ATTENTA!


Mi avviai silenziosamente sull'asfalto grigio tra i rombi lontani dei motori delle auto brontolanti e i clacson dei motociclisti frettolosi. Mi gelavano le dita nelle tasche, a tal punto che non riuscivo a muovere senza sentire quel solito formicolio doloroso e insopportabile dovuto al riscaldamento del mio sangue nelle vene ristrette dal freddo.

Scrollai le spalle mentre un brivido incontrollato mi attraversava la spina dorsale. Tossii infreddolita e avanzai imperterrita. Mi sembrava quasi di trovarmi in un campo innevato di nebbia, non c'era un solo fiocco a terra ovviamente ma l'aria sembrava raggelata da quello che poteva essere solo un clima invernale.

Soffiai in alto di fronte a me osservando poi le spirali di vapore del mio respiro che si innalzavano leggere inerpicandosi nell'aria pesante e lugubre.



Dopo un po' che camminavo nel sentieri contornata da lampioni ancora spento e alberi dalle chiome folte e frondose che limitavano la poca luce della luna attribuendo al luogo un'aria ancora più tetra e inquietante vidi una figura in fondo lontano di fronte a me. Non riuscivo a capire se stesse camminando nella mia stessa direzione e quindi si stesse allontanando o se mi stesse venendo incontro.

Strizzai gli occhi più volte, tentando inutilmente di vedere fin lì ma non riuscivo, anzi, più strizzavo gli occhi meno vedevo, era come se avessi un vetrino appannato sulla cornea, una cortina impenetrabile che non potevo fendere.

Il mio respiro accelerò ulteriormente quando mi stropicciai gli occhi e vidi la figura più vicina di almeno una cinquantina di metri, forse avrei preferito non vedere a quel punto. Mi girai intorno tentando velocemente di trovare una via di fuga istantaneamente raggiungibile se mai mi fossi sentita tanto in pericolo da volerla tentare, ma non ero abbastanza concentrata e lucida per essere in grado di notare realmente lo spazio che mi circondava.

Mi fermai per un attimo in preda all'ansia e accesi il telefono sul punto di chiamare casa ma poi ci ripensaci, non avrebbe risposto nessuno e sarei stata costretta a chiamare il personale di mia sorella, allarmandola magari per niente.

Soppressi il pessimo presentimento che la situazione mi risvegliava e alzai il viso dello schermo appena in tempo per vedere la figura a 10 metri da me



"Attenta!" urlò. Balzai per lo spavento ritraendomi verso sinistra e involontariamente scampai al tentativo di assalto di qualcuno che invece stava arrivando da dietro di me.

Mi si fermò il cuore mentre balzavo di soprassalto e sentii un solo rintocco al rallentatore non appena avvertii lo spostamento dell'aria della mano guantata della persona che voleva affermarmi, ghiacciarmi l'orecchio destro.

"Oddio" fu il mio primo pensiero sentendomi cadere a terra. Successe tutto in questione di pochi secondi. Lo slancio violento che era stato tentato dal mio aggressore lo portò a inciampare su sé stesso rovinando a terra mentre io atterravo e lo fissavo impietrita, incapace di muovere un solo muscolo.

Prima che potessi risvegliarmi dallo shock mi sentii trascinare via e mentre lo vedevo rialzarsi a fatica, tenendosi il volto, stavo già fuggendo via con la mano in quella del mio presunto salvatore.




Corsi fino a non sentirmi più i polpacci mentre i piedi doloranti e gonfi pulsavano nelle scarpe scomode della divisa che li stringevano sempre di più "Basta" mi divincolai liberando la mano per poi piegarmi in due in avanti, tossendo per schiarirmi la gola secca e prendere aria

"Potrebbe ancora essere dietro di noi" esclamò di rimando la persona di fronte a me.

Mi rialzai a fatica riconoscendo sia la sua voce che la divisa "Mary?" ansimai esausta. "Certo che sono io, chi se no?" mi venne incontro tirandosi indietro il cappuccio della felpa scura che mi aveva impedito di riconoscere le sue ciocche bionde.

"Che ci fai qui?" domandai appoggiandomi a lei. "La stavo aspettando fuori dalla porta di scuola dopo essere uscita dalla scuola ma non arrivava quindi mi sono avviata, solo poi mi sono resa conto che proprio perché non era uscita entro una certa ora avrebbe potuto incorrere in pericoli… beh come questo, quindi sono tornata indietro"

La fissai senza parole "Sei tornata indietro per me?" "No, per godermi il gelo di novembre ovviamente" esclamò sarcastica. "Grazie… per tutto, davvero"

"Sì certo, però ora davvero dobbiamo sbrigarci, da che parte deve andare?" chiese apprensiva guardandosi continuamente indietro. "Di là" mi mossi velocemente seguita da lei.

"Chi diavolo era?" chiesi camminando per avvicinarmi alla fine del boschetto che poi riconogiungeva alla parte abitata della cittadina "Non ne ho assolutamente idea ma potrebbe ancora essere sulle nostre tracce quindi non ho intenzione di indagate la sua identità proprio adesso" "Sono d'accordo".







Camminammo fino all'uscita dagli alberi mentre i lampioni iniziavano a riscaldarsi ed accendersi gradualmente e attraversammo le strisce pedonali gettandoci poi nel quartiere abitato. Non appena incontrammo le prime persone tirai un sospiro di sollievo e mi tranquillizzai rallentando, senza però fermarmi.

"Sta meglio?" mi appoggiò una mano sulla spalla "Non mi sono del tutto ripresa, all'inizio mi sentivo in pericolo perché c'eri tu"

"Cosa?" esclamò offesa "Non ti avevo riconosciuta e non capivo se avessi intenzioni malevole, vedevo solo una figura scura che si avvicinava e a quest'ora non ci sarebbe dovuto essere nessuno da quelle parti in giro"

"Già… neanche lei sarebbe dovuta essere lì, e se non ci sarebbe dovuto essere nessuno chi pensava che fosse se non io?" "Non… non lo so, non ho fatto in tempo a pensarci, mi sentivo semplicemente in pericolo" Annuí addolcendo l'espressione continuando a camminare al mio fianco.

"Manca tanto?" chiese dopo un po' "Non molto" risposi distrattamente, cercando ancora di calmare il respiro "Perché?" Lei mi guardò ovvia "Beh, io non abito da questa parte" "Oh" mi bloccai "Allora…" ragionai "Allora ti faccio riportare a casa dopo cena, ti accompagno io" "Dopo cena?" domandò confusa.

"Guarda che ore sono e guarda il cielo, non ho idea di dove tu abiti ma certamente non ti lascerò tornare a casa a piedi dopo quello che abbiamo vissuto, che tu voglia o no" "Ma sul…" "Non voglio sentire ragioni Saotome" sentenziai perentoria riprendendo a camminare impettita.

Per un attimo mi preoccupai non sentendo i suoi passi dietro ai miei ma poi me la trovai accanto "D'accordo…" accettò impotente "Però devo tornare a casa prima di mezzanotte, prima che torni mia madre" strinse i denti preoccupata.

"Nessun problema, l'autista è in grado di portarti lì anche in due minuti" dissi rassicurandola piano, vedendola incupita dopo aver parlato dei suoi genitori. "Addirittura!" esclamò "Anche in uno o trenta secondi… o venti se deve" "Anche in dieci" tornò a scherzare "Dieci troppo poco, ma non ragioni?" la rimproverai.

"Giusto, ha perfettamente ragione… non sono molto in me oggi, sarà stata l'esperienza mistica a scuola ad avermi intaccata" sorrise colpendomi scherzosamente la spalla con la sua mentre ammiccava con un occhiolino. Scossi la testa trattenendo un sorriso a mia volta "Siamo arrivate" dissi svoltando nell'ultimo vicolo. Lei si impetrí deglutendo

"La presidente?" "È già qui" affermai vedendo la macchina di fronte al garage  Inspirai a piene narici preparandomi ad entrare.




"Devi sembrare il più possibile scossa dall'accaduto okay? Genuinamente però, deve apparire traumatizzata. Se ti chiede qualcosa dí la verità oppure svia la domande, stavi tornando per chiedermi qualcosa sui compiti dopo essere poco uscita prima di me… se non ti rivolge la parola lascia parlare me, poi troverò un modo per farti salire.

"Salire?" "Al secondo piano in camera mia, a meno che tu non voglia rimanere a fare compagnia a Kirari"

"Direi di no" accettò tacendo "Bene, allora fingeremo e tu approfitterai del momento per controllare i tuoi esercizi... tutto solo ed esclusivamente a causa del tempo che Midari ci ha fatto perdere, d'accordo?" "Va bene"

"Pronta?" feci girare la chiave nella serratura "Assolutamente no, mi assassinerà con un solo sguardo" "Ucciderà entrambe".





Corto ma intenso.
Prossimo capitolo o stasera o domani più o meno a quest'ora

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