Try
Guidava con velocità e il vento le scompigliava i riccioli biondi. Si stava ancora chiedendo se quello che stava facendo era giusto oppure era uscita di testa. Ci erano voluti giorni e giorni di riflessione per prendere questa decisione e per finalmente ammettere che le mancava. Le mancava Klaus. Dall'ultima volta che aveva sentito la sua voce al telefono qualcosa nel petto era sobbalzato. E da quel giorno non fece che pensarci. Quella mattina non aveva assolutamente in programma di andare da lui. Salì in macchina e partì. Aveva appena passato il cartello del confine di New Orleans. Non aveva la più pallida idea di come trovarlo una volta arrivata lì. Era ancora in tempo per fare dietrofront ma il suo piede continuava a premere sull'acceleratore. Mentre il suo cervello diceva che era una pessima pessima idea, il suo cuore le diceva che era la cosa giusta da fare. Seguiva le indicazioni dettate dal navigatore e arrivò al quartiere francese,a detta di Klaus "Ii posto più bello che c'è". Fermò la macchina qualche isolato prima e si incamminò. Arrivò nel quartiere francese e ciò che l'accolse erano le persone sorridenti per le strade. E li capiva. Era una giornata con un sole spacca pietre e sarebbe stato un peccato passarlo in casa. Il profumo dei fiori fuori ai negozietti e l'aroma del caffè le inondava le narici. Si chiedeva in che tipo di casa potesse vivere Klaus, se una casa al centro di tutto oppure nascosta con cura.
Un paio di occhi la scrutavano tra la gente. Osservavano la figura di lei smarrita e questo la rendeva una preda perfetta. Ma non sapevano..
"Ciao splendore."
"Ehm..ciao. Ti rivolgi sempre così alle ragazze che non conosci?"
"Si, è modo per riuscire a fare amicizia."
"Strano modo di fare amicizia."
"Ti vedevo smarrita, ti serve aiuto?"
"No grazie." stava facendo per andarsene quando le si parò davanti e le pupille gli si dilatarono "Avanti splendore, dimmi dove stai andando."
A Caroline quasi le scappò di ridergli in faccia "Mi dispiace tesoro, ma con me non funziona."
"Verbena?"
"Riprova, forse sarai più fortunato."
"Vampiro.."
"Bingo."
All'inizio rimase sbalordito ma poco dopo sul suo volto comparì un sorrisetto "Piacere, io sono Marcel."
"Caroline."
"Da dove vieni splendore?"
"Potresti evitare di chiamarmi così?"
"Certo splendore."
Caroline scosse la testa "Mystic Falls."
Marcel rimase colpito dalla sua risposta. Di certo non si aspettava Mystic Falls.
"E cosa ci fai così lontano da casa?"
"Cerco una persona. Un amico." Quasi le suonava strano chiamarlo così. Amico. No erano mai stati veri e propri amici, ma piuttosto...amanti.
"Magari puoi dirmi il suo nome. Sai conosco tutti qui."
Caroline si chiedeva se poteva fidarsi di questo tipo, insomma fino a due minuti prima aveva cercato di soggiogarla.
"Perché dovrei dirtelo? In fondo sei uno sconosciuto."
"Oh ma non sono uno sconosciuto. Sai che mi chiamo Marcel, che sono un vampiro, che vivo a New Orleans e che conosco tutti.."
"E che stavi cercando di soggiogarmi."
"Vero, ma questo prima di scoprire che fossi un vampiro."
"Notizia flash, a meno che tu non sia un vampiro originale, cosa che dubito, non potevi soggiogarmi."
Marcel sussultò "Guarda guarda, allora cerchi Klaus." La sorpresa si palesò sul volto di Caroline cosa che provocò u risolino a Marcel "Te l'avevo detto che conosco tutti. Su, seguimi."
Marcel cominciò a camminare tra la folla con Caroline subito a seguirlo per non perderlo di vista.
"Rimani vicino, se non vuoi perderti." Da quel momento tra i due non ci fu parola fino a quando non arrivano ad una maestosa villa nel pieno centro del quartiere francese. Quello che aveva davanti era un cancello-portone che affacciava su un quadriportico con colonne con rampicanti e delle scale che facevano accedere ai piani superiori della villa.
"Q-qui è dove vive Klaus?"
"Imponente vero? Ci vivevo io ma alla fine l'ha presa lui."
"Cosa da Klaus."
"Già. Ti lascio, entra pure dovrebbe trovarsi dentro con sua figlia."
"Sua f-figlia?"
A Marcel venne da ridere "Avete molte cosa di cui parlare quindi è meglio che non perdi tempo." e fece per andarsene.
Caroline entrò quasi con timore in quell'ampio atrio che metteva soggezione. Non sapeva dove dirigersi e quindi cominciò a camminare dritta davanti a se e ad entrare nella prima stanza che le si parava davanti. Entrò in una stanza e davanti a se c'era un lunghissimo tavolo da pranzo con sedie vittoriane tutte intorno. Sulla tavola c'era una semplice e limpida tovaglia bianca con al centro un candelabro con candele bianche accese. Sul lato sinistro c'erano dei dipinti di ogni membro della famiglia Mikaelson mentre sul lato destro si affacciavano dei balconcini delle stanze dei piani superiori. Dopo il tavolo si accedeva, senza alcuna porta, svoltando a destra, probabilmente ad altre stanze ed era proprio da lì che Caroline sentiva provenire dei passi. Era lui? Più i passi si avvicinavano più il cuore di Caroline batteva forte. Ma cosa le prendeva? Forse...lo amava? E si. La figura che le apparì davanti agli occhi fu proprio Klaus. Aveva gli occhi bassi e un sorriso che illuminava tutta la stanza. Vestito come al solito con il suo outfit total black a Caroline le ricordava tanto quello che successe tra di loro nel bosco. Voleva tanto non dire niente ma la sua bocca parlò, tanto prima o poi se ne sarebbe accorto da solo.
"Klaus..."
Gli occhi di Klaus si alzarono e quel sorriso pian piano sparì, cosa che a Caroline non fece per niente piacere.
"Caroline...che ci fai qui?" chiese in modo sorpreso.
"Forse ti sembrerà strano e inverosimile ma sono qui...per te."
Sul volto di Klaus comparì un piccolo sorriso. Un sorriso sincero.
"Hai ragione, non ci credo." disse accompagnato da una risata.
"Lascia perdere, ho sbagliato io a venire." voltandosi per andarsene.
"No aspetta Carol..."
"Klaus!" una voce femminile interruppe il tutto. Ciò fece rigirare Caroline per cercare di capire di chi fosse questa voce. Altri passi si avvicinavano e sempre dallo stesso posto in cui comparse Klaus, una ragazza bionda si palesò. Bionda, giovane, occhi verdi, bella. Sembrava quasi la fotocopia di Caroline.
"Klaus, Hope..." si bloccò vedendo Caroline "...sta piangendo.Ehm..ciao" porgendole un sorriso.
"Ciao." cercando di ricambiare.
"Klaus chi è questa giovane ragazza?" chiese la donna all'originale sempre in modo gentile.
"Lei è Caroline, una mia vecchia amica di Mystic Falls."
"Vecchia amica". L'aveva davvero definita così?
"Caroline, lei è Camille. La mia ragazza."
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top