CAPITOLO 4 GIVE IT TO ME


CAPITOLO 4 GIVE IT TO ME

48 ORE PRIMA

13 SETTEBRE 2017 MATTINA PRESTO

Un blog privato dove si veniva a creare uno scambio di pettegolezzi per giovani chaebol, diventa pubblico.

Da Divertiamoci Chaebol il nome cambia in Distruzione Chaebol.

Da che si poteva accedere con solo un account certificato dal creatore del blog anonimo. Ora tutto il mondo potrà accedere alle future informazioni che saranno rilevate sul blog.

Grande caos, tra la nuova generazione che ha scritto i propri sporchi segreti sul blog, terrore che le informazioni scritte in passato possano diventare di dominio pubblico, creando sempre più scandali.

Sono già stati rilasciati vecchi post, e commenti e piccoli scandali, tradimenti, relazioni passate, e piccole zuffe.

[...]


"Beh direi che abbiamo fatto un ottimo lavoro, si è creato il panico, e i giornali online già scrivono di noi" disse ciò Dashimen stiracchiandosi per bene e con un certo far da spaccone.

"È solo l'inizio del lavoro, non dovresti già rilassarti" lo prese in giro Ji-hoo dandoli un colpetto e alzandosi dalla sua postazione.

"Prendi qualcosa anche a me!" esclamò divertito Dashimen.

"Dobbiamo concentrarci, e capire cosa pubblicare in questi giorni" disse leggermente nervoso Ji-hoo prendendo comunque l'alcool dal mini frigo.

"Abbiamo già lavorato abbastanza per oggi!" disse Dashimen afferrando la bottiglia di birra che Ji-hoo gli stava porgendo, la poggiò un attimo sulla scrivania per prendere il cellulare e controllare i messaggi, aveva una voglia tremenda di vedersi con Hoseok, anche se si erano visti qualche giorno addietro.

"Si, per oggi penso possa bastare, ma dobbiamo decidere come andare avanti. Immagino che tu voglia solo filartela vero?" disse ridacchiando, ormai si conoscevano bene, Dashimen era solito dopo un tot di ore di lavoro, a voler scappare da qualche parte.

"Yep, abbiamo passato tutta la notte insieme e questa mattina, direi che ci meritiamo del risposo!" esclamò con allegria e guardando di nuovo il telefono.

"Riposo?" lo prese in giro Ji-hoo.

"Aigoo... ma tu non hai la tua ragazza da cui tornare?" lo punzecchiò Dashimen.

"Si, ma siamo abituati a stare lontani, sai abitavo in Giappone, non abbiamo quell'assurdo bisogno di stare incollati, come vorresti fare tu con la tua metà." Lo continuò a prendere in giro Ji-hoo.

"Io non lo vedo mai. Non sto incollato a nessuno." Rispose guardandolo in malo modo.

"Certo... e sono io quello che controlla sempre i messaggi." Continuò a ridacchiare Ji-hoo mentre Dashimen alzava gli occhi al cielo infastidito.

"SESSO. Quello che tu chiami voler stare incollato, si chiama SESSO!" trillò Dashimen, "Tu ne avresti bisogno.. dovresti andare dalla tua ragazza"

"Isabel che fine ha fatto?" chiese invece Ji-hoo cambiando discorso, ignorando la frecciatina di Dashimen.

"Aigoo... dico sesso e nomini lei. Sei un caso perso, lo sai?" urlò sconvolto Dashimen.

"Si, il mio cervello fa collegamenti strani." Disse passandosi una mano sulla fronte, stanco.

"Yoongi." disse Dashimen.

"Lo so." Disse tra i denti Ji-hoo guardando in malo modo. "Lo so. Io amo la mia ragazza, Isabel ama Yoongi."

"Ma nomino il sesso e tu nomini lei." Continuò Dashimen a pungolarlo.

"Che cosa vuoi che ti dica? Che con Isabel era più divertente?" disse in modo rude Ji-hoo, con Yeona il fattore sesso era seriamente complicato.

"Non posso darti torto." Disse Dashimen per poi bere un sorso di birra.

"Waoo.. ci sei passato anche tu?" chiese stupito Ji-hoo, dato che sapeva che Dashimen fosse fidanzato con un ragazzo.

"Si... ma amo un altro e lei... beh lo sai è fissata con Yoongi, anche se sembra una che non si innamorerebbe di nessuno."

"Questo perché Yoongi l'ha incontrato prima di essere com'è ora. Sta ancora passando il tempo con lui immagino, per questo è sparita?" chiese incuriosito Ji-hoo.

"No, la sua breve libertà è finita, suo padre è tornato, starà in ufficio tutto il giorno"

"Quindi sarà irraggiungibile comunque, anche se abbiamo bisogno di lei per decidere quando pubblicare i video di mio fratello e del suo." Disse leggermente stizzito Ji-hoo, stavano andato fin troppo a rilento con il piano,

"Penso che abbia un altro video da voler pubblicare, te lo faccio vedere." Disse Dashimen sporgendosi verso il computer e incominciando a digitare al pc.

"È passato più di un mese. A mio padre ha ancora poco da vivere, non posso continuare a tardare." Ji-hoo si avvicinò al computer comunque incuriosito dal video che Dashimen li avrebbe mostrato.

"Lei lo sa questo... ma suo padre sospetta di voi, non può fare molto." disse Dashimen preoccupato.

"Aigoo, non si può eliminare suo fratello dall'equazione?"

"No... non so bene cosa abbia in mente, e il perché ci stia mettendo tanto ad agire." Disse pensieroso Dashimen, poi pigiò il tasto play e fece partire il video.

Ji-hoo si azzittì, guardò attentamente il video, ritrovandosi a essere confuso, e non avendo la più pallida idea di come Isabel avesse fatto a recuperare quel video.

"La tua ragazza." Disse Dashimen guardando la faccia contratta di Ji-hoo.

"Vuole pubblicare questo, Isabel?" chiese Ji-hoo.

"Spera che Hye-ri lo usi al processo, ma dubita che lo farà, quindi si vuole pubblicarlo. Secondo Isabel se So-hee finisce in prigione, la famiglia Chang dovrebbe fare un qualcosa per rialzarsi, perché avrà un abbassamento delle quote azionari, che già sono crollate molto." spiegò il tutto Dashimen sempre più in ansia, i pensieri di Isabel potevano essere errati, lui sperava lo fossero.

"Un matrimonio." Disse Ji-hoo conoscendo lo schema alla perfezione.

"Perfetto, se lo dici anche tu, allora le supposizione di Isabel potrebbero avverarsi. Chung-hee non parla con lei, il padre non sa ancora della loro rottura. Appena lo saprà potrebbe esserci un matrimonio tra Isabel e Dae-hyun. Il padre non rifiuterà di fare il favore." Disse riluttante, aveva veramente il terrore che Isabel non riuscisse a risolvere con Chung-hee e che fosse a rischio. Dashimen pensava che fosse per questo motivo che la ragazza si stesse prodigando molto a passare il tempo con i ragazzi ed ad aiutarli con i loro problemi.

"Quindi Isabel che ha in mente?" chiese Ji-hoo stranito.

"Prendere tempo... così ha detto, non ha le idee chiare e non sa come uscirne."

"Comprendo..." disse pensieroso Ji-hoo.

Dashimen si fermò a guardarlo senza dire niente, avendo un atroce dubbio in testa.

Isabel sapeva essere una brava calcolatrice, se non era in balia delle emozioni, per quanto lui avesse paura che qualunque cosa potesse andare storta, e la ragazza trovarsi nei pasticci, aveva comunque quel sensore che invece Isabel sapesse bene cosa fare.

Non disse più niente a Ji-hoo, ma più lo guardava, più credeva che Isabel avesse un piano B e che lo avesse da tanto tempo.

14 SETTEMBRE 2017 MATTINA TARDA

Isabel si trovava al tribunale, aveva chiesto il permesso a suo padre, che era stato come sempre riluttante, specie perché loro erano molto amici dei Chang, ma lei con la scusa che fosse fidanzata con Chung-hee alla fine l'aveva convinto a lasciarla andare.

La causa era ancora a un punto morto, il giudice aveva rimandato di nuovo il verdetto, a causa del sito Internet che era venuto allo scoperto il giorno prima e che stava causando il caos tra tutta la nuova generazione dei Chaebol.

Isabel aveva sperato che ciò succedesse, aveva bisogno di prendere tempo, c'era un alto rischio che Hye-ri avrebbe perso, questo perché la ragazza si era intestardita a non voler mettere a rischio il suo fidanzato.

Isabel finita l'udienza si avvicinò a Chung-hee.

Bo-ra, Hye-ri e Yun-hee che erano tutte presenti al tribunale, vedendo la ragazza decisero di prendere una strada diversa, così da lasciare a Isabel la possibilità di aggiustare il rapporto con il ragazzo.

"Dobbiamo parlare" disse Isabel sottovoce, accostandosi a Chung-hee mentre tutti si dirigevano fuori dal tribunale.

"Avevamo chiuso." Disse con tono secco, ma con tono basso della voce così che nessuno li potesse sentire.

"Dobbiamo parlare comunque, mio padre è tornato chiede di te." disse lei con un filo di voce continuando a camminare dritta al fianco del ragazzo e sorridendo appena facendo finta di non essere in una situazione di crisi.

"Va bene. Vieni a casa con me." Disse Chung-hee anche lui a bassa voce, cercando di far sembrare agli occhi della gente intorno a loro tutto come se fosse normale.

In silenzio si avviarono verso il parcheggio sotterraneo ed entrambi salirono sulla macchina di Chung-hee diretti verso casa.


Isabel era seduta sul divano tamburellava con il piede per terra, mentre aspettava che Chung-hee si accomodasse anche lui così da parlare, ma il ragazzo non sembrava aver fretta, stava tranquillamente osservando la sua vetrinetta di alcolici cercando quello che più gli piacesse.

Sembrava come se lo stesse facendo apposta, per farla innervosire, almeno lei così credeva. Nonostante il nervoso, Isabel non osava comunque dire niente, sapeva di meritarsi qualunque tortura Chung-hee avesse in serbo per lei.

Il ragazzo scelse una bottiglia prese solo un bicchiere e si verso da bere accomodandosi sulla sua poltrona a debita distanza dalla ragazza e senza degnarla di uno sguardo.

Isabel trattenne uno sbuffo, provando a non sembrare per niente infastidita dalla situazione e dal fatto che lui non le avesse offerto nulla da bere.

Chung-hee sorseggiò il suo drink tranquillamente, e poi stando ai suoi tempi alzò lo sguardo sulla ragazza.

"Ti stai innervosendo?" chiese con tono sprezzante.

"No" ghignò lei, "Ho tutta la giornata a mia disposizione" rispose pacatamente con un leggero sprizzo di sarcasmo nella voce, stava cercando con tutta se stessa di mantenere la calma e di mostrarsi indifferente a tutto.

"Non hai ancora detto a tuo padre che ci siamo lasciati." Disse lui con biasimo.

"No, pensavo che mi avresti perdonato, e che avresti continuato ad aiutarmi" disse lei cercando di sembrare sicura di se stessa.

"Sei diventata molto divertente, sai?" rise falsamente Chung-hee.

Sembrava come se tra loro due non si potesse aggiustare più nulla. Erano a un punto di astio talmente alto, che solo un miracolo avrebbe fatto in modo che si fossero riappacificati.

"Lo so, sono stata sempre io a dirti di allontanarti, di fuggire da me. Non ti ho mai chiesto di rimanere."

"Guarda un po' ora, hai deciso di tornare, proprio ora che ho deciso di eliminarti dalla mia vita. Sarcastica la vita." Disse lui con tono canzonatorio scuotendo il capo, non poteva realmente credere che lei fosse lì a chiedergli di continuare, no dopo tutte le volte che l'aveva pregata e che si era umiliato per lei.

"Se gli dirò che ci siamo lasciati, mi farà sposare Dae-hyung, sono sicura, dato quello che succederà." Disse lei sembrando presuntuosa agli occhi di Chung-hee che continuò a sbuffare irritato dalla sua presenza e dai suoi comportamenti.

"E immagino che qualunque cosa accadrà sarai tu a causarla." Disse con una risata di scherno.

"Si. Ho dato a tua cugina un video, dove si vede in maniera evidente che Soo-hee la spinge giù dalle scale." Cominciò a spiegare Isabel.

Chung-hee assottigliò lo sguardo e le fece segno di continuare, questa era un'informazione che lo incuriosiva e di cui Hye-ri non gli aveva fatto parola.

"Il video è l'unica speranza. Tua cugina però ha deciso di non usarlo, solo perché si vede Taehyung. Sappiamo entrambi di quanto siano potenti i Chang e che stiano cercando di far cadere le accuse con ogni mezzo possibile." Continuò lei.

"Mia cugina non vuole usare il video con la prova evidente?" disse lui infastidito, "Solo perché c'è quel ragazzino?" continuò a sbuffare, pensando che tutti fossero impazziti, tranne lui.

"Si non vuole, oggi il verdetto è stato rimandato solo per il sito Web di ieri e perché sono state pubblicate conversazioni dove Soo-hee si vanta di aver fatto la bulla con delle ragazzine e sono stati fatti pubblicare altri fatti simili. Il giudice doveva rimandare dato la fuoriuscita di notizie." Disse lei piccata.

"Fammi un po' indovinare, il sito è tuo?" chiese Chung-hee con una risatina, e sbuffando subito dopo.

"Si. Nel cassetto del comò della stanza da letto troverai un libro, ho scritto la biografia di Do-yoon sotto falso nome, l'annunciò sarà fatto sempre su quel sito." Continuò a spiegare seria, sperava che dirgli di un libro dedicato a Do-yoon lo avrebbe ammorbidito.

"Non ti preoccupa che tuo padre lo colleghi a te?" disse con disapprovazione, ancora non riusciva a comprenderla, a capire perché lei stesse facendo tutto ciò rischiando la vita, non capiva il perché ora parlasse di un libro su Do-yoon.

"Probabile succederà, ma verranno caricati scandali su chiunque, non potrà accusarmi di tutto." Disse lei incerta, sapeva che la maggior parte di notizie sarebbero state collegate a lei e persone della sua cerchia, sapeva che poteva essere la sospettata numero uno, ma non ci sarebbero state prove.

"Questo libro di Do-yoon di cosa parla esattamente?" chiese lui guardandola con sospetto e anche timore, che lei sapesse la verità.

"La sua storia, tutto quello che mi ha raccontato, di suo fratello, quello che hanno subito lui e Bong-cha. Fino ai suoi ultimi giorni e al suicidio. Non ho scritto come sia avvenuto, perché Chin-hae non mi ha mai detto nulla" disse lei aguzzando lo sguardo. "Meglio che non te l'abbia detto. Tuo padre comunque collegherà a te questo libro, specie dopo la mostra. Hai detto che avevi progetti da portare a termine. Sei stata stolta." Disse Chung-hee con rimprovero.

"Ti preoccupi?" chiese lei dato il tono canzonatorio di lui.

"No. Quello che ti succede non è affare mio. Hai più volte detto che te la cavi da sola. Non capisco perché sei qui a dirmi tutto questo."

"Perché pubblicherò il video di Soo-hee comunque su quel sito. Contro il volere di tua cugina e anche quello di Bang Si-hyuk. Va fatto, Soo-hee deve pagare e con lei anche sua cugina più avanti."

"Se Soo-hee va in carcere, dovranno trovare un modo per risollevarsi. Per questo pensi che tuo padre ti farà sposare Dae-hyun" disse Chung-hee fissando Isabel.

"Ti chiedo un paio di mesi. Di fingere un altro paio di mesi."

"Sai forse meriteresti di finire con Dae-hyun." disse lui con cattiveria.

Isabel si alzò sempre rimanendo seria, e nella sua freddezza, annuì con il capo e fece per andare via.

"Vai via?" urlò con rabbia Chung-hee, se solo lei fosse tornata quella ragazza che aveva conosciuto alle Hawaii, forse lui l'avrebbe potuto aiutare, ma si trovava davanti una persona fredda, che pensava solo ai propri affari.

Isabel si voltò a guardarlo "Si. Ho degli impegni e sabato andrò a cena con mio padre a uno dei tuoi ristoranti. Gli comunicherò io che mi hai lasciato." Disse freddamente e lasciò la stanza con passo veloce allontanandosi da quella casa e da Chung-hee.


ORE DOPO POMERIGGIO

Isabel si trovava nella stanza segreta dell'hotel, era seduta sulla sedia girevole che era solito utilizzare Dashimen, che al momento non c'era.

Girava con la sedia, in sottofondo Give to me cantata da Yoongi, che ormai andava in ripetizione da trenta minuti.

Da-datelo a me
Soldi, onore,
qualsiasi cosa va bene quindi portatemela
Fama, flash, luci
Da-datelo a me (datelo a me)
Qualsiasi cosa va bene quindi portatemela

Sono nato per essere una tigre
perciò non posso vivere come un cane
datemi qualsiasi cosa abbiate,
alcol, denaro, onore
Non mi metterò a supplicare,
Non sono geloso di ciò che avete tra le mani,
a prescindere da cosa sia
Faccio solo quello che devo fare,
la legge della giungla?
Fanculo, è questa la politica (che vige)

Dashimen entrò nella stanza e la trovò così persa nel girare sulla sedia, aggrottò la fronte e scosse leggermente la testa per via della musica che era a un volume fin troppo alto.

"ISABEL!" Urlò il ragazzo, ma lei continuava a girare canticchiando la canzone con gli occhi chiusi.

Dashimen scosse di nuovo la testa con sconforto, sbuffò, era da un bel po' che Isabel non perdeva completamente la testa e non andasse in crisi.

La guardava in ansia, e come sempre preoccupato per lei, con cautela si avvicinò senza toccarla la sorpasso poiché era al centro della stanza e si avvicinò al computer per mettere fine a quella canzone spacca timpani.

La canzone si fermò e ci fu solo il silenzio nella stanza.

Isabel smise di girare sulla sedia, Dashimen si voltò e la trovò di fronte a lui seduta con lo sguardo confuso.

"Ti ho chiamata, ma non hai sentito." Disse lui con una scrollata di spalle.

"Ah.. musica alta." Disse lei con un sospiro stanco.

"Da quanto giri?" disse lui indicando la sedia.

"Non ho idea... cercavo di mettere a tacere i pensieri nella testa." brontolò lei infastidita da se stessa, si alzò ondeggiando leggermente e si diresse verso l'altra parta della stanza dove c'erano le sue lavagne, prese un pennarello rosso e fece una grossa X sulla faccia di Chung-hee.

"Deduco che è finita." Disse Dashimen.

Lei si voltò a guardarlo "Pubblica quel video." Disse poi certa della sua scelta.

"Taehyung?" chiese Dashimen, sapendo già quale sarebbe stata la risposta.

"Ha provato a convincerla, non ci è riuscito, mi ha detto di pubblicarlo." Disse seria lei.

"Come l'hai convinto?" chiese sospettoso, se quel video fosse stato pubblicato tutto il mondo avrebbe visto lui lì in un club.

"Dicendoli che se Hye-ri non avesse vinto ci sarebbe stato il rischio di una contro denuncia, e lui si è convinto subito." Si morse un labbro lei, non le era piaciuto dire una cosa del genere, non le piaceva il dover mandare online quel video, ma non vedeva alternative, Hye-ri non voleva collaborare.

Senza quel video il processo sarebbe stato perso.

"Hai manipolato Taehyung, non potevi fare lo stesso con Chung-hee? Minacciarlo di non salvare la cugina?" l'accusò Dashimen, continuava a non capire perché Isabel non riuscisse a raggirare Chung-hee, perché non ci fosse mai riuscita.

"Non ho manipolato Taehyung, avrebbe detto di si comunque. Non posso minacciare Chung-hee e costringerlo." Disse lei con una smorfia, leggermente annoiata da dover spiegare sempre tutto a tutti.

"Ti stai facendo venire ora i sensi di colpa per come l'hai trattato?" chiese lui sbalordito.

"Quelli ci sono sempre, anche se non lo do a vedere. Non posso costringerlo perché se io salvo Hye-ri, chi mi assicura che dopo che è tutto risolto, lui preso dall'odio nei miei confronti non si vendichi?" disse il suo pensiero lei, era convinta che se avesse fatto un altro passo falso con Chung-hee, avrebbe potuto creare un altro nemico, e non aveva tempo da badare ad altri nemici.

"Non lo farebbe!" trillò lui inorridito, guardando poi lei in cerca di risposte.

"Non ne sono sicura. Mi odia. Mi vuole morta. Ha lo stesso sguardo che aveva Ha-rin. Non posso correre quel rischio, di avere un Ha-rin 2.0." disse lei pensierosa, si rimise a sedere sulla sedia che era rimasta al centro della stanza e si passò una mano sulla fronte, stanca per via di tutti gli avvenimenti.

C'erano sempre problemi, ogni volta che pensava di poterli risolvere, se ne presentavano sempre di più. Si sentiva di nuovo stressata, e aveva l'ansia di voler fare tutto velocemente, specie con suo padre tornato.

Aveva fretta, non l'aveva mai avuta tanto in quegli anni, l'essere tornata con Yoongi, comportava il suo voler stare sempre con lui.

Sapeva che doveva rimanere seria e non farsi prendere dai sentimenti.

Sapeva che doveva rimanere calma e continuare a studiare tutto nei minimi dettagli, dove prevedere il tutto e anche il di più.

"E se non pubblicassimo niente, e lasciassimo perdere?" provò a proporre Dashimen, aveva anche lui paura, c'erano troppe cose che potevano andare storte, e Isabel poteva essere beccata per qualunque sua azione.

"No. Facciamo crollare i Chang. Almeno un poco, saranno difficile da distruggere." Disse lei con decisione.

"Non crolleranno, se tuo padre ti farà sposare quel tizio."

"Pensi che io voglia?" trillò lei "Non ho alternative... non so cosa fare. I piani però vanno mandati avanti. Me lo farà sposare comunque è il primo della lista. Se andrà bene finirò con Dae-hyun quando i bts saranno in America e saranno troppo impegnati." Si fece scappare l'ultimo pensiero non volendo.

Dashimen si fermò a guardarla agghiacciato.

"Isabel?" sussurrò.

"Dash no, non è il momento di pensare a cosa succederà con lui. Non voglio pensare al rischio che io possa avere lo stesso destino di Do-yoon e Bong-cha. No, Dashimen non è il momento." Provò a dire lei con decisione, ma la voce le tremò comunque. Chung-hee era la sua unica possibilità di stare al sicuro, e lei se l'era giocata tutta. Sarebbe finita con Dae-hyun in qualunque caso, poco importava se faceva pubblicare quel video o no.

"Non sei in preda a una crisi di nervi quindi? Il tuo girare con la musica non era una crisi vero?" chiese lui riluttante, aveva paura di sentire la risposta della ragazza.

"No, volevo solo zittire tutto. Non ho crisi. Provavo a cercare una soluzione ma non c'è. Forse arriverà con il tempo." Accennò a un sorriso lei, poco rassicurante.

"Non hai un piano di riserva?" chiese lui scettico.

"No, perché pensi che io ce l'abbia?" chiese lei studiandolo per bene.

"Ji-hoo." Disse lui.

"Ah... come mi conosci tu, non mi conosce nessuno." Sghignazzò lei.

"Quindi?"

"Troppe persone ferite. Yeona è carina, non voglio farle del male. Tra l'altro se incastriamo mio fratello e quello di Ji-hoo, mio padre penserà realmente che è opera mia se mi fidanzo con lui. No, ci sono troppe cose che andrebbero male." scosse la testa Isabel, aveva fatto molte opzioni nella sua testa, Ji-hoo poteva essere un buon candidato come futuro sposo economicamente parlando, ma i rischi erano troppi.

"Ma lo aveva preso in considerazione no?" chiese lui

"Sì. Tra i tanti pensieri, sì. Pubblichiamo questo video o no?" disse lei cercando di mettere fine alla conversazione.

"Si. Lo facciamo." Disse lui rimettendosi a sedere.

Lei avvicinò di nuovo la sedia dalla parte opposta alle lavagne e si mise vicino ai computer per controllare il lavoro di Dashimen.

Dashimen si voltò a guardarla.

Si scambiarono uno sguardo d'intesa come sempre.

Lui si avvicinò e le diede un leggero bacio sulla guancia.

"Hai paura?" chiese vicino al suo orecchio.

"Continuamente... ma facciamo finta che io sia forte e che abbia tutto sotto controllo?" chiese lei ridacchiando lieve nervosa.

"Si, facciamo finta che andrà bene." disse lui stringendole una mano con forza, continuando a guardarla fissa negli occhi.

14 SETTEMBRE 2017 SERA ORE 20:00

Yuri digitò il pin per entrare in casa.

Con rabbia si tolse le scarpe e lasciò cadere la borsa a terra insieme alla giacca.

Appoggiò la schiena alla porta chiusa e sospirò stanca, stava andando tutto tremendamente male, tutto andava a rotoli.

Era convinta che la colpa fosse di Isabel Kim, e che c'era lei dietro quel sito Web.

Quella ragazza era diventata un vero disturbo per tutti, lo era sempre stata.

Andava eliminata, il tempo scarseggiava e Ha-rin per qualche motivo a lei ignoto non agiva, continuava a dirle che non fosse il momento.

Si avviò scalza per casa trascinando i piedi con rabbia, aveva un urgente bisogno di ubriacarsi, e di sfogare con del buon sesso.

Poteva fare solo la prima cosa, perché chiunque dell'alta società sembrava scansarla come se avesse la peste.

Aveva bisogno di Ha-rin, ma non poteva ancora chiamarlo, poiché da lui erano le sei del mattino, e lei non osava svegliarlo.


Varcò il soggiorno trovando la luce accesa.

"Yuri." disse la voce di un ragazzo in piedi di fronte a lei nel bel mezzo del suo soggiorno.

"Che fai tu a casa mia?" disse lei guardandolo con disgusto.

"Dobbiamo parlare." Disse Jin con rabbia.

"No. Non abbiamo niente da dirci. Come ti permetti ad entrare in casa mia, senza il mio permesso?" disse lei con voce minacciosa.

"Sei tu che mi hai costretto a farlo. Tu e tutte le tue azioni, le tue bugie e le tue prese in giro durate un anno intero." Disse lui con astio nella voce.

Lei era davanti a lui che l'osservava come se fosse niente solo un sudicio verme. Tutto l'anno che avevano passato insieme era stata una bugia.

Una sporca bugia.

Jin non ne sapeva il motivo, non capiva cosa avesse spinto Yuri a fargli una cosa del genere.

A volerlo distruggere in quel modo.

Lui però non avrebbe mai dimostrato a nessuno che fosse distrutto.

Lui aveva fatto prevalere la rabbia al dolore.

La rabbia lo stava rendendo più forte di quanto mai lo fosse stato.


"Oh ti prego, non ho proprio voglia di sentirti lagnare. Vattene." Disse con sdegno Yuri continuando a fissarlo schifata.

"Mi devi una spiegazione, dopo tutti i ti amo che ti ho detto, e quelli che mi hai detto, io ho diritto a una spiegazione." Disse lui a denti stretti, mostrando tutto il suo rancore.

Strinse i pugni per via della rabbia.

La realtà era che per quanto la rabbia lo facesse sentire forte, lui aveva bisogno di sapere, aveva bisogno di capire, o non sarebbe mai andato avanti, avrebbe solo provato rabbia, tanta rabbia che oltre a darli forza lo avrebbe annientato lentamente dall'interno.


"Vattene! Ho problemi più seri a cui pensare che uno stupido ragazzetto innamorato e col cuore spezzato!" urlò lei indicandoli la porta.

"Sei una grandissima stronza." Sputò fuori lui a denti stretti, avvicinandosi sempre di più a lei.

"Si, lo sanno tutti. Sono una puttana, una stronza, e spezzo i cuori di chiunque! Contento? Sei felice che lo ammetto?" disse ridendo isterica, non aveva minimamente voglia di perdere del tempo con un perdente come lui.

"Non hai neanche un briciolo di senso di colpa?" chiese Jin boccheggiando sconvolto, era stato per un anno con una persona, che non aveva un briciolo di cuore.

"No. Perché dovrei averlo? Ho fatto quello che dovevo. Non importa se ti ho ferito." Rispose lei secca.

"E a cosa ti ha portato tutto questo? Sentiamo perché l'hai fatto!" Urlò arrivando a un palmo dalla faccia della ragazza, "Merito una motivazione! Ne merito una! Merito di sapere!" continuò a urlare prendendola per le spalle e scrollandola.

"Mollami!" urlò lei con forza cercando di spintonarlo.

"No. Voglio una motivazione." Disse con decisione.

"Se te la do te ne vai?" sibilò lei, arrendendosi, sapeva che se non gli avrebbe detto niente, lui non si sarebbe schiodato da casa sua, lei voleva solo averlo fuori da lì, non vederlo mai più in volto.

"Si."

"Seguimi." Disse tra i denti, dandogli una spinta per scrollarselo d'addosso.


Percorsero il corridoio in silenzio, fino ad arrivare a una porta chiusa. Yuri si avvicinò a un mobiletto e da un cassetto prese una piccola chiave, la mise nella serratura e con uno scatto deciso aprì la porta.

Entrò dentro sbuffando accendendo la luce, per dare visibilità a Jin, che rimaneva in corridoio titubante se entrare o meno.

Alla fine Jin si fece coraggio ed entrò.

Rimase immobile a guardare le pareti e le varia foto appese al muro.

Dopo un momento di shock iniziale, si avvicinò alle foto e le guardò con la fronte aggrottata.

Ha-rin.

Isabel aveva avuto ragione quando qualche sera prima gli aveva detto: che la causa secondo lei fosse Ha-rin.

"Lei si è presa tutto. Eravamo tutti felici prima che piombasse nelle nostre vite. Quelle due cretine delle gemelle Lee si avvicinarono subito alla nuova ragazza con la borsa firmata edizione illimitata. Pensavano che fosse ricchissima e degna del nostro interesse." Cominciò a raccontare Yuri con voce ricolma d'odio.

"Lei, ci snobbava, usciva con noi perché sapeva i nomi delle nostre famiglie, ma noi non sapevamo il suo. Non sapevamo chi fosse. Fino a che Ha-rin non c'è lo disse. L'ho sempre odiata, dal principio. Ci guardava come se fossimo niente in confronto a lei, con quell'aria da prima donna e di sufficienza." Disse con tono aspro Yuri.

"Tu sei innamorata di Ha-rin..." sussurrò Jin non distogliendo lo sguardo dalle foto che ritraevano Yuri e Ha-rin insieme.

Erano tutte foto di loro due.

"Si. Siamo cresciuti insieme, ci saremmo dovuti anche sposare, matrimonio combinato. Ma quella strega della Kim, lei faceva innamorare tutti. Tutti la veneravano." La sua voce era piena di disgusto per la ragazza, la odiava e la voleva vedere morta, sparire dalle loro vite.

"A lei non importa di voi. Di nessuno di voi." Disse schietto Jin voltandosi a guardarla male.

"Oh certo a lei importa solo di voi piccoli bts, e di quello stronzo di Yoongi. Non è vero? È a causa di Yoongi se Isabel si è stancata e ha fatto mandare via Ha-rin." Disse con rabbia.

"Non è Yoongi lo stronzo, ma quello di cui ti sei innamorata tu. Io ti ho trattato bene, io ti ho amata. Avrei fatto tutto per te. E tu mi hai usato per cosa? Per vendetta? Per avere informazioni su Isabel? COSA CAZZO VOLEVI!" scoppiò a urlare Jin, non credendo come fosse possibile che lei preferiva Ha-rin a lui. Ha-rin che era un egoista.

"La conferma che stanno insieme. Voglio riavere Ha-rin! Tu sei niente, tu non vali niente. Eri solo un mezzo per raggiungere quello che volevo." Sputò la verità lei.

"Aigoo... rivuoi uno che non ha mai scelto te, ma un'altra? Perché mi sembra di capire questo. È meglio per te se Ha-rin non torni, è talmente fissato con Isabel, e tu non capisci che ti sta usando." Attaccò Jin pieno di rabbia, era quella la verità, lui era stato un illuso, ma davanti aveva una persona che si stava illudendo più di lui.

"Tu non lo conosci! Lui mi ama, non mi sta usando. Lui vuole tornare qui per stare con me." disse lei agguerrita, continuando a credere nel loro amore.

"Certo credici. Comunque sia non tornerà qui. Isabel e Yoongi non si vedono da tanto tempo, sono andati avanti. Avrai notato che non l'ho mai menzionata." Ghignò Jin, soddisfatto, aveva avuto sempre quel sesto senso di non parlare di Isabel con Yuri, e finalmente capiva il perché. Per quanto si fosse fatto raggirare, alla fine lei non c'era riuscita, tutti l'avevano scoperta.

"Non sei bravo a mentire Oppa. Io so che stanno insieme."

"Hai una prova?" sogghignò Jin.

"Vattene. Hai avuto la tua risposta."

"Non hai la prova. Si ho avuto le miei risposte. Spero che morirai all'inferno. Soffrirai come hai fatto soffrire me." Disse il ragazzo, guardandola con biasimo e andandosene via.

Doveva allontanarsi da quella ragazza, era una pazza, solo una così poteva innamorarsi di uno come Ha-rin.

La prossima volta ci avrebbe pensato più di una volta prima di fidanzarsi con una ragazza, quella relazione era stata d'insegnamento. Lui non avrebbe più amato, non ci avrebbe più provato.

Andò via da quella casa, sentendosi libero da un po' di rabbia, non era colpa sua di nulla, lui non aveva sbagliato in nulla, era stata lei a raggirarlo e a giocare con lui. Jin sapeva di essere una buona persona, lui vedeva solo il meglio negli altri, probabilmente avrebbe dovuto cambiare, questo era l'insegnamento, non si sarebbe più dovuto fidare degli altri.


Angolo dell'autrice:

Ciaoooo a tutti!

Si incomincia con il sito internet! Yeaaah finalmente il secondo scalino della scala che stiamo percorrendo è stato superato! Il primo era la mostra di Do-yoon, che ha avuto il suo impatto.

Ora ci manca Soo-hee in carcere, e Isabel avrà raggiunto un altro risultato.

Però c'è un rischio, e con Chung-hee proprio non riesce a risolvere.

Momento Isa e Dash! Ogni tanto lo sapete che saltano fuori, io adoro troppo il loro rapporto!

Per quanto riguarda Ji-hoo io non parlo.

Si continua il tutto con Jin com'era finito lo scorso capitolo finisce questo Jin che ha il suo momento di sfogo e le sue risposte. 

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