28. Grazie, nonno Relio!


Il gioco altro non era se non un cavallino di legno su rotelle che, quando veniva tirato con la corda a cui era legato, muoveva la testa e la coda.

" Ti piace?" chiese Aurelio.

" A me io tanto " rispose Cupido con gli occhi che gli luccicavano.

" Lo puoi tenere e anche l'agnellino...così puoi giocarci, come faceva il tuo papà ".

Il bambino gli volò letteralmente in braccio e gli strinse il collo, riempiendogli il viso di baci.

" Grazie nonno Relio! Me io tanto felice!"

L'uomo lo scostò leggermente da sè e gli chiese:

" I tuoi fratelli sono grandi, vero?"

" Fobos e Deimos essere ragazzi e a Fobos piacere signorine ninfe che fanno bagno mentre a Deimos piace spirito che fa fumo e fuoco.
Armonia, sorella di me io, vuole bene a Lirio che regala a me io fiori e fatto animali di legno, ma papà di me io...no Harry, Louis essere geloso...."

Aurelio ridacchiò di fronte al discorso sconclusionato del bambino e disse:

" Adesso puoi andare fuori a dire al tuo papà Harry che vorrei parlare con lui?"

Il bambino annuì vigorosamente e rispose:

" E posso portare giochi con me io?"

" Certo, ci vediamo dopo..."

Cupido si avviò trotterellando fuori dalla casa, tenendo sotto il braccio il suo cavallino e l'agnello di Harry e trascinando per la corda il cavallo di legno.

Louis fu il primo ad accorgersi dell'arrivo del figlio e chiese:

" Che cosa sta trascinando?"

Quando il piccolo si fu avvicinato e tutti poterono vedere i nuovi giochi che aveva con sè, Harry si mise una mano sul viso e a sua madre vennero gli occhi lucidi.

" Erano i miei giocattoli....quando ero piccolo " sussurrò il riccio.

" Nonno Relio " cominciò a parlare Cupido " essere malato a gamba e a cuore, ma poi me io toccato e lui guarito.
Lui essere cattivo ma poi buono e accarezzato mie ali e me io no mostro e brutte ali.
Preso cesta da sotto letto e fatto vedere gioielli e vestiti e giochi di papà di me io e lui dati a me io e me io essere felice di giochi ma anche di avere nuovo nonno Relio e nonna....che non so nome..."

" Anna, piccolo, mi chiamo Anna..." disse la donna sorridendo.

Cupido sbattè le ali con gioia ed Harry gli chiese:

" Il nonno è guarito? Sei sicuro?"

" Sì e lui chiesto a me io di dire a te che volete parlare con te "

Harry spalancò gli occhi e guardò Louis, che gli sorrise per incoraggiarlo.

Il riccio prese un respiro profondo, si avviò verso la casa e, quando ne varcò la soglia, il cuore cominciò a battergli violentemente nel petto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top