Capitolo 5 Natasha
Tony non si era mai sentito tanto in imbarazzo in vita sua; era lui che, di solito, tendeva a mettere gli altri in difficoltà, con battute e comportamenti spiacevoli...beh, quella mattina dovette ricredersi.
Aveva bussato alla camera da letto del Falco, ben tre volte, e lo aveva chiamato ad alta voce. Alla fine, udendo lievi rumori all'interno, si era deciso ed aveva aperto, con la propria chiave, il doppione di sicurezza che gli aveva consegnato a suo tempo.
Era entrato, pian piano, e aveva buttato un'occhiata sul letto...vuoto...poi si era girato e, al contempo, gelato...dalla parte opposta dell'enorme stanza, accanto al camino, Clint, in piedi possedeva la sua schiava...la prendeva, da dietro, con impeto, le mani a carezzarle il seno e l'intimità, il volto di lei rivoltato indietro, per un bacio appassionato via l'altro...tutto un gemito ed un lamento...l'arciere non faceva altro che ripetere il suo nome, aggiungendo amore mio. Una litania continua di sussurri.
Stark si era letteralmente ghiacciato, nel contemplare, con molta invidia, la perfezione assoluta di quella creatura che il suo amico faceva sua, comprendendo appieno perché ne fosse tanto preso.
Per di più, nei sei mesi di convivenza, la fanciulla aveva consolidato i rapporti personali coi Vendicatori. Aveva approfondito l'amicizia di vecchia data con Loki e Thor; con Bruce era legatissima, dati i momenti condivisi e le ricette che realizzavano assieme. Bucky aveva un chiaro debole per lei, e c'era da giurarci che, in assenza di Barton, le avrebbe fatto una corte spietata. Tony stesso l'apprezzava; era gentile, bravissima cuoca, li coccolava...solo Steve si era sciolto zero, ma tant'è...era monolitico in ogni cosa, così tanto che Stark si chiedeva se le donne gli piacessero davvero, data la viscerale amicizia con Barnes, che aveva smentito, con decisione, legami di natura particolare: il Capitano era monogamo ed avvezzo all'amore platonico, gli aveva confidato, un giorno che si erano ubriacati insieme. Strana affermazione, riguardo a uno che era il primo a mettersi a cavallo per andare al bordello di Fury e sul lastrico, per quanto ci spendeva! L'intero stipendio. Bah!
Preso da molti pensieri ed ancora sotto choc, Iron Man non era riuscito a farsi notare; fu la moretta ad intercettare la sua presenza, socchiudendo gli occhi, mentre stava per venire...venne, in un urlo 'Tonyyyyyy', staccandosi dall'arciere e coprendosi con le braccia dove poteva, di corsa, si catapultò verso il letto e si mise sotto le coperte, non avendo reperito nulla per vestirsi nel tragitto.
'Adesso ti ammazzo' Clint, completamente nudo, fece per andargli incontro e picchiarlo.
Stark mise le mani avanti 'Bello, ho bussato e gridato...se voi siete impegnati a fare altro, mica è colpa mia!' si giustificò.
In effetti, erano presissimi 'Scusa...che diamine vuoi?'.
'Rafflesia...è venuto un tizio dal...capo, non ti inquietare...dal bordello del negro...con un messaggio per te. Era preoccupato...' si girò verso la ragazza, che, stesa a letto, si alzò a sedere, coprendosi fino al seno col lenzuolo, interessata; c'era solo una persona che poteva averlo mandato.
'Che diceva?' lo esortò; dal bordello, non erano mai buone notizie.
'Sembra che la tua amica Natasha stia molto, molto male...ha riferito solo questo, mi pareva importante' chiarì Stark.
La moretta si alzò come un fulmine, fregandosene che Tony le guardasse il sedere e si precipitò verso il bagno, per sciacquarsi e prepararsi.
'Vedi, Falco tutto nudo...era importante!' Stark, prendendolo in giro, uscì 'vi lascio soli!'.
Barton si mise sulla porta della toilette 'La tua amica è una prostituta?' doveva domandarlo.
La fanciulla si voltò, intanto che si lavava il viso 'Lì ci sono esclusivamente schiave che si prostituiscono...scusa, non lo sai?' era interdetta.
'Non frequento certi posti, come ti ho chiarito, e nemmeno tu dovresti!' la rimproverò 'Ti proibisco di andarci...categoricamente'.
Lei sospirò e lo guardò negli occhi, avvicinandosi 'Ho vissuto le pene dell'inferno al bordello, non ci tornerei per nulla al mondo...tuttavia, Clint, sono sopravvissuta grazie a Nat. Natasha mi ha aiutato, mi ha protetto, mi ha dato il suo cibo quando Fury mi affamava, ha curato le mie ferite e mi ha ceduto il suo letto. Senza di lei, non sarei qui, adesso...devo capire come sta...anzi...te ne prego, per favore...accompagnami!' lo strinse a sé, languida e speranzosa.
L'arciere non rispose.
'Non sono avvezza a certi ambienti e, come hai potuto constatare, non sono affatto furba. Con te al mio fianco, mi sentirei più tranquilla. Non posso forzarti, anzi scusami se te l'ho chiesto, so che hai la tua reputazione da Vendicatore da preservare; permettimi di andarci da sola oppure chiederò a Bruce di venire insieme a me' fu sincera, non voleva metterlo a disagio.
Era stata deliziosa e non avrebbe potuto negarle nulla, a quel punto; soprattutto, aveva ragione. L'abbracciò, e la baciò sulla punta del nasino, accondiscendendo alla questua 'Spostati, debbo lavarmi pure io...e, al ritorno, ricominciamo dal momento in cui ci ha interrotto Stark!' la canzonò, accondiscendendo, sentendola ridere e mormorare 'Grazie, amore mio'.
Barton fece sellare i cavalli per entrambi e si diressero al bordello di Fury, fra le occhiate sconvolte dei concittadini che lo videro entrare, nella nota casa del peccato.
'Che volete?' chiese un uomo armato, alla porta.
'Facci passare' l'arciere mostrò i pugnali, ma già era stata sufficiente la sua faccia a far desistere l'altro a opporsi.
Rafflesia si mosse con passo deciso; conosceva a menadito la struttura in cui era stata costretta a dimorare molte settimane 'Seguimi, per di qua' indicò un lungo corridoio, dove si aprivano stanze senza porte, chiuse da da tende sporche.
Il Falco sbirciò, intravedendo, in ognuna di esse, le prostitute del mercante affaccendate coi propri clienti. Disgustato, tentò di porre attenzione al problema che dovevano affrontare.
'Buonasera...Occhio di Falco, qual buon vento? Oh...c'è anche la mia preziosa principessa...! Ci hai preso gusto, Vendicatore, dì la verità... vuoi comprare un'altra schiava?' il nero rise, alle loro spalle.
'Ovviamente no. Stiamo cercando Natasha...com'è il cognome?' fece alla moretta.
'Romanoff... lui sa benissimo di chi parlo!' la ragazza non si fermò, e si affrettò verso la camera della sua amica, seguita dai due uomini. Spostò la tenda di stoffa e la trovò a letto, accaldata in viso e febbricitante 'Nat...Nat...parlami ...sembra incosciente, non mi risponde!' si allarmò, inginocchiata accanto a lei, e invocò la collaborazione di Clint.
La malata era una giovane minuta e formosa, carnagione chiara, occhi verdi e lunghi capelli rossi, probabilmente originaria di un paese dell'est.
'Cos'ha questa donna? Parla o ti strappo l'altro occhio' l'arciere minacciò Fury; 'Calmati! Ha preso la sifilide da un cliente... sta male da qualche giorno, e temo che una guarigione sia improbabile' il nero emise un nefasto verdetto.
'Accidenti! L'ha vista un medico?' la malattia venerea a trasmissione sessuale nominata da Fury lasciava poche speranze.
'Ovviamente no, mica ho soldi da buttare! Lei non mi serve più, è già tanto che le permetterò di morire qui e non per strada' rise, spietato.
'Maledetto!' Rafflesia si era alzata in piedi, per colpirlo, gli occhi lucidi, ma Clint si mise in mezzo, bloccandola, e si rivoltò verso il mercante 'La compro io, dimmi quanto vuoi!'. Doveva essere ammattito, era una prostituta, schiava e malata...Steve lo avrebbe ucciso!
'Ti avevo anticipato del tuo nuovo acquisto e non mi hai voluto credere; poco, chiaramente, sono sufficienti cinque ghinee, come per un coniglio, non ne vale di più'.
'Eccole' prese, rabbioso, da un sacchetto le monete richieste 'falla preparare e condurre nella mia residenza...subito!' gridò il Falco, preoccupato 'Corriamo a casa!' spinse la moretta verso l'uscita, in silenzio.
L'aiuto a salire a cavallo, ammonendola 'Vai al galoppo, più in fretta che puoi; dobbiamo avvertire Bruce, che si prepari...è il medico più bravo che conosca, forse può aiutarla!'.
'Certo, ti starò dietro' gli si mise alle calcagna, veloce come il vento, nella testa mille pensieri...Dio, quanto lo amava...quello fu il primo!
'Banner!' Clint gridava a pieni polmoni, salendo le scale; concitato, spiegò al medico l'accaduto e lui si mise le mani nei capelli 'Mi chiedete un miracolo, una malattia quasi inguaribile...tenterò. Dove la faremo dormire? Le camere sono occupate, è tutto pieno!'.
'Come ti è saltato in mente? Una prostituta nel nostro palazzo? La schiava vergine passi, questo è troppo...' Rogers strillava come un'aquila, contro l'arciere...a pieni polmoni, con Bucky che lo reggeva per una spalla.
'Steve, per piacere, si tratta di una persona che sta molto male, a me carissima; non puoi passarci sopra?' Rafflesia provò.
'Stai zitta, tu sei la pietra dello scandalo. Da quando sei arrivata, hai scombussolato le vite di tutti noi...non sopporto neanche di sentirti parlare!' la attaccò, sotto lo sguardo assassino del Falco.
'Sta arrivando la tua amica' Tony indicò un carro per il bestiame, trainato da due cavalli marroni, fermatosi all'interno del cortile 'meglio scendere e dare una mano'.
La mora volò per le scale, gli altri a seguire.
'Rivolgiti alla mia donna, una sola altra volta, in quel modo, e ti butterò fuori dalla squadra' Clint, serio e rammaricato, lo sibilò, in direzione di Steve, che, stizzito, girò il viso dall'altra parte.
'Dovremmo portarla su in braccio' Rafflesia, contornata dai Vendicatori, tentò di organizzare, intanto che Natasha, stesa sul retro del carro, aprendo gli occhi ed incrociando quelli di Rogers, mormorò 'L'angelo!' prima di perdere di nuovo i sensi, complice la febbre; alla sua vista, l'uomo emise un forte gemito strozzato e si lasciò sfuggire 'Nat!'.
La mora scrutò il Capitano, esterrefatta...lui scosse la testa, pregandola di tacere.
'Steve, per favore, prendila tu' lo invitò e quello ubbidì, un cenno di ringraziamento nella sua direzione, nello strano silenzio calato nel cortile, recuperando il corpo bollente e correndo verso il piano superiore.
'Abbiamo capito con chi potrà dormire' Banner fu conciso ed arguto.
'Già. Muoversi' il Falco spronò i colleghi a rientrare, un'espressione incuriosita alla fanciulla al suo fianco...doveva farsi raccontare, il collega era sbiancato, più provato ed inquieto del solito.
Bruce aveva chiuso la porta della stanza, per visitare la sua nuova paziente.
Rafflesia attendeva, in corridoio, insieme a Rogers, che, limitrofo, fissava fuori dalla finestra.
'Chi dei due parla? Segreti non ne voglio, lo sapete...per di più, l'ho comperata!' Clint si stava davvero arrabbiando.
Barnes provò a placare gli animi 'Vediamo di capire come sta Natasha, è la cosa più importante'.
'Certo, la fai facile perché già sai la storia, visto che riguarda il tuo amichetto del cuore' Tony si era intromesso.
Loki e Thor li fissavano, senza proferire parola.
Il Falco mandò un'occhiataccia alla moretta, che si sentì in dovere di raccontare, poiché non gli aveva mentito in alcuna circostanza 'In fondo è una bella cosa...ho fatto amicizia con Nat perché lei, al bordello, lavorava molto poco. Mi raccontò di avere conosciuto, per caso, molto tempo fa, un cliente, che non aveva voluto neanche rivelarle il proprio nome, che incontrava solo per parlare e che non l'aveva mai toccata. Il cliente pagava e paga Fury tutt'ora, affinché lei...ecco...veda meno uomini possibile. Diceva che era alto, biondo, con gli occhi azzurri e molto attraente; per tutti, era il suo angelo...Steve, ritengo, viste le reazioni di entrambi...'.
Il Capitano aveva la testa bassa e tremava, vistosamente.
'E' per questo che vuoi andare sempre al bordello e stai in rosso fisso...pagavi il mercante!' Clint si espresse e non suonava come una domanda.
'Tengo moltissimo a lei, per il resto sono solo affari miei' Rogers si difese, a modo suo.
'Siamo alle solite, col caratteraccio chiuso che ti ritrovi, peggiori i problemi, avresti dovuto confidarti prima!' Thor fece la voce grossa.
'Per fare cosa? Per acquistarla, come ha fatto Barton con Rafflesia? A parte che non avrei avuto nemmeno i soldi, li ho spesi già tutti per lei e sono sul lastrico. Nemmeno sapevo stesse male poiché non ero più potuto recarmi a trovarla... Quale futuro avremmo? Sarei un Vendicatore che vive insieme ad un'ex prostituta, nella casa che dividiamo, fuori dal matrimonio...l'avrei dovuta tenere per sempre come una serva o una concubina...uno schifo!' spiegò il proprio punto di vista.
L'arciere sospirò, il cuore gonfio della stessa sofferenza 'Tony, fai stilare da Fury il contratto di compravendita di Natasha a nome di Steve Rogers...se sopravvivrà, come ci auguriamo, Capitano, sarà solo affare tuo, come ti esprimi tu, non nostro, per carità, e, soprattutto, non di uno squallido mercante. Niente giudizi morali per nessuno, figuriamoci per te'.
Il biondo lo fissò, con gli occhi sgranati 'Sei serio, Clint?'.
'Ovviamente. Almeno il mio denaro servirà a far felice un amico...per quello che posso! Per piacere, Rogers, placati e poni attenzione!' lo ammonì, vedendo uscire il dottore dalla stanza.
'La malattia l'ha prostrata, in assenza di cure; ha una bella tempra, un fisico robusto e la febbre è scesa un tantino, sono moderatamente ottimista. Vediamo come vanno le prossime ore. Puoi entrare, sta dormendo!' Bruce si rivolse al Capitano 'ah, quando era cosciente, le ho spifferato il tuo nome vero...angioletto!' rise come un pazzo, facendo un'inusuale battuta.
***
'Grazie' appena in camera, Rafflesia buttò le braccia al collo del Falco, e gli schioccò un bacio sonoro.
'Cosa ho fatto di tanto speciale, per meritare una simile effusione?' era sempre modesto, minimizzò.
'Tu sei speciale...' lo mormorò, languida, liberandosi della veste 'E devi essere premiato per la tua generosità'. Nuda, si stese sulla coperta accanto il camino, le cosce aperte nella sua direzione, la mano destra a sfiorarsi languidamente, per invitarlo ad un passionale accoppiamento, per terminare quanto avevano lasciato sospeso al mattino.
Lui si spogliò, fomentato da quella visione erotica, e la raggiunse 'Quanto sei bella...il mio premio sei tu' si abbassò, per riempirla di baci all'altezza dell'ombelico e del monte di Venere 'Come vuoi essere amata?'. Tutto per lei!
'Sono la tua schiava...puoi fare di me ciò che desideri' mugolò, intensamente, all'ennesimo bacio umido della sua bocca.
'Sono stanco di questa storia' incavolato, d'improvviso, la prese per i capelli e la fece voltare a pancia in sotto, in ginocchio. La possedette, con impeto davvero inconsueto; non si tenne e entrò nelle sue carni, con spinte maschie e possenti, con foga inaudita, parecchio più violento del solito 'Te lo dissi già una volta, che eri la mia donna e non una schiava; se vuoi essere trattata da sottomessa, non hai che da chiederlo e sarai accontentata, come adesso!'.
La fanciulla piagnucolò, senza proferire una parola, intuendo, immediata, le motivazioni della sua rabbia irrefrenabile.
Lui arrivò all'acme della beatitudine, da solo, con un ultima spinta possente e incontrollata, per poi alzarsi e ripulirsi in bagno, in silenzio.
Rafflesia si mise in piedi, a fatica, indolenzita in mezzo alle cosce, riflettendo che fosse la prima volta che non provava piacere da un rapporto con l'arciere. Si scambiò di posto con lui e si sciacquò, gli occhi lucidi. Tornò in stanza, nuda, zero imbarazzi. Non era lei che doveva averne.
Clint era alla finestra. Non si era rivestito e pareva bloccato.
La moretta si munì di una coperta e gliela appoggiò sulle spalle, premurosa, nonostante l'accaduto 'Prenderai freddo'. Oramai aveva imparato a conoscerlo e preferì soprassedere a chiacchiere e chiarimenti, certa che, a tempo debito, l'avrebbe cercata lui.
'Grazie' bisbigliò, vedendola allontanarsi. La bloccò, per un polso, e la strinse al petto e scaldò pure lei, carezzandole la chioma corvina, mortificato del proprio comportamento 'Scusami, immensamente...Non so cosa mi sia preso...sono stato un animale, peggio dei clienti del bordello'.
'Non sei come loro e non lo sarai mai...'.
'Mi potrai perdonare?' la pregò.
'L'ho già fatto' lo carezzò, sul petto 'ti hanno innervosito le parole di Steve, l'ho capito...' lo affermò, avvilita.
'E' così... sei la mia schiava e non posso cambiare le cose, pur desiderandolo ardentemente. È una questione che mi fa impazzire!' ammise, fra i denti.
'È un problema senza soluzione. Me ne sono fatta una ragione, devi farlo anche tu. Viviamo il presente. Clint, se un domani incontrerai un'altra donna che vorrai sposare, con cui formare una famiglia, ovviamente mi farò da parte, rimanendo al tuo servizio ed alle tue condizioni' morì dentro. Cosa poteva dirgli? Era la sua serva.
Barton sgranò gli occhi 'Sul serio? La notte, dopo essere stato con mia moglie, dovrei venire a trovarti nella tua camera? Sei pazza, se pensi potrei tollerarlo. E tu, sopporteresti di dividermi con qualcuna?' chiese, infelice.
Lei si ammutolì. Ovviamente, esisteva un'unica risposta a quella domanda, nel suo cuore.
'Amo solo te, voglio solo te, non mi sposero mai se non potrò farlo con te!' le confessò, ancora fuori di sé.
Rafflesia alzò il viso verso di lui, per baciarlo sulla bocca 'Ti amo, con tutta l'anima' sussurrò 'in qualche modo faremo, amore mio, ora calmati'.
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