18. Ashley, Rebeka, Minho, Newt, Thomas
*Rebeka's pov*
Avevamo appena finito di sistemare i sacchi a pelo per terra e mettere a posto i cuscini quando Ashley ci lasciò per andare a rubare qualcosa dalle cucine, aveva insistito per andare da sola perché sarebbe stato più facile convincere Fry.
Eravamo nella Radura da due settimane ormai, e io ero purtroppo sicura dei miei sentimenti nei confronti di Newt, il problema era che nessuno di noi voleva farsi avanti.
Non facevo in tempo a girarmi che sentivo il suo sguardo su di me, quando eravamo in gruppo parlavamo e scherzavamo sempre, insomma, si poteva dire che stavamo diventando inseparabili. Forse era per il rapporto fantastico che stavamo creando che non volevo farmi avanti, per non troncare un'amicizia costruita sulla fiducia reciproca.
"Ma quindi a quando il matrimonio?" chiese Minho all'improvviso gettandomi le braccia al collo da dietro.
"Di che parli?" rise Newt con un leggero tono di nervosismo, cosa che compresi a pieno.
"Non fate i finti tonti con me, io vedo cose" rispose l'asiatico alzando un sopracciglio.
L'imbarazzo era palpabile, speravo solo che nel corso della serata avremmo evitato l'argomento, per il bene di Minho e di Ashley più che altro.
La ragazza intanto era tornata, tenendo tra le mani diversi sacchetti di pane e qualche barattolo di marmellata.
"Pane e marmellata alle nove di sera?" chiesi ironicamente iniziando a ridere.
"Avevo poco tempo ed è l'unica cosa che ho trovato, accontentatevi" ribatté la bionda passandomi il cibo che aveva ancora in mano.
Dopo aver preparato degli 'spuntini' per la serata ci sedemmo a gambe incrociate ognuno sul proprio sacco a pelo.
Io ero tra Ashley e Newt, Minho invece era accanto a quest'ultimo.
"Manca sempre meno all'arrivo di un nuovo Fagiolino" realizzai ad alta voce.
"Io sono già curiosa" rise Ashley in risposta.
"Voglio dire, deve essere sempre una specie di ruota della fortuna" aggiunse poi.
"Sì, diciamo che va a culo" rispose Newt.
"Vero, dobbiamo sperare che ci arrivi qualcuno con della seria voglia di fare, magari un altro futuro Velocista, visto che ci siamo solo io, Rebe e Ben" disse Minho stringendosi nelle spalle.
"Ashley magari, chissà, tu e il Fagiolino potrete..." iniziò l'asiatico prima che la bionda lo fulminasse con lo sguardo.
"Aspetta almeno di vederlo" risi dandole diverse leggere gomitate sul braccio.
"Ragazzi che ansia, e poi perché non potresti essere tu?" chiese lei a sua volta lanciandomi un'occhiata.
Perché a me piace qualcun altro, volevo rispondere. Lei in realtà doveva saperlo molto meglio di me, visto che ogni giorno ormai mi ricordava come potremmo essere carini insieme io e Newt..
"È un po' più complicata la faccenda" rispose Minho facendo cadere lo sguardo prima sul suo amico, poi su di me.
"Ma sta zitto" ribatté Newt dandogli una spallata.
"Oh la sta prendendo sul personale!" esclamò Ashley sgranando gli occhi.
Avrei tanto voluto sotterrarmi. Macché tanto, se qualcuno mi avesse dato una pala mi sarei scavata la fossa da sola. Solo per dare un'idea.
"Minho ma se invece fossi tu l'anima gemella del Fagiolino?" chiesi ad un certo punto, portando dalla mia parte gli altri due.
"Colpo di scena" rise Ashley.
"Sei passato all'altra sponda?" chiese Newt beccandosi a sua volta un pugno dal compagno.
"Tu?" ribatté l'asiatico incrociando le braccia.
"Non hai risposto alla mia domanda" rise il biondo.
"Neanche tu" si limitò a rispondere Minho.
"Litigate come una coppia di sposi ragazzi" risi interrompendo la loro discussione.
"La prova concreta del fatto che entrambi siano passati all'altra sponda" osservò Ashley soffocando una risata.
La serata andò avanti così, tra cibo, risate e chiacchiere. In momenti come quello non sembrava neanche di essere nella Radura, finché eravamo insieme, finché eravamo un gruppo, nulla poteva spaventarci. Poi, dato che tutto il giorno, tutti i giorni, eravamo impegnati in attività divergenti -io e Minho nel Labirinto, Newt o al comando o agli Orti, e Ashley o al comando o al Campo- non avevamo tutto questo tempo per stare insieme, cosa che mi faceva particolarmente male. Soprattutto perché mi piacerebbe passare più tempo con Newt.
Verso le due di notte Minho ci abbandonò definitivamente, collassando sul sacco a pelo.
"Aiutatemi un attimo" dissi rivolta ai due, che capirono le mie intenzioni.
Newt raddrizzò il sacco a pelo del ragazzo, mentre io e Ashley lo semi trascinammo fino a farlo sistemare completamente al suo interno.
"E il premio per amici dell'anno va a" esclamò Ashley dando una pacca quasi impercettibile sulla spalla di Minho.
"Russa" osservò Newt.
"Non possiamo soffocarlo, o si?" risi in risposta.
"Dipende" rise a sua volta il biondo incrociando le braccia.
Passammo un'altra ora insieme, e anche Ashley decise di abbandonarci definitivamente, sprofondando in un sonno profondo insieme a Minho.
Rimasi insieme al biondo, e continuammo a chiacchierare per quella che ci sembrò un'eternità.
Ormai la Radura aveva raggiunto un clima relativamente freddo, se non avessimo avuto i sacchi a pelo non ci saremmo mai addormentati.
Nonostante questo però Newt volle lasciarmi la sua giacca, che accettai senza pensarci due volte. Aveva un profumo buonissimo, sapeva di lui.
Erano ormai le quattro di mattina quando sentì anche io gli effetti del sonno.
"Che dici è ora?" chiese ad un certo punto sorridendo nel vedermi trattenere uno sbadiglio.
"Direi di sì" risposi sorridendo a mia volta.
"Beh buonanotte" disse iniziando ad entrare nel sacco a pelo.
"Notte Newt" risposi facendo lo stesso, sprofondando nel tessuto morbido.
Chiusi gli occhi, ma qualcosa mi impediva in ogni modo di prendere sonno. Era come se fossi stata sveglia per troppo tempo e il mio cervello si fosse rifiutato all'improvviso di chiudere i battenti.
"Ci sei ancora?" chiesi il più sottovoce possibile, girandomi dal lato del ragazzo.
"Sì, non riesco a dormire" rispose mugugnando, a quanto pare anche lui voleva addormentarsi in un qualche modo.
"Anche io, ci sto provando" sospirai a mia volta.
"Aspetta vieni qui" mormorò allargando le braccia.
Probabilmente arrossì, ma per fortuna era troppo buio perché lui se ne accorgesse. Mi spostai dal mio sacco a pelo e gli andai incontro, abbandonandomi tra le sue braccia.
Neanche a farlo apposta, dopo appena dieci minuti sentii le palpebre pesanti e finalmente mi addormentai, l'unica differenza era che ero consapevole del fatto che mi sarei svegliata di nuovo abbracciata a lui.
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