We can do it! - 3.2
...
Nel campo di allenamento degli esorcisti, oggi, questi ultimi sono più carichi che mai. Tra lance che volano, spade contro bersagli, urla intimidatorie e tutto quello che si può trovare durante un'allenamento, in un angolo dell'arena, Lute, l'ormai leader del gruppo, li osserva orgogliosa. Nella sua mente molti pensieri le impediscono di concentrarsi al cento per cento sui suoi compagni, ma sta facendo del suo meglio per non distrarsi.
Ad un certo punto una dei combattenti le si avvicina, e notando il suo fare distratto, le domanda
"Tutto bene, capo?"
Nel sentire quella frase, quest'ultima si risveglia dai suoi "sogni ad occhi aperti", e risponde
"Cosa? Oh, sì, non preoccuparti. Piuttosto, come va l'allenamento? State facendo del vostro meglio, vedo."
"Sì capo."
"Bene..." Nel suo tono si può notare un accenno di incertezza.
"E' sicura di stare bene?"
"Ti ho detto che sto bene."
"Okay, mi scusi..." E torna sul campo.
Lute riflette su quello che l'esorcista le ha appena chiesto: no. Lei non sta bene.
Ad interrompere questa sua riflessione, è l'arrivo di una lancia a tutta velocità che la sfiora di pochi millimetri. Qualche millisecondo prima che quest'ultima possa conficcarsi nel muro, lei la afferra con una fermezza incredibile dal manico, senza sbilanciarsi, e con un tempismo perfetto.
Tutti gli sterminatori si girano in sequenza, rimanendo ad occhi aperti, mentre la loro leader tiene l'arma in orizzontale praticamente attaccata alla sua testa.
In sottofondo si possono sentire degli "Oohh" di stupore.
"Chi è stato?" Chiede lei, ferma.
Nessuna risposta.
"Che non si ripeta mai più." Con questa frase, lascia cadere la lancia a terra, si gira, e si avvia negli spogliatoi dell'arena. Il rumore generato dalla caduta dell'oggetto, fa sobbalzare i combattenti, che poco dopo, riprendono i loro esercizi. L'esorcista che prima ha chiesto al loro capo come stesse, va a riprendere la sua lancia da terra, guardando preoccupata nella direzione che Lute ha preso.
Intanto, quest'ultima si trova seduta a terra, con la schiena appoggiata al muro del corridoio che conduce all'uscita della struttura. Ha la testa nascosta tra le gambe, ma non sta piangendo, o singhiozzando. Sta solo pensando.
"E se... non lo ritroviamo?"
"E se... non vorrà più tornare in paradiso?"
"Sarà arrabbiato con noi...?"
"Sarà deluso da noi?"
"Sarà deluso... da me?"
In quell'esatto momento, una figura appare sull'ingresso del campo. Si avvicina a Lute, e si inginocchia accanto a lei.
"Capo... c'è qualcosa che non va?"
Lei spalanca gli occhi, e alza la testa, guardando l'esorcista.
"Te l'ho già detto, st-"
"Non è vero..."
Non ottiene subito risposta, e dopo qualche istante lei sente due braccia avvolgersi attorno alle sue spalle, tirandola in un abbraccio confortevole, che ricambia istintivamente.
Le due restano così per alcuni minuti, poi Lute mormora, singhiozzando stavolta.
"Mi... mi manca..."
"Lo so... anche a me manca. Non si preoccupi-"
"Ti prego.. dammi del tu.."
"... Non preoccuparti, lo ritroveremo. Io credo in te e in tutti noi."
Lei sospira. Si allontana dall'abbraccio, e il sorriso le ritorna.
"Sì... ce la faremo."
...
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