Epilogo
Quella sera lo spettacolo proseguì senza particolari intoppi e riuscirono ad esibirsi molti più artisti di quanti si aspettassero. Prima della fine però Caronte si concesse un'esibizione solitaria cantando "That's life" solamente con la strumentale a dargli il ritmo e due riflettori, dalla luce fioca, ad illuminarlo sulla pista. La cantò alla perfezione.
Finito il suo breve numero di chiusura salutò il pubblico dicendo:
<<Tornate pure alle vostre case per questa volta amici miei. Spero che ciò a cui avete assistito e vissuto in questa magica notte vi serva da lezione. Buonanotte e vedete di ricordarvi sempre che, se lo meritate, ogni strada vi porterà inesorabilmente da noi.>> poi fece un grandissimo sorriso amichevole e concluse con: <<Fate sogni d'oro amici miei.>>
I pochi sopravvissuti al circo caddero in un improvviso sonno profondo e tutto il tendone si riempì di pura oscurità e aria gelida. Poco dopo svanì e rimase solamente Caronte sulla pista mente tutte le luci, una dopo l'altra, lentamente si spensero. Lo showman quindi uscì dal tendone per prendere una grande boccata d'aria per scaricare la tensione e decise di fare un giro nell'accampamento. Voleva godersi finalmente una nottata di pace. L'aria era fredda ma godibile, ancor di più lo fu però l'atmosfera spensierata che si poteva avvertire tra gli alloggi. Erano tutti stanchi ma felici come non mai.
Decise di fermarsi per un po' ad osservare da distante la piccola festa di fine spettacolo che stava avendo luogo nella tenda comune. Lara, seduta a terra dando le spalle ad un barile di metallo malconcio nel quale all'interno stava ardendo del fuoco, stava suonando
"Don't you worry child" con la sua amata chitarra. A rendere ancora più piacevole la serata fu anche la soave voce di Roxanne, anche se poi nel ritornello si alzò un coro da parte di tutti i presenti. Persino Yuri, dopo qualche shot di vodka mandato giù, si lasciò andare tenendo sotto le sue possenti braccia Cliff e Lucas cantando e scherzando allegramente con loro. Caronte quasi si commosse vedendo quella scena ma quando l'affascinante cantante, avendo notato la presenza di Caronte, gli fece cenno di andare da loro lui declinò la proposta e tornò a camminare da solo. Probabilmente era quello di cui aveva veramente bisogno da tanto tempo, una normale serata tranquilla con i suoi pensieri. Una cosa apparentemente così semplice che per lui invece è sempre stata pressoché impossibile. Rimase talmente avvolto dai propri dubbi che mentre camminava si sentì come un fantasma, invisibile tra la gente. Si isolò a tal punto che ogni rumore (musica compresa) divenne non più che un suono ovattato quasi impercettibile. Pensò molto a quella sua ultima decisione riguardo al pubblico, sapeva che era un azzardo. Senza accorgersene, come se ogni suo dubbio avesse preso forma, si avvicinò a lui il capo dei seguaci di Anubis. Indossava ancora gli abiti neri ma per una volta non aveva la maschera a coprigli il volto. Solamente i suoi occhi azzurro ghiaccio risaltarono nel buio della notte - anche perché aveva ancora del trucco sulla faccia -. Dopo essersi affiancato a Caronte si accese una sigaretta e, senza aprire bocca, si diressero verso una delle panche vicino all'ingresso del tendone.
Rimasero entrambi seduti a fissare il cielo stellato nel totale silenzio, lontano da tutti quanti. Dopo che il leader dei trapezisti finì di fumare, buttò la cicca a terra spegnendola con il piede e poi dalla sua bocca fece uscire un'enorme nuvola di fumo. Regnò ancora il silenzio tra di loro fino a quando Caronte decise di averne abbastanza di quella situazione di stallo e disse:
<<Sei qui per farmi una ramanzina, andiamo non girarci attorno Akil.>>
<<In verità volevo solo passare un momento serale tranquillo con un vecchio amico.>>
Tornò nuovamente il silenzio e rimasero seduti a fissare le stelle per diverso tempo.
<<Non mi pento della mia scelta.>> disse nuovamente Caronte spezzando la quiete.
<<Meglio così, ogni scelta dovrebbe essere fatta perché si è convinti che sia la cosa giusta. Solo uno stolto agirebbe consapevole di sbagliare.>>
Dopo aver acceso un'altra sigaretta e aver fatto il primo tiro Akil disse:
<<Ascolta Caronte, ci conosciamo da davvero tanti anni e sei il mio capo, oltre che essere un mio amico. Devo avere fiducia in te perché se siamo ancora qui è solo per tuoi continui azzardi.>> fece un altro e dopo aver fatto uscire il fumo proseguì <<Solo che se devo essere sincero non so se più odiarti o ammirarti.>>
Caronte non rispose alla provocazione, così Akil fece un tiro a pieni polmoni prima di dire:
<<Non facciamo questa cosa di lasciar andare gli spettatori da almeno quarant'anni e sinceramente non capisco perché tu l'abbia fatto. Sono davvero curioso di sapere perché hai avuto pietà di quella gente, molti erano veramente feccia Caronte.>>
<<Ho voluto tenerli in vita perché ero soddisfatto di com'era andata la serata. Erano almeno due decenni che non ci capitava un pubblico così entusiasta e sai che i loro applausi per me sono come l'ossigeno Akil.>>
<<Quindi hai dato più importanza alla tua pellaccia che a tutti noi del circo?>>
Caronte fece un ghigno e il seguace di Anubis buttò nervosamente a terra ciò che rimase della sigaretta per poi spegnerla. Calò nuovamente il silenzio e in fondo andò bene ad entrambi.
<<Credi di sapere così tante cose amico mio ma come tutti hai ancora molto da imparare,. Sopratutto riguardo a me. Ti sei limitato a pensare che l'abbia fatto per un tornaconto personale e ciò mi ferisce, pensavo avessi capito come la penso su certe cose.>>
<<Ti supplico Caronte non iniziare adesso con il tuo solito discorso.>> disse Akil scocciato.
<<Ho lasciato in vita quelle persone perché nonostante tutto credo ancora nel genere umano. Credo inoltre che l'Infinito ci usi solo per fare pulizia ma so che noi possiamo essere di più. Pensaci, ogni volta che finiamo uno spettacolo, cosa resta al mondo? Nulla. Solo morte.>>
<<Voglio ricordati che abbiamo un chiaro compito da svolgere ed è già nei piani dell'Infinito, lo sai meglio di tutti. Attualmente sei seduto qua con me solamente perché Lui ha voluto così. Ha voluto credere ancora in te facendoti avere quei due ragazzi che, senza saperlo, hanno salvato tutti noi. Proprio adesso che hai finalmente vinto, sei riuscito a gestire uno spettacolo intero nutrendoti dell'attenzione di quella gente tu cosa fai? La cosa probabilmente più sbagliata possibile: disobbedisci lasciandoli in vita.>>
Akil si passò nervosamente le mani sul viso e poi sospirò spazientito dicendo:
<<Perché cazzo non hai lasciato che morissero?>>
<<Semplicemente perché così lascerò il segno in qualche modo. Non voglio passare tutto il resto della mia vita senza darle un senso, so che posso essere meglio di come sono.>>
<<Cosa può esserci di meglio di servire l'Infinito e sapere tutta la verità su come funziona il nostro mondo? Cosa vuoi ancora Caronte? Potresti avere e forse hai già tutto.>>
<<È semplice, io voglio più di questo. Voglio lasciare un segno nella storia, non voglio essere dimenticato. Devo battere questo meccanismo.>>
<<Non puoi Caronte... accettalo. Smettila di essere così avverso al destino.>>
<<Mi spiace Akil ma continuerò sempre a lottare e lo sai. Finché c'è anche una remota speranza che grazie a me la gente comune riesca a capire quanto sia preziosa io non mollerò. Sento che non posso arrendermi e sinceramente nemmeno voglio farlo.>>
<<Sembri davvero sicuro di te. Ora però dimmi, come pensi che la gente capisca?>>
<<Quando si sveglieranno i miei poteri avranno smesso di fare effetto e realizzeranno che non era un sogno. Fuori dall'accampamento ci sono ancora le loro auto, verrano quindi qui anche a cercare i loro amici o parenti e avranno un duro scontro con la realtà. La gente parlerà di noi e avranno tutti paura. Magari in questo modo qualcuno apprenderà la lezione e cercherà il modo di cambiare per essere una persona migliore.>>
Poi dopo una pausa, mentre sorrise fissando spensierato il cielo stellato, disse:
<<D'altronde non è così la vita? Sostanzialmente è una serie di eventi che ti fanno dimenticare che presto o tardi, indipendentemente dall'età, il sesso, luogo di provenienza, soldi nel conto in banca o quali ideologie si possano avere la morte giungerà lo stesso. Quindi tanto vale sfruttare il tempo che si ha a disposizione per essere il più possibile la migliore versione di se stessi.>>
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