CAPITOLO 35 ENDLESS NIGHT
CAPITOLO 35 ENDLESS NIGHT
01 GENNAIO 2018 3:00 DI NOTTE
Si trovavano tutti nella grande libreria, dove era avvenuto il semi-delitto.
Bo-ra e Hye-ri si erano azzittite e guardavano Isabel con gli occhi spalancati, sembrando entrambe molto atterrite.
Yeona era immobile e guardava Ha-rin non sapendo cosa dire o fare.
"Che diavolo è successo qui?" urlò atterrito Ji-hoo guardando Isabel e Chung-hee. "Cazzo ne hai massacrato un altro?" lo accusò immediatamente.
Chung-hee lo guardò in malo modo, per via dell'accusa, quando aveva massacrato Han-seo era stato solo per salvare tutti loro, in special modo la fidanzata del ragazzino che lo stava accusando.
"Sono stata io." disse Isabel facendo dei passi avanti.
Yeona la guardò sconvolta come le altre due ragazze, non credendo possibile che Isabel potesse arrivare a tanto, pensava anche lei che lo avesse fatto Chung-hee per difenderla.
"Abbiamo bisogno del vostro aiuto, non riusciamo a risolvere la situazione da soli." Disse Chung-hee serio.
"Risolvere la situazione? Ha ucciso una persona!" disse Ji-hoo puntando il dito contro Isabel e guardandola con orrore.
"Oh mio Dio" trillò Hye-ri sconvolta raccogliendo il telefono con mani tremanti Taehyung stava di nuovo richiamando per la terza volta, non poteva rispondere, avrebbe tanto voluto, come avrebbe tanto voluto non trovarsi li.
"Non è morto è solo svenuto." Disse Chung-hee tranquillamente.
"Da un'ora circa" disse Isabel non sembrando per niente preoccupata della situazione in atto.
"Cazzo, sapevo che lo odiavi, ma addirittura fare una cosa del genere? Sei completamente impazzita?" trillò Ji-hoo, non credendo che lei avesse fatto una cosa tanto avventata.
"Voi spiegateli la situazione, io vado a prendere un po' di cose." Disse serio Dae-hyun intromettendosi.
"Lui che fa qui?" chiese Yeona guardandolo terrorizzata.
"Do una mano." Disse con tono lamentoso.
"Tu?" disse lei incredula, che lui volesse realmente aiutare Isabel, sapeva come Dae-hyun fosse amico a Han-seo e non si fidava di lui, come sicuramente tutti nella stanza, tutti sapevano che era un doppiogiochista. Anche Hye-ri lo stava guardando atterrita, lei era la causa del perché So-hee fosse in carcere.
"Si. Possiamo fidarci di lui. Vorrei potermi fidare anche di voi" disse Isabel guardando quelli che dovevano essere i suoi amici, e che avrebbero dovuto aiutarla.
Dae-hyun sorrise sfacciatamente e le ragazze rabbrividirono al suo sorriso.
"Ti fidi solo tu di lui." disse Chung-hee guardando di nuovo male Dae-hyun.
Hae-eun che era in silenzio scosse la testa, indispettito dal come tutti stessero gestendo la situazione a parer suo fin troppo male.
"Se volevo mettervi nei casini, l'avrei già fatto. Io ho provato a bloccare la tua futura sposa, ma mi è stato difficile. Ora o continuiamo a litigare o risolviamo la situazione." Sbuffò innervosito, erano stati un bel po'a litigare prima di decidere il da farsi e contattare Chin-hae per farsi aiutare.
"Ha ragione è tutta colpa mia, Dae-hyun vai..." disse lei seria, il ragazzo annuì e lasciò la stanza, mentre Chung-hee lo guardava con odio e gelosia.
"Sbaglio o non volevi coinvolgere nessuno nei tuoi casini?" disse Bo-ra sconvolta guardandola con biasimo.
"Io... non ho avuto scelta. Lui mi ha tirata qua dentro... mi stava addosso quando Dae-hyun è entrato nella stanza e l'ha fermato." Spiegò velocemente lei.
"Scusa se l'ha fermato com'è finito in questo stato?" squittì Bo-ra non capendo e tornando per una frazione di secondi a guardare il ragazzo ancora steso a terra.
"Ha incominciato a provocarmi, ha usato Yoongi contro di me. Non voleva dirmi cosa stava succedendo solo che Yoongi era in pericolo. Io..... ho perso la testa e Dae-hyun non mi ha fermato in tempo." Sospirò lei colpevole.
Chung-hee sbuffò sonoramente, infastidito dal fatto che lei avesse combinato un disastro così grave per via dell'amore che continuava a provare per il rapper.
Le ragazze la guardarono preoccupate, Ji-hoo invece continuava a guardare Ha-rin terrorizzato dalla situazione.
"Bene hai spiegato. Ora dovete darci una mano" disse Hae-eun sbrigativo.
"Non se ne parla, io me ne vado." Disse Ji-hoo prendendo la mano della fidanzata e facendole segno di andare via.
"Aveva fatto manomettere le macchine dei ragazzi." Disse Isabel guardando le tre ragazze, sperando che capissero il perché lei avesse agito in quella maniera, "Ho chiamato Dashimen in tempo.." disse poi con espressione comunque mortificata sul volto.
"Dovete darci una mano, Dashimen sta arrivando con un dottore, deve entrare qui, ma nessuno di noi può lasciare la stanza." Disse lei velocemente provando a impietosirle.
"Ji-hoo dobbiamo aiutarla." Disse seria Yeona, voltandosi di scatto verso il fidanzato.
"Stai scherzando, se qualcuno ci becca? Se quello dovesse svegliarsi e vedere anche noi qui, chi ci dice che non metterà tutti nei casini, questa situazione finirà con il ritorcersi solo contro." Urlò impaurito il ragazzo, guardando Ha-rin che si muoveva a terra pronto a svegliarsi da un momento all'altro.
"Me lo devi." Disse Isabel facendo un altro paio di passi avvicinandosi a lui minacciosamente. "Ti ho aiutato a prendere il possesso della tua azienda, tuo fratello è in prigione a causa mia. Mi devi un aiuto, non devi fare niente solo andare all'altra entrata e far entrare Dashimen con la macchina e con il dottore." Disse lei guardandolo con biasimo.
Dopo tutto quello che aveva fatto per loro, mettersi a rischio con Han-seo per salvare Yeona, loro dovevano darle una mano. Loro erano suoi amici dovevano aiutarla a tirarsi fuori da quella situazione.
Sapeva però di non meritarsi l'aiuto di nessuno, alla fine era tutta colpa sua se era stata beccata a tradire Chung-hee con Dae-hyun, cosa che però nessuno avrebbe mai dovuto scoprire, era meglio per lei fare la vittima della situazione.
"NO. Isabel non rischierò tutto, perché tu hai massacrato uno." Disse a denti stretti.
Isabel guardò Yeona, sperando che lei dicesse qualcosa e lo convincesse ad aiutarli.
"Allora vattene." Disse Yeona dandoli uno strattone e facendosi lasciarle il polso.
"Cosa?" la guardò esterrefatto lui.
"Vai via." Disse malamente, guardò Isabel e con convinzione disse "Vado a prendere io Dashimen."
"Aspetta ragioniamo" provò a dire Bo-ra, pensando che tutto fosse troppo rischioso, ma venne ignorata da entrambi.
"Tu non rischierai. Non comprendi la situazione, Ha-rin è pappa e ciccia con Han-seo, in più c'è anche il fratello di Ha-rin in circolazione. Appena sapranno tutto agirano. Siamo tutti nei guai." Disse Jisoo provando a riacchiapparla.
"Le lo dobbiamo. Lo sai." Disse a denti stretti lei scostandosi sempre di più da lui.
"Siamo tanti anche noi. Anche noi abbiamo potere." Disse Chung-hee.
"Oh certo... voi che vi siete alleati con Chang... vi rovinerà. Avete fatto andare in carcere sua sorella, Yuri è sua cugina, non farà un favore alla cugina se dovesse chiederglielo."
"Dae-hyun, non farà niente contro di noi." Disse Hae-eun sbuffando, "Vuoi andartene vattene, sei inutile ragazzino, non sai giocare a questo gioco, hai avuto un posto di rilievo solo perché qualcuno ti ha aiutato. Ti ritroverai solo un giorno. Vattene via dato che stai solo sputando nel piatto dove hai mangiato." Disse con rabbia Hae-eun, trovando assurdo di come il ragazzo si stesse tirando indietro e non volesse dare una mano.
"Yeona" sussurrò guardando la fidanzata.
"Ha ragione. Vai via se non vuoi aiutare."
"No senza di te." disse lui con la paura negli occhi.
"Allora stai zitto e aiuti. Non hai alternative" disse con sicurezza "Spiegate cosa dobbiamo fare e che aiuto vi serve" disse rivolgendosi a Chung-hee.
Hye-ri guardò Bo-ra che sembrava preoccupata e continuava a guardare Yeona non capendo perché avesse tutta quella motivazione nel voler aiutare Isabel.
"Cugino.." sussurrò Hye-ri guardandolo preoccupata.
"Tranquilla voi non dovete fare molto, non vi metterò in pericolo." Disse Chung-hee provando a sembrare rassicurante.
"Bene ora se siete tutti d'accordo, Isabel vi spiegherà il piano mentre io e Chung-hee proviamo a spostare il corpo sul divano, anche perché sembra si stia svegliando." Disse serio Hae-eun facendo segno a Chung-hee di aiutarlo, mentre gli altri si spostarono in un lato della stanza per ascoltare Isabel.
Nel frattempo, Dae-hyun stava andando in giro per la casa, controllando quanta gente ancora fosse in giro, e trattenendo i suoi soliti sbuffi scocciati.
C'era ancora gente, ma ormai erano quasi del tutto ubriachi e sicuramente prossimi ad andare nelle proprie case, in caso contrario avrebbe dovuto provvedere lui a mandare via tutti, mentre gli altri facevano entrare Dashimen con il dottore, e aiutavano a pulire la scena e a ripulire Isabel che era sporca di sangue e a portarla via da lì il più presto possibile.
Si avviò in una stanza, dove sapeva avrebbe trovato suo padre e gli altri Chaebol importanti, la stanza era ricolma di fumo di sigaro e aveva anche un forte sensore di alcool.
Con andamento lento e disinvolto cominciò a girare intorno cercando di capire chi fosse rimasto, più che altro per vedere se il signor Kim fosse ancora nei paraggi, infatti era ancora lì a bere con suo padre.
Come se gli avesse letto nel pensiero il signor Kim si voltò a guardarlo gli sorrise da lontano e gli fece segno di raggiungerlo.
Dae-hyun, con la sua solita disinvoltura si unì ad entrambi gli uomini facendosi versare da bere e cominciando a chiacchierare del più del meno. Doveva far in modo che il padre di Isabel andasse via da lì e che credesse che la ragazza fosse andata via.
Suo padre si scusò un attimo con entrambi lasciandoli soli e Dae-hyun continuò a parlare amabilmente con il signor Kim, di affari e in special modo anche di sua famiglia e del futuro matrimonio.
Dopo la chiacchiera e un paio di bicchieri di alcool, alla fine il signor Kim si congedò con lui decidendo di andare via dalla festa poiché aveva appena saputo dal ragazzo che sua figlia era già ormai andata via da parecchio tempo.
Dae-hyun salutò educatamente e bevve l'ultimo goccio del suo drink.
Guardò il suo orologio al polso pensando che avevae perso fin troppo tempo con il signor Kim, ma fece spallucce, quella conversazione gli era stata utile al suo scopo.
Tornò a girovagare ed entrò nella stanza, dove di solito stavano i più giovani dei Chaebol che continuavano a bere e festeggiare.
Individuò Han-seo che era vicino a Sang Su-bin, il fratello maggiore di Ha-rin. Si avvicinò immediatamente a loro, guardandosi però prima intorno cercando tracce di sua cugina, che sembrava misteriosamente scomparsa.
"Ragazzi" Salutò tranquillo.
"Sei sparito da un po'" disse Han-seo sospettoso.
"Parlavo con il signor Kim di affari, ero nell'altra stanza, basta che mi odori i vestiti e sentirai il forte odore di sigaro" disse sicuro di sé ridacchiando in seguito.
"Hai deciso anche tu di fare affari con i Kim?" chiese Su-bin sospettoso, passandoli poi un bicchiere ricolmo d'alcool.
"Avevamo già affari con loro, ho solo voluto rafforzare i legami, mi serviva dato gli scandali avvenuti" disse con tono annoiato. Ringraziò con il capo e prese il bicchiere, fece qualche sorso, non avrebbe mai potuto berlo tutto, aveva decisamente esagerato con l'alcool.
"Sca-nda-li." Scandì bene la parola Han-seo, guardò in malo modo Dae-hyun e continuò "Causati da lei. Pensiamo tutti sia stata lei." Disse con rabbia.
"I nemici è meglio tenerseli stretti no?" rise invece Su-bin guardando Dae-hyun attentamente.
"Come anche le persone di potere, e i Kim sono potenti, anche quella ragazza lo è monetariamente parlando. Tu dovresti saperlo bene, è a causa tua il matrimonio di tua sorella." disse Dae-hyun sorridendo tranquillamente.
"Era l'unica soluzione ai problemi dell'azienda della mia famiglia. Le cose dopo il loro matrimonio erano andate molto meglio, avevamo riacquistato molto più potere e prestigio, peccato che Jung-so sia un vero idiota, si è scavato la fossa con le sue stesse mani. Mia sorella non è neanche riuscita a tenerlo a bada." Disse con risentimento lui, sbuffando irritato da quelli avvenimenti.
"Sai, Jung-so alla fine avrà solo gli arresti domiciliari, è quasi certa la cosa, ci sarà l'ultima udienza la settimana prossima." Decise di informare il maggiore dei Sang, che lo guardò stranito.
"Cosa?" trillò intromettendosi sconvolto Han-seo.
"Ah non lo sapevate ho testimoniato di aver visto Jung-so in giro al tuo club nello stesso momento che c'è stato il delitto, e che poi se ne andato via perché Jin-woo era venuto a chiamarlo in cerca d'aiuto." Disse con sicurezza, prendendo una sigaretta dal pacchetto e cominciando a girarsela tra le mani.
"Hai dato una falsa testimonianza" sussurrò Han-seo stupito.
"Chi lo dice?" rise di scherno Dae-hyun, guardando poi Su-bin e facendoli l'occhiolino.
"Allora devo dirti grazie se finiremo meno in rovina di quanto pensassi." Disse dandoli due colpi sulla schiena in maniera affettiva, dopo di che gli passò l'accendino.
"Ah... non c'è bisogno di ringraziarmi. L'ho fatto anche per i miei scopi." Annuì prendendo l'accendino.
"Dae-hyun, non comprendo cosa tu stia facendo. Avvicinarti alla Kim, quando lo sai è stata lei a causare gli scandali. È lei la nostra rovina." Disse Han-seo guardandolo guardingo, e sembrando arrabbiato.
"Io.. i miei soliti affari e giochi di poteri. Non sono come te che perdo tempo e mi accontento di un paio di briciole di pane" sorrise raggiante.
Su-bin cominciò a ridere di gusto.
"Comunque, con tutti i casini che ci sono stati, Su-bin dovresti tenere d'occhio tuo fratello, è tornato ma si metterà nei pasticci... Ho visto la Kim con Chung-hee andare via una mezz'oretta fa e tuo fratello seguirli fuori dalla villa." Disse alzando gli occhi al cielo, sembrando infastidito, solo sapendo che Ha-rin fosse andato via avrebbero finalmente lasciato casa sua.
"Che cosa? Hai visto Ha-rin?"chiese Han-seo prima che lo potesse fare il fratello.
"Si, è andato via, ero fuori a fumare, l'ho visto seguire i due futuri sposi." Disse con un'alzata di spalle, lanciando uno sguardò a Su-bin.
"Lo stiamo cercando da un bel po'" trillò Han-seo guardandosi intorno cercando Yuri.
"Non si direbbe siete qui a bere." Disse piccato.
"Voleva dire che Yuri lo sta cercando in giro." Sbuffò Su-bin scuotendo il capo con disapprovazione, "Han-seo, qualunque cosa hanno in mente quei due dovresti tirartene fuori." Disse serio Su-bin.
"Oh non fai parte dei loro complotti?" chiese stupito Dae-hyun ma non mostrandolo troppo.
"No, non mi frega nulla, mi danno un po' fastidio tutti questi scandali che sono successi di recente, ma solo perché non posso divorziare da mia moglie" disse sospirando stanco.
"Oh mi spiace amico" disse con sentimento Dae-hyun.
"Io vado a cercare Yuri e avvisarla che quel cretino è andato via." Brontolò Han-seo, scappando subito dopo alla ricerca della ragazza.
Dae-hyun scosse la testa guardandolo disgustato.
"Sai cosa stanno combinando?" chiese poi Su-bin incuriosito.
"Volevano mettere nei guai la Kim con un video di non so cosa, ma lei se l'è cavata. Non hanno poi molto in mano, e non comprendo perché si siano fissati tanto."
"Mio fratello è ossessionato da lei, sempre stato, dubito si fermerà. Ma sono tutti dei ragazzini, a parte Han-seo che non crescerà mai. Penso che la ragazza neanche sappia della loro esistenza." Disse facendo spallucce.
"Probabilmente, di recente l'ho conosciuta meglio, è fissata con il suo lavoro, pensa solo a quello."
"Solo? Mio fratello mi ha detto che c'è lei dietro a tutto. Lei vuole potere." Disse secco.
"Chi di noi non lo vuole?" ghignò Dae-hyun.
"Tutti, o almeno chiunque abbia capito come funziona il nostro mondo. C'è chi ricerca potere, chi come me invece cerca solo di divorziare." Scosse la testa.
"Ahia grave a quanto sembra." Disse facendo tintinnare il bicchiere contro quello dell'amico.
"Quella stronza mi ha tradito. Fosse per me l'avrei lasciata morta in qualche fosso." Sbuffò con rabbia.
"Lo sai, le donne sono tutte puttane." Disse dandoli qualche colpetto d'incoraggiamento sulla schiena.
"Giusto.. che dici andiamo via di qui? Gli altri sono andati al club di Han-seo, possiamo concludere la serata divertendoci un po'" ghignò in sua direzione, mettendoli una braccio sulla spalla.
"Comincia ad andare, io dovrei cominciare a mandare tutti via, e vedere un po' come si organizzano per le pulizie, entrambi i miei sono spariti." Disse lui indispettito.
"Ah... genitori, sono sempre loro un problema. Ci vediamo al club, non metterci troppo." Gli diede un paio di colpi sulla spalla, bevve l'ultimo sorso dal bicchiere e si avviò per andare via.
Dae-hyun lo guardò andare via, sospirò, si passò una mano sulla fronte, aveva bisogno di caffeina, tutto l'alcool ingerito gli stava dando alla testa.
Sbadigliò non curante di mettersi una mano davanti alla bocca.
Si sentiva stremato.
Andò a sedersi su un divanetto nella stanza.
Erano rimasti cinque o sei ragazzi, ma sembravano anche loro intenzionati ad andare via.
Aveva bisogno di una pausa e di fumarsi una sigaretta, senza dover conversare con altre persone.
Prese il pacchetto dalla tasca interna della giacca, ritrovandolo però vuoto.
Sbuffò.
Aveva fortemente bisogno di una sigaretta o avrebbe dato di matto.
"Pausa?" disse una voce alle sue spalle.
Dae-hyun si voltò un tantino per vedere chi fosse, si stiracchiò stanco.
"Hai una sigaretta?" chiese poi.
"Ti sembra il momento?" chiese il ragazzo guardandolo in malo modo.
"Si, o non reggo." Sospirò con voce stanca.
"Deboluccio?" ridacchiò il ragazzo provocandolo.
"Mi dai una sigaretta o no?" rispose guardandolo minaccioso.
Il ragazzo fece il giro del divano e si sedette vicino a lui, prese il pacchetto dalla tasca e tirò fuori due sigarette per entrambi.
"C'è ancora troppa gente in giro." Disse accendendosi la sigaretta.
"Fumo e mando via tutti. Ho scritto prima ad Hae-eun che il signor Kim è andato via."
"Gli amichetti di quel cretino?" chiese sospettoso.
"Depistati staranno andando via ora." Sbuffò.
"Grazie per l'aiuto. Felice di essere entrato a far parte della sua vita?" lo provocò di nuovo il ragazzo.
Dae-hyun si azzittì guardando fisso davanti a sé.
Era entrato a far parte della vita di Isabel. ma non pensava che sarebbe stato così catastrofico.
Chiuse per un momento gli occhi.
Ripensò al sapore della pelle della ragazza, al suo profumo e ai gemiti soffocati.
Pensò che ne fosse veramente valsa la pena.
Sorrise e guardò Dashimen vicino a lui.
Il suo sorriso si fece più largo diventando un ghigno soddisfatto. "Si, l'avrei dovuto fare prima." Disse convinto.
"Un altro a cui piace incasinarsi la vita. Spero che tu non abbia nulla a che fare con quello che sia successo." Gli rispose in modo rude.
"Io ho cercato solo di aiutarla, e sto continuando a farlo."
"Lo spero per te. Manda via tutti, o non potremmo andarcene da qui, lei deve andare via." Disse frettolosamente.
"Il medico?"
"Ha detto che dovrebbe essere sotto controllo e portarlo al pronto soccorso. Direi che non si può fare. Gli ha somministrato dei farmaci. Ma dobbiamo affrettarci a portarlo in hotel, mio zio ha fatto portare degli apparecchi medici per poterlo controllare meglio lì." spiegò velocemente.
"Siete proprio un gruppo a delinquere." rise Dae-hyun spense la sigaretta "Le ragazze hanno ripulito Isabel e aiutato a togliere le macchie di sangue?" chiese a bassa voce, non gli andava di dover tornare e dover ripulire tutto, mancava solo che facesse da domestica.
"Si... ma andrebbe pulito nuovamente.." sorrise sbruffone Dashimen.
"Chiuderò tutto a chiave nessuno comunque entra mai in quella stanza. A meno che non voglia provare a fare un omicidio." Disse sarcastico passandosi una mano sulla fronte.
Dashimen lo guardò trattenendo una risata nervosa, Dae-hyun invece si alzò dal divano sembrando veramente molto stanco.
"Torno da loro, dico che stai mandando tutti via, aspettiamo te." disse Dashimen guardandolo di sottecchi.
"Perfetto, vado." Disse e andò via.
Dashimen continuò a guardarlo con la fronte aggrottata, qualcosa non quadrava.
Anche la storia di Isabel era sembrata strana, come se mancasse di un pezzo, non credeva che Ha-rin avesse deciso di punto in bianco di assalirla, non dopo che aveva tramato nell'ombra per tanto tempo.
Scosse la testa, lui e Isabel avrebbero dovuto fare un altro discorso appena le acque si sarebbero calmante, con passo lento si avviò via dalla stanza per andare dall'altra parte della casa e tornare dagli altri.
05:00 DEL MATTINO
Isabel era seduta nell'ufficio di Chin-hae, era arrivata sana e salva all'hotel insieme alle ragazze che l'avevano accompagnata e che erano andate in una stanza d'albergo a riposarsi. Ji-hoo che era andato via da casa Chang con loro, alla fine dopo un glaciale silenzio, aveva deciso di lasciare tutte loro Hotel, inclusa la sua fidanza con cui aveva comunque nuovamente litigato.
Isabel dopo essersi allontanata era andata da Chin-hae e gli aveva spiegato tutto.
Nel vero senso della parola, gli aveva detto tutta la verità.
Nonostante i disapprovi che avevano avuto e le bugie che Chin-hae aveva raccontato, lui sarebbe stato per Isabel sempre di fiducia e sempre colui che l'avrebbe aiutata a togliersi dai guai.
Erano ormai cinque minuti che Isabel contemplava Chin-hae di fronte a lei che guardava la scrivania e il telefono sopra di essa.
Erano in silenzio e lui sembrava fin troppo criptico.
Isabel si chinò di più verso la scrivania, prese il pacchetto di sigarette di Chin-hae e ne prese una. Cominciò a tamburellare con l'accendino sulla scrivania continuando a fissarlo e aspettando un cenno da parte dell'uomo.
L'uomo però continuava a sembrare di pietra.
Lei decise di tossicchiare.
Lui continuava a fissare il telefono con la fronte aggrottata.
"Chin-hae! Dì qualcosa!" gridò alla fine continuando a fissarlo in ansia.
"Non ho parole." Disse alzando lo sguardo su di lei.
"Non hai una ramanzina da farmi?" disse lei incerta.
Lui la guardò impensierito, scosse la testa, si alzò in piedi cominciando a camminare per la stanza.
"Lo so che è tutta colpa mia. Io... non so perché l'ho fatto. Mi sentivo come..."le parole le morirono in bocca, realmente non sapeva cosa dire.
"I freni della macchina di Na-ra erano veramente manomessi, e c'era una perdita d'olio. Avrebbero avuto un brutto incidente." la informò lui.
"Allora era vero?" chiese lei guardandolo impensierita.
"Si, se tu non fossi entrata in quel bagno, se non avessi fatto quello che hai fatto, se Ha-rin non ti avesse beccata, se poi non si fosse fatto fuggire l'informazione. Nessuno di noi avrebbe potuto fermare un possibile incidente." Disse serio, era poco importante cosa lei avesse fatto, la cosa certa era che tutto aveva portato a salvare Yoongi.
"Ora però sono io nei pasticci. Se dovesse parlare al suo risveglio... sarei rovinata. Se non si sveglierà invece? Come occultiamo il tutto?" disse lei con un pizzicò di panico nella voce.
"Non parlerà. Faremo in modo di non farlo parlare. Tu non hai mai fatto sesso con Dae-hyun. Quella registrazione non è mai avvenuta." Disse lui piccato andandosi a sedere di nuovo, prese il telefono tra le mani e se lo rigirò, aprì un cassetto e lo mise dentro, Dashimen avrebbe cancellato il tutto.
"Se non si dovesse svegliare?" chiese lei tremante.
"Si sveglierà. Il medico mi ha scritto che l'ha sedato. Tutto sommato ha solo un trauma cranico. Nulla di troppo grave, se non consideri la faccia tumefatta." Fece spallucce lui, come se la questione si sarebbe risolta in nulla, in fin dei conti Chin-ae nel corso della sua vita aveva risolto questioni ben più gravi di quella che Isabel aveva fatto.
"Si può risolvere?" chiese lei incerta, Chung-hee era stato molto tragico e arrabbiato durante tutta la sera, se l'era presa con lei, come se il tutto non si sarebbe mai potuto risolvere, parlare in quel momento con Chin-hae che non gli stava facendo neanche una ramanzina, la stava rassicurando.
"Si. Lo farà Hae-eun, lo minaccia lui, dicendo che mette un articolo su dispact dove lo accusa di molestie sessuali verso una famosa chaebol, e si fa la denuncia, il commissario è nostro amico lo sai." Disse lui tranquillamente "Poi si spiega che tu ti sei difesa tutto qui."
"Hai già parlato con Hae-eun?" chiese lei insicura che il ragazzo l'avrebbe aiutata.
"Si, lo farà. Isabel..." La guardò serio "Devi stare alla larga da Dae-hyun, se Chung-hee dovesse scoprirlo, sarebbero guai seri. Non puoi fare altro." Decise di ammonirla comunque, ma sapeva che lei si sarebbe cacciata di nuovo nei guai, ormai la conosceva bene.
Sapeva che da quando si era lasciata con Yoongi lei non era più lucida, più la stessa.
Sapeva che aveva preso la decisione di sposarsi, solo perché non credeva di avere alternative, solo perché ormai si era arresa a tutto.
Come sapeva bene, che dentro di lei, avrebbe sempre voluto avere la sua liberta.
Erano ormai due anni che la conosceva, e al contrario di tutti lui era la persona a capirla meglio, escludendo suo nipote.
"Io..." Isabel fece per parlare che la porta alle sue spalle si aprì.
Isabel si voltò immediatamente verso la porta.
Chung-hee con l'espressione arrabbiata e Dashimen con un'espressione impensierita, entrarono nella stanza chiudendo poi bene la porta alle loro spalle.
"Filato tutto liscio?" chiese Chin-hae alzandosi in piedi e osservando i tre.
"Si, nessuno ci ha visto... l'ultimo piano è senza clienti?" chiese Chung-hee stranito.
"Si, ho chiuso prima il club, come anche le camere ho detto che c'era una perdita d'acqua, così potevate entrare inosservati." Disse tranquillamente.
"Le ragazze e Ji-hoo?" Chiese Dashimen preoccupato guardando Isabel in cerca di risposte.
"Sono in una stanza, Ji-hoo invece ha deciso di andare via, è arrabbiato." Disse Isabel mordendosi un labbro.
"Non è l'unico ad esserlo." Disse con risentimento Chung-hee.
"Quante volte dovrò dire che mi dispiace?" trillò Isabel alzandosi in piedi e fronteggiandolo.
Chung-hee la fulminò con lo sguardo. "Il tuo dispiacere ha poca importanza ora." Disse con rabbia.
"Chung-hee... non è il momento di litigare." Provò a dire Chin-hae, guardando con preoccupazione.
"Non ti immischiare. Non sono affari tuoi. Non lo sono mai stati." Disse tagliente.
"Non parlare così a Chin-hae! È grazie a lui se tutto andrà bene." disse lei guardandolo in malo modo.
"Andrà bene? Tu proprio non ti rendi conto di cosa hai combinato. Agisci sempre senza preoccuparti delle conseguenze!"
"Okay. Ora smettila stai esagerando." Disse Dashimen bloccandolo per un braccio, Chung-hee però con uno strattone se lo scrollò d'addosso, e lo spinse via, Dashimen inciampò e cadde sul divano con gli occhi spalancati.
Chung-hee fece un paio di falcate avvicinandosi di più a Isabel.
"Non andrai mai più da sola da nessuna parte! Sei andata un attimo in bagno e vedi cosa hai combinato!" la rimproverò lui "Siamo tutti distrutti per sistemare i tuoi casini! In più ora abbiamo un debito con Chang!"urlò sempre di più lui avvicinandosi pericolosamente al suo volto.
"Sempre che non sia stato lui a organizzare il tutto, per avvicinarsi di più a te." le afferrò il volto con una mano dal mento e la guardò fissa negli occhi, "Non farai quel progetto con lui. Te lo puoi scordare." Intimidì lui, continuando a tenerle il viso stretto.
Lei continuò a guardarlo fisso negli occhi, le sopracciglia inarcate.
Non proferiva parola, sapeva di essere nel torto, ma sentiva comunque la rabbia verso Chung-hee montarle dentro per come la stava trattando.
Dashimen furioso si alzò e fece dei passi e si avvicinò a Chung-hee, lì afferrò il braccio con più forza del dovuto e gli diede uno strattone per farli mollare la presa sulla faccia di Isabel.
"Toccala di nuovo in questo modo e vedrai come al posto di un matrimonio ci sarà un funerale." Disse con tono minaccioso, si frappose tra lui e lei.
"Pensi di incutermi terrore?" rise sprezzante Chung-hee.
"Pensi di essere l'unico capace di massacrare qualcuno di botte? Pensi che mi starò fermo se ti permetterai di toccarla con un dito?" Continuò a guardarlo in modo minaccioso.
"Chung-hee... forse è il caso che vai a riposarti, sei troppo alterato per via degli eventi e stai agendo in maniera sconsiderata." Disse con autorità Chin-hae intromettendosi.
"Ha ragione forse è il caso che ti vai a fare un giro." Continuò a intimare Dashimen non staccando lo sguardo assassino da lui.
"No, senza di lei." Lanciò uno sguardo a Isabel che continuava a rimanere dietro a Dashimen, era appoggiata con il dietro alla scrivania e aveva le mani all'indietro ancorate ad essa.
"Non ti avvicinerai a lei. No se prima non ti calmi e torni quello di sempre." Dashimen fece dei passi indietro accostandosi di più a Isabel e coprendo la visuale su di lei con una mano andò dietro ad afferrarla con far protettivo, mentre continuava a guardare fisso Chung-hee.
Chung-hee lo guardò con espressione schifata, guardò un attimo anche Chin-hae che era in piedi pronto a intervenire, sbuffò rumorosamente, si avvicinò alla scrivania stando comunque lontano da Dashimen Isabel, afferrò un pass per una stanza, si voltò e andò via sbattendo la porta.
Dashimen si voltò immediatamente a guardare Isabel la tirò a sé abbracciandola forte e stringendola.
Quel matrimonio era probabilmente l'errore più grande che lei stesse commettendo.
Da quando Chung-hee aveva picchiato Han-seo, era cambiato, era come se una parte oscura che reprimeva stava prendendo il sopravvento.
Continuò a stringere forte Isabel a sé, non avrebbe permesso a nessuno di toccarle un solo capello.
Guardò suo zio con preoccupazione, avevano già parlato del matrimonio insieme e della situazione e a nessuno dei due piaceva per niente.
Isabel si aggrappò a lui stringendo forte la maglietta di Dashimen tra le mani, come se ne dipendesse della sua vita, con le labbra si accostò all'orecchio di Dashimen.
"Ho fatto sesso con Dae-hyun, Ha-rin mi ha scoperta, per questo l'ho ridotto così" sussurrò lei.
Lui si staccò da lei, le prese il viso tra le mani, guardandola attentamente, le diede un bacio sulla fronte.
"Risolvo io, nessuno saprà mai nulla." Disse ristringendola a sé e tornando a guardare suo zio, entrambi avrebbero risolto tutto.
Lui avrebbe anche impedito quel matrimonio.
Angolo dell'autrice:
Penso che io abbia fatto un lavoro stupendo con Dashimen... vado in brodo di giuggiole con lui. Amo ogni attimo in cui è in scena e come cerca di risolvere tutto.
Adoro il modo in cui ama Isabel.
Comunque sapeva che prima o poi Isabel avrebbe fatto qualcosa con Dae-hyun... la conosce troppo bene
Diciamo che per il resto è diciamo sistemato il tutto, o almeno Chin-hae sistemerà tutto.
Ho fatto un nuovo inserimento che è il fratello di Ha-rin.. non so se ci sarà altre volte, realmente non so molto della famiglia di Ha-rin.
Comunque sia Dae-hyun ha fatto il grosso del lavoro... chissà il perché di tutto ciò...
N.b. tutti sanno che la sorella di Dae-hyun è in carcere... realmente è in un ospedale psichiatrico Dae lo ha detto qualche capitolo passato, non mi sono sbagliata nello scrivere.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top