Prologo

L'estate è l'unico periodo dell'anno nel quale la famiglia Evans possa passare del tempo assieme, anche se a nessuno in realtà importasse però era ormai un'abitudine alla quale non vollero mai completamente rinunciare. Non era una famiglia molto numerosa ma sicuramente erano numerosi i loro problemi. Uno dei più grandi è sicuramente il fatto che probabilmente la signora Emma Evans non abbia mai provato nulla per Boris, si sposarono solo perché lei lo incastrò dicendo che aspettava un figlio da lui. In realtà non fu proprio così, lei era uno spirito libero, quasi ogni notte si portò a letto qualche punk che incontrava nei locali che frequentava oppure ogni tanto per cui lavorava come cameriera. Quando scoprì che rimase incinta fu uno shock per lei e dato che ogni domenica va in chiesa con i suoi genitori non le passò nemmeno in mente per un secondo di abortire, sarebbe stato un peccato enorme.

Filosofia di vita piuttosto confusa non credete?

Quindi un bel giorno conobbe Boris che in un locale una sera alzò un po' troppe volte il gomito. Il proprietario del locale, in tono molto seccato, mentre puliva il bancone disse:

<<Ma guarda te questi ragazzi ricchi! Si atteggiano come fossero migliori di noi per poi venire in locali come il mio ed essere ai limiti della decenza umana.>>

Avendo appreso che fosse ricco vide la preda e ci si fiondò sopra cercando di flirtarci abbastanza da assicurarsi che la portasse a casa sua, per lei fu piuttosto facile data l'esperienza e poi il fatto che fosse ubriaco rese il tutto più semplice. Ancora più semplice fu convincerlo che il figlio fosse suo e che fosse frutto del loro amore. Boris le credette e si convinse che tra di loro ci fosse veramente qualcosa quindi prima che lei partorisse si sposarono. Nacque così Caroline la quale crebbe con un padre assente, dato che il signor Evans era spesso via per lavoro o semplicemente in ufficio, ed una madre mantenuta con nessun interesse per nessuno eccetto se stessa. Circa quattro anni dopo i signori Evans, prossimi al divorzio, in una notte nella quale cercarono di "fare pace" concepirono Thomas che venuto poi al mondo ebbe la stessa sorte della sorella se non ancora più trascurato se possibile. Insomma non era decisamente una famiglia modello e con il passare degli anni i figli accrebbero un vero e proprio odio per i genitori il che li portò a trascorrere molto tempo fuori casa e frequentare anche brutte compagnie. Caroline divenne molto simile alla madre da giovane e per quelli che chiamava amici era solamente un buco da tappare però a lei in fondo andò anche bene cosi, almeno c'era un minimo di interesse nei suoi confronti. Thomas invece, essendo molto bravo in chimica a scuola, imparò a fare droghe da vendere a chiunque volesse sballarsi ed una volta entrato nel giro riuscì a fare affari sempre più importanti. Tra i due si può dire che però il più sveglio era il ragazzo, che essendo bravo a fare qualcosa e almeno si faceva pagare.

Nella famiglia non ci fu mai quindi un vero e proprio legame e ognuno pensò solo a se stesso ma non quando iniziava l'estate. Quello era l'unico periodo in cui stavano assieme girando l'Inghilterra fingendo di essere una famiglia stabile. In quel periodo era come se lasciassero ogni problema a casa loro diventando delle persone diverse anche se ovviamente prima o poi sarebbero dovuti tornare alle loro solitarie vite. A volte però illudersi di poter stare bene è l'unica cosa che ti porta ad andare avanti. Era come se rimanessero un minimo uniti solo per poter fare i loro viaggi estivi, per quanto a volte noiosi, però si sentirono sempre una famiglia come le altre in quelle occasioni. Durante un rapido soggiorno a Blakeney, durante una passeggiata al porto mentre un bellissimo tramonto con un ipnotico colore rosso si rispecchiò sull'acqua come un quadro, il signor Evans si imbatté in un poster in parte strappato e con immagini sbiadite. Si riuscì a malapena a leggere il nome dello spettacolo "Melbury circus" ed intravedere una maschera del teatro che però aveva sia la faccia della commedia che quella della tragedia. Tornato in hotel Boris cercò su internet e trovò solo dove si trovasse il circo e notò che non vi erano recensioni, chiese dunque se qualcuno che lavorava all'hotel ne sapesse qualcosa e qualcuno gli disse che diversi turisti videro i cartelloni e decisero di andare ma non seppero mai cosa fosse precisamente. Il signor Evans, tornato in camera, propose ai figli e ad Emma di andare a vedere lo spettacolo.

<<Dai papà che schifo. Cioè davvero ci vuoi portare al circo? Ormai siamo grandi, lo trovo davvero stupido.>> disse con aria schizzinosa Caroline

<<Tesoro non si è mai abbastanza grandi per divertirsi. Da piccolo i miei mi portarono a vedere qualche spettacolo circense. Certo erano forse di un livello molto più alto rispetto a questo però sarà divertente.>> rispose Boris cercando di convincerli.

Thomas timidamente si schierò dalla parte del padre, mentre Emma rimase in silenzio.

<<Allora direi che è deciso famiglia, dato che guido io verrete comunque con me a vedere questo "Melbury circus".>> concluse entusiasta il signor Evans.

Durante la notte Caroline cercò su internet sperando di trovare qualcosa ma anche lei con scarsi risultati. Chiese quindi nella chat con i suoi amici se qualcuno ne sapesse qualcosa ma solo uno le rispose scrivendo:

<<So solo che è tipo una leggenda ma non mi sono mai interessato, probabilmente quel riccone ritardato di tuo padre vi porterà in un posto dove non c'è nulla.>>

Lei replicò con: <<Fosse il suo unico fallimento...>>

Scrisse ancora nel gruppo con un po' di gente per qualche ora e poi si addormentò. Non riuscì a capire se le mancassero di più quelle persone come amici o il sesso che faceva con loro. Era drogata delle loro attenzioni. Emma invece, dopo il terzo Cosmopolitan, collassò senza accorgersene mentre Boris lavorò da pc cercando poi inutilmente di parlarle delle prossime tappe. Thomas invece era impegnato in un chat erotica con una delle varie ragazze che, essendo sue clienti abituali, speravano di avere qualche sconto speciale ed in alcuni casi - in base a quanto lo avessero eccitato anche con foto o video - lui era disposto a farle pagare leggermente meno del solito prezzo. Alla fine anche i due uomini di famiglia caddero nel sonno. Decisero di rimanere a Blakeney per un'altra mezza giornata così da arrivare in serata per lo spettacolo. In macchina, tranne per qualche raro momento nel quale assieme cantavano qualche canzone che passò per radio, ci fu silenzio. Tutti e quattro erano molto curiosi di assistere allo spettacolo ma nessuno lo fece notare, per i ragazzi fu un'occasione per ricongiungersi con l'innocenza che avevano da piccoli mentre per i genitori era una semplice occasione per staccare un po' la spina. Arrivarono la sera, poco dopo il tramonto.

Trovarono un grande parcheggio con ancora molti posti liberi e Boris esclamò: <<Visto gente? Già mi piace questo posto!>>

<<Ah si certo perché ora è positivo che ci sia così poca gente a vedere il circo giusto?>> disse sarcasticamente Caroline che però dopo un'occhiataccia del padre si zittì.

Scesero dalla macchina e attraversarono l'enorme cancello nero arrugginito, attaccato al quale un pezzo di legno con su scritto l'orario dell'unico spettacolo ossia alle otto.

Furono accolti da un uomo con abiti circensi molto antiquati, anche un po' logori, prevalentemente scuri ed un capello a cilindro eccessivamente grande. Aveva dei grandi baffi a manubrio neri come il carbone e teneva in mano un bastone nero lucido.

<<Salve visitatori! Lasciate che mi presenti, mi chiamo Caronte e sono il presentatore nonché conduttore di questo magico circo!>> disse con un sorriso smagliante.

<<Che piacere incontrarla subito signore, senta vorremmo avere qualche informazione di più su questo posto, siamo molto curiosi ma non ho trovato nulla in rete.>> disse Boris.

<<Oh che dispiacere, purtroppo siamo un circo molto di vecchio stampo e lavoriamo da diversi anni quindi è normale che non si sappia molto di noi. Ciò che è importante sapere è che nessuno si è mai lamentato di questo posto!>> rispose Caronte con il suo sorriso perfetto. Si spostò alle loro spalle con uno scatto e tenendoli sotto le sue braccia iniziò a camminare portandoli con se lungo la fiera per poi tornare davanti a dire:

<<Quello che vedrete è decisamente qualcosa di fuori dal comune amici miei. Questo è semplicemente il circo più folle del mondo e non vi pentirete di ciò a cui assisterete. Non vi dirò molto perché rovinerei la sorpresa...>> si interruppe e tirò fuori un antico orologio da taschino poi chinò togliendosi il cilindro e prima di correre via disse:

<<Scusatemi ma devo controllare che sia tutto pronto per lo spettacolo, spero vi piacerà! Ci vediamo dall'altra parte.>> dopodiché si allontanò e sparì tra la folla.

La famiglia Evans fu catturata dalla strana atmosfera della fiera. Era illuminato quasi solo l'enorme tendone a strisce rosse e bianche, i fili di lampadine (non tutte erano perfettamente funzionanti) illuminarono delle vecchie bancarelle di legno nei quali si potessero comprare vecchie bambole o peluche. Ci furono anche delle tende più piccole dove si esibirono dei fenomeni da baraccone come "La ragazza anello" ossia una contorsionista che formò come un cerchio perfetto restando unita con il proprio corpo perché si tenne i piedi in bocca. Sembrò quasi che se li stesse mangiando per stringere sempre di più la circonferenza. Ogni bancarella espose dei manichini molto simili ad esseri umani ma spesso con colori di pelle diverse, come cuciti. Al fine di aumentare ancor di più l'atmosfera tetra ci furono lapidi, enormi ragnatele e addirittura qualche strano calderone con all'interno delle miscele di diverso colore. Emma diede un piccolo strattone al braccio di Boris per attirare la sua attenzione per poi chiedergli:

<<Caro ma che razza di posto è questo?>>

<<Non lo so amore ma decisamente è un posto originale non trovi?>> rispose lui.

<<Papà andiamo, sta quasi per iniziare lo spettacolo!>> esclamò Thomas entusiasta.

Anche Caroline sembrò felice e raramente mostrava interesse per qualcosa.

Nel gabbiotto per i biglietti c'era un automa che chiese semplicemente quanti fossero per poi dire il prezzo, una volta pagato l'automa li salutò cordialmente dicendo:

<<Godetevi questo spettacolo come fosse l'ultimo della vostra vita.>>

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