CAPITOLO 33 BAD FRIST OF THE YEAR
CAPITOLO 33 BAD FRIST OF THE YEAR
01 GENNAIO 2018 01:30
Yoongi e Na-ra stavano camminando silenziosamente nel parcheggio dello studio diretti alla macchina, improvvisamente il telefono della ragazza cominciò a squillare, e lei si staccò dal braccio del ragazzo per rispondere.
Yoongi si tasto le tasche, prendendo il suo di telefono senza badare alla conversazione che la sua ragazza stava avendo vicino a lui.
Il suo telefono s'illuminò per via di una chiamata in uscita.
Sbatte le palpebre, un paio di volte, leggendo i numeri.
Numeri che sapeva a memoria e che componevano il numero che lui aveva volutamente evitato di salvare sul nuovo telefono per non cadere in tentazione.
Sapeva che era lei a chiamarlo.
Non avrebbe dovuto rispondere, ormai era finita tra loro due.
Lui aveva fatto di tutto per evitarla, per non far parte più della sua vita.
Lui aveva chiuso, con tutto.
Era convinto che anche lei avesse fatto lo stesso.
Non comprendeva il perché di quella chiamata improvvisa, specie dopo tutto quel tempo.
Non avrebbe dovuto rispondere, lo sapeva bene.
Era lei, e lui non poteva resisterle.
"Pronto?" rispose tremante.
"Yoongi..." sussurrò lei con voce strozzata.
"Isabel?" disse quasi in un sussurro, si voltò un attimo a guardare Na-ra che sembrava presa dalla propria telefonata e non lo aveva sentito dire il nome della ragazza.
"Non sei in macchina, vero?"
"No, sono nel parcheggio" rispose spontaneamente lui, senza pensare che la domanda potesse essere strana.
"Non salire su quella macchina, di a Na-ra di non salire nella sua macchina."
"Cosa perché?" chiese lui con voce squillante.
Si voltò, guardandosi in giro, cercandola nel parcheggio.
Per dirgli una cosa del genere voleva dire che lei era lì, che stava per raggiungerlo.
Sentiva il suo cuore palpitare forte.
Le mani sudargli.
La gola secca.
Poteva essere così, lei stava ritornando da lui.
"Tu non andrai via vero?" chiese lui titubante.
"Se dovessi, sappi che ritornerò sempre da te" sorrise sfiorandogli una guancia.
"Se non dovessi tornare, farò di tutto per riprenderti" disse lui, lei si mise in punta di piedi per dargli un leggero bacio a stampo.
Probabilmente lei aveva fatto una pazzia all'ultimo minuto e non aveva accettato la proposta di matrimonio che doveva avvenire quella sera.
Lui sapeva di quella proposta di matrimonio, Taehyung quella mattina lo aveva preso da parte e gli aveva detto tutto informato da Hye-ri che doveva andare al party di capodanno insieme a Bo-ra anche lei assente quella sera.
Forse lei era lì per cambiare le cose per lottare come lui aveva fatto in passato, lo stava per raggiungere e mantenere la loro promessa, quella che lui aveva infranto.
"Perché non devi salirci. Sta arrivando il manager ti spiegherà lui. Non salire su nessuna macchina." E dicendo così chiuse il telefono.
Yoongi abbassò la mano con il telefono e guardò la chiamata chiusa e lo schermo oscurarsi subito dopo.
Aveva sbagliato, per un attimo aveva pensato a un miracolo.
Lei lo aveva chiamato, ma non per dirgli che stava arrivando da lui a riprenderlo.
"Chi era?" trillò Na-ra con preoccupazione.
Yoongi strinse il telefono nella mano sudata, alzò lo sguardo verso Na-ra, indeciso su cosa dire.
"Io.. penso che non dovremmo entrare in macchina." Disse lui guardando la ragazza con gli occhi sbarrati.
Stava succedendo qualcosa, quel qualcosa non doveva essere bello, ma allarmante.
Quella chiamata non voleva dire che lei stava tornando, bensì che c'erano solo guai in vista.
"Ti ha chiamato qualcuno del gruppo? Perché a me ha chiamato il Sejin e mi ha detto la stessa cosa" disse lei con voce di panico, con il telefono ancora in mano che teneva stretto nella mano tremante.
"Ah....s,i era Taehyung... forse è meglio allontanarci." Si avvicinò a lei.
Mise il telefono in tasca e si strofinò le mani sul pantalone con forza per eliminare il sudore.
"Forse è il caso che raggiungiamo gli altri no?" chiese lei guardandolo inquieta.
Yoongi annuì, la prese per mano stringendola stretta, si guardò un po' in giro con circospezione, confuso da quello che stava succedendo.
Sentiva come se il cuore volesse uscire dalla sua cassa toracica, e correre all'impazzata raggiungendo Isabel.
Perché Isabel era ciò che il suo cuore voleva, ciò di cui aveva bisogno.
Lui lo sapeva benissimo, ma mentiva a tutti negando il tutto.
Na-ra strinse di più la sua mano "Amore?" lo chiamò.
"Si?" disse lui voltandosi lentamente a guardarla, sembrando confuso.
"Stai bene?" chiese lei guardandolo con preoccupazione.
"Io...si... andiamo dagli altri" disse lui sorridendo impacciato e cominciando a camminare verso l'interno, cercando di raggiungere il manager per capire cosa stesse realmente succedendo.
Anzi sapeva che doveva raggiungere Dashimen, lui sicuramente sapeva il perché non poteva salire su una macchina e il perché Isabel fosse quella che lo aveva chiamato in panico avvisandolo.
Qualcosa era successo, qualcosa stava succedendo.
Tutto quello che aveva fatto per tenerla al sicuro, non aveva funzionato.
Isabel sarebbe stata sempre nei guai e a rischio vita.
STESSO MOMENTO
Isabel chiuse la chiamata, strinse il telefono nella mano come se ne dipendesse della sua vita, come se quel telefono le desse la forza di continuare a stare in piedi e non svenire per la troppa stanchezza e ansia che stava provando.
Yoongi non era entrato in macchina, era salvo, qualunque cosa suo padre aveva organizzato lei l'aveva impedita, l'aveva salvato.
Non avrebbe vissuto con il senso di colpa e il lutto.
Tutto era andato bene, tutto poteva essere risolvibile.
O almeno quasi tutto.
"Isabel?" chiamò Dae-hyun che continuava ad osservarla stanco per via della serata appena passata, serata che non era giunta al termine e che probabilmente non avrebbe avuto termine velocemente dato il semi cadavere e il sangue sul suo parquet, nello studio.
"Si?" disse lei voltandosi a guardarlo sembrando confusa.
"Era in pericolo di vita?" chiese Dae-hyun scettico.
"Non lo so, ma non è entrato in macchina." Disse lei annuendo, sospirando sollevata.
"Perfetto, quindi ora il tuo rapper sta bene?" chiese lui cercando una conferma.
"Chi?" chiese lei confusa.
"Il rapper dei bts, Yoongi, il ragazzo del video dell'octagon club. Quello per cui tu hai picchiato quasi a morte Ha-rin." Disse indicando il ragazzo steso a terra.
"Oh.. e tu cosa sai di lui?" chiese lei confusa, guardandolo un attimo con orrore.
"Isabel! Non ha importanza cosa io sappia... dobbiamo risolvere quello!" disse con voce isterica indicando Ha-rin.
Isabel andò con lo sguardo verso Ha-rin e sbarrò gli occhi.
"Only shit..." sussurrò impacciata, si era dimenticata di come aveva lasciato steso il ragazzo per terra in una pozza del suo sangue.
"eh... che si fa?" chiese lui con una punta di acidità nella voce.
"Io... non lo so." Disse lei tornando a guardarlo confusa.
"Ottimo... lo lasciamo qui e facciamo finta che niente sia successo?" chiese lui ironico.
"Direi che non è il caso... qualcuno potrebbe trovarlo e lui potrebbe dire che sono stata io" annuì lei sembrando sempre confusa e perplessa.
"Ti preoccupa solo questo? Forse quel tizio ha un trauma cranico e potrebbe non svegliarsi più!" strillò Dae-hyun sconvolto dal modo di fare di lei come se una salma sul pavimento non fosse una cosa di urgenza.
"Dici che è messo tanto male?" chiese lei sbattendo gli occhi confusa.
"No... va tutto benissimo. Sai queste cose succedono spesso ai party. C'è sempre qualcuno che massacrare di botte le persone in una stanza, imbrattando il pavimento di sangue e lasciandoli svenuti a terra più morti che vivi.!"
"Ah! Ottimo quindi tu sai come risolverla!" esclamò lei sorridendo ottimista.
"Certo che si! si risolve tutto, la persona si alza è sta bene come per magia!" Disse con sarcasmo.
"Oh... servirà tanta magia" annuì lei con la testa.
"Kim!" urlò lui con rimprovero.
"Eh? Non ti è mai successa una cosa del genere? Non sai fare una magia?" chiese lei confusa.
"No! Certo che no!" la guardò allibito.
"Non è vero! È successo nell'hotel di Do-yoon, quel fattaccio di Han-seo, hai aiutato tu a risolvere il tutto" disse lei ricordando l'accaduto, e sorridendo ampliamente.
"E del tutto un'altra cosa! Era una prostituta! Eravamo nell'hotel di Do-yoon!"
"Beh siamo a casa tua, e quello è un coglione!" annuì lei con una scrollata di spalle.
"ISABEL!"
"Cosa? Perché mi urli contro!" disse guardandolo sconvolta.
"Oh.. mamma! Ho bisogno di sedermi e di pensare" disse guardandosi in giro in cerca di una sedia per sedersi e cercare una soluzione.
Isabel sospirò e scosse la testa, si mosse lenta per la stanza andando a recuperare il telefono di Ha-rin che era per terra, sicuramente quello sarebbe andato nelle mani di Dashimen che avrebbe dovuto polverizzare la registrazione all'interno.
Si chinò per recuperare il telefonino.
Rimase per una frazione di secondo accovacciata per terra a fissare le sue mani.
Le sue mani sporche di sangue.
Alzò gli occhi quanto bastasse per osservare il corpo inerme di Ha-rin, il devasto intorno a lui e il sangue che era per terra.
Questa volta aveva proprio esagerato, anzi era la prima volta che picchiava qualcuno in quella maniera non le era mai successo.
Si alzò lenta avvicinandosi ad Ha-rin per osservarlo, il viso del ragazzo era imbrattato di sangue ancora umido.
"Cazzo." Disse in un sussurro.
Si alzò lenta e si voltò a guardare Dae-hyun che era seduto con la testa tra le mani.
In quel preciso istante capì che era realmente tutto catastrofico e che anche se era sollevata per Yoongi, lei era in un grande pasticcio, prossima alla galera.
"Dae-hyun!" trillò con voce stridula.
Il ragazzo alzò la testa e la guardò.
"Finirò in galera?" chiese in panico.
"Oh mamma!" esclamò lui riconoscendo il segnale di pazzia.
Si alzò in piedi e cominciò a gesticolare con le mani in panico "Ti prego non andare di nuovo in panico! Non perdere il senno! Calma calma!" urlò lui muovendo le mani.
Lei continuò a fissarlo diventando sempre più preoccupata.
Lui si avvicinò e la prese per le spalle.
"Kim... per favore, cerca di tornare in te, direi che hai perso la testa fin troppo oggi" provò a sembrare incoraggiante lui tenendola stretta.
"Ho le mani imbrattate di sangue... il mio Dna è ovunque su di lui!" trillò lei con voce sottile e stridula guardandolo con gli occhi sbarrati.
"Lui non è morto... lo sistemiamo"
"Hai detto prima che non sai come si fa.." disse lei guardandolo sempre più in panico.
"Sono ricco... i ricchi trovano sempre un modo di risolvere questi pasticci"
"Giusto... quindi tu esci da qui, compri dei sedativi, torni lo stordiamo con quelli e poi quando la festa è finita, lo andiamo a seppellire..." annuì lei.
"Non è morto... non possiamo seppellire una persona viva" disse lui guardandola con orrore.
Strizzò gli occhi pensando che forse quell'idea, eliminazione di Ha-rin avrebbe risolto molti problemi, tranne le macchie sul pavimento, per quelle ci sarebbe voluto molto tempo.
"Chin-hae!" esclamò Isabel staccandosi da lui e cominciando a saltellare entusiasta.
"Chi?" trasalì lui.
"Chin-hae, lo zio di Dashimen il mio socio nell'hotel! Lui saprà come risolverla" annuì con convinzione.
"Il tuo socio nell'hotel, sa come sbarazzarsi di una persona?" chiese lui perplesso.
"Oh certo, è un investigatore privato! Lui conosce gente, tanta gente! Lavorava con Do-yoon!" sorrise ottimista.
Doveva solo chiamare Chin-hae, dire cosa aveva fatto, facendo leva sul fatto che avesse salvato Yoongi da morte certa, doveva evitare di menzionare il telefono con la registrazione dei suoi ansimi e del tradimento a Chung-hee.
Chin-hae avrebbe saputo come risolvere il tutto, e in più gli doveva un bel grande favore dato tutte le bugie.
Il telefono di Isabel squillò e lei sbiancò improvvisamente vedendo il nome di Chung-hee sul display.
Alzò la testa e guardò Dae-hyun.
"È Chung-hee." Disse con un filo di voce.
"Dammi rispondo io" disse lui serio prendendo in mano la situazione.
"Cosa? Sei matto? Sai quello che combina se sa che stiamo insieme!" lo guardò in panico lei.
"Lo so, ma daremo la colpa ad Ha-rin... abbiamo bisogno di aiuto, e non puoi non dire a Chung-hee del semi cadavere sul pavimento"
"Io..."
"Devi fidarti di me! Puoi provarci?" chiese lui cercando di sembrare rassicurante.
Lei lo guardò fisso negli occhi, riconoscendo sempre quelli di Do-yoon.
Era veramente strano che avessero lo stesso colore degli occhi e taglio, che fossero così uguali, non ci aveva mai fatto caso.
Istintivamente, o anche perché non aveva poi molte alternative, porse il telefono a Dae-hyun che sorrise soddisfatto per quella dimostrazione di fiducia.
Rispose al telefono prima che la chiamata si fosse chiusa.
"Chung-hee... sono Dae-hyun." Disse secco.
Isabel chiuse gli occhi stringendoli forte, questa volta l'aveva combinata grossa, e la litigate sarebbe stata infinita.
La sua notte sarebbe stata infinita.
Mentre Dae-hyun era al telefono e spiegava con velocemente la situazione, le si ritrovò ad aprire gli occhi e guardare Ha-rin.
Scosse la testa, non sapeva proprio come fare a sistemare il tutto.
Sembrava come se non ci fosse una soluzione.
Con una mano andò al suo collo, toccando il collier di diamanti.
Doveva tornare a ragionare, doveva ideare qualcosa.
Era tutto un così tremendo disastro, era ormai in trappola sempre di più, era lì ferma sulla punta del precipizio, vicina alla sua caduta.
La colpa era sempre sua, e del suo agire in maniera sconsiderata.
"Isabel?" chiamò Dae-hyun sfiorandole il viso con il dorso della mano delicatamente.
Lei si voltò a guardarlo, una luce negli occhi non sarebbe caduta dal precipizio, avrebbe trovato una soluzione.
"Cosa gli hai detto?" chiese lei sembrando di nuovo in se.
"Che ho visto Ha-rin tirarti per un braccio nella stanza e che vi ho seguiti. Gli ho detto che ti stava mettendo le mani addosso."
"Gli hai detto che l'hai ridotto tu così?" chiese lei guardandolo incredula.
"No, gli ho detto solo di venire qui e che dovevano aiutarti a risolvere un pasticcio, di venire con Hae-eun" spiegò lui velocemente.
"Okay, allora gli diciamo che quando sei entrato lui si è distratto e che io l'ho attaccato, tu hai provato a fermarmi, ma poi lui ha cercato di provocarmi e ha menzionato che mio padre si stava vendicando su Yoongi e che ci sarebbe stato un problema con le auto. Diciamo che io sono impazzita e tu non hai fatto in tempo a fermarmi che l'ho steso." Disse lei seria sembrando sempre più cosciente della situazione.
Non poteva dire tutta la verità a Chung-hee e menzionare le minacce dell'audio, come non poteva neanche dire che era stato Dae-hyun a ridurlo così.
"Sicura? Posso dire di essere stato io."
"No... tu ti sei trovato nella mia pazzia per caso. Hai cercato solo di fermarmi." Disse lei sempre più sicura di sé.
"Come vuoi aspettiamo loro allora." Disse serio distaccandosi un po' da lei.
Isabel annuì con il capo, e lo guardò sentendosi dispiaciuta, non avrebbe voluto farlo finire nei suoi pasticci, sapeva anche che lo aveva ferito quando aveva pensato che lui fosse complice di Ha-rin.
02:00 DI NOTTE
Yoongi e Nara salutarono il body-guard che gli aveva accompagnati fino all'ascensore.
Entrarono e Yoongi pigiò il tasto che portava all'appartamento della ragazza.
"Pensavo saremmo passati prima in dormitorio" disse lei perplessa.
"Ti accompagno e poi vado dai ragazzi" disse sovrappensiero.
"Voglio venire anche io in dormitorio, forse gli altri hanno delle risposte a quello che è successo. Non so ancora nulla se è veramente successo qualcosa alla mia macchina"
Yoongi si voltò a guardarla lentamente, annuì con la testa.
Sapeva però che nessuno avrebbe detto come stavano i fatti in presenza di Na-ra.
Doveva liberarsi di lei, ma non sapeva come fare senza sembrare sgarbato e senza finire incontro a una litigata.
Entrarono in silenzio nel dormitorio, Yoongi si morse l'interno della guancia con preoccupazione al sentire il vario vociare degli altri, guardò di nascosto Na-ra in apprensione, avevano parlato poco della sua ex, le aveva raccontato poco e niente e non voleva che lei sapesse tutta la storia.
"Ragazzi sono io!" trillò per avvisare che fosse entrato in casa con Na-ra.
Improvvisamente il vociare finì.
Na-ra lo guardò stranita e gli fece un sorriso di circostanza, sembrando a disagio.
Yoongi le prese la mano con sicurezza e insieme si avviarono verso il soggiorno, dove erano tutti seduti.
Oltre ai bts al completo come sempre c'erano Yun-hee e Dashimen che sembravano quelli più impensieriti e seri di tutti, ma era sempre così quando si trattava di Isabel.
"Sapete se ci sono novità?" chiese Yoongi sembrando a disagio nel chiederlo.
"Ehm..." disse Namjoon non sapendo bene cosa dire, guardò il maggiore in cerca d'aiuto, ma anche Jin sembrava riluttante a parlare e guardava Na-ra, non sapendo bene come comportarsi.
Dashimen che era seduto vicino a Hoseok, stringeva il telefono nella mano in allerta, guardò Yoongi sembrando spaesato, realmente non sapevano un bel niente, aveva provato diverse volte a chiamare Isabel ma non aveva avuto nessuna risposta, aveva provato a chiamare anche suo zio e anche lui gli aveva chiuso tutte le chiamate.
Si sentiva angosciato e non sapeva se Isabel stesse bene, pensava che fosse nei guai, se lo sentiva.
"Immagino di no, dato il vostro silenzio" disse Yoongi grattandosi la testa a disagio, continuando a guardare Dashimen, sentendosi sempre più angosciato.
"I manager non vi hanno detto niente?" chiese Na-ra in ansia e guardando tutti in cerca di risposte, credendo impossibile che nessuno di loro sapesse nulla.
"No." disse Dashimen secco prima che qualcuno potesse dire qualcosa.
Yun-hee si sporse leggermente dal divano guardando Dashimen e percependo immediatamente il suo stato d'animo.
"Com'è possibile?" chiese Na-ra pensando che tutti stessero nascondendo qualcosa.
"Saranno impegnati a fare ricerche in merito e ad indagare, ci hanno solo detto che c'era un tipo che si aggirava vicino alle macchine e che quando è stato beccato da un vigilante è scappato." Disse Yun-hee alzandosi in piedi.
Tutti i ragazzi nella stanza la guardarono esterrefatti, non comprendendo da dove lei avesse preso quell'informazione.
"Si, la sicurezza della Big-hit starà facendo controllare le macchine e revisionando i video." Disse Dashimen con un'alzata di spalle, reggendo immediatamente il gioco di Yun-hee senza avere neanche il bisogno di scambiarsi il solito sguardo d'intesa.
Hoseok vicino a lui lo guardò meravigliato dal modo istintivo di fare del fidanzato, sapeva che in quel momento Dashimen era in puro stato di panico dal non avere notizie di Isabel.
"Un tizio si aggirava vicino le macchine? Solo questo ha dato l'allarme?" chiese Na-ra sconvolta.
"Sai com'è? I ragazzi sono molto famosi, non si sa mai che sia stato mandato da qualche saseng pazza, anche una piccola cosa strana crea allerta." Disse stizzita Yun-hee, guardandola in malo modo. "Meglio un controllo in più che rischiare la vita dei ragazzi. Non trovi?" disse con aria di sfida.
"Si certo, meglio un controllo in più" disse lei a disagio, ma non per niente convinta che stesse asserendo la verità, si voltò a guardare il suo fidanzato, che sembrava comunque nervoso come se qualcosa di molto brutto stesse capitando.
Na-ra proprio non credeva a quello che le avevano appena riferito, c'era sempre qualcosa di strano, un qualche segreto a tenerli legati, un segreto di cui lei non era a conoscenza, per quanto si sforzasse sembrava come se nessuno la volesse realmente nella vita di Yoongi, lo stesso Yoongi sembrava a tratti distante e pensieroso.
"Yoongi, direi che sia il caso di andare a dormire, probabilmente se ci saranno novità ce le diranno domani" disse lei attaccandosi al braccio del ragazzo.
Yoongi sussultò appena, aveva lo sguardo fisso su Dashimen, cercava di capire se loro tutti sapessero altro, cercava di capire se lei stesse realmente al sicuro, ma più guardava Dashimen più pensava che stesse accadendo qualcosa di veramente terribile.
"Si.. vai avanti tu, io prendo alcuni vestiti e ti raggiungo" provò a dire il ragazzo, aveva bisogno di parlare un attimo da solo con tutti loro senza Na-ra.
Doveva sapere se Isabel fosse in salvo.
"Vai a prenderli ti aspetto qui" disse lei invece impuntandosi.
"Io dovrei anche parlare con loro in privato..." provò a dire lui.
"Cosa c'è che non puoi dire con me qui?" chiese lei continuando a battagliare.
"Io..." balbettò lui non sapendo cosa dire.
"Lo so che c'è qualcosa che mi nascondi. Qualcosa che tutti in questa stanza sanno tranne me, lo sento che c'è un segreto. Sono la tua ragazza non dovresti avere segreti con me." Continuò a imputarsi lei e a guardarlo adirata, qualcosa stava succedendo, e lei avrebbe lasciato quell'appartamento senza sapere la verità.
Yun-hee si alzò di nuovo in piedi, puntando lo sguardo assassino su Na-ra, che era di troppo in quella situazione e doveva assolutamente andarsene così che tutti sarebbero potuti tornare a parlare di quello che stava accadendo.
"Mamma mia come sei pesante" sbuffò innervosita, Jimin fece per tirarle il braccio provando a farla sedere, ma lei si scanso.
"Come scusa?" chiese Na-ra indignata guardandola in malo modo.
Dashimen trattenne una risata, guardando la piccola scout e prevedendo già il peggio.
Tutto il restante della stanza trattenne il fiato, prevedendo anche loro il peggio, sapendo come fosse Yun-hee.
"Sei pesante. Sarà pur libero di non dirti quello che vuole. Non sta scritto da nessuna parte che deve dirti tutto quello che succede." Continuò Yun-hee.
"Come ti permetti? È il mio fidanzato e questi non sono affari che ti riguardano."
"Allora valli a discutere lontano da qui e smettila di dare fastidio per sciocchezze, quando c'è altro che preoccupa le persone." Sputò fuori con rabbia la ragazzina, voleva assolutamente che Na-ra se ne andasse da lì, lei non c'entrava nulla con nessuno di loro.
"Ho tutto il diritto di sapere cosa sta succedendo... a quanto sembra è la mia macchina ad avere avuto dei problemi. Eravamo io e lui a rischiare un incidente." Urlò lei alterata, non comprendendo il perché di tutto quell'odio nei suoi confronti.
"Non ci sarebbe stato questo rischio se tu non ti fossi intestardita a portarlo a casa, lui dovrebbe andare e tornare con il gruppo in sicurezza sulle vetture controllate. Ma tu stai facendo qualunque cosa per tenerlo distante da noi."
"Yoongi! Di qualcosa!" urlò lei verso il ragazzo.
"Io..."
"Forza Oppa di qualcosa, mandala via." lo incitò Yun-hee con guardo perfido.
"Io... devo andare in bagno!" trillò Yoongi guardando entrambe le ragazze e poi scappando via dal soggiorno, sotto lo sguardo basito di tutti.
Dashimen scoppiò a ridere isterico scuotendo il capo, pensando che fosse tutto così surreale.
Yun-hee era impazzita del tutto aggredendo Na-ra solo perché era di troppo nei loro casini.
Casini di cui nessuno sapeva nulla, che stavano facendo stare tutti in ansia e in angoscia in attesa di una qualche informazione su Isabel, che nello scenario peggiore era bella che morta.
In tutto questo Yoongi sembrava essere quello star peggio di tutti e non si sapeva il perché avesse deciso di fuggire via.
Yoongi scappò velocemente e si andò a chiudere in camera.
Era tutto troppo.
Si sentiva soffocare, e non sapeva come realmente stavano i fatti.
Se Isabel aveva avuto ardire di chiamarlo era solo perché tutto stava andando nei peggiori dei modi.
Se era vero che la macchina di Na-ra aveva avuto un problema era perché qualcuno lo aveva causato e se era stata Isabel l'informatrice di ciò voleva dire solo una cosa.
Il padre di Isabel aveva provato ad agire mettendolo in pericolo.
Lui l'aveva lasciata convinto che lei sarebbe stata al sicuro, convinto che lei avesse finalmente smesso con i suoi piani.
Dopo aver visto l'appartamento spoglio da tutto, era certo che tutto fosse finito.
Che non ci sarebbero stati più problemi.
Lui avrebbe continuato la sua storia con Na-ra, pur non amandola, mentre lei sarebbe stata per sempre al sicuro con Chung-hee.
Era stato un illuso, doveva saperlo che non sarebbe mai andato niente secondo i piani.
Si sedette sul letto prendendo la testa tra le mani e cercando di respirare con calma.
Si sentiva impazzire, voleva solo sapere se lei stesse bene.
Nulla importava.
Nulla aveva senso in quel momento.
La porta della sua camera si aprì rivelando Dashimen che la chiuse subito dietro di se.
"Si.. lei sta bene ti ha chiamato?" disse Dashimen al telefono sembrando comunque preoccupato.
Yoongi alzò lo sguardo verso il ragazzo gli occhi ingranditi e lo sguardo speranzoso.
"Che cosa vuol dire che ha combinato un pasticcio?" continuò Dashimen sembrando in allerta.
"Zio non puoi dirmi così e poi non dirmi nient'altro. Lei dov'è sta bene? Dimmi dove sta che la raggiungo." Disse con rabbia sotto lo sguardo di Yoongi.
"Devo andare a prenderla a casa dei Chang? Non ho una macchina. Chiedo a uno dei ragazzi di farmi prestare la loro." Disse poi velocemente.
Si bloccò continuando a sentire le indicazioni di suo zio al telefono.
"Non puoi dirmi altro? Devo anche prendere il dottore? Lei è ferita?" continuò a chiedere volendo risposte.
"Sicuro che sta bene e non è ferita?" Dashimen guardò di nuovo Yoongi e poi sospirò mentre ascoltava suo zio.
Il suo sguardò però si indurì subito dopo.
"Che cosa diavolo vuol dire non è lei la vittima? Oh mamma che cosa ha fatto?" trillò spaventato.
"Okay... ho capito vado lì più veloce che posso." E così dicendo chiuse il telefono.
Sbuffò sonoramente, in seguito si passò la mano sulla fronte togliendo i capelli che si erano appiccicati per via del sudore.
"Lei mi ha chiamato..." disse Yoongi con un filo di voce guardando Dashimen preoccupato.
"Cosa?" chiese Dashimen tornando con lo sguardo a Yoongi.
"Mi ha chiamato dicendo di non salire sulla macchina di Na-ra" disse velocemente.
"Oh... ora capisco il perché eri così strano e sei scappato." Disse Dashimen guardando impensierito.
"Lei sta bene?"
"Si mio zio ha detto di si. Ma ha combinato un qualcosa non so cosa ma sembrava grave. Mi presti la macchina?" chiese subito dopo.
Yoongi lo guardò fisso e poi scoppiò a piangere.
Dashimen spalancò gli occhi esterrefatto, continuò a fissare il rapper, rimanendo immobile non sapendo cosa fare o se fare qualcosa.
Era strano vedere Yoongi piangere, non l'aveva mai visto in quello stato.
"Yoongi..." sussurrò con voce tenue.
"St-o Be-ne" tremolò il rapper alzò il volto e si passò la mano sul viso raccogliendo le lacrime.
"Lei starà bene, lo sai com'è combina sempre guai, forse non è reamente grave" provò a rassicurarlo, pur non essendo convinto delle sue parole.
"Pensavo... che tutto fosse finito. Tae-hyung mi ha detto che stasera ci sare-bbe sta-ta la pro-po-st..." non riuscì a finire la frase per il troppo balbettare.
"Oh... si doveva esserci. Penso ci sia stata" disse Dashimen mentre con passi lenti si avvicinava al letto e si sedeva vicino a Yoongi.
Yoongi si voltò lentamente a guardarlo con gli occhi sbarrati.
"Devi andare da lei." Disse con decisione.
Dashimen annuì e gli diede qualche pacca sulla schiena di incoraggiamento.
"Ti farò sapere cosa è successo" disse rimettendosi in piedi.
"No... non penso sia il caso, non sono più affari miei"
"Yoongi... lei ti manca."
"Non ha importanza, io sono solo preoccupato, vorrei che stesse bene. Solo questo." Disse con voce indurita.
"Come vuoi." Sbuffò Dashimen scuotendo la testa, si voltò verso l'uscita e andò via lasciando Yoongi di nuovo chiuso nella sua stanza.
Doveva correre a prendere Isabel e controllare cosa fosse accaduto, doveva cercare di non farsi prendere dal panico e mantenere la calma.
Doveva solo raggiungerla e il senso di panico sarebbe scomparso.
Angolo dell'autrice:
Lo so sono secoli che non scrivo... pensavo di far prima ma ho avuto un grandissimo blocco.
Spero che sia superato, anche se con questo caldo è difficile concentrarsi.
Allora avevamo lasciato Isabel che aveva combinato un bel pasticcio... ha picchiato Ha-rin lasciandolo svenuto a terra in una pozza del suo sangue.
Il capitolo si apre con Yoongi che prende il telefono e tadà si ritrova a parlare con Isabel, che non vede dal 2 dicembre loro ultimo incontro.
Lui con la mente va ad altro.... Sa che quella stesse sera ci sarebbe dovuta essere la proposto di matrimonio, e giustamente spera non sia avvenuta.
Non importa poi tutto quello che loro facciano continuano ad amarsi, e appena sanno dell'altro escono fuori di testa.
Secondo pezzo... Isabel e Dae-hyun... lei fuori come una zucca, ma lo sapete da spesso di matto, arriverà Chung-hee e vedremo se tutti insieme riusciranno a uscire fuori dal pasticcio.
Tornando alla fine tornano i bts...
Yun-hee è la degna erede di Isabel nel dare di matto.
Lei lo fa è aggredendo chi le capita a tiro.. e non è la prima volta.
Yoongi ormai è nel panico più totale e scappa.
Dashimen parla con Chin-hae prova ad aiutare Yoongi ma lui è cocciuto anche se sta male ormai non vuole nessuno più vicino.
il prossimo capitolo è già scritto, dovrei pubblicare il prossimo weekend!
Sperando di riuscire a continuare a scrivere!
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