5.
Ad un tratto, sentii che qualcuno mi stava lentamente togliendo la coperta, così decisi di fare finta di essere nel mondo di Orfeo, beata.
«Dormi Lucy?» sussurrò la voce.
Quest'ultima pareva femminile, dolce e delicata...forse anche un po' sforzata.
Chi poteva essere? Non riuscivo a riconoscere quella bellissima voce, ma potevo dire che mi piaceva parecchio. Chissà come sarebbe stata la sua voce a cantare quei dolci testi di Cliffachu.
«Volevo chiederti scusa...è un po' da codardi farlo in questo modo ma non posso continuare a tentare di ignorarti. Voglio essere tua amica...» aggiunse, con la stessa voce sforzata.
«Non lo eravamo già?»
Sorrisi, girandomi con il busto verso di lei. Eccolo, quel tenero sguardo confuso e stranito, era proprio Jenna.
D'improvviso è scoppiata a piangere, credo si sentisse solo sola...mi sento in colpa solo per averla chiamata primadonna. Mi sedetti sul lettino, per poi posarle delicatamente le mani sulle sue spalle. Iniziai a cantare la canzone di Cliffachu; In qualche modo continuava a tornarmi in mente. Lei, piano piano smise di singhiozzare e dolcemente posò le braccia attorno al mio collo, stringendomi a sè.
«Proprio vero...» sussurrò. «Quel grande uragano che sta sotto il mio cuore è la pazzia che ho fatto e per cui sono finita in questo posto.» aggiunse.
La guardai confusa. Quale pazzia?
«Tentai di tagliarmi la gola, ma rovinai solo le corde vocali...» e appena finita la frase, incominciò a tossire. In quel momento mi sentii impotente e le strinsi le maniche sempre di più. Così se ne stava per andare Granny, con della tosse. Non poteva andarsene anche lei, non ora. Lasciai un sospiro di sollievo quando lei smise sorridendo, e schiarendo la voce, continuò a parlare.
«Vedi? Qui ho una cicatrice.» sussurrò, indicandomi un punto del suo collo.
La sfiorai con due dita...quel leggero solco mi aveva lasciato tra le mani un dolore allucinante, come sentissi ciò che ha passato lei, e subito mi allontanai come se mi stessi scottando.
Ci fu un successivo momento di silenzio, e in quell'istante mi pare di averla imbazzata.
«non so se vedi anche tu le aure che emanano gli occhi delle persone, so solo che i tuoi, quando mi guardavano si animavano...» sussurrò.
Allora la sente anche lei questa sensazione? Grazie a Dio, non sono pazza allora...forse.
«Jenna...se ti dico una cosa tenterai di credermi?» lei annuì.
«Bene,» continuai «Io, te, James, Boe e i 4 VIP abbiamo il nostro scopo nella vita. E sono convinta che se riuscissimo a conoscerci meglio lo troveremmo.»
«Ma se Michael non lo sopporti nemmeno...»
«Ho detto conoscerci! Non fare necessariamente amicizia!» sobbalzai.
Lei, tutta contenta, se la ridacchió.
«Allora?» dissi scocciata.
«Ti credo.»
Ecco, lo sapevo che non mi avrebbe mai cred-...aspetta...cosa?
In quel preciso momento mi sentii leggera. Finalmente sentivo quale era il mio vero peso senza quegli inutili pesi sul petto.
D'un tratto il cellulare squillò. Sullo schermo illuminato apparve un messaggio di Cliffachu:"Sei stupenda."
Jenna mi guardò stranita, io le dissi che sarei tornata subito ad abbracciarla, che avrei risposto solo ad un messaggio.
"Non mi conosci nemmeno..."
"Credo di conoscerti eccome" diceva la risposta, arrivata in un millisecondo.
"Eh?"
"i tuoi testi...i tuoi testi mi parlano di te, sì."
Decisi di non rispondere, dopotutto, in quel momento dovevo pensare a Jenna. Spensi con velocità lo schermo del cellulare con il sorriso sulle labbra, lanciandolo via, facendolo atterrare sul mio letto.
«Jenna, ti sei mai innamorata di qualcuno?» chiesi.
«E-...eeeh?!» subito lei diventò di un color cremisi in tutto il viso.
«P-perché dovrei?»
«Perché si nota lontano un miglio che tu e Boe vi guardate come se foste due caldi arrosti.» ridacchiai.
Lei sospirò.
«Touchè...» sorrise.
«Sai Jenna...» iniziai, ma non continuai, non prima di non aver visto un cenno di Jenna in segno che stesse ascoltando.
«Credo di essermi innamorata sul serio.»
Jenna mi afferrò le mani, tutta sorridente.
«Come si chiama?»
Sospirai.
«Ancora non lo so.»
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