2.7

"Sei ubriaca?" chiede, quasi come se fosse sorpreso.

"Perspicace" ribatto mentre mi massaggio il culo ad un paio di metri di distanza da Tyler.

"Non essere sarcastica, ti accompagnò a casa" decide, alzandosi da terra e dirigendosi verso di me.

"Ho detto che prenderò un taxi"

"Ed io ti ho risposto che ti accompagno io" continua imperterrito.

"Ti ho detto di no!" cerco di dire mentre mi alzo e per poco non faccio la fine di qualche minuto prima.

"Ora vieni con me" mi ordiba appena è riuscito a salvarmi da un orribile fine ed in poco tempo mi ritrovo attaccata al suo corpo e con le gambe strette alla sua vita.

"Fammi il favore di non muoverti" biascica cominciando a camminare.

"E perché?" chiedo non capendo, probabilmente per la terribile sbronza, mentre poggio la mia testa sulla sua spalla.

"Perché sennò a casa non ci arriviamo"-queste sono le parole che sento prima di addormentarmi profondamente con il suo profumo che mi inonda le narici.

"Buongiorno bellezza" una voce che sembra a metri di distanza da me, mi risveglia dal mio profondo sonno.

Le forze di aprire gli occhi sono inesistenti, quanto la voglia di alzarmi, quindi l'unico verso che esce dalla mia bocca è un misto tra un muggito e un nitrito, mentre il mio corpo si gira.

"Ho capito che il tuo corpo non resiste al mio, ma un di dignità!" sempre la stessa voce irrompe nella stanza in cui mi trovo e sento il materasso sotto di me vibrare.

"Stai zitto" sbiascico con la voce roca, mentre tasto il tessuto sotto di me, piuttosto duro.

"Non andrei più in giù con le mani" e di nuovo qualunque cosa sia sotto di me vibra.

::spazio autrice
si sono viva e non ho voglia di correggere il capitolo, quindi godetevelo ;)

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