L'ultima risata


Capitolo 6

Passò qualche minuto prima che le acque si calmassero poi Caronte apparve sotto un fascio di luce mentre era seduto su una specie di balcone che dava sulla pista. Questa volta in vesti differenti, indossava una toga bianco latte e sulla testa aveva una corona d'alloro con delle foglie appassite e delle pacchiane decorazioni argentee.

<<Inglesi, spettatori, amici!>> esclamò a gran voce mettendosi in piedi sul poggiolo.

Allargò le braccia verso il pubblico ed assunse una posa degna di un imperatore.

<<Pare che una parte del numero precedente vi abbia urtato e me ne rammarico profondamente ma confido che quello che vedrete adesso vi solleverà il morale.>>

Poi batté rapidamente le mani e da tre parti differenti della pista entrarono diversi clown, almeno una ventina, che si diressero verso il centro ognuno con in mano un'arma differente.

Erano tutti vestiti diversamente ma con abiti scuri e logori, anche con alcune parti più o meno strappate. Ogni pagliaccio aveva il viso coperto di trucco grigio cenere e del nero sugli occhi e le labbra. Alcuni avevano anche delle parrucche pompose che però rimasero in gran parte sbiadite o parzialmente rovinate. Le armi che impugnarono furono tutte da combattimento corpo a corpo, molti si presentarono con dei semplici tirapugni, altri invece con mazze da baseball - alcune di legno altre di metallo - oppure accette, altri sfoderavano addirittura delle mazze chiodate. Tutti quanti furono al contempo sia curiosi che confusi da quella situazione, non sapendo minimamente cosa aspettarsi.

<<Questi sono i nostri combattenti di oggi! Si sfideranno davanti a voi in uno scontro all'ultimo sangue e ne rimarrà solo uno in piedi.>> poi Caronte fece una pausa e concluse aggiugnendo: <<Forse.>> per poi sorridere maliziosamente mentre la luce su di lui venne tolta per poi illuminare solamente la pista sulla quale tutti i clown, rivolti verso il balcone ormai oscurato dissero all'unisono:

<<Ave, Caronte, morituri te salutant!>>

In sottofondo partì la colonna sonora del film "Il gladiatore" per fare atmosfera.

Mentre ogni pagliaccio andò su delle estremità del cerchio, cercando così di essere ugualmente distanziati prima dell'inizio dello scontro, Boris Evans disse a Thomas:

<<Certo che sembrano davvero poco amichevoli questi clown, sopratutto quello che era scappato prima Jonny o una cosa simile.>>

<<Si chiama Jordy.>> rispose Thomas con tono seccato mentre guardava il telefono ancora speranzoso di vedere se ci fosse campo cercando di poter in qualche modo evadere mentalmente navigando in rete o scrivendo a qualcuno.

<<Ah ecco vero! Grazie figliolo.>>

<<Prego.>> replicò freddamente il ragazzo.

<<Lascia in pace il telefono dai, non ti interessa questo scontro?>>

<<Sinceramente non troppo, ho il presentimento che sarà una cazzata assurda. Finora se la sono cavata con gli effetti e le sceneggiate, non dico di no, però la vedo difficile che riescano a fare bene anche in una lotta.>>

<<Be' staremo a vedere.>> rispose Boris con aria da superiore per poi aggiungere:

<<Comunque lascia perdere davvero il telefono, neanche il mio prende qui e non capisco perché. Ho provato a vedere ma nulla, speravo di chiamare tua madre e Caroline per sapere come stanno.>>

<<Forse farai prima a chiedere a qualcuno dei mascherati, magari quelle due sono addirittura riuscite a perdersi in questo tendone.>> dopo quest'ultima uscita Thomas fece un ghigno, posò il telefono e si rassegnò ad aspettare l'inizio del nuovo numero.

Tutti i combattenti rimasero fermi in attesa dell'inizio dello scontro ed il segnale di inizio fu il cambio di canzone. Dopo qualche secondo di silenzio dalla musica precedente fecero partire "The fight song" e così con la voce di Marilyn Manson ebbe inizio lo scontro.

Fin da subito fu un massacro senza precedenti, solo nei primi istanti già tre morirono, uno rimase ucciso dopo essere stato attaccato contemporaneamente da due clown: uno gli aveva spaccò le ginocchia con un martello mentre il secondo gli fece un taglio netto alla gola facendo sgorgare il sangue a fiumi. Più passò il tempo e maggiormente la pista divenne una piscina di sangue. Nonostante il volume della musica fosse piuttosto alto le loro risate isteriche e le urla strazianti di dolore riuscirono a sovrastarlo, fu anche difficile sentire gli applausi e le urla d'incitamento al massacro ma il pubblico fu particolarmente compiaciuto da ciò. Boris cercò di commentare qualcosa con suo figlio ma la baraonda era tale per cui Thomas non riuscì nemmeno a sentirlo nonostante fossero seduti vicini.

Quei clown lottarono tra di loro come degli animali. I loro volti rimasero coperti di sangue degli avversari. Uno di loro in particolare non sembrò ormai nemmeno lontanamente umano perché, dopo aver atterrato il pagliaccio con i diversi tatuaggi che prima cercò di seguire e calmare Jordy, gli morse e staccò un orecchio dopodiché gli azzannò una giugulare e strappandogli la pelle lo lasciò a morire a terra con il sangue zampillante. Il suo volto sembrò il muso di un lupo dopo aver finito di sbranare un capriolo.

Successivamente si diresse verso uno scontro che coinvolse altri tre colleghi ma non ci arrivò vivo perché un clown con una parrucca parzialmente rosso flou e verde acido gli lanciò un'accetta che finì dritta nella sua schiena. Dopo essersi avvicinato alla vittima che cercò inutilmente di rialzarsi prese in mano l'arma e si divertì ad infliggergli almeno altri dieci colpi ridendo di gusto. Ogni colpo fu più potente di quello precedente. In tutto ciò quello scontro a tre finì per tramutarsi un un duello dopo che uno di loro tagliò di netto la testa, con una katana dal manico dorato e la lama completamente nera, ad un pagliaccio che cercò di colpirlo al fianco con una mazza chiodata. Peccato che quel duello fu interrotto da uno che si mise in mezzo a loro facendo una capriola per poi aprire lo stomaco di entrambi con dei coltelli. Mentre a quei due caddero le interiora a terra lui rotolò nuovamente avanti e fece un placcaggio a quello con l'accetta. Stava anche per avere la meglio ma l'altro riuscii a dargli un colpo secco con l'accetta nella fronte spaccandogli il cranio. Una volta tolto da dosso il cadavere si mise nuovamente in piedi ma non fece in tempo ad afferrare nuovamente la sua accetta che uno shuriken gli si infilò nella spalla sinistra. Quando si voltò per estrarlo vide avvicinarsi a lui un pagliaccio donna che indossava due calze dalle fantasie differenti, una a righe ed una a pois ma entrambe colorate solo di nero o grigio. Degli stessi colori furono anche i fronzoli della gonna simil tutù, le righe della canottiera aderente e anche gli avambracci (che però erano uno grigio e l'altro nero).

Anche i suoi capelli raccolti in dei codini - che la fecero sembrare una comune ragazza innocente - furono prevalentemente neri ad eccezione delle punte tinte di rosso fuoco. Stava facendo dei velocissimi front aerial finché una volta accanto a lui un insolito suono di sirena riecheggiò in tutto il tendone. Dopo quel suono tutti nella pista si fermarono e rimasero immobili come bravi cani obbedienti. La luce sulla pista si spense e venne subito illuminato il balcone di Caronte che disse:

<<Questa è solo la prima parte amici miei! Vi state divertendo?>>

Il pubblico reagì con un clamoroso boato ed una lunga serie di applausi.

<<Sono contento, effettivamente questo scontro è stato semplicemente sensazionale a parer mio... però non è certamente finita qua.>> aggiunse il presentatore con il suo solito sorriso smagliante. La pista tornò ad essere illuminata e si videro i pochi clown combattenti che rimasero ancora in piedi, anche se alcuni rimasero feriti.

Grondanti di sangue e sudore con l'aria molto affaticata. Si poté notare che il terreno in brevissimo tempo fu ripulito dagli sconfitti ma con il terreno ancora completamente impregnato di sangue quasi ovunque. Non sembrò più, nemmeno lontanamente la pista di un circo, bensì una vera e propria arena dei gladiatori. Alcuni del pubblico furono così presi dal combattimento che cercarono di invadere la pista ma vennero fermati dai mascherati dello staff. Caronte sollevò le mani mentre in sottofondo iniziò "Duality" creando una perfetta atmosfera da tipica quiete prima della tempesta. Tutto parve come sospeso in aria, immobile, con da una parte i clown ancora in vita e dall'altra degli spettatori che persero la testa o semplicemente cedettero a delle manie da protagonismo desiderosi di partecipare alla lotta.

<<Adoro il vostro entusiasmo!>> disse il presentatore sorridendo <<Chi sono io per dirvi di non lottare tra voi? Posso solamente augurarmi che vinca il migliore.>>

Quando la canzone si fece più vivace e aggressiva lo scontro divenne inevitabile.

Gli spettatori scaraventarono a terra alcuni dello staff ed entrarono nella pista correndo verso i pagliacci. Il pubblico si fomentò come non mai. Divenne un tutti contro tutti e la situazione cadde rapidamente nel caos più totale. Inizialmente morirono più facilmente gli spettatori rissosi poiché sprovvisti di armi ma dopo aver picchiato a dovere qualche clown se ne impossessarono. Il tutto peggiorò definitivamente quando alcuni mascherati portarono dei carrelli con altre armi, non da mischia questa volta, tra cui: un lanciafiamme; un fucile Thompson; una doppietta ed un comunissimo revolver. Uno degli ex spettatori riuscì a farsi largo per prendere il lanciafiamme e diede fuoco ad almeno altre sei persone, un altro invece riuscì ad impossessarsi del mitra e sparò all'impazzata, ferendo anche qualche spettatore. Lo freddò poco dopo un clown che riuscì a prendere il fucile a canna liscia il quale gli fece praticamente esplodere la faccia da quanto avesse sparato vicino. Rimasero così solamente due clown, ossia la ragazza e l'amante delle accette, oltre a tre del pubblico tra cui ancora quello con il lancia fiamme.

<<Wow gente senza dubbio l'atmosfera si è scaldata!>> disse Caronte con aria divertita mentre avvenne nuovamente una situazione di stallo sulla pista.

Un coro proveniente dal pubblico incitò a riprendere il combattimento ma quelli ancora in vita rimasero fermi reggendosi a fatica sulle gambe. Respirarono tutti affannosamente.

I loro vestiti furono completamente coperti di sangue ma i clown rimasero indifferenti a riguardo, mentre gli altri realizzando che non fosse tutta una finzione rimasero turbati. Scelsero però di non dargli peso, la scarica d'adrenalina in corpo prevalse e vennero breve tempo sopraffatti dai loro istinti.

Una grande fiammata uscì all'improvviso verso uno dei vecchi spettatori che però si allontanò in tempo per non essere colpito fatalmente. La donna pagliaccio sfruttò il fatto che quel folle voltandosi le diede il lato destro così da avere la bombola di gas bene visibile, dunque dopo una corsa scivolando a terra per raccogliere il revolver incustodito, sparò e fece esplodere il contenitore facendo morire quell'uomo avvolto dalle fiamme. Nel mentre l'altro era alle prese con gli altri due che cercarono di attaccarlo assieme, uno armato con una mazza da baseball e l'altro con un semplice pugnale.

Schivò il primo tentativo di essere accoltellato e gli afferrò il braccio cercando di immobilizzarlo, una volta fermato alzò il braccio cercando di dargli il colpo di grazia con la sua accetta ma l'altro vecchio spettatore lo colpì con grande potenza lateralmente al ginocchio destro facendolo cadere. Per lui sembrò essere ormai tutto finito ma un colpo di pistola perforò la spalla destra dell'uomo con la mazza, seguì un altro colpo che questa volta gli perforò il petto facendolo cadere a terra rantolando mentre sgorgò copiosamente sangue dal suo corpo. Il clown a terra, per quanto fosse stordito dal dolore, ebbe abbastanza forza da fermare un altro tentativo di essere pugnalato e scaraventando a terra l'altro ex spettatore. Così facendo però gli permise di evitare un proiettile che nello stesso istante andò verso di loro. Usò tutta la forza rimanente in corpo per dargli un colpo secco alla gabbia toracica così da danneggiare i polmoni causandogli una morte non particolarmente veloce ma sicuramente piena di dolore. Rimasero così ancora in vita sul quella sanguinosa arena solamente i due clown.

Dopo aver finito di lottare strisciò per allontanarsi dal corpo della sua ultima vittima avventurandosi anche in un goffo, ovviamente anche fallimentare, tentativo di rialzarsi.

La musica venne tolta e si sentì solo il pubblico che cercò di incoraggiare l'ultimo clown speranza di assistere ad un ultimo duello leggendario.

Nuovamente un proiettile uscì dal revolver ma colpì il terreno, per precisa scelta della donna armata. Quello fu un semplice sparo d'avvertimento per attirare l'attenzione.

Solamente due riflettori illuminarono i due superstiti, mentre un terzo tornò a mostrare Caronte che face cenno agli spettatori di calmarsi e di tacere. Ci volle un po' ma alla fine capirono ed attesero ciò che aveva da dire. I due clown, stremati, lo fissarono ansiosamente della sua decisione in merito alle loro sorti.

<<E bene siete rimasti voi due. Avete lottato fino allo sfinimento e lo apprezzo.>> disse Caronte con tono spocchioso per poi proseguire con: <<Voi anche amici miei l'avete apprezzato?>> cambiando rapidamente tono facendolo diventare pieno di entusiasmo.

Tutti quanti nel pubblico batterono le mani rispondendo di si all'unisono entusiasti.

<<Ottimo... davvero fantastico. Come però potete vedere anche voi pare che uno dei due possa avere un vantaggio sull'altro quindi penso che lo scontro sia nella sua fase finale.

Questo significa che posso scegliere se ordinare a quella donna di uccidere l'avversario oppure di risparmiagli la vita.>>

Il pubblico si divise riguardo a quale finale avrebbero preferito.

<<Proprio non so...>> disse con tono annoiato Caronte appoggiandosi con un gomito sul bordo del balcone mettendosi in posa fingendo di pensare profondamente. Il tempo passò e i pagliacci smisero ormai di ridere. Rimasero immobili in attesa. Lei in piedi con lo sguardo fisso su di lui mentre strinse in mano la pistola, lui invece inginocchiato a terra cercò placare il dolore ma fu troppo intenso per riuscirci.

Finì per rassegnarsi e lo si potè notare dal suo sguardo spendo, inoltre per quanto non lo volesse far notare, delle lacrime gli bagnarono il volto dove ormai non si riuscì quasi più a vedere del trucco.

<<Vi chiedo gentilmente un po' di silenzio, ho preso la mia decisione!>> disse a gran voce il conduttore attirando la completa attenzione su di lui. Un incredibile silenzio invase tutto l'interno del tendone. Tutti gli occhi puntarono su Caronte. Dopo tutta la confusione di prima tra lo scontro e la musica sembrò che ci si fosse magicamente spostati in un altro luogo per quanto fosse tutto silenzioso. Caronte sollevò una mano racchiusa in un pugno, dopodiché mostrò il pollice che rimase per un po' fermo a metà, infine scosse la mano e puntò quel dito verso il basso. Il suo volto fu per la prima volta completamente inespressivo. Quel silenzio venne poi spezzato dal pianto disperato del clown ferito, il quale diede dei colpi colmi di frustrazione con i pugni a terra. La donna alzò la pistola puntandola verso di lui con la mano tremolante e a stento trattenne le lacrime. Esitò e poi, quando lui alzò lo sguardo verso di lei come per chiederle pietà. Premette il grilletto.

Il suono dello sparo riecheggiò in ogni angolo del tendone. Tutti videro chiaramente il foro che quel clown si ritrovò in mezzo alla fronte quando il suo corpo crollò a terra. Ci fu per qualche istante dell'ulteriore silenzio dopo quella morte ma una volte spente le luci per la chiusura del numero il pubblico applaudì con molta foga.

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