse: <<Se vuoi seguirmi puoi venire a ritirare il tuo premio.>>
Entrarono quindi in una tenda - poco distante da quella bancarella - che fungeva da deposito. All'interno c'erano diverse cose e prevalentemente erano oggetti di scena.
<<Tieni forse potrebbe interessarti questo. È tra gli oggetti più popolari tra chi vince.>>
Disse la donna mascherata porgendo a Lucas una piccola bambola di pezza con un solo bottone ben cucito, mentre l'altro penzolava facendo sembrare che avesse un occhio solo. L'unico altro particolare era un vecchio spago rosso che andava a formare come un sorriso, anche se la cucitura non era delle migliori. Quindi il ragazzo dai tre volti la afferrò e, avendo anche un po' di paura a chiedere quali altri premi potessero esserci, accettò timidamente nonostante non fosse particolarmente di suo gradimento.
Improvvisamente, poco distante da loro, dietro un enorme mobile antico ed un armadietto contenente alcuni degli "abiti da schiavo" si sentì un tonfo al quale seguì una frase:
<<Oh no! Scusami papà ora ti rimetto sopra.>>
Andando a controllare se fosse tutto apposto trovarono un ragazzo intento ad alzare uno dei manichini di carne da terra. Quel ragazzo era Thomas.
La donna con la maschera del teatro si avvicinò subito a lui senza dire nulla ma il giovane ragazzo, nonché ultimo membro della famiglia Evans, non voleva nessun aiuto.
<<Vai via! È mio padre e me ne occupo io!>> urlò aggressivamente Thomas per poi dire:
<<Inoltre non stai nemmeno facendo il tuo lavoro, i visitatori non dovrebbero stare così tanto tempo qua dentro.>>
Si mise poi il braccio destro, se così lo si può considerare dato che era un'insieme di pelli diverse unite tra loro, così poi da spostarsi lateralmente con i fianchi a sinistra e bilanciare il manichino per sollevarlo. Inizialmente funzionò ma il peso poi ebbe la meglio e cadde nuovamente. <<Cosa ci fate ancora qui? Vi ho detto di andare via!>> ribadì Thomas.
<<Signorino Evans in verità se c'è qualcuno che non sta lavorando qui è lei. Dovrebbe raggiungere la sua padrona per prepararsi in vista della lotta che avverrà a breve.>>
A quel rimprovero severo da parte di una delle donne dello staff reagì dicendo frustrato:
<<Non me ne frega un cazzo di quello che dovrei fare! Tanto lo sappiamo tutti che questo spettacolo sarà l'ultimo. Caronte ha finito le energie, a quanto si dice non ha avuto più nemmeno l forza di scoparsi la sua adorata Roxanne negli ultimi tempi. Lasciamelo dire ma se così fosse sarebbe un crimine contro l'umanità.>>
Tentò di sollevare nuovamente il manichino di carne e pelle umana caricando sugli avambracci le spalle e le ginocchia e disse sottovoce: <<Ci penso io a te papà.>>
Anche questo sforzo però fu inutile e cadde nuovamente per terra.
<<Vi prego lasciatemi perdere voi due ok? Devo fare questa cosa da solo, ero venuto qui per vederlo e appoggiandomi contro la cassa sulla quale l'avevate messo...>>
Il dolore di Thomas quasi lo si potè toccare quando si notarono i suoi occhi arrossarsi incredibilmente ma sopratutto perché non riuscì a continuare a parlare per diverso tempo. Rimase poi fermo come pietrificato e la donna tentò nuovamente di avvicinarsi lentamente a lui ed il manichino ma Thomas le fece cenno con la mano di fermarsi.
<<Mi manca così tanto... mi mancano tutti quanti.>>
In quel momento la voce di Thomas divenne molto flebile e a stento si sentì ciò che disse.
Cadde sulle proprie ginocchia e si sdraiò vicino al manichino ma non pianse, forse perché aveva già pianto troppe volte. Rimase quindi inerme sul terreno e in un cupo silenzio accanto a quello che per gran parte era ciò che rimaneva di suo padre.
<<Forse è meglio che te ne vai ragazzo. Non far caso a ciò che hai visto.>>
Dopo aver detto ciò la donna accompagnò fuori Lucas, il quale rimase molto colpito da quella scena straziante. Senza farlo apposta sentì una persona affianco a lui che chiese l'ora e uno rispose che erano le otto e ventotto, al che fece uno scatto capendo di essere quasi in ritardo. Involontariamente lasciò cadere la bambolina e corse verso l'ingresso.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top